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Autore: LucySA    25/08/2013    4 recensioni
Due ragazze, Isabella Swan e Alice Brandon si trasferiscono, da Forks a New York, per lavoro...e da qui inizia la loro nuova vita, piena di nuovi incontri, nuove amicizie, e chissà, forse di nuovi amori...
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Charlie/Renèe, Emmett/Rosalie
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Nessun libro/film
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Ragazze, buon pomeriggio e buona domenica a tutte...
Questo è l'utlimo capitolo di questa storia.
Sper che vi piaccia e che alla fine ne sia valsa la pena seguirmi.
Se volete potete farmi sapere cosa ne pensate di questa storia...
Un bacione enorme a tutte quelle che mi hanno seguito.
Bacioni, Lucy <3


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Bella


Ero a casa con la mia adorata amichetta del cuore, la mia dolce metà
«Ehi Aly, che hai regalato a Jasper per Natale?» si sedette sul divano con me e disse
«Il nuovo pc portatile del Apple…tu a Edward?» ci pensai, non sapevo da dove iniziare
«Allora, una cornice con dentro una nostra foto che abbiamo fatto a Miami, un peluche con scritto “Coccolami” e l’iPhone 5… secondo te ho esagerato?» ridemmo e scosse la testa
«Sempre la solita, ma ora andiamo a prepararci che tra poco i ragazzi ci vengono a prendere».
Filammo ognuna nella propri stanza e ci vestimmo, Alice mi aiutò a truccarmi. Poco prima di essere del tutto pronti i ragazzi arrivarono, entrambi avevano le chiavi, quindi entrarono
«Ragazze» «Possiamo?» mentre noi urlammo
«No, usciamo noi».
Alice era bellissima, aveva messo una gonna liscia nera che le arrivavo poco prima del ginocchio, con uno spacco fino la coscia, un pullover rosso, largo in spalle con sotto un top nero, stivali rossi con tacco alto che arrivano fino a sopra le caviglie e calze finissime nere, e ovviamente intimo in pizzo blu notte.
Mentre io misi un pullover lungo bianco, con stivali bianchi con tacco alto che mi arrivavano fino alle ginocchia e un leggings nero, e non so perché mi venne voglia di mettermi finalmente quel completo intimo di pizzo nero, con il perizoma.
Uscimmo fuori e i ragazzi ci sorrisero venendoci incontro e baciandoci, e dicendoci quanto belle eravamo quella sera. Ricambiammo, anche loro erano molto eleganti, Jasper portava una camicia celeste e dei jeans molto stretti, mentre Edward una camicia nera con un jeans bianco, era fichissimo. Scendemmo e giù trovammo la limousine di Edward ad aspettarci, entrammo e dentro facemmo un brindisi al primo nostro Natale insieme, e Alice commentò
«Facciamo un altro giro, almeno avrò vissuto davvero fino all’ultimo, prima di passare una serata con il mio fidanzato e i miei genitori» ridemmo e Edward aggiunse
«Alice non spaventare il ragazzo altrimenti scappa» ridemmo e Aly baciò Jasper.
Arrivammo a casa dei genitori di Edward e scendemmo, ci trovammo in una villa favolosa, era incredibile pensare a quante ville possedeva quella famiglia. Andammo alla porta, ad aprirci fu Rosalie che disse
«Edward…ehi ragazze siete bellissime» anche lei lo era, e moltissimo, aveva un vestitino nero davvero sexy e le risaltava “culo e tette” onestamente parlando.
«Anche tu sei bellissima» le dicemmo io ed Aly, ci sorrise e continuò
«Tra poco arriva Emmett, ho detto ai nostri genitori che lo hai invitato tu» Edward stava esitando ma lo spinsi con una gomitata e così disse
«D’accordo, ma sbrigati a confessare, non voglio reggere più il gioco» sorrise felice, baciò lui e poi baciò me ringraziandomi, e nel frattempo arrivò Emm, Edward lo aprì e lo fece entrare, e lo sentimmo dire a voce bassa
«Sei bellissima amore mio»
«Anche tu sei bellissimo Emm» Edward si girò di scatto ma lo trascinai via, entrammo tutti in soggiorno, dove c’erano praticamente già tutti, i genitori di Ed e Ros, i genitori di Alice, i miei genitori, e un uomo abbastanza sulle sue e si dava un sacco di arie, di sicuro era Royce il marito di Ros.
Salutai i miei genitori, i genitori di Aly, i genitori di Edward, e poi sia a me che a Emmett Alice e Jasper ci venne presentato Royce, che confermò la mia idea su di lui.
