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Autore: xnothingbutclaire    25/08/2013    11 recensioni
Le vacanze: quel periodo che aspettiamo tutti con grande ansia, per rilassarci, divertirci, rimorchiare...
Penelope Johnson è una ragazza proprio come le altre, e si aspetta di vivere un'estate come tutte le altre.
Ma i programmi della nostra beniamina non saranno come si aspettava.
Cosa può succedere se devi trascorrere un'estate intera con una boy-band anglo-irlandese a casa tua?
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cap. 24 (epilogo)
Quella pazza vacanza in Italia
Capitolo ventiquattro: Una vacanza memorabile


“Near, far, wherever you are… I believe that the heart does go on…”
Penelope, mantieni la calma. Conta fino a dieci, anzi, conta fino a quattromila, vedrai che ti calmi.
Perché Eleanor ha scelto proprio il Titanic? Perché proprio quel film, quel dannato, commovente, sdolcinato e, soprattutto, lunghissimo film?!
Non poteva prendere “My little pony-The film”? No, eh?
Stanno tutti piangendo come assatanati, Zayn è persino dovuto andare a comprare al supermercato altri pacchetti di fazzoletti, usando i miei, ripeto, miei soldi.
Sono sicura che spenderà tutti i cinque euro che gli ho dato, dopo che si è inchinato, mi ha fatto un massaggio ai piedi e mi ha fatto fare il giro della casa sulle sue spalle, cantando “Danza kuduro”.
Tanto vale farmi ripagare in anticipo per le sue spese “folli” di fazzoletti.
Lui è fissato con la pulizia. I fazzoletti devono essere assolutamente al 100% di cotone (se lo sono al 99% non gli va bene) e prende sempre l’ultimo pacco dello scaffale, quello in fondo, ma proprio in fondo, perché dice che così non l’ha toccato nessuno e quindi non ci sono germi estranei.
E’ normale che non l’abbia toccato nessuno, quale deficiente si mette a fare gli scavi di Pompei nello scaffale dei fazzoletti Tempo?
Zayn prende unicamente quelli, perché così dopo può fare la battutina squallida quando a qualcuno cadono i fazzoletti.
“Ehy! Hai perso Tempo!” Che idiota.
Un altro di quei contro che ha tenersi degli estranei in casa è ritrovarsi una femminuccia, maniaco della pulizia e terribilmente palloso.
“Questo film è troppo commovente!” singhiozza Harry, appoggiandosi al mio braccio e bagnandolo con le sue luride lacrime.
Penelope, non sclerare. Inspira, espira, inspira, espira, inspira, espira, inspira, espira, trattieni il fiato, espira, inspira, espira, trattieni il fiato e muooooori.
Nemmeno i miei ragionamenti da Ashley Tisdale in “High School Musical” funzionano, però.
“Staccati immediatamente dal mio braccio, coso!” strillo, scrollandomelo di dosso.
“Penelope, piangi con noi!” dicono in coro tutti e sette.
“Mai!” rispondo con convinzione.
Pft, Penelope non piange ai film, Penelope non fa come Harry; quel ragazzo è peggio di una ragazza con il ciclo.
Lo chiamerò Harrina, la sfracassa-vagina.
Harrina&Co sono diventati zombie. L’ho detto io che questo film dà effetti collaterali gravi al cervello! Ma chi mi ascolta qui? Nessuno!
Gli zombie in casa non ce li voglio, puzzano, sbavano e ti mangiano il cervello.
Io ho bisogno del mio cervello, ehi!
Altrimenti non potrei mai attuare il mio piano ultra segreto “come sposare Zac Efron”.
Il piano l’ho scritto quando avevo dieci anni, okay, ma può essere comunque adattato!
Per prima cosa, devo riuscire a prendere il biglietti per assistere alla premiere del suo nuovo film. Arrivata lì, lo scoverò tra i posti in prima fila.
Mi travestirò da pinguino gigante, così la gente non mi noterà.
Mi nasconderò tra i bodyguard, e, con la solita agilità di un elefante in sovrappeso che mi contraddistingue, mi avvicinerò al suo posto e gli darò, gentilmente, una padellata in faccia, con la padella di mio zio Steve.
Quando ero piccola, mio zio mi ha mostrato la sua collezione di padelle e mi ha detto che se mai avessi dovuto dare una padellata a qualcuno, avrei dovuto usare esclusivamente quella.
Quello sì che è stato un insegnamento profondo.
