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Autore: GD_foREVer    25/08/2013    9 recensioni
Ero sola, ancora una volta. E intorno a me non c'erano parole amiche ma solo uno spesso muro di silenzio, un assordante silenzio che inghiottiva tutto, me compresa.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dal capitolo precedente...
Dopo un paio di minuti mi ritrovai davanti ad una porticina bianca e blu, con sopra scritto “12 D”.
Scrissi un veloce messaggio ad Adrienne dove le spiegavo cosa era successo e che ora stavo per andare da lei; poi lo spensi, come si era raccomandato il dottore.
Abbassai la mano tremante sulla maniglia e l'aprì, venendo investito dal bianco che predominava in tutta la stanza.
Eccola.
Lei era li, stesa su quel lettino, attraversata da mille tubetti, aghi fili e quant'altro. Nella stanza si udiva solamente i regolari “bip” dell'elettrocardiogramma, scanditi dai battiti del suo cuore.
Mi avvicinai a lei prendendole la mano fredda ed avendo un sussulto.
Era una sensazione strana quella che provavo in quel momento...
Stava dormendo e, il continuo alzarsi ed abbassarsi del suo petto mi dava un ulteriore conferma che in quel corpo ci fosse vita.
Mi scappò una lacrima mentre la osservavo.
Era di gioia o di tristezza? Forse entrambe,
Gioia perché lei era viva, ora ero li con lei, lei era li con me.
Tristezza perché odiavo vederla in un letto d'ospedale, in quelle condizioni, con il viso gonfio e livido... con la flebo nel polso,
tenuta ferma da un pezzo di scoatch trasparente.
Le scoccai un lungo bacio in fronte e poi presi una sedia, accomodandomici al suo fianco e prendendo ad accarezzarle lentamente i capelli, quasi avendo paura di farle in qualche modo male.
Sarei rimasta con lei tutta la notte, non mi sarei mosso di li a costo di farci le ragnatele.
-Hey Jane... mi senti? Sono Billie...-
Cominciai a parlarle, a raccontarle della mia infanzia, delle cazzate che facevamo io e i ragazzi... sperando di vedere le sue palpebre sollevarsi da un momento all'altro, di sentire la sua voce.


SODA POP AND RITALIN

Rincoglionita.
Ecco la parola perfetta per descrivermi in quel momento.
Cosa diamine era accaduto? Non ricordavo nulla, assolutamente nulla, era un situazione estranea a me.
In testa avevo solo un un piccolo e fuggente fotogramma: correvo per una strada, cercando di arrivare dagli Armstrong... ma poi la mia mente si rifiutava di farmi vedere il seguito, costruendo un muro. Tsk, da piccola avevo ragione a volere la vista a raggi X!
Piano piano tentai di aprire gli occhi, ma le palpebre non me lo permettevano, appesantite come da centinaia di chili.
Non mi piaceva quella situazione.
Avrei voluto urlare ma non riuscivo a fare nemmeno quello.
Cosa cazzo stava succedendo ora e dove mi trovavo?
Tentai almeno di muovere una qualche parte del corpo ma nulla, non riuscivo e l'unica cosa che percepivo era bruciore.
Mentalmente mi imposi di calmarmi, forse era questo che mi bloccava: ero troppo agitata.
Infatti, poco dopo, riuscì a spalancare gli occhi ma non vedevo nulla, ero in una stanza buia.
Subito percepì un odore di disinfettante misto ad un qualcosa di dolciastro che non riuscivo ad identificare; il classico odore da... ospedale? Possibile che fossi li? E come mai c'ero finita?
BOM!
In un momento ricordai tutto, ogni singolo particolare; il che mi fece venire i brividi.
Quel pazzo aveva tentato di uccidermi, ed io, piano piano, avevo sentito la vita scivolare via da me, finché alla fine non capì più nulla e mi arresi, perdendo i sensi... e poi nient'altro, mi ero risvegliata qua.
Intorpidita alzai un braccio e cominciai a muoverlo per aria finché non entrai a contatto con un filo con un interruttore. Lo pigiai -sperando di non combinare qualche casino- e in un attimo si accese una lucina fastidiosamente forte, che mi costrinse a portarmi quella stessa mano davanti al viso.
Quando mi fui abituata a quel faro accecante riuscì a guardare un po' in giro, o meglio, riuscì a vedere il soffitto dato che ero stesa. Girai un po' la testa di lato e notai di avere un paio di aghi piantati nel braccio che salivano con un tubicino fino ad una sacca contenente un liquido rosso e un altro trasparente.
Ugh.
Odiavo gli aghi con tutta me stessa.
L'ambiente era bianco e sterile, e, sul muro c'era una finestrella con le tapparelle verdognole abbassate. Nulla di interessante insomma.
Mi voltai dall'altro lato, rimanendo però sorpresa: un uomo dai capelli corvini era seduto su di una sedia con la faccia appoggiata ad una fetta di letto. Billie!
Mi alzai, o almeno tentai di farlo, per poi sprofondare di nuovo nel materasso, gemendo di dolore e rimanendo senza fiato.
Nella stanza si cominciò a sentire un “bip bip bip” che sembrava impazzito, oltre che dannatamente fastidioso. Billie si alzò di colpo, guardando il tutto con una faccia spaesata.
-Oh mio dio Jane...- sussurrò debolmente, per poi venire verso di me, abbracciandomi delicatamente.
Si staccò per guardarmi in faccia e poi avvicinò una mano al viso, lasciandomi una carezza sulla guancia.
Cercai di allungarmi anch'io, facendo passare le mie brccia dietro la sua schiena e stringendolo con poca forza emettendo un "mi spiace tanto..." sommesso.
Mi sentivo in colpa.
-Che sta succedendo qui?- fece la sua comparsa una voce sconosciuta, interrompendo il momento -Oh... vedo che hai smaltito l'anestesia, bene. Mi scusi signor Armstrong... dovrei farle dei controlli, le chiederei di uscire un attimo.- sestenziò un'infermiera dall'aria gentile.
-N-no... potrebbe restare? La prego.- domandai con voce timida.
Volevo rimanesse con me, non volevo se ne andasse, anche se per solo qualche minuto.
-Non si potrebbe ma... okay. Acqua in bocca! Comunque dammi pure del tu, io sono Hope.- rispose sorridendo. Okay, questa era l'infermiera più gentile del pianeta.
Si avvicinò a me con passo svelto e chiese a Billie se poteva almeno allontanarsi dal letto, per permetterle di muoversi comodamente.
-Allora... vediamo un po'...- cominciò a dire, parlando da sola. -Senti qualche malessere?- mi domandò, guardandomi.
-Uhm... provo dolore all'addome e mi sento terribilmente stordita e stanca, molto stanca. Oh, e gli arti pesanti.- risposi pensando.
-Questo è normale, me lo aspettavo. Gli antidolorifici stanno cominciando a svanire... quindi ho deciso di somministrarti dell'Etoricobix, è in compresse. Non è molto forte perché non possiamo permetterci di imbottirti troppo ora come ora, ma farà il suo effetto. Prima però devo farti alcuni controlli.- concluse.
Feci un cenno con la testa.
Comunque, avrebbe potuto darmi/farmi quello che voleva che non ci avrei capito un cazzo.
Prese una cartella e cominciò a leggerla velocemente, per poi passare al mio corpo.
-Ecco fatto cara, ora ti darò il medicinale. Aspetta, ti alzo il letto così non ti affogherai.- mi disse sempre con voce dolce.
Macchinò qualche secondo e poi sentì, piano piano, alzarmi da dietro.
-Tieni.- mi porse una pastiglietta bianca ed un bicchiere d'acqua che non avevo ancora notato, e mi esortò a bere poi, una volta finito, lo ripose sopra ad un carrelletto in acciaio.
-Okay, per oggi abbiamo finito. Domattina verrà il dottore a disinfettarti la ferita e cambiarti la benda poi, se ti sentirai pronta, la polizia vorrà farti due domande. Mi raccomando, non voglio più vederti per questa notte, quindi niente complicazioni!- esclamò, sorridendo per l'ennesima volta e poi uscendo.
Era tutto così strano per me... mi sentivo come una bambina piccola.
-Tutto okay?- domandò Billie, ritornando al mio fianco.
-Si... ho solo molto sonno.- risposi, lottando per rimanere sveglia.
-Allora ti conviene dormire.- osservò, ridendo.
-Giusto... ma tu rimani qui, vero?- li chiesi, sperando in un “si”.
-Certo che rimango.- incurvò verso l'alto un lato della bocca.
Li feci segno di sedersi vicino a me, cosa che poco dopo fece, e poi, appoggiò la testa sul cuscino, guardandomi.
Mi avvicinai ancora di più a lui, tentando di non farmi male da sola, e mi strinsi alla sua figura come il mattino stesso, poco prima che arrivassero Adrienne con Joey e Jakob.
Mi prese una mano e poco dopo, aiutata anche dal battere rassicurante del suo cuore che sentivo costantemente, mi addormentai.
Forse ero più serena di quanto mai fossi stata in tutta la mia vita.

