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Autore: Lynn Lawliet    24/08/2013    1 recensioni
"Per certi versi Keiko era proprio uguale a suo padre: parlava fluentemente il tedesco, si vestiva in modo assurdo e soprattutto, soprattutto si divertiva a giocare con il tempo."
Dieci incontri, dieci ricordi, dieci momenti della vita di Keiko; raccontati da Mephisto, Amaimon, Rin, Yukio, Shiemi, Shima, Kamiki, Bon, Koneko e Shura
Genere: Fantasy, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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SHIMA

 

Shima osservava ansioso il gruppo di esquire che gli era stato affidato per quella missione.
Era esorcista da poco più di un anno e già gli affidavano un gruppo di reclute? Bene, dovevano aver capito il suo potenziale… ma era comunque preoccupato. Da quel che aveva capito dal comunicato dell’ufficio centrale, quella di quel giorno era la loro prima missione ufficiale, e Shima non voleva che ci fossero problemi.
I ragazzi, però, non parevano molto in ansia: parlavano e scherzavano tranquilli, tutti con un sorriso leggero sul volto… tutti meno uno, in realtà. L’ “uno”in questione era una ragazzina sui dodici anni, con un cespuglio violetto al posto dei capelli e una smorfia preoccupata stampata in faccia. Accanto a lei la squadrava con aria protettiva un ragazzo un po’ più grande. Shima sapeva perfettamente chi fossero entrambi, ma più che al ragazzo, era interessato a miss cespuglio viola. Dall’ufficio centrale gli avevano inviato, oltre che le informazioni riguardo la missione di quel pomeriggio, anche delle dettagliatissime descrizioni di ogni esquire sotto la sua responsabilità, e leggendo quella della ragazzina, Keiko Pheles, aveva scoperto su di lei parecchie cose interessanti: aveva iniziato il corso con quattro anni d’anticipo rispetto agli altri studenti, era figlia del preside, Mephisto Pheles, ed era un mezzo demone. Il che pareva comportare alcuni curiosi poteri spazio-temporali… anche se la relazione dell’ufficio centrale non specificava l’esatta natura dei suddetti poteri.

