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Autore: Yuki Kiryukan    25/08/2013    7 recensioni
Terza e ultima serie. Seguito di Awakening e Rebirth.
Ora a capo dello Scudo Rosso, Rebecca non può più permettersi di sognare: deve condurre una guerra e i Chimeri non sono più i suoi soli nemici.
Infatti, la prima persona con la quale la nostra protagonista dovrà confrontarsi è sé stessa, e tutti i sentimenti che albergano nel suo cuore.
Zach è finalmente al suo fianco, proprio come aveva sempre desiderato, ma le cose non sono più come una volta. Troppi avvenimenti hanno scosso il suo cuore e sembra addirittura aver dimenticato come amare.
La sua mente è ormai occupata dal desiderio di vendetta; quel profondo rancore rivolto alla persona che dovrebbe essere la sua famiglia: Jean Stain.
Riuscirà a riscoprire la forza dei sentimenti che l'hanno sempre spinta a lottare?
Esiste davvero quel miracolo chiamato amore, per cui vale la pena tradire?
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cursed Blood - Sangue Maledetto'
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Carissimi!! ^^
Ma voi ci credete che sono qui ad aggiornare così presto? XD cioè, questo si può considerare solo un miracolo!!! XD
Mi sono data da fare per scrivere questo capitolo e spero che lo apprezzerete! ^^ 
I protagonisti sono Kim e Dean e Amy e Ryan! Era ora che anche loro prendessero parola no? ;)
Vi ricordo che non siamo che all'inizio, molte cose devono accadere! ^^ quindi, continuate a seguirmi, farò di tutto per essere più puntuale!
Fatemi sapere le vostre impressioni! ;)
Un bacione a tutti!
Yuki!
 
 
 

 

                         
                                        Intrecci - Prima Parte 

 
 
 
 
 
 


Julian guidò Kim e Dean attraverso una lunga sequenza di corridoi, che la rossa non avrebbe certamente potuto trovare da sola.  Non sapeva nemmeno come tornare indietro. 

Lanciò delle brevi occhiate al Chimero che le stava di fianco e che, camminando a passo svelto, aveva gli occhi rivolti verso il basso, perso in chissà quali pensieri.

Se doveva essere del tutto sincera con se stessa, non avrebbe voluto che fosse rinchiuso in una cella di isolamento. 
Sapeva quanto Dean fosse legato a quel Ray ed era più che normale che volesse proteggerlo. 

Ricordava bene quando, poco prima di lasciare il laboratorio che stava cadendo a pezzi, il Chimero avesse provato con tutto se stesso a far venire l'amico con loro.

 

"Ray, vieni con me! Andiamocene via!E' la nostra occasione! Potremmo vivere come meglio crediamo!"
 


E di come fosse preoccupato quando l'aveva visto sommergere dalle macerie.

 

"Ray!!"

"Fermati! Dobbiamo andarcene di qui o moriremo!"

"Ma Ray... lui...!"

"Lui sta bene! Ti pare il tipo da morire così facilmente?! Muoviti Dean!"
 



Però, nonostante alla fine si fosse deciso a seguirla, non aveva mai smesso di voltarsi indietro. Kim era certa che Dean avesse sperato fino alla fine che Ray gli desse retta.

Quasi gli dispiaceva per lui.

Strinse forte il pugno della mano sinistra, dove ancora impugnava saldamente la pistola.

Aveva una voglia matta di riempire di cazzotti Hidd. Quella lingua biforcuta glie l'avrebbe fatta ingoiare a quel dannato coglione. 

  << Siamo arrivati >>

La voce di Julian la riscosse dai pensieri.

Notò che erano infine giunti davanti a quelle che potevano benissimo essere definite carceri.

Deglutì. E Dean sarebbe dovuto restare lì dentro?

Il Chimero dal canto suo non sembrava particolarmente a disagio, o intimorito. 