____Parapapppppàààààààà__________________________________________
Saaaalve a tutti <3
Scusate per il ritardo gente, ma non saprete mai cosa mi è accaduto! Sono stata rapita dagli alieni, veramente! 
Ma sono riuscita a scappare dalla loro navicella, e, appena arrivata a casa ho cominciato a scrivere. Ve lo giuro ç______ç *incrocia le dita dietro alla schiena*
No okay, a parte gli scherzi, mi spiace di non essere riuscita ad aggiornare prima, ma il problema era che non avevo uno straccio d'idea, e quando pensavo me ne venisse una alla fine ricominciavo tutto da capo. Ho fatto una faticaccia per scrivere questo capitolo schifoso, ma non ne sono ancora soddisfatta, quindi chiedo scusa T____T
Comunque, ci tengo a ringraziare una persona fantastica: MyNameIsGianni, che mi ha aiutata con questo capitolo bastardo! Ti voglio bene <3 

Maaaaaa... passiamo a ringraziare anche le altre bellissime persone che si prendono la briga di perdere tempo a leggere e recensire!
- Angel Blue
- Bestia Idiota 
- Prescelta di Poseidone
- MorticiaDisappearing_Girl
- MyNameIsGianni
- greenday_americanidiot
- KeepKalm_And_RageAndLove
- _FeelingThis_xx
- Billie Joe Armstrong
- draco_dormiens

Grazie a chi l'ha inserita tra le seguite:

 - Billie Joe Armstrong 
 - EricaPerry 
 - G Shadows 
 - gigiola
 - Giulia White 
 - giulialalala 
 - Gloria Roach 
 - greenday1749 
 - greendayy44 
 - KeatykatsMcCartney 
 - KeepCalm_And_RageAndLove 
 - kirarmstrong 
 - Lally_Weasley 
 - My name is Amy
 
 - paul126 
 - WelcomeToHell6661
 - _rgtd_ 

E chi tra le preferite!
Angel Blue 
Billie Joe Armstrong 
draco_dormiens 
giulialalala 
greendayy44 
- greenday_americandidiot 
Kerplunk_11 
Prescelta di Poseidone 
Whatsername_xx 

Grazie a tutti quanti, siete veramente ASDLKFHSDJKHFS ♥
Alla prossima e mi raccomando, ditemi TUTTO ciò che pensate! :D
Rage&Nutella,
Giada.

  
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