Però, in quel momento, la cosa più importante, si era detto Shima, non erano i suoi poteri ma il fatto che era solo una ragazzina, per di più anche evidentemente spaventata. E lui, in qualità di mentore, non poteva certo rimanersene con le mani in mano. Così si era diretto verso Keiko e l’altro ragazzo, che le parlava nervoso:
“… ma sei sicura che vada tutto bene?”
“certo, Shoun, non ti preoccupare…” aveva detto lei, anche se, in effetti, l’aria pallida e la voce rotta facevano chiaramente capire che non andava tutto bene proprio per niente.
Shima allora si era schiarito la voce, facendo sussultare i due ragazzi, che non si erano accorti del suo arrivo.
“chiedo scusa, signorina Pheles, vorresti per favore venire a scambiare due parole con me?”
Lei lo aveva guardato stupita, ma poi aveva sussurrato qualcosa all’altro ragazzo, Shoun, e aveva seguito Shima lontano dal gruppo di studenti.
“sensei?” aveva chiesto Keiko dopo qualche secondo di imbarazzante silenzio.
“sì?”
“perché siamo qui?”
“Ecco… ehm…  mi sembravi un po’ spaventata, e quindi…”
“spaventata? Io? Ma scherziamo?!” aveva iniziato Keiko con aria imbronciata. Poi però, notando l’espressione divertita di Shima, aveva abbassato lo sguardo avvilita: “ok, forse un pochino… e va bene, ho paura. Tanta paura.”
“come mai? Insomma, a giudicare dai rapporti che mi ha inviato l’ufficio centrale, sei una tipa parecchio tosta…”
“io SONO una tipa tosta, è chiaro?!- aveva gridato Keiko- è solo che… questa è la prima volta che combatto contro dei demoni… sono pur sempre dei miei parenti… e poi… ho paura di deludere mio padre.”
Ed erano state queste parole, unite al tono timido ed imbarazzato, a commuovere Shima… a commuoverlo e a ricordargli qualcuno. In quel momento, all’improvviso (forse la chioma viola ne era complice) Keiko gli era parsa tale e quale Kamiki.
In effetti erano entrambe testarde e orgogliose, ma era comunque strano che quella ragazzina gli ricordasse proprio la sua vecchia cotta. Dopotutto era qualche anno che non si vedevano, e Shima era convinto di averla dimenticata… ma evidentemente non era così perché nel giro di pochi secondi gli erano tornati in mente tantissimi episodi degli anni passati con lei e gli altri ragazzi del corso. E si era perso tra i ricordi, le avventure di quegl’anni, i tentativi (miseramente falliti) di invitare Kamiki a uscire con lui, un concerto rock in una calda giornata d’estate… aveva così tanta voglia di rivederla…
Poi uno sbuffo irritato di Keiko lo aveva riportato alla realtà, e quel punto Shima si era reso conto di sapere cosa dire per consolarla.
“tuo padre è tuo padre, Keiko…”
“certo… -lo aveva interrotto lei- mio padre è mio padre, quell’albero è quell’albero, e un coal tar è un coal tar. Mi stupisci, sensei!”
“no,… quello che intendevo è che, in qualità di tuo padre, Mephisto non sarà mai deluso di te! Ti stai impegnando a fondo, a quanto mi dice i mio amico Yukio Okumura, e ottieni ottimi risultati… senza contare che sei molto più piccola dei tuoi compagni di classe! Sono certo che invece tuo padre è fiero di te! E per la missione di oggi non ti devi preoccupare: qualsiasi cosa succedesse ci siamo io e gli altri esorcisti a proteggere voi esquire.”
“davvero?”
“certo! Sei pronta, adesso?” aveva detto Shima, contento nel vederla annuire e sorridergli fiduciosa. Poi si era avviato verso il gruppo di esquire, intimando a Keiko di seguirlo, ma lei lo aveva fermato, tirandolo per una manica della divisa.
“sensei?”
“sì?”
“ecco… in effetti, ad essere sincera, siamo qui da un po’ più tempo di quel che credi…”
“che cosa intendi?”
“è da ieri che ho fermato il tempo intorno a noi, sono circa una trentina di ore che tutti continuano a ripetere le stesse azioni…”
“COSA?!”
“mi dispiace, sensei! È che aveva paura e volevo che la missione non iniziasse mai… ma adesso sono pronta, e…” la voce di Keiko si ridusse ad un mormorio indistinto, e la ragazzina chinò la testa, evidentemente convinta che Shima fosse arrabbiato con lei. Ma Shima non lo era affatto. Keiko aveva fatto ripetere a tutti gli ultimi dieci minuti per un giorno intero? Era decisamente la cosa migliore che avesse mai visto succedere!
“scherzi? È assolutamente fantastico! Ma come hai fatto?”
Keiko lo aveva guardato per un attimo con aria sbalordita, quasi non credesse ai suoi occhi, ma poi aveva iniziato una complessa spiegazione (che Shima non aveva capito quasi per nulla) che avrebbe preso buona parte della mezzora seguente.
E lo aveva fatto con un’aria talmente seria e concentrata, che di nuovo, agli occhi di Shima, era parse tale e quale a Kamiki.
Magari, si era detto Shima osservando Keiko, presa nella sua spiegazione, sarebbe stato proprio merito di quella ragazzina se avesse riallacciato i contatti con Kamiki. E in quel momento, in effetti, non c’era nulla che desiderasse di più.
 
Angolino dell’autrice:
salve ! siamo già al sesto capitolo! Che bello, ho superato la metà, mi sento potente!
Quindi, grazie a tutti quanti, chi legge e chi recensisce… vi voglio bene ragazzi!
Detto questo, mi dileguo

Lynn

  
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