Julian passò una scheda di riconoscimento su di un monitor e la porta scorrevole si aprì.   << Essendo il capo della sicurezza, detengo io tutti i pass per questo settore >> le spiegò l'uomo, mettendole in mano una card. 

Kim la guardò e chiese:  << Cos'è? >> 

  << La deve passare sul monitor della cella numero 2 >> le indicò  << La serratura scatta solo così. Ovviamente, sono celle costruite da un materiale speciale >> guardò Dean di sbieco  << Siamo a conoscenza della loro forza sovrumana >> 

La rossa la strinse nel pugno e annuì  << Ho capito >> 

  << Io aspetto qui >> aggiunse Julian, mentre lei e Dean procedevano verso le celle. 

Seguendo le sue indicazioni, la ragazza passò la card sulla rientranza del monitor e pochi secondi dopo la serratura scattò.
Aprì le sbarre e fece spazio al Chimero perché vi entrasse.

Era strano vedere Dean così arrendevole. 
Sin dalla prima volta che l'aveva visto era sempre stato così ribelle, osando cose che gli altri non avevano il coraggio di fare. 

Era evidente che Ray fosse il suo tallone d'Achille. 

Aveva un che di incredibile in modo in cui potessero essere legati quei due.

  << Se fai quell'espressione così dispiaciuta per me, potrei pensare che ti piaccia, bambolina >> disse ad un certo punto il Chimero.

La rossa sobbalzò e lo fisso sentendo le guance in fiamme  << Come sempre sei troppo pieno di te, stupido hippie >> cercò di difendersi  << Non arrivare a conclusioni affrettate >>

Dean sorrise e si sedette per terra, poggiando la schiena al muro  << Se è così, allora chiudi le sbarre >> ammiccò al fatto che la cella fosse ancora aperta  << Non hai paura che faccia qualche mossa pazza? >> 

Kim afferrò le sbarre e le strinse con forza, ma rimase immobile. 

Non poteva far a meno di pensare che rinchiuderlo lì fosse una tremenda ingiustizia.

  << Davvero Dean... >> disse quasi in un sussurro, ma certa che lui potesse udirla benissimo  << Perché hai deciso di venire con noi? Di passare dalla nostra parte, per così dire... >>

Gli occhi grigi del Chimero erano così seri che la rossa fu costretta a distogliere lo sguardo. 

  << L'ho fatto per te >> rispose alla fine.

Kim era sicura che il suo volto fosse più rosso dei suoi capelli  << Non dire cazzate! >>

  << Oh, sono serio te l'assicuro >>

  << Ma è una cosa ridicola! Guardati adesso, in questa cella! Io non posso far un bel niente per te e poi... >> 

Già... e poi c'era Richard.

Richard che lottava tra la vita e la morte, assopito nel suo coma.

Al ricordo di come l'avesse protetta col suo corpo durante l'incidente e di come fossero le sue condizioni, avvertì una dolorosa fitta al cuore che le impedì di continuare a parlare. 

Tornò alla realtà solo quando si accorse che Dean si era alzato dalla sua postazione e stava camminando verso di lei. 

  << Non c'è nulla di ridicolo in quello che ho fatto, bambolina >> disse, con un sorriso di chi la sa lunga  << Devi sapere, che ogni volta che arrossisci per qualcosa che dico o che mi chiami per nome, io capisco di aver fatto la scelta giusta >>

Kim sbarrò gli occhi e trattenne il respiro.

Se appena poco prima il suo cuore si era contratto dal dolore per Richard, a quelle parole aveva ripreso a pompare con una rinnovata energia, animato da quel sentimento chiamato... felicità?

Era davvero felicità quella che stava provando?

Possibile che quell'hippie fuori di testa potesse farle provare simili emozioni?

Stava per rispondere a tono, giusto per sdrammatizzare, ma il Chimero si piegò verso di lei e tappò la sua bocca con un bacio. 

Fu così improvviso ed inaspettato che il cuore della ragazza le balzò in gola. 

