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Autore: Daydreamers_AlwaysA    25/08/2013    7 recensioni
''Non trovavo più il mio libro,mi ricordai che la sera prima ero rimasta in spiaggia a leggere,mi affacciai alla finestra,c'era una figura di un ragazzo seduto proprio dove leggevo di solito,uscii a gambe levate,correvo ma la sabbia era pesante e umida,si girò verso di me e quegli occhi profondi furono l'unica cosa che mi fece sciogliere in quell'inverno gelido''
Genere: Drammatico, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Storico
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-Se ero in te sarei rimasta fuori anche con il temporale
Sbuffai,sembrava che a mia madre nulla andasse bene
-Non ricominciare ti prego,mamma.
Era sempre così,non staccava mai, salii in camera mia, mi tolsi quei vestiti bagnati  e misi altro, mi passai un asciugamano tra i capelli e mi misi a letto. Fuori pioveva molto forte, i fulmini erano interminabili e quei tuoni grossi che quasi sembrava che tremasse anche il pavimento, ti facevamo disorientare. Ma non mi importava,perché avevo sentito quella voce quando poi non c’era nessuno?Magari era stata una voce nel mio cervello e mi è sembrata reale, non sapevo cosa pensare. Mi guardai intorno,quella casa mi inquietava troppo,sentivo le porte sbattere, la corrente andava via e ritornava dopo alcuni minuti senza che nessuno toccasse niente, eppure c’era una spiegazione a tutto quello, non pensavo che ero l’unica ad immaginarlo, possibile che i miei non si erano accorti di nulla?
Ero nei miei pensieri,fissavo il soffitto,mi accorsi che c’era una macchia di umidità, non era scura ma leggermente grigia, forse era l’aria salmastra, forse in quel punto c’era parecchia acqua. Mentre mi facevo film mentali sentii che qualcuno stava tirando la coperta,non c’era nessuno,mi sedetti a letto,qualcuno si divertiva, come se volesse scaraventarla a terra
-Louis!
Tirai un sospiro di sollievo,mi alzai e lo presi in braccio, a dir la verità ebbi un po paura.
Appena scesi dal letto per alcuni secondi la stanza sembrava girarmi intorno,non mi sentivo più le gambe, quasi cadevo. Mi toccai la fronte,sembrava avessi la febbre; in effetti ero un po stordita,forse avevo preso troppo freddo.
Scesi giù, non avevo neanche voglia di cenare
-Mils ma che hai?
-Niente,papà,perché?
-C’hai la faccia come un cadavere,ma mangi?
-Ho mangiato mezzo frigo di schifezze,vuoi che mangi altro?
Misi Louis sul divano a giocare con i suoi giochi
-Mamma,dove sai dov’è finito il termometro?
-Che ci devi fare?
Ma.che.domanda.indecente.è? Che ci osso fare con un termometro? Devo misurare la temperatura del mare o cosa? Non mi andava neanche di parlare.
Andai di sopra e mi misi a cercarlo nei cassetti di mia madre,lo trovai e mi sdraiai sul suo letto. Eh si,avevo la febbre, adesso mi aspettava un’altra predica da mia madre, avrebbe iniziato a parlare da sola e ad urlare, me ne andai in camera mia,mi infilai sotto le coperte e mi addormentai di botto.
Il giorno dopo fui svegliata dalla finestra che continuava a sbattere, credevo che tutto fosse terminato invece l’aria gelida insisteva, era inverno ormai e non riuscivo a capacitarmene. La testa mi girava ancora,stetti ferma per alcuni minuti,poi decisi di scendere giù,fare colazione e prendere qualcosa per sentirmi meglio. Mentre scendevo le scale ebbi la sensazione di vuoto,come se mi mancasse qualcosa, come una scema tornai in camera mia per trovare il libro, aprii tutti i cassetti ma niente; sentii un rumore al piano di sotto e subito scesi ma non c’era nulla fuori posto. Una cosa era certa: Non trovavo più il mio libro! mi ricordai che la sera prima ero rimasta in spiaggia a leggere,mi affacciai alla finestra,c'era una figura di un ragazzo seduto proprio dove leggevo di solito,uscii a gambe levate,correvo ma la sabbia era pesante e umida,si girò verso di me e quegli occhi profondi furono l'unica cosa che mi fece sciogliere in quell'inverno gelido. Rallentai,per un po restai immobile,mi sorrise e si alzò così camminai verso di lui. Cristo quel sorriso era stupendo,era quel ragazzo che viveva vicino casa mia,l’avevo visto solo di spalle,non credevo fosse così meraviglioso
-Ehm,ciao!
-Ei,è il tuo libro?Questo stavi leggendo ieri?
-Oh,si- dissi confusa,che ne sapeva lui che ero qui ieri
-Be immaginavo fossi tu- mi sorrise dandomi il libro,lo guardò e fece una faccia buffa. –Lo so,è un po uno schifo per via della pioggia,ma credo si possa recuperare
-Non importa! – parlando di più mi accorsi che la sua voce era identica a quella che mi disse urlando ‘attenta’.