Svenuto, lo infilerò dentro ad un sacco, andremo in aeroporto e partirò per casa mia.
Arrivati a Manchester, gli farò fare il lavaggio del cervello da mia zia Trudy, una pazza schizzata che conosce tutti i riti wu-dù possibili e immaginabili. Ha scritto anche un libro.
Dopo il rito wu-dù, crederà di essere il mio fidanzato e mi chiederà di sposarlo.
Ovviamente io accetterò, ci sposeremo e vivremo tutti insieme in una grande casa, con tanti bei bambini, che ovviamente assomiglieranno a lui. Rifarsi la faccia costa!
“Abbraccio di gruppo!” grida Eleanor, risvegliandomi dai miei filmini mentali su Zac Efron.
“Ragazzi, non ci provate!”
Nonostante la mia minaccia, si appiccicano alle mie braccia come sanguisughe.
Niall mi salta addosso, facendomi barcollare e poi cadere per terra, proprio a due centimetri dal divano.
Non potevo cadere sul divano? Eh no, devo farmi male, giusto gravità? Stupida gravità.
Mi rialzo dolorante e comincio a blaterare vari insulti in astrogotolo antico.
E’ un po’ improbabile che mi capiscano, non penso esista questa lingua.
Comunque, devo assolutamente distrarli da quel film. E c’è un solo modo per farlo.
No, non mi metto a fare la lapdance davanti alla televisione, mi prenderebbero per un kebab. E poi Zayn vorrebbe farmi al forno.
Mi avvicino al lettore e spengo la tv, con una mossa fulminea.
“Perché lo hai fatto?!” grida Iris, furiosa.
“Ripigliatevi! Questo film fa schifo!”
“Come osi offendere questa meraviglia?!” ribatte Zayn, con un fazzoletto attaccato agli occhi.
“Ragazzi – cerco di fare la dolce – basta vedere il film! Vi va di fare un giro in barca?”.
Okay, non mi poteva venire idea peggiore, ma in quel momento ero senza fantasia.
Li vedo riflettere un po’, per poi darmi l’okay.
Ci vestiamo in fretta e furia e raggiungiamo la spiaggia. E’ da un sacco che non ci andiamo.
E pensandoci, non ho ancora rimorchiato nessun ragazzo! Aiuto, perderò un centesimo!
Devo muovermi, l’estate è agli sgoccioli!
Prima però, devo fare questo stupido giro in barca.
Ne prendo in prestito una e ci saliamo tutti sopra, mentre il vento ci spettina i capelli.
No, non ho un aspetto fantastico come nei film. Sembro un barboncino idrofobo.

Sono passati dieci minuti da quando ci siamo imbarcati.
I miei capelli sono in preda ad una guerra mondiale, ma c’è chi sta messo peggio di me: Aroldo.
Di solito ha sempre i ricci morbidi e setosi, i suoi capelli fanno swish.
Devo chiedergli assolutamente che shampoo usa. Sicuramente Garnier, perché lui vale.
Scherzo, io uso Garnier. Perché io valgo.
“Penelope, aiuto! I gabbiani mi si sono infilati tra i capelli!” Harry mi chiama, mi giro e scoppio a ridere. Due gabbiani si sono messi a giocare con i suoi capelli.
“Harry, gli piaci! Facci conversazione!”
“Daiiii! Aiutami, questi ci fanno il nido!”
“Diventerai zio allora! Congratulazioni!”
Dopo un po’ non sento più Harry, forse i gabbiani hanno deciso di andarsene. O forse no.
No, decisamente no, sono ancora sulla testa di Harry, mentre lui cerca di “parlarci”.
Okay, quando ho detto “facci conversazione” non intendevo per davvero. Povero, è disperato.
“Harry, vuoi una mano?”
“Si, ti prego, ti scongiuro, aiutami, questi non se ne vogliono andare! Mi rovinano i capelli, me li sono lavati ieri con Garnier!” mi supplica.
Sì! Lo sapevo che usava Garnier! Che genia, oh.
“Sciò sciò! – grido, muovendo la mano per scacciare i gabbiani dalla testa di Aroldo – ma fate il nido sulla testa di qualcun altro! Guardate quello – indico Zayn – lui sì che ha una bella testa!”
In un attimo i gabbiani si staccano dai capelli di Aroldo e si fermano su quelli di Zayn. Missione compiuta.
“Questo è fare conversazione” dico soddisfatta ad Harry, che mi guarda incredulo.