A differenza di come si era comportata le volte in cui l'aveva baciata, Kim rimase immobile, senza scostarsi o protestare. 

Anzi aprì addirittura la bocca, già preparata a ricevere la lingua del Chimero, ma quello si scostò, senza approfondire oltre il bacio. 

Rimase delusa, ma cercò di non darlo a vedere. Poi, in una frazione di secondo, lui afferrò le sbarre della cella e la chiuse con uno scatto lesto, separandoli definitivamente. 

Oltre le sbarre, Dean sorrise nell'osservare l'espressione ebete della rossa  << Cos'è, ti aspettavi di più bambolina? >> fece un sorriso sghembo  << Se ne vuoi di più, dovrai essere tu a cercarlo >>

Kim decise che era il momento di tornare in sé, e fece alcuni passi indietro. Distolse lo sguardo dal suo, mentre il cuore non aveva ancora cessato la corsa  << Non... non accadrà mai >> articolò, ma non ci credeva nemmeno lei, figuriamoci se poteva darla a bere a lui. 

Il Chimero mantenne il sorriso  << Staremo a vedere >>  Detto ciò si voltò e tornò a sedere a terra.

Kim era ancora impalata lì, cercando inutilmente di decifrare quello che le si agitava dentro. 

  << Aspetterò che sia tu a baciarmi >> aggiunse Dean, guardandola intensamente.

La rossa capì che se fosse rimasta lì anche un secondo di più, probabilmente avrebbe riaperto quella cella e continuato il bacio, interrotto troppo bruscamente per i suoi gusti.

Ma era sbagliato. Non doveva nemmeno pensarle cose simili.

Doveva andarsene. E subito.

  << Aspetterai in eterno allora >> si congedò, dandogli le spalle e camminando spedita verso l'uscita dove ancora l'attendeva Julian.

Sperò con tutta se stessa che non avesse visto nulla. 

  << Tutto bene? >> le chiese l'uomo, vedendola così trafelata.

  << Certo >> mentì, restituendogli la card con un certo rimorso  << Ho fatto quello che voleva Rebecca. Possiamo andare ora >> 

Julian sembrò infastidito  << Quella ragazzina manderà a puttane tutto lo Scudo Rosso, te lo dico io >>

Kim sobbalzò e lo guardò torva  << Rebecca sta dando del suo meglio. Solo un idiota non se ne accorgerebbe >> ribatté, senza tener a freno la lingua.

L'uomo la guardò improvvisamente con aria ostile. Tralasciò l'insulto che gli aveva lanciato e le chiese:  << Vuoi forse dire che tu sei favorevole a quest'assurda politica pacifista con quei mostri? >> 

La ragazza si alterò per due diversi motivi: il modo in cui parlava di Rebecca e l'aver definito i Chimeri "mostri".

  << Io sono convinta che i Chimeri siano molti più di quello che sembrano >> rispose  << Che se cercassimo di capirli, probabilmente ci accorgeremmo che non sono poi così diversi da noi. Dopotutto... anche loro erano umani no? >> 

  << Hai detto bene: erano. Non paragonarci a quegli esseri >> ribatté crudo lui   << Hanno scelto da soli e consapevolmente di abbandonare la via della normalità. Questa è la loro peggior colpa >> 

  << Non parlare come se conoscessi i motivi che li hanno portati a farlo! >> esclamò la rossa. 

In verità, nemmeno lei conosceva il passato dei Chimeri, ma avendo passato molto tempo con loro e avendo scoperto lati della loro persona da considerare in tutto e per tutto umani, non poteva non prendere le loro difese.

L'amicizia che legava Dean e Ray era solo uno degli esempi che le venivano in mente.

La devozione con la quale Misa aveva dato tutta se stessa per salvare Rebecca.

La determinazione di Eleanor nel mantenere la parola data a Gwen.

Oppure, più semplicemente, l'amore di quello Zach nei confronti del loro capo.

Cosa c'era di più umano di quello?!

