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Autore: gloria horan    24/08/2013    36 recensioni
Noi siamo chi siamo. Semplici parole, ma molto profonde. Perchè noi ragazze, prima o poi, ci confrontiamo con delle altre e ci sentiamo brutte in confronto a loro.
Questa fanfiction è dedicata a tutte le ragazze che pensano di non essere belle, anche se questa è solo una loro fantasia, in realtà sono bellissime.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jade Thirlwall, Jesy Nelson, Leigh-Anne Pinnock, Perrie Edwards
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scesi a tutta birra le scale dirigendomi verso la porta d’ingresso. Dovevo andare da lei, dovevo chiederle se voleva entrare nelle Little Mix. Ero così assorta nei miei pensieri, che feci un balzo quando Niall si posizionò davanti a me, facendomi di conseguenza fermare.
 
‘Ehy, ti sei dimenticata di me?’ Mi chiese scocciato. ‘Sono in vacanza a casa tua da una settimana e tra qualche giorno parto di nuovo per l’Irlanda. Gli unici momenti in cui stiamo insieme sono i pasti! Perché Jesy?’ Mi venne un colpo sentendo quelle parole. Come avevo potuto “dimenticarmi” di Niall? Lui mi aveva fatto fare pure pace con Harry e io lo ripagavo in quel modo? Era il mio migliore amico e il fatto di averlo qui con me durante le vacanze di Pasqua era un miracolo visto che di solito ci vedevamo solo d’estate.
 
‘Scusa Niall. Scusa, è che sono stata sommersa da mille impegni. Però questo pomeriggio ti prometto che staremo insieme. Andremo…al fiume, ok?’ Lui mi guardò come per capire se facevo sul serio e se si poteva fidare di me.
 
‘Ok. Partiamo alle tre.’
 
‘Ehm…alle tre ho le prove con le Little Mix.’ Niall mi guardò deluso, come se si fosse già pentito di avermi dato fiducia. ‘Non possiamo fare alle quattro?’ Chiesi sperando nella sua misericordia infinita. A volte approfittavo della sua bontà , ne ero consapevole, però era comodo farlo.
 
‘Ok, vada per la quattro, ma ti voglio puntuale!’
 
‘Certo, più puntuale che non si può, io sarò!’ Dissi scherzosa facendo la rima, mentre camminavo verso il portone. Niall scoppiò a ridere. Ogni sciocchezza che facevo era seguita da una sua risata e io mi chiedevo ogni volta se era merito anche della sua cotta per me. Arrivata sul marciapiede, chiamai come al solito un taxi, che mi portò davanti a casa Tomlinson. Suonai il campanello e dopo neanche due secondi mi aprì proprio lei, Nicole.
 
‘Ciao Nik’ La salutai abbracciandola mentre lei si faceva stringere inerte ‘ Come stai?’
 
‘Come al solito.’ Sussurrò senza guardarmi in faccia. Capii al volo che qualcosa non andava. Dal silenzio che regnava in quella casa, dedussi che erano tutti via. Ed ecco un primo punto a svantaggio di Nicole: quasi sempre restava a casa da sola, così se aveva bisogno di ricevere conforto o sfogarsi, non aveva nessuno.
Entrai e mi sedetti senza fare complimenti sul divano, in salotto.
 
‘Vuoi da bere?’ Mi chiese tirando fuori dal frigo aranciate e coca cola. Presi un bicchiere di aranciata e un altro di coca. Sapete tutti che sono molto golosa.  ‘Perché sei venuta qui?’
 
‘Allora…’ Feci un respiro prima d’iniziare il discorso. ‘ Ultimamente ho avuto delle discussioni con un membro delle Little Mix, che alla fine ha deciso di lasciare la band. Così quando ho cercato chi poteva essere una sostituta valida, ho pensato a te. So che sei brava a cantare, non ti preoccupare: neanche noi siamo il massimo. So anche che hai lo spirito adatto per far parte di una band. Si tratta solo di incontrarci due volte a settimana per provare e a volte, se qualcuna di noi ha l’ispirazione, ci mettiamo giù cercando di scrivere delle canzoni. Ti va?’
 
‘Mhm…’ Restò parecchio tempo a braccia conserte per pensare. ‘Fammi capire bene. Una vostra amica se n’è andata e ora voi volete che io la sostituisca. Quindi io sarei la ruota di riserva? Sarei la persona che si chiama quando tutte le altre hanno già rifiutato?’
 
‘No, cosa dici? Non avevamo mai pensato a te come cantante perché stavamo bene così, in quattro, senza complicazioni…’ Solo dopo averlo detto mi accorsi dello sbaglio madornale.
 
‘Stavate bene senza di me e ora mi servo all’improvviso. Sarete disposte a prendervi questa complicazione però?’ Il suo sguardo era fulminante.
 