Ci sedemmo a tavola, da un lato gli adulti e dall’altro noi, e iniziammo a mangiare, iniziando dall’aperitivo, all’antipasto, a due primi, a due secondi tra cui uno carne e l’altro pesce, la frutta il dolce e il panettone. Esme aveva davvero fatto di tutto e di più per quella sera. Finimmo di cenare verso le 22:30, eravamo sfiniti tutti quanti, anche i nostri padri ed Emmett erano sfiniti, loro che mangiavano sempre tantissimo senza riuscire a saziarsi. Noi donne sparecchiammo la tavola e mettemmo tutto in ordine, fino all’ultima cosa, mentre i maschi erano in salotto a parlare di sport, o a giocare alla play. Finito tutto andammo anche noi in salotto, i nostri genitori erano vicino al finestrone, quindi i più lontani dalla porta del salotto enorme, noi ragazzi invece giusto al centro seduti sui divani, e ogni tanto ci scambiavamo baci, io con Ed e Aly con Jasp, mentre Ros ed Emm si sorridevano solo.
Mentre parlavamo Royce disse «Signori, scusate ma ho un impegno urgente» ci girammo tutti verso di lui che già aveva messo il cappotto ed era sulla porta del salotto per andare via, Rosalie abbastanza nervosa
«Anche a Natale vai da una delle tue puttane?» richiamando l’attenzione di tutti e Edward si stava intromettendo ma lo fermai, non erano affari suoi, Royce guardava Rosalie con disprezzo ma poi disse
«Non preoccuparti, tanto torno sempre dalla mia puttana preferita» neanche il tempo che Royce riuscisse a finire la frase che Emmett si diresse verso di lui dandogli un pugno in pieno viso, Edward, Jasper e Carlisle presero Emmett, mentre mio padre e John presero Royce a terra sanguinante ma che voleva battersi con Emmett
«Non permetterti più di toccare Rosalie o di avvicinarti a lei altrimenti non ti grazierò più con un pugno, ma ti spezzo ogni ossa del tuo corpo, ora sparisci altrimenti ti faccio sparire io» Rose intervenne
«Domani avrai le carte del divorzio, e ti toglierò tutto, anche l’ufficio e tutti i soldi che grazie a me e alla mia famiglia hai guadagnato» Royce non disse più una parola, e se ne andò dicendo qualcosa.
Rosalie subito andò da Emmett che la strinse forte, Edward tornò da me, e cercai di calmarlo, tremava ancora. Rosalie subito dopo disse
«Papà, mamma, devo parlarvi un momento» uscirono tutti e tre ma Rosalie chiamò anche Emmett. Continuammo a parlare tra di noi come se non fosse successo niente, e dopo un po’ Ros ed Emm tornarono sorridenti mano nella mano seguiti da Carlisle e Esme altrettanto sorridenti. La mezzanotte arrivò subito dopo quell’accaduto. Ci facemmo gli auguri e aprimmo i regali. Erano talmente tanti che ricordo solo quello che Emmett e Rosalie si regalarono, Emmett regalò a Ros la chiave del suo appartamento, e anche un iPad, mentre Ros gli regalò l’iPhone. Edward e Jasper rimasero felicissimi dei loro regali ringraziandoci almeno diecimila volta. Mentre i miei genitori mi regalarono tre pullover lunghi, come piacevano a me, i genitori di Edward una cornice con una foto di Edward da bambino, mentre i genitori di Aly un paio di stivali, mentre tutti gli altri non li ricordo, tutti fecero i regali a tutti, ma erano troppi da ricordare. Tutto ad un tratto Edward e Jasper dissero
«D’accordo Signori» «Andiamo alla macchina» non capimmo di cosa parlavano ma tutti ci mettemmo il cappotto e li seguimmo. Entrammo in macchina tutti insieme, la limousine era grande abbastanza per tutti, ma sia io che Alice venimmo bendate, ovviamente nessuno ci spiegava nulla. Dopo una decina di minuti la macchina si fermò e scendemmo, ci fecero fermare e sia Edward che Jasper dissero, togliendoci le bende «Benvenute a casa» vedemmo davanti a noi una villa a due piani, con un giardino, ci guardammo e poi guardammo i nostri amori, e poi vedemmo sorridere tutti gli altri sicuramente complici. Mi girai verso Edward e lo abbracciai e lui mi strinse
«Ti amo tantissimo amore»
«Ti piace la nostra nuova casa?» lo guardai e dissi
«Ovvio che mi piace, già l’adoro» Jasper aggiunse
«Abbiamo fatto dividere la casa, ma sono comunque comunicabili così potrete stare insieme quanto vorrete…» poi abbassò la voce e avvicinandosi «Ovviamente no in certe situazioni delicate» scoppiammo a ridere e entrammo a vedere casa.