Per questo non riusciva ad accettare le insulse chiacchiere di Julian. 

  << Non ci sono scusanti valide per il loro comportamento >> sbuffò alla fine l'uomo  << Mai nessuna giustificazione potrà assolverli dal loro peccato >> 

  << "Peccato"? >> ringhiò lei.

  << Il peccato di andare contro la loro stessa razza >> specificò Julian  << Chi mai potrebbe fidarsi dopo un simile affronto all'umanità?! >>

Kim fece per ribattere, ma quello aggiunse:  << Solo un traditore del loro stesso calibro potrebbe. Il che la dice lunga sul nostro nuovo "capo" >> 

A quel punto la rossa non ci vide più.

Puntò, senza il minimo indugio e col coraggio che l'aveva sempre contraddistinta, la pistola alla testa del capo della sicurezza.

Guardandolo furiosa disse:  << Non accetto che si faccino simili accuse contro Rebecca. Lei non la conosce, non sa cosa quella ragazza abbia sopportato in tutto questo tempo. Mi creda, non ne ha la minima idea! Una persona normale non sarebbe riuscita a rimettersi in piedi come invece ha fatto lei. Tutto per adempire alle aspettative di David e per il bene dell'organizzazione, e merita tutto il nostro rispetto! >>

Intensificò la presa sull'arma e aggiunse:  << Quindi, osi solo un'altra volta parlare male di Rebecca e giuro su Dio che le pianto una pallottola in testa senza pensarci due volte. E mi creda, ne sono capace >> 

Julian la guardò scioccato e deglutì rumorosamente. Era evidente che la rossa l'aveva lasciato senza parole.

Intimorito, addirittura.

Kim ritirò l'arma e si allontanò senza più voltarsi indietro, fregandosene se non aveva la minima idea di che strada prendere. 

Non perdonava chi faceva insinuazioni gratuite sui propri amici. E quell'idiota aveva davvero superato ogni limite. 

Mentre si guardava attorno per cercare un ascensore o una qualche rampa di scale, già sapeva quale sarebbe stata la sua prossima destinazione: reparto medico: terapia intensiva. 

 
 
 




                                                                                               *************************
 
 
 




  << Credo ti siano tutti riconoscenti per aver convinto Rebecca a spostare a questa sera i "colloqui" per scovare Stain >> sospirò Ryan.

  << Bechy si è calata perfettamente nel suo ruolo di leader e vuole far capire a tutti che ne è all'altezza. Per questo è ansiosa di entrare in azione >> rispose Amy sorridendo  << Cerca di capirla >> 

  << Questo lo so benissimo. E' che... boh, la trovo diversa >>

La ragazza si incupì  << E' ovvio che lo sia... no? >> 

Il biondo si scompigliò i capelli  << Non sembra neanche la ragazzina che ho conosciuto a scuola. Sai, credevo che dopo che Zach le avesse spiegato com'erano andate realmente le cose, lo riaccogliesse a braccia aperte ma... >> 

  << Il tradimento di Zach non è stata l'unica cosa che ha scosso il suo cuore >> gli spiegò Amy  << Anche se è stato quella più significativa >>

Chinò il capo e ripensò a ciò che Rebecca le aveva detto tempo prima.

 
 

"L'ho odiato con tutte le mie forze, Amy... in modo ancor maggiore di come l'ho amato..."

"Allora... non lo ami più?"

"Io... non lo so. Una parte di me è sempre rimasta legata a lui, anche quando nel mio cuore c'era solo l'odio. Il suo ricordo mi appariva sempre in mente, che lo volessi o meno.... quindi mentirei se ti dicessi che mi è indifferente. Anzi, credo che non lo sarà mai... per me, in modo diverso o meno, conterà sempre".
 
 


Non c'era dubbio che Hudson sarebbe sempre stato importante per Bechy. Il dubbio rimaneva sul quanto importante.