‘Nik, forse non hai capito, ti voglio un bene dell’anima e ti penso sempre. Da quando ti ho incontrata non faccio altro che cercare di conquistarti con premure e attenzioni. Devi distinguere le persone che ti voglio bene da quelle che non te ne vogliono.’
 
‘Scusa scusa. E’ che in questo periodo sono parecchio giù. Mi sento come se fossi tutta sbagliata e ho paura dello sguardo degli altri. Intorno a me ci sono ragazze stupende, sicure di sé e con una vita felice. Io sono brutta, insicura, ho una vita schifosa fatta di “niente” . Dei giorni riesco anche a pensare che nulla è perso e che dopotutto non sono così male, ma la maggior parte del tempo io…vorrei solo chiudermi in camera e piangere fino a rimanere senza liquidi.
Tu non mi puoi capire, hai una bella vita! A volte mi sveglio e mi sembra di vivere la vita d’un estraneo. ’  Soffiò il naso con un fazzoletto molto consumato, quasi fatto a brandelli. No, Nicole si sbagliava. Anche io avevo provato tutto quello alla sua età e ne risentivo un po’ anche nel presente. Anche io mi sentivo schifosa in tutto e mi richiudevo dentro me stessa. Anche io ero insicura e a volte arrivavo a fare pensieri irrazionali. Anche io passavo dei giorni in cui odiavo tutto ciò che mi circondava, tutte quelle ragazze perfette che si vantavano della loro bellezza e dei loro successi con i ragazzi. Ma questo non doveva fermare Nicole come aveva fermato me.
 
‘Senti Nik…devo dirti una cosa importante e spero che tu la capisca. Queste emozioni che provi sono legittime e anche le ragazze belle le hanno. La realtà è che nessuno è mai contento di come è. Ci si preoccupa troppo del proprio aspetto perché su questo gira il mondo, invece dovremmo gustarci la vita. Dovremmo imparare ad amare realmente, non con un amore finto. Dovremmo tornare bambini. Noi siamo chi siamo e non possiamo cambiarci.  Dovremmo smettere di aver paura di dire la nostra, come se le nostre idee siano sbagliate a prescindere. Ci sono alcuni che si legano ad un sorriso nella speranza che li sorregga, ma non basta fingere di stare bene. Bisogna stare bene realmente e per riuscirci a volte occorre anche chiedere aiuto.’
Il mio discorso l’aveva immobilizzata e ora stringeva ancora più forte il fazzoletto al petto. Il suo viso non lasciava trasparire emozioni, a parte la tristezza e io mi sentivo sempre più scoraggiata. Mi alzai, presi un bicchiere d’acqua per me e uno anche per lei. Finito di bere, mi appoggiai allo stipite della porta e per la prima volta notai che nella parete davanti a me erano appesi dei disegni di bambini.
 
‘Di chi sono?’ Chiesi indicandoli. Nicole sollevò la testa e potei notare che la sua faccia era tutta rossa. Tirò su con il naso per un paio di volte e poi iniziò a parlare.
 
‘Miei, di Louis, delle mie sorelle…un po’ di tutti. Quello è il mio.’ Indicò un disegno con sopra una barca a vela a strisce rossa e blu. ‘Anche quest’altro.’ Aggiunse. Ne indicò uno raffigurante una donna e un uomo, probabilmente i suoi genitori. Le linee erano semplici, i colori sbordavano dai contorni ed era tutto molto stilizzato. Eppure nell’insieme facevano un bell’effetto.
 
‘Ti piaceva disegnare?’
 
‘Molto, l’adoravo. Mamma mi racconta sempre che volevo dipingere anche le pareti di casa e che spesso mi sgridavano ma io me ne fregavo e continuavo con i miei pennarelli. Una volta mio padre in uno scatto d’ira li ha gettati fuori dalla finestra cacciandoli chissà dove, allora io sono scesa a cercarli per mezz’ora e alla fine li ho trovati sotto un cespuglio dei vicini.’ Sorrise ricordando i vecchi tempi.
‘Ok, ora ti sciacqui la faccia perché così non ti posso vedere, ti pettino i capelli e poi dipingiamo un po’ qualcosa.’ Annunciai prendendomi molta libertà. Lei mi guardò perplessa ma capii dai suoi movimenti che approvava la mia idea. Andammo in bagno, si sciacquò il viso, pettinai i capelli nodosi e ritornammo in salotto. Nicole aprì un cassetto, tirò fuori dei fogli bianchi e dei pastelli e li posizionò al centro del tavolo.
 
‘Bene, si comincia.’ Dissi entusiasta. Il suo sguardo d’approvazione, ma soprattutto di felicità, mi fece sentire bene. Adoravo passare del tempo con quella ragazzina e se riuscivo anche a renderla gioiosa… tanto meglio. Disegnai un albero e due bambini che giocavano a pallone, con in sottofondo delle montagne. Nicole invece fece un villaggio turistico estivo con varie persone. Mentre muovevo i colori mi sentivo spensierata ed era evidente che anche lei si sentisse così. Alla fine del lavoro, ognuno prese il disegno dell’altra per scriverci sotto il voto di valutazione.
Il suo villaggio era estremamente curato, ogni capannina era piena di dettagli e i colori  accostati perfettamente. Le diedi un nove e mezzo. Quando ripresi in mano il mio disegno, che in confronto faceva proprio schifo, fui sorpresa di leggere il voto: dieci.
 
