Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla challenge 3 prompt al giorno, tolgono il medico di torno.
Cap.9
“Ancora
non capisco cosa ci faccio con te,
di notte, entrambi in pigiama, davanti a un chiosco chiuso. E
soprattutto da
quando i chioschi fanno le patatine?” domandò il
professore. Accarezzò con la
mano pallida il tendone giallo e rosso ripiegato illuminato dalla luce
del
lampione. Harry starnutì, tirò su con il naso e
le guance gli si arrossarono.
“C’è
un venditore notturno che gira, vengo
spesso qui quando faccio gli appostamenti,
arriverà” sussurrò.
“L’ho
detto che sei un moccioso, non sai
nemmeno soffiarti il naso” borbottò. Si
avvicinò a Harry e glielo pulì.
“Qui
ci portavo spesso i miei figli. Lily
non faceva altro che lamentarsi, James dava fastidio ai clienti e Albus
mi ripeteva sempre che adorava come facevano le aranciate”
mormorò quest’ultimo con voce
roca. Gli occhi gli divennero liquidi.
“Non
avevi detto che uno aveva il mio nome?”
domandò, facendo evanescere il
muco
dal fazzoletto. Harry raggiunse una sedia metallica, la
spostò facendola
strofinare sulla ghia ietta sottostante e si sedette.
“È
così. Albus Severus, come i due
migliori presidi che Hogwarts abbia mai avuto”
sussurrò. Severus avvampò e
osservò le serrande abbassate.