  << Io credo che le serva solo tempo >> disse lei alla fine  << Rebecca e Zach sono destinati l'uno all'altro >>

Ryan finse una smorfia  << Ti prego non farmi salire il diabete >> 

Amy rise, felice di poter parlare tranquillamente con lui come un tempo. 

Stavano camminando nella sede l'uno affianco all'altro, non senza ricevere le occhiate diffidenti dalla maggior parte delle persone che incrociavano.

Ovviamente, rivolte tutte a Ryan.

La ragazza, indispettita dal tutto quel disprezzo nei confronti del suo uomo, lo prese per mano ed intrecciò le loro dita, suscitando con soddisfazione sobbalzi e sguardi scioccati. 

  << Stronzi >> masticò, stringendo la mano del Chimero, che contraccambiò la stretta. 

Contro le sue aspettative, Ryan rise. Senza preavviso svoltò un corridoio e aprì una delle varie porte, trascinando entrambi all'interno. 

Era un piccolo magazzino ma al Chimero non sembrava importare. La spinse contro il muro e la baciò con urgenza e passione insieme. 

Inizialmente Amy aprì la bocca più per la sorpresa ma, appena pochi secondi dopo, corrispose pienamente la danza di lingue che aveva iniziato il biondo.

Come ogni singola volta che le loro labbra combaciavano, la ragazza provò una scarica di adrenalina percorrerle la spina dorsale. Annebbiata dall'eccitazione e persa nelle sensazioni che solo Ryan era capace di farle provare, si capacitò forse per la centesima volta, che mai avrebbe potuto amare qualcun'altro con quella stessa intensità.

Ryan era l'unico e il solo. 

E, da come il Chimero la stringeva a sé, facendola sentire la cosa più importante del mondo, aveva la completa certezza che anche per lui fosse lo stesso. 

Lei lo conosceva bene; non era tipo da parlare dei propri sentimenti, tanto meno da frasi romantiche e stucchevoli.

Ma le andava perfettamente bene. Preferiva di gran lunga che l'affetto fosse dimostrato coi fatti, piuttosto che con le parole. 

E Ryan in quello era un esperto.

  << Wow >> biascicò, quando il Chimero le diede un attimo di tregua. Aveva le labbra arrossate dal bacio e la cosa lo rendeva ancor più bello di quanto già fosse.

Lui ghignò con aria malandrina  << E siamo solo all'inizio >> 

  << Magari in un posto migliore... >> propose lei, facendogli notare di non star occupando la posizione più comoda, schiacciata contro il muro polveroso. 

  << Lo sai che sono un tipo anticonformista >>

  << Sai quanto mi frega! >> rise lei, di buon umore come non le capitava da molto.

Ryan sorrise e le passò la lingua sulla mascella, poi scese sul collo, dove lasciò un vistoso segno rosso.

  << Sia dannato tu e le tue manie di possesso! >> finse di offendersi Amy  << Lo sai che odio i succhiotti >>

  << E io invece adoro farteli >> ribatté il biondo, con le labbra ancora incollate alla sua pelle, respirandone l'odore  << Adoro dimostrare che sei di mia proprietà >> 

  << Mi fa sempre piacere essere considerata alla stregua di un oggetto, guarda... >> scherzò lei.

  << Non l'ho mai fatto ma... tu sei mia. E devono capirlo tutti >> si limitò a rispondere Ryan. Lo disse come se fosse la cosa più normale del mondo e ad Amy piacque un sacco, anche se non l'avrebbe mai ammesso

  << Credo che potrò sopportare, allora... >> si arrese, sorridendo.

Ryan fece lo stesso  << Non che avessi altra scelta, sia chiaro >> 

Amy cercò di mantenere lucidità mentre le mani di lui si insinuarono sotto la sua maglietta, vagando sulla pelle nuda.

  << Rebecca... ha dato a tutti voi libertà di girare nella sede >> biascicò, sentendo la razionalità sempre più lontana  << Sai che significa? >>

  << Illuminami >> rispose Ryan con scarso interesse, decisamente più concentrato a palpare le forme sode e piene sotto il reggiseno. 

