Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: NateRuess    24/08/2013    0 recensioni
Quel volo per New York che può cambiarti la vita, tutti i tuoi segreti rivelati e nessuna certezza su ciò che succederà. Solamente il caso potrà aiutarti, oppure potrà causarti ancora più guai. Soprattutto se è la persona sbagliata a venire a conoscenza dei tuoi segreti.
[Per l'inizio della storia è stato preso spunto dal libro "Sai tenere un segreto", di Sophie Kinsella (l'inizio!)]
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quirks - Capitolo 5


-Non posso credere che tu l’abbia fatto!- lo raggiungo mentre ci avviamo per la strada. Lui sta ridendo, come sempre e mi guarda.
-Dimmi un po’, come arriviamo alla tua università?- chiede guardandosi intorno aspettandosi forse cartelli con su scritto “New York University da questa parte”.
-Dobbiamo prendere la metro e poi…-
-Scordatelo. Io la metropolitana non la prendo.-
-E come conti di arrivarci, allora?- alzo un sopracciglio scettica. Non posso farmi rallentare da una popstar che non vuole stare tra la folla.
-Ma per piacere…- sbuffa lui e comincia ad agitare una mano sul ciglio del marciapiede. Un taxi giallo si ferma davanti a noi e lui apre la portiera facendo un piccolo inchino e sorridendomi.
-Ma io non ho i soldi per il taxi…- cerco di protestare, ma mi afferra per un braccio e mi butta di forza nell’auto.
-New York University, per favore- dice al tassista che subito riparte.
-Mi spieghi che intenzioni hai?- gli chiedo allora, cominciando a sospettare che ci sia qualcosa di strano dietro tutta questa faccenda.
-vengo con te all’università. Non ho niente da fare per le prossime tre settimane e ti ho scelta come, vediamo…missione. Diciamo che sei diventata una questione di principio.-
-Stai parlando ancora di quello che è successo sull’aereo? Di quello che ho detto su di te? No perché se eri serio sul fatto di convertirmi…-
-Che vorresti dire?-
-Che se davvero lo stai facendo, sappi che umiliarmi nella mia caffetteria preferita non è stato proprio un passo avanti.- lo guardo aspettando la sua reazione. È pensieroso e invece di rispondermi si sporge in avanti verso l’autista:-Potrebbe fermarsi un momento?- dice e il taxi accosta. Lo fisso ancora sconcertata mentre scende dall’auto. Non chiude nemmeno la portiera e dopo qualcosa come cinque minuti torna con due caffe in mano. Si sporge verso di me e mi prende il caffè di McGee, ormai freddo, di mano e lo butta nel cestino accanto a lui e risale in macchina e ti porge il caffè appena comprato.
-Cosa…?-
-Ti ho fatto un favore. Quel caffè fa schifo. Prendi questo che è meglio.- chiude la portiera e l’auto riparte.
-Come fai a sapere che quello fa...?-
-Lo so e basta. Fai troppe domande Wilson.- dice sorseggiando il suo caffè.
Ma perché continui a chiamarmi così!?- mi lamento e prendo una sorsata del caffè, che però è caldo come il fuoco.
-Non ti chiamo così scusa?- mi chiede confuso.
-Si ma…Robin, chiamami Robin- annaspo sventolandomi una mano davanti alla bocca. Lu iguarda i miei movimenti piuttosto sconcertato e beve dal suo caffè senza togliermi gli occhi di dosso.
-D’accordo, Robin.- beve ancora –Rispondendo alla tua domanda: si, è per quello che è successo sull’aereo e quello alla caffetteria non è che l’inizio.-
Guardo fuori dal finestrino mentre deglutisco rumorosamente. No, non può assolutamente farmi questo. Non ne ha nessuno diritto! Infatti mi ribellerò, mi libererò di lui appena scenderemo da questo taxi. Non può un completo sconosciuto rovinarmi la vita, nemmeno se è lo sconosciuto più famoso del mondo. Adesso, mentre sorseggio il caffè con la lingua ustionata, mi metterò a pensare a un bel piano per sparire dalla sua vista e riprendere in mano le sorti della mia esistenza.
-Allora, che hai in mente di fare mentre io seguo i corsi?- lui si gira sorpreso e sorride:-Mi sembra ovvio no? Starò in aula con te.-
-Ma tu non sei iscritto a nessun corso-
-Non importa, scommetto che se chiedessi di rimanere mi farebbero entrare immediatamente.- il piccolo abitacolo del taxi non conteneva tutto il suo ego, ovviamente.
-E credi che vantandoti così tanto mi farai cambiare idea? Il tuo piano è destinato a fallire.-
-Robin, qui quella che deve cambiare atteggiamento sei tu, io vedo benissimo così- si aggiusta i capelli e fa un sorriso alla Ken di Toy Story 3. Io sono disgustata, completamente.
-Avevo ragione- borbotto.
-Su cosa?-
-Su di te- dico rigirandomi il caffè tra le mani.
-Sul fatto che sono bellissimo?- ride.
-Sul fatto che sei un pallone gonfiato- mentre pronuncio quest’ultima frase il taxi si ferma davanti l’università e io scendo sbattendo lo sportello dell’auto.
 
 
 
 
 Sembra la scena di un film. E mentre Justin è impegnato a pagare il tassista, ho il tempo per mettere in atto il mio piano di fuga. Ma è inutile, perché mi raggiunge subito urlando al tassista di tenere il resto.
-Robin…- mi afferra per l’avambraccio sfilandosi gli occhiali con l’altra mano.
-Non voglio…- stavo per dire ‘ascoltarti’ mentre libero della presa, ma una testa rosso fuoco ci raggiunge alle spalle di Justin. –Robin! Devo parlarti urgentemente…- ma Justin si gira e Aria blocca si blocca con la borsa che gli pende da un braccio, i capelli spettinati, il giubbino infilato solo a metà e i libri in mano. –Oh santo cazzo.- dice a bocca aperta.
-Aria, giusto?- dice lui. Oh mio dio, cosa gli ho raccontato su Aria? Perché non mi ricordo niente?
-Tu…tu…gli hai parlato di me?- la mia migliore amica mi guarda ad occhi spalancati e luccicanti.
-Oh si, certo che mi ha parlato di te. Sei la sua migliore amica no? Sai che hai un magnifico colore di capelli?-. Il viso di Aria diventa dello stesso identico colore dei capelli e comincia a ridere nervosamente.
-Ma quello…?-
-È lui?!-
-Oh mio dio, è lui!-
-Justin Bieber?-
-Cristo è Justin Bieber!!-
-Justin!-
Le prime esclamazioni ci arrivano all’orecchio ma Justin sembra non farci caso.
-Dai, ti aiuto- prende i libri dalle mani di Aria che segue i suoi gesti in trance. –Tu e Robin seguite le stesse lezioni?- le chiede e lei annuisce. Dio Aria, sta zitta! –Benissimo! Allora puoi accompagnarmi tu!- e le mette un braccio intorno alle spalle, mentre io li seguo sconfitta e silenziosa.

~

Saaaalve! :D Scusate l'enorme assenza ma avendo i genitori separati faccio doppie vacanze e non ho avuto tempo di postare il capitolo!! Spero vi stia piacendo!! Fatemi sapere se vi piace davvero!!! :D 
Aspetto i vostri pareri!
La relazione tra Robin e Justin mi piace tantissimo! Lei fa tanto la scocciata ma sotto sotto... ;)
Appena posso posterò il sesto capitolo. Adesso sto scrivendo il decimo e devo riportarli sul pc.
A presto! E Grazie!!

  
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