Era davvero bellissima, al pian terreno c’era una cucina enorme e ad isola come piaceva a me e ad Alice, un soggiorno altrettanto grande, da poterci anche vivere, una sala da pranzo con un tavolo da 12 posti, la lavanderia, due bagni, poi al piano di sopra si saliva da due scale, la parte destra per Alice e Jasper, mentre la parte sinistra mia e di Edward, ma sopra era identica in entrambi i lati. C’era la camera da letto con bagno, e altre due stanzette più piccole per i futuri bambini, e un altro bagno. Su in mansarda invece c’era una palestra enorme, fatta apposta per Edward e Jasper. Dopo aver salutato tutti ovviamente quella notte la passammo lì.     
Dopo aver girondolato un po’ per la casa, e aver notato tante foto mie e di Aly che tenevamo nelle nostre stanze a Forks, e notammo molte cose nostre in salotto o in camera da letto, sia Aly che io capimmo che i nostri genitori sapevano tutto da molto tempo, e tutti avevano fatto in modo di mantenere il segreto fino a quel giorno, erano stati fantastici. Eravamo tutti e quattro in salotto, e mi chiedevo come in poco tempo avevano fatto tutto, così glielo chiesi
«Ehm…Ragazzi, scusate, ma come avete fatto così in poco tempo?» Edward e Jasper si guardarono e risero, anche Aly li guardava aspettando una risposta
«Beh, ci pensavamo da un po’, poi quando sei tornata con lui abbiamo dato inizio al tutto, è stata una settimana terribile, ma grazie ai vostri genitori siamo riusciti a finire tutto, per fortuna questa casa era già proprietà della famiglia di Eddy, quindi abbiamo dovuto solo sistemare al piano di sopra, e il gioco ne è valsa la candela alla fine» rispose Jasper, Alice gli piombò addosso iniziandolo a baciare, mentre io continuai a girare per il salotto nel vedere tutto ciò che era stato messo con amore dai nostri genitori e dai nostri amori.
Mi sentii stringere da dietro, voltai la testa appoggiandola sulla sua guancia con delicatezza
«Sei fantastico, hai fatto tutto questo per noi, eppure stiamo da pochissimo insieme, non hai paura che possa andare male tra noi?» mi strinse ancora di più a lui
«Ho fatto tutto questo per noi perché ti amo, e perché non sopporto l’idea di svegliarmi o di addormentarmi senza di te, queste ultime settimane senza di te sono stato malissimo la notte, soprattutto quando sei andata a Forks, mi mancava la mia ragione di vita, mi mancavi tu. Non voglio perdere un solo momento con te, non voglio sprecare il nostro tempo insieme. E no, non ho paura che tra noi vada male, perché ti amo, e farò sempre di tutto per te, per noi, voglio amarti finché avrò vita, e anche dopo. Quindi da oggi in poi mi avrai tra i piedi finché vivrò» mi girai tra le sue braccia e con le lacrime agli occhi lo baciai con tutta la passione che potevo trasmettergli, ed era davvero tantissima. «Andiamo di sopra, ho voglia di stringerti a me» annuii e demmo la buonanotte a Jasp ed a Aly e andammo di sopra.
La nostra camera era perfetta, un armadio con anti scorrevoli a specchio, era lungo quanto la parete di fronte al letto, una poltrona dove di sicuro appoggiavamo i panni la sera dopo esserci spogliati, un comò molto bello coordinato all’armadio, e ai due lati del letto due comodini, ovviamente coordinati all’intera stanza. Quella stanza non so perché mi dava un senso di piacere, sentivo bollire il sangue nelle vene, era davvero poco tempo che stavamo insieme, ma quella sera era stata fantastica, e in un solo modo poteva finire perfettamente.
Edward chiusa la porta dietro di se e disse «Vai prima tu in bagno amore?» lo guardai e scossi la testa maliziosamente e lui sorrise, lo spinsi con delicatezza verso il letto sbottonandogli la camicia, mi tolsi gli stivali mentre lui si tolse le scarpe. Arrivammo vicino al letto mentre ci baciavamo, Edward si stese portandomi sopra di se, fece scivolare la sua mano su per la mia gamba, fino ad arrivare al sedere e si irrigidì tutto
«Amore che succede?» gli chiesi preoccupata, mentre sentivo che il suo muscolo tra le gambe si induriva molto piacevolmente, e premendo contro la mia intimità, lui arrossì dicendo
«Hai…hai…messo…» sorrisi ricordando il mio intimo, quel bel perizoma nero di pizzo
«Si, l’ho messo»