  << Che non dovendo stare in una cella, credo che condivideremo la camera... >> soffiò la ragazza.

Il Chimero si interruppe e la guardò con una strana luce negli occhi  << Siamo audaci, noto >> 

  << Non fingere che la cosa non ti piaccia >> lo rimbeccò.

  << Mai fatto, anzi >> rise lui.

  << Motivo per cui... >> Amy si scansò  << Rimanda a questa sera qualunque siano i tuoi intenti >>

Ryan la guardò tra un misto di delusione e sorpresa, con gli occhi azzurri che non avevano ancora perso il luccichio di prima. 

Così, la ragazza gli spiegò:  << Non posso ritirarmi nella mia bolla felice proprio in questo momento, non sarebbe giusto nei confronti di Rebecca. Sotto un certo punto di vista, lei è sola adesso. Voglio almeno aspettare che questa giornata finisca >>

Non era sicura che il Chimero comprendesse ciò che realmente voleva dire, per questo si stupì quando Ryan sospirò arrendevole, scrollando le spalle. 

  << Un giorno di questi potrei diventare geloso di Rebecca >> disse alla fine  << Anche quando tutti credevano che fossi morta, nel nostro appartamento, non facevi che essere in ansia per lei >>

Amy sorrise e si limitò a dire:  << E' la mia migliore amica >> 

E quella era una motivazione più che sufficiente. 

Il biondo stirò le labbra  << Che palle... vorrà dire che anch'io andrò a vedere come se la cava quel coglione >>

  << Intendi il tuo, di migliore amico? >> l'incalzò lei, ridendo divertita.

  << Tsk, non sceglierei mai un migliore amico così idiota e senza speranza come Zach >> borbottò il Chimero in risposta.

  << Certo, certo... >> finse di dargliela vinta, ricordandosi perfettamente che era stato lui stesso a definire Hudson tale quando, preoccupato a morte per la sua morte apparente, si era avventato come una furia contro Eleanor.
 


"Lui era il mio migliore amico! Ucciderò questa stronza se ne ha causato la morte!"
 


Per quanto Ryan potesse ostentare noncuranza o lo negasse, lei sapeva  benissimo quanto in realtà tenesse ad Hudson.

Guai a chi osasse toccarlo.

Sorrise  << Bene. Allora per il momento occupiamoci di loro. Avremmo tutto il tempo dopo per... >> non le capitava mai, ma arrossì  << ...n-noi >>

Dopotutto, lei e Ryan non si erano mai considerati a tutti gli effetti una "coppia", per quanto fosse evidente che si amassero. Quindi la cosa le risultava ancora parecchio strana. 

Il Chimero le cinse le spalle  << Credimi, ne vorrò molto di tempo... >>

Ancora avvinghiato a lei, aprì la porta e si immersero  nuovamente nei corridoi dello Scudo Rosso, senza far caso agli sguardo scioccati di chi li passava di fianco. 

Amy cinse la vita del Chimero con soddisfazione   << Siamo diretti dalla stessa parte >>

Ryan alzò un sopracciglio biondo  << Anche Rebecca è nel settore medico? >>

Lei gli sorrise con l'aria di chi la sa lunga  << Credevi forse che non sarebbe andata ad accertarsi personalmente di come sta Hudson dopo aver seguito Julia? >> 

Il Chimero sospirò  << E poi osa dire che tra loro è finita... >>

Amy pensava lo stesso e sospirò a sua volta. 

Mentre procedevano, ancora abbracciati, verso il settore medico, si chiese per quanto a lungo ancora la sua amica avrebbe continuato a negare quelli che fossero i suoi veri sentimenti.

Sentimenti che, non importa quanto tempo passasse, sarebbero rimasti uguali per sempre. Dovevano solo aspettare che anche Rebecca lo capisse.

 
 



 
  
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