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Autore: Blooming    24/08/2013    0 recensioni
E' una raccolta di One-shot, flashfic in cui si parla del mondo fantasy, di esseri sovrannaturali che si rapportano con il mondo dell'uomo, che lo spiano ambendolo o che vogliono solo conoscerlo un po' meglio.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come tante piccole lucciole volteggiavano nel buio della foresta. Volavano in alto fino a toccare le punte più alte degli alberi per poi tornare una per una a terra, si tenevano per mano e danzavano in cerchio sull’erba addormentata.
Le loro ali brillavano iridescenti e le loro piccole antenne vibravano al minimo soffio di vento.
Erano creature piccolissime. Piccola bocca, piccolo naso, piccoli occhi vivaci e piccole orecchie.
Avevano anche dei piccoli abiti da sera trasparenti che cadevano morbidi sul minuscolo corpo.
Ridevano tra loro, dei bellissimi piccoli sorrisi.
I capelli di fili di seta che venivano scossi dal lieve vento si avvolgevano attorno alle loro snelle figure.
Alcune di loro suonavano piccoli strumenti come arpe, flauti, violini o tamburelli, altre cantavano con le loro piccole voci melodiose.
Le si può udire anche adesso se solo le si sa ascoltare.
Una si mise a danzare su un filo di ragnatela tenendosi in equilibrio sul piccolo piede, proprio come una ballerina di danza classica.
Molti animali erano accorsi a vedere la danza delle fate che piroettavano sulla pista come tante piccole luci colorate.
Le fate celebravano l’equinozio di Primavera e come ogni anno spettava a loro il compito di svegliare la natura.
Delle campanule erano state adoperate come lanterne per illuminare la radura. Ogni anno organizzavano un grande ballo al centro di quella radura.
Ogni invitato si inchinò all’arrivo di Re Oberon e sua moglie, la Regina Titania.
Tutti fecero la riverenza quando Re e Regina si fermarono al centro del bosco e cominciarono a danzare e la musica ricominciò a suonare.
Danzarono sull’erba finché non si alzarono in volo continuando a roteare nel cielo stellato guardandosi nei piccoli occhi innamorati e si sorrisero.
Altre fate con i loro compagni si unirono alla danza tenendosi per le piccole mani, intrecciando le piccole dita.
Volarono alte fino alle stelle muovendo dolcemente le piccole ali di libellula.
Danzarono così fino a quando un flebile raggio di sole bucò l’orizzonte. La musica prese un ritmo più veloce e le fate si dispersero in tutto il bosco.
Toccavano la corteccia degli alberi svegliandoli dal loro sonno, sfioravano i fiori che aprivano i loro petali facendo alzare dal sonno le piccole fate bambine che ci dormivano dentro, sussurravano all’erba, bisbigliavano agli animali in letargo che con uno sbadiglio rimanevano a guardare le fate che danzavano destando la natura assopita da mesi.
I loro sguardi si volgevano verso Oberon e Titania che aleggiavano nel cielo tinto di un flebile rosso e la loro scia di polvere di fata che cadeva a ogni battito d’ali veniva portata in tutto il mondo dal vento infondendo vita alla flora e alla fauna della terra, del fuoco, dell’aria, del’acqua.
Le cicale ricominciarono a suonare e le farfalle uscivano dalle loro crisalidi, la neve si scioglieva e il mare si scuoteva infrangendosi sugli scogli, gli alberi facevano sbocciare i loro fiori mettendo nuove gemme e i campi tornarono rigogliosi, il sole cominciò a riscaldare il pianeta.
La primavera era tornata.

   
 
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