«Tu mi vuoi far morire» risi e cominciamo a baciarci con una spintarella più frenetica. Mi sfilò via il pullover, baciandomi al centro tra i due seni, appena lo sfilò via buttandola per terra, gli tolsi la camicia lanciandola dietro di me, continuando a baciarci, mi prese in braccio alzandosi dal letto e mi stese al centro del letto togliendomi anche i leggings, notando subito che il gonfiore tra i suoi jeans cresceva voluminosamente, così mi sedetti sbottonandogli il jeans aiutandolo a farlo scivolare via. Mi fece stendere, stendendosi sopra di me, iniziò a baciarmi sotto il collo, mentre le mie mani erano tra i suoi capelli e sulla sua schiena, mentre le sue erano una sotto al collo e l’altra sul mio fondoschiena per farmi alzare verso la sua intimità per farmi sentire a pieno il suo desiderio di farmi sua. Più lui mi carezzava, mi baciava, mi toccava per tutto il corpo più avevo voglia di lui, così gli alzai il viso per farmi guardare
«Ti voglio» lui sorrise e disse
«Ti farò tutte le coccole che vuoi amore mio» sapevo che non ci avrebbe pensato per il momento, ero sicura che lui non volesse affrettare le cose e soprattutto darmi il tempo necessario, ma quella sera lo volevo, nel nostro letto, nella nostra camera da letto, nella nostra casa, volevo sentirmi una sola cosa con lui.
Gli sorrisi «No amore» lui mi guardò confuso
«Bella, amore…»
«Voglio fare l’amore con te questa notte» salì più sopra per arrivare al mio viso
«Amore io…io non so cosa dirti…lo sai non abbiamo fretta» lo baciai prima che potesse dire altro e farmi sentire una cretina perché non avevo mai fatto nulla con nessuno, ma di una cosa ero certa, il primo sarebbe stato lui e anche l’ultimo, e quella consapevolezza rese quel momento ancora più speciale
«Ho solo paura, ma voglio fare l’amore con te se vuoi»
«Amore sicuro che voglio fare l’amore con te. Ma di cosa hai paura?» eh sì non glielo avevo mai detto che ero vergine, e quindi era quasi giunto il momento no? Imbarazzatissima gli risposi
«Beh, io non…sono vergine» ed ecco che la vergogna mi assalì, mi travolse completamente, ma Edward mi strinse e mi baciò
«Allora vuol dire che la tua prima volta sarà con me, e di sicuro anche l’ultima, tu sei mia» disse sorridendo facendomi tranquillizzare tra le sue braccia
«Tu sei mio. Ti amo»
«Ti amo».
Continuammo baciarci a vicenda sul collo, sul petto, sui fianchi, fin quando lentamente non ci levammo anche l’intimo, ero un po’ imbarazzata
«Sei bellissima amore mio» disse allargandomi le gambe per poter entrare dentro di me «Se non vuoi mi fermo subito» era così premuroso che mi venne voglia di piangere ma volevo che la prima volta fosse quella e che andasse tutto perfettamente
«No, voglio averti questa sera» sorrise e con una delicatezza incredibile entrò dentro di me, facendomi un male incredibile, mentre lui iniziò subito a godere in un modo davvero eccitante. Teneva i pugni stretti sul letto, le sue braccia erano completamente tese, il collo rivolto all’indietro, il suo corpo rigido che scendeva obliquo fino all’interno delle mie gambe , si vedeva chiaramente visto che era sopra di me «Amore che succede?» mi guardò fermandosi di colpo
«Scusami amore, ma, sei talmente stretta che ho già voglia di esplodere, e non voglio che sia una delusione per te la prima volta» che amore che era, nonostante tutta la voglia che aveva si preoccupava di rendere la mia prima volta perfetta, gli accarezzai la guancia e lui si abbassò su di essa
«Amore, vieni qui. Non m’importa quanto tempo duri la mia prima volta, voglio solo fare l’amore con te» si stese sul mio corpo
«Ti amo davvero amore mio» gli sorrisi
«Ti amo anch’io amore» riprese a muoversi, ma questa volta tenendolo sopra di me fu ancora più spettacolare, magico. Il dolore man mano sparì completamente sentendo solamente il piacere di sentirlo dentro di me, e sentire sensazioni uniche con lui era stupendo, e speravo tanto fosse lo stesso per lui. Quanto, alla fine, non riuscì più a controllarsi inondandomi in pieno da lui, e in quel preciso istante sentii il mio corpo esplodere con lui che diede un urlo ma che strozzò quasi subito per non farsi sentire. Ci rilassammo e si stese al mio fianco tirandomi verso di lui stringendomi, appoggiai la testa sul suo petto stringendogli il braccio attorno ai fianchi. Mi sentivo tremare le gambe, mi baciò sulla testa
«Sei incredibile, io l’ho sempre detto» lo guardai
«Per questo ti sei innamorato di me?» mi sorrise accarezzandomi il viso
«Mi sono innamorato di te perché mi completi» un brivido mi attraversò la schiena, i miei occhi si riempirono di lacrime e lo baciai, senza permettergli di parlare e quando lo liberai
«Sei la mia vita Edward, anche tu mi completi»
«Ti amo»
«Ti amo». Mi strinse a lui e ci mettemmo a dormire.

