- Dai Setsuka, sei ancora in bagno??? – urlò Ino,
sfavillante nel suo abito violetto, i capelli acconciati alla perfezione che
fluivano in morbidi ricci dietro la schiena, i piedi infilati in due scarpe a
tacco altissimo, dove perfino lei sembrava avere qualche problema d’equilibrio.
- Ho quasi finito! 5 minuti! – gridò lei di rimando
- L’hai detto anche un quarto d’ora fa! – la rimproverò
Temari, che si era sciolta i 4 perenni codini per far posto a una bassa e lunga
che le ricadeva sulla spalla sinistra, in giacca e pantaloni di velluto color
crema e scarpe a tacco basso dello stesso colore. Le ragazze avevano provato a
convincerla di mettersi un po’ più femminile, ma lei aveva risposto:
- Non mi sentirei a mio agio…e poi odio i tacchi! –
Così avevano lasciato perdere, ma il risultato era
comunque molto grazioso.
Sakura aveva un vestito rosso dalle maniche a sbuffo e
scarpe a tacco medio, i capelli acconciati in un elegante chignon basso con
molte ciocche libere arricciate, Tenten si era rifiutata categoricamente di
abbandonare i suoi soliti chignon, ma li aveva fermati con forcine colorate, in
tono col suo kimono, e le scarpe senza tacco; Hinata invece era vestita più
sobriamente, un vestito grigio perla, intonato con i suoi occhi, e scarpe a
tacco medio, i capelli sciolti e liscissimi dietro la schiena.
Setsuka si guardò allo specchio: indossava il vestito
nero donatole dai suoi zii e le scarpe di Candice, che tutto sommato le stavano
molto bene, i capelli finalmente sciolti dalla solita coda di cavallo.
Fece un respiro profondo e uscì dal bagno, scatenando le
urla di ammirazione delle sue amiche:
- Ma dove hai preso quel vestito?? Non sarà mica quello
che abbiamo visto in centro? - domandò Ino
- E’ lui, è lui! Ma Setsu, l’avrai pagato un sacco! –
disse Sakura allibita
Setsuka tentava di spiegare, così alla fine Temari prese
la parola:
- Ragionate, non avrebbe mai speso una simile cifra per
un vestito! E’ un regalo, vero? -
Lei sospirò sollevata e annuì, poi esclamò:
- Andiamo allora? Altrimenti arriviamo a festa finita! -
- E i cavalieri aspettano!!! – urlò Tenten al settimo
cielo
Risero tutte, felici e si diressero verso il corridoio
principale, dove trovarono Naruto, Deidara, Neji, Sai, un po’ imbarazzato, e
Shikamaru, che si stava per addormentare, e sorprendentemente Itachi, che se ne
stava un po’ appartato, evidentemente non a suo agio. Erano tutti in smoking
nero.
- Oddio…ma siamo sicuri che siano le nostre damigelle
quelle stupende donzelle laggiù? – disse Neji ad alta voce, ridendo
Naruto, per una volta nella vita, era senza parole:
fissava Hinata a bocca spalancata, allibito. Deidara alzò gli occhi al cielo e
gli chiuse il forno, sibilandogli qualcosa nell’orecchio, evidentemente un
rimprovero dalla reazione di Naruto.
Sai fissò languido Ino, porgendole il braccio come un
vero cavaliere, ma tutto fu guastato dalla frase che seguì:
- Sembri una giraffa ubriaca -
Ino sorrise, convinta che stesse scherzando, ma Setsuka
rise sotto i baffi, perché il ragazzo aveva usato un tono veramente schietto e
critico, ma si sa, l’amore è cieco!
Deidara si avvicinò alle sue spalle, prendendola per la
vita e facendola volteggiare, dicendo:
- O Giulietta, parlami! Non son forse il tuo cavaliere? –
Setsuka rise a crepapelle, abbracciandolo:
- Che ne sai, forse ci stavo ripensando! Andiamo? –
- Certo milady! –
E si avviarono insieme a Neji e Tenten, che parlottavano
tranquilli, la mano di lui sul fianco destro di lei.
Itachi notò Sakura, rossa come il vestito, che lo fissava
e disse:
- Sei davvero bella stasera -
- G-grazie…a-andiamo? – balbettò la ragazza, con il cuore
che saltava un battito
- Certo –
Le porse il braccio, che lei afferrò come se fosse un
salvagente, e si diressero finalmente in palestra.
Shikamaru osservò Temari da capo a piedi, evidentemente
sorpreso, riprendendo quasi immediatamente l’espressione annoiata di sempre,
commentando:
- Questi balli sono sempre una rottura, io non so
ballare! Se non ti dispiace torno a letto…- per poi dirigersi verso i
dormitori.