Più ero con lui,più mi immergevo nei suoi occhioni  verdi,il tempo nuvoloso li faceva sembrare grigi,aveva le labbra carnose il naso all’insù e i capelli castani,sembravano così morbidi,avevano una piega perfetta.
-Scusa se ti ho spaventata ieri.
-Tranquillo,l’hai fatto solo in parte perché non avevo visto nessuno
-Oh be,ero rientrato.- e mi sorrise ancora.
Ci sedemmo sulla sabbia,così senza che nessuno ci dicesse nulla. Mi accorsi che era un ragazzo come pochi,qualcuno può pensare che sono un caso psicopatico perché giustamente lo conoscevo da dieci minuti.
Ma quale ragazzo dopo dieci minuti dopo averti conosciuto ti dice “Resta qui,parliamo un po”e ti invita a sederti più vicina possibile alla riva di un mare aperto,ma contemporaneamente stupendo?
-Sono Liam.- mi disse porgendomi la mano e sorridendo
-Oh,io sono Miley!.- gli risposi sorridendo. –Vivi qui da molto?
-Oh si,da quando sono nato praticamente, ai miei è sempre piaciuto il mare e la tranquillità, tu sembri ancora fuori corso!
-In effetti è così.
-Non hai paura di vivere lì? Succedono cose strane in quella casa
-Allora non sono io la psicopatica!- feci una piccola risata
-Eh no,ci sono io a farti compagnia. – mi seguì ridendo. –Sul serio,avrei voglia di scoprire cosa c’è li dentro.
-Sicuramente avrà una storia interessante.
-Se ti va domani ti accompagno in biblioteca.
-serve a qualcosa?
-Si dice che ci siano vecchi diari di persone che sono vissute lì.
-Prima che venissi io,ti sei accorto di qualcosa?
-Sì,be vivo qui dalla nascita e a volte mi inquietava quella casa,a volte era come se qualcuno fosse davanti alla porta,come se volesse entrare,l’hanno ristrutturata ma succedevano sempre cose strane!.
Ok,quelle cose che mi stava dicendo mi fecero salire i brividi per la schiena,sudavo fredda,mi tremavano le mani. Era il freddo?Mi stavo cagando addosso dalla paura? O era lui,dannatamente bello che non mi faceva smuovere lo sguardo dai suoi occhi?
Mi sorrideva in continuazione,accennavo un sorriso,sentivo che stavo arrossendo e lui con quel sorriso innocente illuminava quella giornata triste,gelida,nuvolosa e buia. Il vento iniziava ad essere più forte,alcune ciocche mi finivano sul viso,misi i miei capelli di lato e mi strinsi al mio maglione, feci due colpi di tosse, mi accorsi che voleva mettere un braccio attorno alle mie spalle per calmarmi poi si tirò indietro
-Stai poco bene eh? Sarà meglio che rientri, non vorrei che peggiorassi
-Sì, lo penso anche io.
Si alzò e mi porse la mano per aiutarmi ad alzarmi,mi aveva preso per una balena in riva al mare o cosa?
Finii male in piedi,stavo quasi per cadere e subito mi prese. Me lo ritrovai a pochi centimetri dal viso,non sapevo che espressione avessi, ricordo solo che rimanemmo a guardarci negli occhi senza dire nulla e il mio cuore batteva fortissimo
-A domani Miley? . mi sussurro sorridendo
-A domani.
Mi allontanai lentamente,ero imbarazzata,non mi voltai nemmeno per sapere se stava tonando a casa.
Entrai, non c’era nessuno, mia madre era sempre in giro, posai il libro sul tavolo e rimasi lì in piedi un po disorientata, non pensavo a qualcosa in particolare; iniziai a congelare quando sentii una porta che si chiudeva lentamente,lasciava quel rumore inquietante per lunghissimi secondi, si fermò e poi ricominciò. Magari era il vento che la lasciava andare avanti e indietro, alzai gli occhi verso le scale, mi davano un aria inquietanti. Anzi,parlandoci chiaramente mi inquietava tutto in quella casa.
Non diedi più peso a nulla, dovevo abituarmi a quelle cose che si presentavano ogni secondo, mi distesi sul divano,iniziai ad avere sonno di nuovo, chiuso gli occhi e iniziai a dormire come se avessi passato la notte insonne.

Qualcuno poggiò la mano sulla mia spalla e iniziò a muoverla leggermente, non sapevo se stavo sognando o meno, non volevo svegliarmi, era come qualcosa mi impedisse di aprire gli occhi. Forse avevo pensato troppo a chi poteva esserci in quella casa, forse avevo solo paura, ma quella mano sembrava fredda,rigida, sembrava tutto buio intorno, non sentivo neanche il rumore del vento che avevo sentito mentre mi stavo addormentando, iniziai ad avere freddo, a tremare. Sentii un urlo, spalancai gli occhi di botto e mi ritrovai faccia a faccia con un cuscino. 

 

 

                                                                                             

 

 

 

 

Spazio Autrice:

NON ROMPETEMI LE OVAIE,SO DI NON SAPER SCRIVERE,SE PER VOI NON E' NIENTE LA STORIA ALLORA NON LEGGETELA

Con affetto Ale  ^-^

 

  
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