La mattina dopo, sul tardi mi svegliai, senza aprire gli occhi lo cercai, ma non trovai e aprii gli occhi, ero sola nel letto, mi sedetti al centro e sentii la doccia scorrere nel nostro bagno. Mi alzai e andai in bagno, per fortuna il box del doccia era di vetro, e quindi vidi tutto il suo splendore mentre era sotto la doccia. Mi avvicinai e aprii la porta, mi sorrise e mi tirò a lui baciandomi
«Buongiorno luce dei miei occhi» mi disse con quella voce che solo il Signore sapeva quanto mi piaceva
«Buongiorno amore della mia vita» ci baciammo e facemmo la doccia insieme, giocando anche con la schiuma del bagnoschiuma.
Era davvero un Natale perfetto!
Ora ci aspettava il pranzo con le nostre famiglie…
 
Alice

Dopo che Bella e Edward erano andati di sopra a dormire, io e il mio amore rimanemmo ancora un po’ sul divano in salotto a chiacchierare.
«Allora ai miei genitori piaci» mi sorrise
«Si e molto, tua madre esce pazza per me, mentre tuo padre è ancora freddo nei miei confronti, ma mi ha dato il benvenuto in famiglia» ero così contenta che i miei genitori accettassero Jasper che sarei stata capace di saltare e urlare per tutta la casa, la nostra casa. Jasper si alzò e dissi «Dai amore, andiamo in camera nostra a coccolarci un po’» mi tese la mano e ovviamente l’accettai con gran sorriso.
Salimmo di sopra, e la nostra stanza era una meraviglia. Un letto enorme con difronte un armadio a specchio con ante laterali scorrevoli, mentre quella centrale semplici, un comò molto elegante, e due comodini ai due lati del letto, con una panca ai piedi del letto, e due tappeti ai lati del letto. Ci spogliammo rimanendo in intimo lui, mentre io come, ormai d’abitudine, rimanevo in slip con la sua maglia del pigiama. Ci mettemmo a letto e iniziammo a coccolarci
«Ti amo. Con te al mio fianco so che non mi manca niente. Ho completato la mia vita, e sarà ancora più completa quando avremo dei figli. Ti prometto che farò di tutto per renderti felice se lo vorrai, sei tutto per me piccola mia» quelle parole mi fece tremare letteralmente il cuore, i miei occhi si riempirono di lacrime, e sorridente lui me le fece volare via
«Anche io sento che non te la mia vita è completa. Ti amo tantissimo. E tu amore mio mi rendi felice solo standomi accanto ogni giorno. E ti giuro che sarò la donna più felice del mondo quando i miei figli ti chiameranno papà» Jasper mi strinse a lui iniziandomi a baciare. Facemmo l’amore con tutta la passione che potevamo trasmetterci l’un l’altra. Fu una cosa meravigliosa, sapevo che era l’uomo giusto per me, non me lo sarei mai fatto scappare, per nessuna ragione al mondo.
 