Parlo pure con i gabbiani, gente.
Zayn, dopo una lunga corsa e vari urli, fa scappare gli uccelli.
Il suo telefono suona, risponde.
“Con chi sta parlando Zayn?” chiedo a Louis.
“Con la sua fidanzata”
Cosa?! Zayn? Fidanzata? Adesso? Telefono? Louis? Mare? Barca?
“Sì, amoruccio mio, ti amo anch’io!” Zayn riprende a parlare a telefono, dopo circa 20 minuti passati ad ascoltare la sua, a quanto pare, fidanzata.
“Sì, okay, va bene, yes, oui, come ti pare, ma certo, si, okay, non fa niente, certo, va bene, si, oui, yes, mh, no, si, okay, va bene, certamente, come vuoi, ovvio, no dai, sì, certo, sicuro, okay, ti amo anch’io. Sì, ho portato i tuoi CD sulla barca.”
“Sulla barca?” gli domando.
“Certo, il mio amorino sta arrivando qui.”
“Amorino?
“Si, l’ho chiamata io.”
“Qui?”
“Sì.”
“Adesso?”
“Adesso.”
“Ma proprio adesso?”
“Proprio adesso.”
“Adesso adesso?” Zayn sta per rispondere, quando un aereo gigante lo sovrasta e lascia tutti a bocca aperta.
Una figura femminile buttarsi con un paracadute, per poi cadere rovinosamente addosso al kebabbaro.
“Ciao orsacchiottino!” la ragazza si alza come se niente fosse e saluta il povero Zayn, rimasto schiacciato.
“Ciao Perrie”
Perrie? Aiuto! Abbiamo un ornitorinco sulla barca! Un ornitorinco un po’… Diverso.
Ho capito! E’ un ornitorinco scientificamente modificato per non essere scoperto dagli umani.
Si, ce la vedo con un cappellino marrone mentre combatte contro il dottor Dufe-qualcosa.
“Ti chiami Perrie, giusto?” le dico sospettosa.
“Certo! Perrie Louise Edwards, nata il…”
“Non ti ho chiesto la biografia.”
“Se vuoi però c’è… E in più puoi anche comprare il nuovo CD delle Little Mix!” dice con tono accattivante, aggiunge però un inquietante sorriso gengivale.
“Interessante, ma non li voglio.”
“Ma... E’ il CD delle Little Mix… LIBERATE ZAYN.”
“Che?”
Ad un certo punto appare Zayn dal nulla con un cartellone gigante con la faccia di Perrie e delle sue amiche, portando un sacco contenente, molto probabilmente, 100 e più copie dell’album.
“Comprate l’album delle Little Mix!”
“Zayn, è la quinta volta che lo fai in questa settimana, può bast…” lo avverte Niall, preoccupato per l’amico che è andato fuori di testa.
“TU NO COMPRARE? IO FARE ESPLODERE TE! BOOM BOOM!” risponde, con un’ espressione seria. Kill me please.
Perrie se la ride dall’altro lato. Ma che ridi, che il tuo fidanzatino mi vuole esplosa!
Si si, è davvero un’agente segreto ornitorinco. E ce l’ha anche con me!
Sentiamo un urlo, è Eleanor.
“El, cosa è successo?!” chiede Louis, prendendole la mano.
“La polizia mi è alle calcagne!”
“Cosa?” esclama Tomlinson.
“Dove? Come? Quando? Perché? Le cinque domande, yee!” aggiungo io, ridendo sotto ai baffi.
“Non è divertente, Penelope!” mi rimprovera Liam.
“Ma se oggi sono più simpy del solito! – mi difendo – siete voi che non capite le mie battute simpy!”
I ragazzi non mi ascoltano, tutta l’attenzione è su Eleanor, che non riesce a fare un discorso sensato e a spiegarci perché la polizia la sta inseguendo.
Devo intervenire io, è ovvio.
“Eleanor, guarda me! Che cazzo hai fatto?” dico scuotendola per le spalle.
“Io... Ho rubato un carrello pieno di roba e un mantello dal supermercato!”
“E va beh! – rispondo non curante – significa che sconterai qualche giorno in galera!”
“Ma a quanto pare loro sanno che io sono te, e perciò metteranno in galera te!”
Ragioniamo un attimo, questo discorso è assolutamente privo di senso! Cioè, una persona non va in galera per aver rubato qualcosa, e la polizia non si scomoda più di tanto per cercarti.
