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Autore: watch me burn    24/08/2013    1 recensioni
St. Gregory Avenue, anno 2017, casa n. 246, famiglia Howard. Ciò che più si temeva è accaduto. Sono arrivati gli Squartatori, a 'richiamare' la figlia di John e Kaily Howard, Ethel. Ella diventerà tutto ciò che non avrebbe mai voluto essere, si innamorerà di uno di loro. Uno di quei mostri. Poi, un giorno, si rese conto che avrebbe potuto fare di meglio, avrebbe potuto redimersi, provare a ripulire se stessa.
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Oh, è la prima storia che scrivo, in assoluto. Spero vi piaccia, vi prego non siate troppo cattivi nei commenti, sono molto sensibile v.v Però commentate, voglio pareri e, magari, consigli per migliorare. Perché devo migliorare ancora tantissimo e mi piacerebbe diventare più brava ! Grazie a tutti _Ellivorg.
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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CAPITOLO 5 – Nuvole

 
Quella domanda mi scosse più di quanto immaginassi, era come se un coltello avesse trafitto la mia anima, provocandomi uno strano dolore, proprio al petto.
«So chi sono» urlai «non pensare di spaventarmi» strinsi i pugni tanto che le nocche si sbiancarono e sentivo le unghie affondarmi nel palmo della mano. L’uomo si polverizzò, letteralmente, dividendosi in minuscole particelle che pareva si fosse alzato un cumulo polvere e fumo nero. La nuvola scura si avventò su di me ed io, meccanicamente, mi misi le mani davanti al viso, ma il contatto che mi aspettavo non arrivò mai. Abbassai le mani ed aprii gli occhi e quello che vidi mi colpii. Un altro ammasso d’aria nera si era scagliata sull’uomo con la cicatrice ed entrambi erano tornati in forma umana.
«Scappa!» sbraitò l’altra figura, voltandosi lievemente e per un breve istante verso di me. Lo riconobbi immediatamente, era lui, era Deam, il mio Deam era uno di loro!
Lo guardai per un breve istante che mi parve una vita, poi mi decisi a seguire il suo consiglio e mi voltai sui tacchi, correndo a perdifiato. Mi voltai un’ultima volta e vidi Deam in forma umana che veniva sopraffatto da un ammasso di polvere scura che, per un breve istante, riprese il suo corpo di uomo, il tempo di sferrare al viso di Deam un gancio sinistro. Poi la nuvola scura cinse il corpo del giovane ed entrambi, ormai nuvole scure, si dissolsero nel buio della notte.
Svoltai vari angoli e tornai nella via principale, dove finalmente mi fermai e, con le mani appoggiate sulle ginocchia, ripresi fiato. Mi guardai a destra e sinistra, poi tornai a correre e mi diressi verso casa, feci gli scalini a due a due e ben presto trovai, alla mia destra, la porta scura del mio appartamento che spalancai in fretta.
Accesi la luce del soggiorno, lanciai le chiavi su un piccolo tavolino posto nell’angolo alla mia destra e, appena alzai lo sguardo, lo trovai lì.
Accidenti a me che lasciavo sempre la finestra della cucina semiaperta. Era appoggiato alla parete, sotto l’arco in legno che divideva la cucina dal soggiorno.
«Che diamine ci fai qui?» sbottai, congelandomi all’entrata.
«Devo spiegarti» provò ad iniziare una frase, ma io lo zittii muovendo una mano.
«Tu non mi spieghi nulla, perché a me non interessa» presi fiato «adesso esci da casa mia e se provi a farti rivedere..» farneticai, ma lui mi volò contro, imprigionandomi tra la porta chiusa ed il suo corpo. Teneva le mani appoggiate sul legno della porta, esattamente sopra le mie spalle. Mi guardava dritto negli occhi, le sue labbra erano a pochi millimetri dalle mie ed il suo respiro mi spostava i capelli accanto l’orecchio.
«Lasciami spiegare, ci sono tante cose che non sai» mi disse, ma io abbassai lo sguardo, in modo da non incrociarlo con il suo. Mi prese il mento tra l’indice ed il pollice e mi costrinse ad alzare il viso, obbligandomi a guardarlo.
«Adesso calmati» mi sussurrò: «e parliamo», per qualche motivo lo ascoltai ed insieme ci sedemmo sul divano, io lo tenni il più lontano possibile da me.
«Bene» iniziai, battendomi le mani sulle ginocchia «parliamo» lo fulminai, con uno di quei miei sguardi che da troppo tempo avevo perso, che da quando ero uscita dall’orfanotrofio mi ero costretta a nascondere. In un breve istante ritrovai il mio cinismo, la rabbia che covavo si sprigionò di nuovo dentro di me e tornai ad essere quella di un tempo.
«Sì, sono uno di loro» iniziò, «e quello che è accaduto sta sera, tu non lo avresti dovuto vedere mai» sospirò, guardandomi, poi continuò: «io ci ho provato, te lo giuro. Ci ho provato a tenerti lontana da tutto questo, non ti saresti mai dovuta innamorare di me. Io sono figlio del diavolo, Eth. Ci ho provato, ma tu sei una Richiamata e questo non ha aiutato» disse alla rinfusa, parlando a macchinetta, fino a quando non lo bloccai, gesticolando.
«Aspetta, aspetta, aspetta!» esclamai, prendendo fiato: «io sarei che cosa? Non è possibile che io sia una Richiamata. Vorrebbe dire che sono una parente stretta di..»
«Di uno Squartatore» concluse lui, aggiungendo poi: «o di un Cacciatore. O, per meglio dire, una Cacciatrice», mi fissò con uno sguardo indecifrabile, alzando un sopracciglio.
«Cacciatrice?» domandai confusa: «che cosa sai che io non so?», scivolai verso di lui, posando le mie mani sulle sue e guardandolo negli occhi con un’intensità che lo costrinse ad abbassare lo sguardo.
«Tua madre è viva, Ethel», quell’affermazione mi sconvolse totalmente, procurandomi brividi lungo tutto il corpo.
«Mia madre?» replicai. Ma che diamine stava accadendo?
«Tua madre è Colonnello della Quinta Lega. Una delle più rinomate cacciatrici di Squartatori»
«Non è possibile» esclamai, tenendomi la testa tra le mani «questa storia è tutta una bufala! Non è possibile che mia madre sia viva, non è possibile che io sia una Richiamata. Sai cosa vuol dire se lo sono sul serio?»
Il ragazzo fece cenno di sì con la testa, sconsolato.
«Vuol dire che sono anche io una di loro, una di voi» gridai, indicandolo con entrambe le mani «non posso essere una Squartatrice!»

 

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Spazio autrice:
TADAN! Finalmente si è, in parte, scoperto cosa vuol dire essere una Richiamata! E la madre di Ethel è ancora viva e, come se non bastasse, è una Cacciatrice..
ohi ioi quante cose... Spero che il capitolo vi sia piaciuto, RECENSITE :D
a presto, 
E_Y
  
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