- Non è che non lo sai, non ci hai mai provato,
scansafatiche! – lo rimbeccò lei, prendendolo per il colletto e trascinandolo
dalla parte opposta, sbuffando.
Entrati nella palestra, le sei coppiette rimasero di
sasso: quel locale che conoscevano come un luogo di tortura e sudore si era
trasformato in una sala da ballo, illuminata come una discoteca dalle luci
stroboscopiche e i faretti, puntati sulla pista da ballo.
- Santo cielo…- commentò Setsuka – Non avevo mai visto
una roba così! -
- C’è sempre una prima volta! – disse Deidara, salutando
con la mano Konan, in abito blu notte, e Pain, in giacca e cravatta gessati,
che si baciavano in un angolo appartato.
- Studenti e insegnanti, benvenuti al ballo di fine anno!
–
La preside Tsunade, luccicante nel suo abito verde con le
paillettes, era salita su un piano rialzato, con un riflettore puntato su di
lei e il microfono in mano.
- Prima di tutto ringrazio Zetsu per le luci fantastiche,
e l’Akatsuki che suonerà verso le 11 poi ci tenevo a ricordarvi la cerimonia
del diploma a fine serata, alunni di quarta! Detto questo, scatenatevi! -
La musica partì, Please
don’t stop the music di Rihanna, come gridò Ino, deliziata, trascinando Sai
a ballare, quest’ultimo leggermente terrorizzato.
Deidara porse il braccio a Setsuka e cominciarono a
ballare scatenati, con lui che le faceva fare piroette e giravolte di ogni
tipo, ridendo a più non posso.
L’entusiasmo era alle stelle: perfino gli insegnanti si
scatenavano, Gai che ballava alla John Travolta suscitando l’ammirazione
sconfinata di Rocklee, che lo imitava, Asuma e Kurenai che ballavano stretti
stretti guardandosi negli occhi, Anko e Kakashi che si muovevano sul posto, la
prima in difficoltà per la gamba, il secondo in imbarazzo, ma si divertivano
tutti comunque.
La preside volteggiava tra le braccia di un signore con i
capelli bianchi, che a quanto ricordava Setsuka era il vicepreside, il signor
Jiraya, scatenando l’ilarità del pubblico perché lui faceva la mano morta
sull’ampio didietro della bionda!
La festa continuò tra risate e balli, finchè non si
giunse all’ultimo pezzo della serata, un lento valzer suonato dagli allievi
della classe Suono.
Naruto, che fino ad allora aveva ballato quasi da solo,
visto che Hinata era troppo timida, all’improvviso la prese e la baciò con
foga, come se gli fosse stato ordinato all’improvviso.
- Ti amo – le disse – ti ho sempre amata, anche se
credevo di amare Sakura. Ho capito che per me esisti solo tu, o forse l’ho
sempre saputo. -
Hinata rimase di sasso, con i brividi freddi che le
scendevano giù dalla schiena, poi ricambiò il bacio con forza incredibile, il
suo desiderio di sempre che si realizzava in quegli attimi indimenticabili.
Shikamaru si stava quasi per addormentare, addossato a
Temari, seduti ad un tavolino da caffè.
- Ehi Shika…non dormire…- gli mormorò la ragazza,
dolcemente
- Uhm? E’ già mattina? Ah no…però buongiorno lo stesso –
e la baciò sulla guancia
Temari arrossì all’improvviso, contenta che le luci della
palestra le impedissero di farsi vedere in quello stato, e capì una cosa: Shikamaru
era troppo timido, nascondeva la timidezza sotto una perenne noia perché in
fondo non era mai riuscito a farsi piacere da nessuno, a parte il suo amico
Choji. Doveva fare lei il primo passo.
- Sveglia bell’addormentato -
E si avvicinò a lui.
Ino guardava Sai corrucciata: era tutta la sera che quasi
non le parlava.
- Si può sapere che cos’hai?? – sbottò alla fine, facendo
sussultare il ragazzo – Sei veramente privo di qualsiasi voglia di relazionare!
-
La ragazza rimase di sasso vedendo che gli occhi del
ragazzo si erano fatti umidi e cercò di essere un po’ più tenera:
- Che cos’hai fatto? -
- Io…io…non so come si fa –
- Che cosa –
- A…con, con le ragazze! Alcune detestano essere chiamate
con le loro caratteristiche, altre si arrabbiano se dici il contrario…io ci ho
provato, ma è inutile! –
Ino si rese conto del problema del suo compagno, uno
shock da rifiuto.