Rosalie

Quella sera decisi che Emmett doveva venire a casa mia, e se ci fosse stato Royce lo avrei cacciato fuori. Ma per fortuna a casa non c’era, e trovai la porta di camera sua aperta, così sbirciai e trovai l’armadio aperto vuoto all’interno, così come i cassetti, e anche i suoi armadietti in bagno.
«Se ne è andato» dissi guardando la sua stanza vuota. Nel mio sguardo c’era odio, tristezza e finalmente felicità. Emmett mi strinse da dietro
«È finita amore mio, è tutto finito» mi strinsi a lui
«Promettimi che mi amerai per sempre. Promettimelo» mi fece girare per guardarmi in faccia
«Te lo prometto amore mio. Ti amerò per sempre, e ti renderò la donna più felice del mondo. Ti sposerò, ti farò diventare mamma, e poi insieme cresceremo quei teneri amori frutto del nostro amore. E poi, poi invecchieremo insieme amandoci ogni giorno di più» scoppiai a piangere tra le sue braccia e mi prese in braccio
«Ti amo» mi portò sul letto
«Ti amo anche io piccola mia».
Ci spogliammo e ci mettemmo a letto «Vieni a vivere con me» gli chiesi mentre ero appoggiata su di lui, mi fece spostare e si alzò da letto, mi sedetti confusa, non capivo la sua reazione. Mi fece alzare dal letto e prima che potessi pronunciare qualcosa lui mi appoggiò sulla bocca un dito, andò vicino alla giacca e disse
«Chiudi gli occhi»
«Emmett…»
«Per favore amore. Chiudi gli occhi» feci quello che aveva chiesto e dopo due secondi mi sentii prendere per mano, «Apri» aprii gli occhi e lo trovai inginocchiato difronte a me con una scatola aperta, con un bellissimo trilogie all’interno, mi portai le mani sulla bocca «Sposami Rosalie Cullen» piangendo annuii buttandomi alle sue braccia
«Si ti sposo amore mio» ci alzammo e mi infilò l’anello, era bellissimo.
«Lo so che ci vorrà tempo prima che ci potremo sposare. Ma non m’importa voglio sposarti. E non m’importa se te l’ho chiesto con tanto anticipo, voglio semplicemente sapere che mi sposerai portando quell’anello al dito» lo abbracciai forte
«Ti amo Emm. Sei fantastico. Quindi vieni a vivere qui?» mi strinse forte a lui
«Certo che vengo a vivere con te».
Ci mettemmo a letto e ci perdemmo in tutto quell’amore, fino al mattino dopo, quando sfiniti ci addormentammo in un sonno bellissimo.

