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Autore: Bolookslikeme    24/08/2013    1 recensioni
*un pezzo del capitolo 1*
Nella nostra scuola c’era una gang chiamata “i ragazzi numerati” ad ognuno di essi c’era un numero al posto del nome, solo il capo veniva chiamato con i nome. Lui era il capo.
“Non mi importa chi sei.” Dissi aggrottando le sopra ciglia.
PS: é un pezzo, solo uno!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NIALL’S POV:
Mi fermai a guardarla, in lei vidi l’immagine della sorella, volli vedere il suo segno per coprirlo di baci, ma appena spostai i capelli vidi che il segno non c’era, ricordai che lei era Simona e che Stella era in infermeria.

***
PASSO’  UN GIORNO.

Mi arrivò un messaggio, era Simona, mi invitò a casa per parlare.
Verso sera andai lì, bussai alla porta, ma si aprì da sola, solamente dopo una bussata.
Decisi di entrare. Girai la testa a destra e a sinistra per cercare Simona.
Non trovai nessuno.
Sentii vibrare, mi avvicinai al suono. Vidi il cellulare di Simona squillare sul tavolino in vetro davanti al divano. Lo presi, la stavano chiamando. Beh, risposi.

“Em…” Dissi indeciso.

“Simo, ti sbrighi a venire? Siamo già tutte qui. Ti muovi?!” Disse una voce femminile dall’altra parte del telefono.

Non risposi, ma ad un tratto sentii il campanello della porta. Appoggiai il telefono sul tavolo, andai a vedere ma fuori non c’era nessuno.
-Probabilmente sarà stato dall’altra parte del telefono.-
Riandai a prendere il telefono, la chiamata era stata chiusa.

Sentii dei rumori. Mi insospettii. Salii le scale, cercai di seguire il rumore in silenzio.
Attraversai la stanza dei genitori, successivamente quella di Simona e poi un’altra, ma quella era chiusa. C’era scritto su un foglio attaccato alla porta con dello scotch ‘Stella’ mi avvicinai e notai che la porta era socchiusa.
La mia curiosità mi uccise. Entrai.

Nella sua stanza c’erano attaccati dei poster, non molti, era in ordine, fuori posto c’erano solo dei libri sulla scrivania, e un quaderno aperto con una matita in mezzo.
Il suo letto era pieno di pupazzi di peluche, vidi un pezzo di carta tra i pupazzi, li spostai e afferrai quel foglietto rosa.

‘Il principe azzurro non è gay, io l’ho trovato, viene chiamato ‘quattro’, ma io lo chiamo meraviglia.’

Alzai lo sguardo, ad un certo punto sentii ancora quel rumore fastidioso, misi il foglietto in tasca e seguii nuovamente il rumore.

Quel chiasso arrivava dal bagno.
Entrai per vedere cosa o chi stava causando quel rumore.

Mi ritrovai davanti a una delle sorelle. Era poco fuori dalla doccia, i suoi capelli bagnati erano spostati sulla spalla destra, mentre teneva un asciugamano bianco, non molto lungo, legato sul petto.
Era scalza ancora bagnata.
La stanza era umida, rimanemmo a guardarci per un minuto circa. I miei occhi si misero in contatto con i suoi. Accarezzai il suo viso, spostai i suoi capelli bagnati dalla parte opposta, avvistai la voglia.
Avvicinai le mie labbra al suo segno, iniziai a riempirlo di baci, piano piano iniziai a salire, arrivai al lobo dell’orecchio, lo mordicchiai delicatamente, dopo di che passai alla guancia fino ad arrivare all’angolo delle labbra.

“Ni-Niall, cosa ci fai qui?” Gemette.
“Shh piccola.” Risposi.

La baciai. Le nostra lingue si incrociarono.

Lei si staccò, ci guardammo ancora negli occhi, poi tirai fuori il bigliettino trovato nella sua stanza. Glielo mostrai, lei lo prese, successivamente mi guardò, poi guardò per terra.

“Sono il tuo principe azzurro?” Chiesi spiritosamente.

“Io…” Cercò di continuare.

“Beh sì.” Affermò.

“Invece tu sei la mia Cenerentola.” La presi in braccio stile principessa.

Uscimmo dal bagno, attraversai il corridoio e mi diressi alla porta di camera sua.
La guardai, schioccò un bacio. Lei con il suo piedino ancora bagnato accese la luce, successivamente aprì la porta dando una gomitata.

Il bacio fu appassionante e lungo.

STELLA’S POV:
Mi fece sdraiare sul mio letto. Io lo fissai, mi sedetti e incrociai le gambe, abbassando un po’ l’asciugamano che stava cercando di coprirmi.
Lui al mio imbarazzo sorrise. Uscì dalla camera, poco dopo tornò con il phon.

“Come mai hai in mano un phon?” Chiesi ridendo.

“Hai i capelli bagnati. Non voglio che ti prendi un’accidenti.” Rise.
Allungò la sua mano, capii che era in segno di alzarmi. L’afferrai, mi alzai e mi fece sedere sulla sedia della mia scrivania.
Spostò il libri e il porta penne che stava coprendo la spina della corrente. Inserì la spina dell’asciuga capelli.

Mi asciugò i capelli.

***

Spense il phon, lo appoggiò sulla scrivania, poi girò la sedia, mi fece rialzare e mi guidò in bagno.
Mi specchiai, i miei capelli erano perfetti. Come quello che li aveva fatti diventare così.

“Grazie.” Dissi.
“Sono bellissimi.” Aggiunsi.

Mi avvicinò a sé, e mi baciò.

“Tu sei bellissima.” Disse.

Sentimmo bussare. Spalancammo gli occhi entrambi.

SCUSATE...
Ehi, scusate ancora il ritardo... :'( ho cercato di fare 
il mio meglio per farla romantica...
al dire il vero l'avevo finito molto tempo fa, ma non so perchè
non l'ho caricata... va beh, ditemi che ne pensate!
Ciaoo! <3
-Ale

  
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