- Con me hai mentito? -
- Con te ho solo detto la verità. –
- Questo mi basta –
Tenten ballava tenendo la testa appoggiata alla spalla di
Neji, annusando il suo buon profumo a occhi chiusi: era davvero felice insieme
a lui.
La trattava come se fosse speciale, le sussurrava parole
d’amore nell’orecchio ogni volta che si trovavano assieme, e soprattutto non
pretendeva cambiamenti da lei. Voleva solo lei, com’era, l’aveva accettata con
i suoi difetti, come la capacità pettegola oltre ogni misura e le chiacchiere
senza freno, esaltandone i pregi come la lealtà e la sincerità.
Sì, Neji Hyuuga era per lei.
Itachi ballava stringendo Sakura contro il suo petto,
sentiva che era emozionantissima, come se stesse ballando con un principe.
Questo gli dava fastidio: voleva dire che era come tutte le altre, lo
considerava solo misterioso e affasciante, non aveva mai pensato ai suoi gusti
o ciò che detestava.
- Dì un po’…ti piacciono i My Chemical Romance? – domandò
la ragazza, a bassa voce
Itachi quasi capitombolò a terra: si era sbagliato, ma di
grosso!!
- Sei incredibile - esclamò piano
- Perché? –
Sakura aveva sollevato la testa e lo guardava
interrogativa.
- Prima mi fai tutte quelle moine, mi fai pensare che tu
sia solo un’oca e poi mi spiazzi. -
- Era la mia tattica. Adoro sorprendere. – gongolò lei,
rituffando la testa nel suo petto.
“Le donne” pensò Itachi.
Epilogo
Setsuka
era a letto, non riusciva a prendere sonno, i raggi di una pallida luna carica
di promesse piovevano sul suo guanciale.
“Si dice
che chi dorme sotto i raggi lunari diventi pazzo. E’ la spiegazione più
probabile, visto quel che è successo questa sera. Ma forse era solo la fantasia
di una pazza che dorme sotto la luna.”
Varie
immagini le passarono per la mente: il concerto degli Akatsuki, le loro canzoni
stupende…la canzone di Deidara, quella che aveva cantato per lei, guardandola
negli occhi…la cerimonia del diploma, quando la preside, con le lacrime agli
occhi, aveva fatto un lungo graffio sui coprifronte dei ragazzi di quarta e
dell’Akatsuki…le sue lacrime quando Deidara le aveva confessato di andare a
studiare arte in Giappone…il suo bacio, dopo averle detto che l’amava.
Non
avrebbe mai scordato le sue parole:
- Ti amo.
Sei tutta la mia vita. Anche se per un anno non ci sarò, sarai sempre il mio
primo pensiero. Sarai la mia ispirazione, in qualsiasi cosa. Sarai l’ultima
persona che vedrò quando partirò e la prima al mio ritorno. Non lo scordare
mai. –
No. Non
l’avrebbe scordato.
Ringraziamenti
Prima di
tutto vorrei ringraziare i miei genitori, che mi ascoltano pazienti tutte le
volte che sparo cavolate sulle mie fic e da cui ho preso l’ispirazione per i
personaggi di West e Candice, anche se non fanno quei lavori XD. Vi voglio un
mondo di bene.
Poi mio
fratello, che mi ha dato l’idea per questa storia e mi ha costretto a
continuarla a forza di botte quando non ne avevo voglia. Ti adoro piccio mio :*
Nightwish,
miei adorati, vi amerò sempre per la forza che mi date, vi ascolterò in eterno!
Masashi
Kishimoto per i fantastici personaggi del mio manga preferito, che ho usato
nella mia fic, sbizzarrendomi al massimo!
Ogni
singola persona che ha letto questa fic: chi ha recensito una volta, chi mi ha
sempre seguito, chi non ha mai recensito, anche le recensioni negative.
Vi voglio
un mondo di bene. Senza di voi questa storia non sarebbe mai giunta alla fine.
Che
cavolo, sembro una scrittrice professionista, oddio o_o
Hidan:
Mettitelo bene in testa: tu-non-sei-una-scrittrice-professionista, razza di
baka senza cervello!!
Kakuzu:
Anche perché pubblicare un libro costa un fracco di soldi!
Deidara: Brava amore, hai scritto benissimo :*
Come
faccio a vivere con ‘sto branco di pazzi?
P.S: per
chi volesse sapere la canzone di Deidara è “My guardian angel” dei Red Jumpsuit
Apparatus ^^
http://img179.imageshack.us/img179/6841/giuliafile0001cw2.jpg
Alla
prossima fic!!!