Eleanor non me la conta giusta, sicuramente c'è un altro motivo sotto.
E se ce l’avessero per quando in aereo si è spacciata per me? In quel caso la colpa è anche mia... Oh, no.
Mi fermo un secondo, devo decidere cosa fare. Ci sono tre opzioni.
Opzione uno: arrendersi e consegnarsi alla polizia e poi cercare di spiegar loro che è stata una truffa, è Eleanor quella che deve andare in galera.
Opzione due: buttarsi in acqua e venir sbranata da uno squalo (almeno scampi alla galera e sfami anche qualche povero animale).
Opzione tre: scappare per poi rifarsi una vita in Madagascar.
I ragazzi mi guardano, aspettando una risposta.
“Beh, la scelta non è per niente facile, ma io, nelle mie piene facoltà mentali, ho già deciso quale sarebbe la più giusta per tutti noi –i ragazzi abbassano la testa, consapevoli del mio triste destino – MUOVETE IL CULO CHE SI PARTE!” urlo tutto d’un fiato.
Perrie, Eleanor, Zayn e Harry sgranano gli occhi, vedo Louis e Niall sorridere, mentre Liam e Iris per poco non svengono.
Tutti si rifugiano nella camera sotterranea della barca. Era uno scontro me-polizia.
E se andrà male… Significa che la colpa la darò a Eleanor. Il "sorridi e annuisci" mi sarà d'aiuto!
Prendo tra le mani il volante e schiacciò il tasto dell’acceleratore più forte che posso, facendomi quasi cadere.
“Ahia! Acceleratore di merda!”
“Che cazz… Harry! Cosa ci fai qui?! Vai immediatamente nella stiva!”
“No! Voglio stare con te!”
“Non puoi, deficiente!”
“Posso invece, perché io valgo!”
“Non è che se usi Garnier vali, eh!”
“Ah, perché tu vali.”
“Certo! Altrimenti non staresti qui a darmi noia!” Harry rimane un attimo in silenzio.
“Okay, effettivamente tu vali! – ammette – ma fammi stare qui! Posso parare le intemperie con i miei capelli… E posso anche farti seminare la polizia! Ho già un’idea!”
Lo guardo, mi guarda. Ci guardiamo.
“La smetti di fissarmi?!” strillo.
“Sei tu che hai iniziato! Io non ti fisso!”
“No guarda, stavi contando quante ciglia ho!” rispondo con ovvietà.
“E chi te lo dice che io non voglia sapere quante ciglia hai!”
“Smettila di rompere e renditi utile!” sbotto and un certo punto.
“Signorsì, capitano!”
“Sono una femmina, demente.”
“Oh scusi, colonnello Johnson.”
“Ora va meglio – rispondo – prendi quei CD, devi…”
“Lanciarli addosso al motoscafo della polizia?” finisce la frase, lasciandomi a bocca aperta.
“Stupiscimi! – si avvicina a me, sbottonandosi la cinta dei pantaloni – non in quel senso!”
Aroldo si mette a ridere, poi va a prendere il sacco con i CD.
“Sei sicura che Zayn non lo verrà a sapere?” domanda Harry, leggermente impaurito.
Scuoto la testa, ma in realtà non so come la prenderà Zaynuccio.
Beh, darò tutta la colpa ad Eleanor, in ogni caso. Mi piace dare la colpa a lei per qualunque cosa.
Harry comincia a tirare CD su CD al motoscafo, e pian piano riusciamo a superarli, arrivando persino alla terra ferma. Lancio un urlo di gioia.
Accosto la barca sulla riva dell’isola e corro ad abbracciare Harry.
“Grazie Harrina…”
“Harrina?!”
“Ehm, Harry, scusa.” mi correggo, imbarazzata.
“Puoi chiamarmi come vuoi. Anche caccone, merda putrefatta, ragazzo con un topo morto in testa, basta che mi chiami.”
“Cos’è questo, un modo per rimorchiare? O una presa di culo?”
“E’ una dichiarazione d’amore” risponde, avvicinandosi pericolosamente al mio viso.
Oh merda, questo ha fumato qualcosa di forte, molto forte. E menomale che avevo detto a Zayn che non doveva spacciare in casa!
“Harry, ti sei drogato?”
“Shh…”
I suoi occhi verdi si scontrano con i miei, azzurri come il cielo d’estate, come un vasto oceano, come… Okay, non ho gli occhi azzurri.