Bella

Dopo quella bellissima doccia fatta insieme ci asciugammo per bene e ci vestimmo, ovviamente trovai nuovi vestiti nell’armadio, e anche i miei. Misi una camicia rossa con un pantalone bianco, e i decolté rossi lucidi. Mentre il mio bellissimo amore si misi una camicia blu scuro con un jeans blu con scarpe nere e sopra una giacca nera.
«Sei bellissimo amore» mi strinse ai fianchi
«Tu sei un vero schianto. Ti spoglierei all’istante se avessi tempo» sorrisi baciandolo
«Ma dobbiamo andare amore, si è fatto tardi» sbuffò e questo mi fece ridere. Scendemmo giù e trovammo Jasper e Aly già pronti per uscire. Alice indossava un completo un bellissimo vestito che arrivava fino alle ginocchia con una giacca, mentre Jasper un jeans nero e una camicia bianca con una giacca nera. Andammo in macchina e andammo a casa dei genitori di Edward.
Ad aprirci fu Carlisle che disse
«Per fortuna siete arrivate ragazze, in cucina le signore stanno sclerando, perché questa notte abbiamo fatto tardi e quindi ancora non è pronto niente» io e Aly ridemmo e corremmo in cucina per aiutare le nostre madri. In cucina era un casino, ma subito ci misero a lavorare, ma per fortuna dopo poco arrivò anche Ros che ci aiutò, ma soprattutto ridevamo per come erano buffe le nostre madri nel cucinare in fretta, e ogni tanto si dimenticavano cosa dovevano prendere. Per le due di pomeriggio ci mettemmo a tavola finalmente, così non vedevamo più quelle facce rimproveratrici delle nostre madri se sbagliavamo a fare qualcosa. Mangiammo un sacco anche quel giorno, finendo quasi alle 17:00, senza contare che mio padre ed Emmett chiedevano ancora il bis di dolci.
«Smettila di mangiare» mia madre rimproverò mio padre, e Ros rimproverò Emmett
«Non lo voglio un fidanzato ciccione che non riesce a muoversi». Questi rimproveri suscitò le risate di tutti, ma Aly ed io urlammo nello stesso momento, ci guardammo accigliate, e guardammo entrambe nella stessa direzione. Sentivamo gli occhi di tutti fissi su di noi, Jasp e Eddy dissero la stessa cosa
«Amore che ti prende?» io e Aly iniziamo a finirci le frasi a vicenda, anzi dicevamo una parola per una
«Ros»
«Ha»
«Detto»
«Fidanzato!!»
Rose arrossì terribilmente e questo feci urlare anche Esme, ma di felicità, e subito andò ad abbracciarla, anche noi due ci alzammo e andammo ad abbracciarla
«Come avete fatto? Siete tremende, non vi posso nascondere niente!!» Aly ed io ridemmo
«Ti conosciamo ormai tesoro» disse Aly
«E poi a noi non sfugge niente» continuai io.
In salotto ci spiegarono, generalmente, come era andata, mentre Ros ad Aly e a me spiegò tutta la nottata come era andata, e noi emozionate come lei, ci raccontammo le nostre nottate.
 
Tre anni dopo
Da quel giorno le nostre vite andarono per il verso giusto.
Rosalie ottenne il divorzio in uno sbatter d’occhi. Due anni dopo erano sposati con il loro bellissimo Bryan di appena un anno e in attesa di un secondo figlio, Tommy.
Erano una famiglia bellissima. Il loro amore cresceva giorno dopo giorno senza mai spegnersi.
Erano il ritratto dell’amore.
 
Alice accettò la proposta di matrimonio di Jasper al loro prima anniversario. Si sposarono due mesi dopo. Alice organizzò tutto in pochissimo tempo, obbligandoci a “lavorare per lei”, ma io mi tenni ben lontana per ovvi motivi.
Dopo il matrimonio Alice uscì incinta, dando alla luce due bellissime gemelline. Bella e Lillian. Il mio nome e il secondo nome di Rosalie.
Jasper amava Alice immisurabilmente e di questo ne eravamo tutti consapevoli, anche se Jasper stava dando di matto, perché Alice con la prima gravidanza aveva perso la ragione facendo impazzire tutti, soprattutto Jasper.

Per quanto riguarda me, ora mi ritrovo a Miami con il mio bellissimo marito, che mi coccola sulla spiaggia mentre teniamo d’occhio i nostri tre marmocchietti. Carlisle è il nostro primo figlio. Renesmee e Charlie i due gemellini.
Uscii incinta di Carlisle prima che Jasper chiedeva ad Alice di sposarlo, questa era la motivazione che avevo per non lavorare per Alice.
Edward era l’amore della mia vita e questo l’avevo sempre saputo, e lo erano anche i nostri figli.
Amavamo i nostri figli incondizionatamente.
«Bella?»
«Si amore mio?»
«Ti amo»
«Ti amo Edward»
«Per sempre»
«Per sempre» risposi baciandolo con amore.

  
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