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Autore: orkaluka    24/08/2013    1 recensioni
Quando dalle foreste di Hogwarts spariscono gli unicorni Melinda si offre volontaria per le ricerche, queste cominciano insieme a Ted e James, finiti, ovviamente, in castigo. Purtroppo però la questione non finisce qui, perché di fatti strani ad Hogwarts, quest'anno, ne accadono parecchi. Gli alleivi vengono attaccati da forze oscure e solo Melinda sembra in grado di percepire quando questi sono in pericolo. Tra amicizia, lealtà, magia e ovviamente avventura riusciranno Melinda, James, Rose, Scorpius e Al a sventare la minaccia che grava su tutti loro?
Siate clementi, é la mia storia non originale! Non sono affatto brava nelle presentazioni, quindi spero che vorrete dare almeno una sbirciata al testo XD
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 20 - Duplice 

 

“Eppure il capello parlante ti ha messa nella casa di Grifondoro perché tu segua le orme del tuo nonno più vecchio, quindi, tutti e due i tuoi nonni dovevano essere maghi. Sei sicura che tua madre sia chi dice di essere?”

 

 

 Melinda lanciò un’occhiata di fuoco verso il signor Malfoy, di sua madre si potevano dire molte cose, ma non che fosse una bugiarda.

“Certo, ha mai visto un mago negare di esserlo? Mia madre è una babbana.”

 Malfoy scrollò le spalle.

 “Scorpius mi aveva detto che eri una tipa piuttosto irascibile.”

 Melinda scosse la testa, se non altro in quel momento seppe come aveva fatto a sapere del cappello parlante.

 “Comunque, questa ragazza potrebbe essere utile al Ministero, è facile per lei entrare nelle menti altrui e difendersi allo stesso tempo, se fossi in voi la utilizzerei come interrogatore.”

Harry scosse la testa.

“Per quello abbiamo già il Veritasierum.”

 Il signor Malfoy sorrise.

“Come sempre non comprendi le sfumature Harry, per ricevere una risposta con il Veritasierum devi fare domande dirette, mentre lei potrebbe facilmente ripescare il quadro completo, con tutte le sfumature e, di conseguenza, percepire tutte quelle cose che a voi, con il Veritasierum, sfuggono.”

 Il signor Malfoy fece un cenno con il capo e si dileguò. Il signor Potter e il Ministro si scambiarono un’occhiata, poi dissero a Melinda di attendere nell’ufficio, loro dovevano discutere fuori. Lei annuì e, appena furono fuori, si accasciò sulla sedia, era terribilmente stanca.

Rientrarono solo alcune ore dopo, con espressioni concentrate, come se li attendesse un difficile compito. “La preside ha annunciato che gli studenti che vogliono abbandonare la scuola possono farlo, ha raccontato loro tutta la verità, tranne quella riguardante il tuo “dono”. Ha aggiunto che il Ministro della magia in persona e gli Auror si occuperanno della protezione della scuola. Vuoi abbandonare la scuola?”

 Chiese il signor Potter. Melinda aggrottò le sopracciglia, sicuramente Al, Rose, James e Scorpius non avrebbero mai abbandonato la scuola e lei non poteva rischiare di perderli senza aver fatto nulla per salvarli.

“No, non abbandono la scuola. In quanti hanno lasciato?”

Harry scrollò le spalle.

“Una quindicina, relativamente pochi.”

 Melinda annuì, seria, poi chiese.

“C’è qualcosa che posso fare per aiutare?”

I due uomini si guardarono negli occhi e sorrisero, in un certo senso lei somigliava a loro da piccoli. “Potresti continuare a fare quello che stavi facendo, tieni sotto controllo un po’ tutti.”

 Appena il Ministro finì di pronunciare queste parole Melinda abbatté le sue difese e lasciò che i pensieri la invadessero. Sentiva la paura, la rabbia e il disappunto serpeggiare tra gli studenti.

 “Sono tutti piuttosto arrabbiati.”

Disse lei, chiudendo gli occhi per ascoltare meglio. C’era qualcosa di strano, qualcosa di singolare in una voce di quelle che sentiva. Si trovava nella sala comune di serpe verde ed era come…duplice. Melinda non fece in tempo a riconoscere la mente che l’effetto svanì, qualsiasi cosa fosse stata in quel momento non era più lì. Speriamo di catturare quei maghi, non sia mai che muoia uno studente.  Melinda scacciò la voce del Ministro e anche quella del signor Potter. Staremo tutti attenti immagino, pensò.