‘Nicole, vuoi scherzare? Io faccio pena, tu sei molto più brava!’
 
‘Meriti dieci in tutto. E’ il mio ringraziamento per essere venuta qui oggi, per avermi pensato e per avermi tirato su di morale, ti ringrazio.’ Mi baciò sulla guancia e mi abbracciò teneramente. Fu spontanea e questo mi piacque. ‘E…sì. Voglio far parte delle Little Mix, credo che sia un gruppo stupendo e solo l’idea di stare con te mi piace. Non so se riuscirò ad essere brava come voi, però vi prometto che mi impegnerò al massimo.’ Ero felicissima, aveva detto di sì!
 
 
 
Quel pomeriggio arrivai tardi all’appuntamento con Niall. Quando mi vide arrivare tirò un sospiro di sollievo. Mi dispiaceva molto farlo sempre aspettare, davvero. Per me lui era importante e anche se qualunque persona osservandoci dall’esterno avrebbe affermato il contrario, io consideravo Niall un elemento essenziale della mia vita.
 
‘Solo mezz’ora di ritardo, stai migliorando Jesy.’ Sbuffò cercando di nascondere il suo scontento.
 
‘Scusa Niall.’ Non sapevo che altro dire, immaginavo che fosse stanco di perdonarmi sempre.
 
‘Sarà la quarta volta in questo giorno che pronunci queste parole.’ Sbuffò nuovamente. ‘ Almeno hai già indossato il costume?’  Annui per confermare. Stranamente con Niall non mi preoccupavo di stargli davanti con il costume, era l’unica persona. Con lui non pensavo al mio aspetto fisico come facevo con tutti gli altri perché ero convinta che per lui sarei stata bellissima in qualunque modo e posto. . Non era come le persone che ti giudicavano sempre. Era una liberazione che ti faceva stare bene dentro. Entrai nella sua macchina (o meglio quella dei suoi genitori) e partimmo con la radio a tutto volume. Stare con lui era come assaporare la vera vita per la prima volta.
Arrivati al fiume stendemmo gli asciugamani sui ciottoli e entrammo in acqua. Era gelida!  Naturalmente Niall si buttò per primo e poi, dopo alcuni istanti di esitazione, lo seguii pure io. Lui si diresse dritto dritto verso una sporgenza delle rocce da cui ci si poteva tuffare. Si arrampicò abilmente e un attimo dopo si tuffò spostando una gran quantità d’acqua. Pareva un bambino, un bambino sexy però. Scacciai quel pensiero dalla mia testa: ero una fidanzata fedele e dovevo provare certi sentimenti solo per Zayn.
 
‘Non vieni anche tu?’ Gridò appendendosi ad un ramo incurvato pericolosamente.
 
‘No, sto bene qui!’ Mi guardò accigliato ma non fece in tempo a dire niente perché il ramo si ruppe e cadde dell’acqua di botto. Quando ne uscì fuori scoppiammo a ridere. In quel momento fu  come se ci fondessimo diventando una sola persona e tutto questo mi fece paura. Stavo provando  cose che non avrei dovuto provare, avrei dovuto trattenermi e pensare al mio amore per Zayn.
Zayn, il mio ragazzo adorabile, il mio ragazzo adorabile, il mio ragazzo adorabile….
 
‘Stai bene Jesy?’ Mi chiese Niall leggermente preoccupato. ‘Ti ha morso qualcosa? Sembri strana…’
 
‘No no no. Sto bene grazie.’
Uscimmo dall’acqua mezz’ora dopo e ci sdraiammo sui teli a prenderci il poco sole che stava spuntando da una nuvola.
 
‘Sono felice che finalmente possiamo stare un po’ insieme in santa pace. Mi mancherai quando tornerò in Irlanda.’
 
‘ Anche a me, tanto tanto tanto.’ Gli accarezzai il braccio e restammo immobili a guardare l’acqua scintillare davanti a noi.
 
 
Eccomi qui!
Che ne dite di questo capitolo? E’ abbastanza lungo vero? Come avete potuto leggere,
Niall si sentiva messo da parte da Jesy e allora hanno passato il pomeriggio insieme al fiume.
E’ tornata Nicole, un personaggio  che personalmente adoro perché mi rispecchia molto. Spero che vi sia piaciuto il dialogo tra lei e Jesy perché viene dal profondo del mio cuoricino.
Come sempre un grazie per il banner a: fedee_missmalik
Sarei felicissima di sapere che ne pensate del capitolo, a presto, ciaoooooo

 
  
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