 “Posso andare ora? Devo recuperare le lezioni di oggi e Rose sarà felicissima di ripetermi parola per parola tutto ciò che è stato detto.”

 I due sorrisero e fecero un cenno con il capo, cosicché Melinda si avviò verso la Sala Comune di Grifondoro, dove ad attenderla c’erano i suoi amici.

 

 

Passarono altri tre mesi, arrivò il caldo, passarono i compleanni di James e Rose e con loro una barca di compiti per la fine dell’anno, che ormai era vicinissima. Melinda era allo stremo delle forze, una volta alla settimana raggiungeva la preside nel suo studio a notte fonda, per non farsi vedere da altri studenti e la avvisava che nulla era cambiato, che le menti dei suoi compagni erano sempre ripiene di cose inutili e, per la maggior parte delle volte, insensate. Passava moltissimo tempo con i suoi amici, a studiare, prendere il sole, assistere alle partite di quidditch e divertirsi. Certo, con gli Auror in giro era diventato tutto meno privato, c’era sempre qualcuno a controllare che nessuno uscisse o entrasse nella foresta proibita, probabilmente per questo, Melinda sospettava, i colpevoli non avevano ancora agito, eppure sapeva che presto si sarebbero messi in azione, c’era solo da sperare che lo studente designato fosse tra quelli che se ne erano tornati a casa. Il tre giungo Melinda era stesa al sole sotto ad un grande albero affacciato al lago nero, le piaceva quel posto, le trasmetteva pace e tranquillità, cosa che non trovava facilmente. James era agli allenamenti di quidditch e Al era andato a trovare Hagrid, Melinda, Rose e Scorpius erano rimasti soli sotto l’albero, soli con gli Auror che gironzolavano intorno. Che noia, ho studiato come un dannato per diventare Auror e mi ritrovo qui! Al punto di partenza, senza poter far nulla per combattere contro le forze Oscure. Un mese prima anche il padre di Melinda era venuto a fare da pattuglia, ma solo per pochi giorni, perché era stato affidato ad un’importante missione subito dopo. Melinda sentì un fruscio di foglie avvicinarsi e seppe che qualcuno li stava osservando.

“Caro Finn, pensi di spiarci tutto il giorno o vuoi muoverti a dirci perché sei qui?”

 Chiese Melinda scortesemente.

“Volevo solo prendervi di sorpresa, che male c’é?”

Gli occhi di Finn si appannarono subito dopo che ebbe pronunciato quella frase, divenne improvvisamente calmo e Melinda sentì una voce che non gli apparteneva invadergli la mente. Portò subito la mano alla bacchetta, ma Finn, o quello che lo possedeva, fu più veloce e la mano di Melinda si fermò a mezz’aria. Quell’incantesimo pietrificante era molto più potente di quello del solito Finn, e non veniva dalla sua direzione, la bocca di Finn aveva pronunciato un altro incantesimo, un incantesimo che Melinda non si sorprese di riconoscere. Ovvio che li rendessero invisibili agli occhi degli altri, era troppo pericoloso con gli Auror. Melinda mosse gli occhi, unica cosa a non essere immobile e vide che i suoi due amici erano nella stessa condizione, per cui, le fu facile arrivare alla conclusione che i rapinatori volevano o James o Al, probabilmente tutti e due, d'altronde erano i figli di uno dei maghi più amati dell mondo magico. Uno stupeficium la colpì in pieno petto e lei perse i sensi, cos’altro poteva fare?

 

Note dell'autrice

Questo capitolo è mooooooooolto corto, come avrete notato, ma molto intenso. Siamo ormai giunti allo snodo principale della storia, dove molte cose verranno svelate, molti personaggi entreranno in scena e verrà rivelata la vera forza di Mel. Non tutti i miesteri saranno però risolti, poiché questa storia è stata elaborata per avere un seguito, spero comunque che apprezzerete le novità! a presto e, mi raccomando, non dimenticate di farmi sapere cosa ne pensate! 

Volevo ringraziare tutti quelli che mi hanno inserita tra le seguite (e sono 10!!! *gongola*), tra le ricordate e tra le preferite. A presto!

Luka 

  
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