I miei sono marroni. Sì, marroni come… La corteccia di un albero! Oppure come il colore delle monete da 5 centesimi! C’è anche un’altra cosa marrone, lo so, ma preferisco questi esempi.
I miei occhi sono marroni con sfumature marroni, che alla luce sono marroni, al buio sono marroni e sotto qualunque altra luce sono, indovinate un po’… Marroni!
Penelope smettila di pensare al colore banale dei tuoi occhi.
Harry si sta avvicinando sempre di più a me.
Il 50% del mio cervello dice “deve allontanarsi subito da me, cavolo!”, mentre l’altro 50% dice “cogli l’attimo! Dagli una bella padellata in testa!”.
In meno di un minuto, le labbra di Harry sono sulle mie e mi lascio trasportare da quel lungo e romantico bacio.
Mi stacco dalla sua presa, lasciandolo con un sorriso ebete sulla faccia.
Cosa penso? Penso che se avessi una padella, lo colpirei ripetutamente fino a farlo svenire.
Ma il problema più grande è che… Non ho una padella.
Perché quando sono andata a casa di zio Steve non me ne sono presa una?! Che stupida.
Il secondo più grande problema? Mi è piaciuto. Sì, il pollo di zia Trudy mi è piaciuto, anche se era scaduto da cinque anni.
“Fermati, Johnson! Ti abbiamo in pugno!”
Oh mio Dio, sono di nuovo qua.
“Cazzo Harry, dobbiamo avvertire gli altri!” Harry annuisce e va a chiamare gli altri.
“Pen, siamo fottuti” si lamenta Eleanor.
“Uffa – sbuffo – nascondetevi nella foresta, ognuno in posti diversi, e mettetevi queste maschere con la mia faccia, così crederanno che siete me, mentre io fuggirò”
“Ma così noi restiamo sull’isola! Non puoi lasciarci su un’isola deserta e…” protesta Zayn.
“INTANTO, TE CALMI COSO – rispondo alle lamentele assillanti di Malik – mettetevi le maschere, andrà tutto bene… Ve lo giuro sulla cioccolata!”
E se io giuro sulla cioccolata, non scherzo.
Zayn si decide a infilare la maschera, per poi correre nella grande e folta foresta di quell’isoletta dimenticata da Dio.
Dopo poco, sono tutti spariti, tranne Harry, che è sempre accanto a me.
“La vuoi finire di seguirmi?! Ma cosa facevi quando giocavi a nascondino? Seguivi tutti?!”
“Ti devo proteggere.”
“Ehi! Non ho il più bel nome di questo modo, ma Bo mia mamma se l’è risparmiato!”
“Sono il tuo ragazzo e devo prendermi cura di te.”
“Ma cosa dici?!”
“Vieni, nascondiamoci adesso.”
“Non puoi dirmi cosa devo fare o no! E poi non sei il mio ragazzo, okay? Tu non…” mi tappa la bocca con un altro bacio.
“Giuro che ti ammazzo, chi se ne frega se poi mi mettono in galera.” borbotto, pulendomi le labbra con il braccio.
“Se non corri ci vai anche senza avermi ammazzato.”
Ci addentriamo nella foresta, ma sentiamo un rumore di passi che si dirige verso di noi. Non c’è via di fuga.
“Merda, ci siamo.” dico nascondendomi dietro a Harry.
“Calma, piccola, andrà tutto bene.”
“Piccola ci chiami il tuo barboncino.” borbotto acida.
I passi si fanno sempre più vicini, la polizia è qui, lo so.
Cosa dirò a mia madre? E a mio padre? Cosa dirò a mio zio Steve e a mia zia Kelly (quella dei riti wudu)? E mia nonna? Mia nonna mi prenderà per il culo tutta la vita davanti alle sbarre del carcere, mentre addenta un delizioso biscotto al cioccolato.
A proposito, dov’è nonna Geltruda?
Dopo qualche rumore di foglie, dalla siepe spunta una faccia familiare che ci sorride… Louis!
Ringrazio il cielo che adesso sia qui.
“Ehy piccioncini – lo fulmino con lo sguardo, ma lui fa finta di non vedermi – c’è un problema, dovete venire con noi.”
Il mio cuore perde un battito, Harry mi guarda preoccupato, stringendo la mia mano.
Usciamo fuori da quel vicolo cieco, pronti ad affrontare la dura verità.
Siamo in una grande spiaggia, il motoscafo della polizia è proprio davanti ai miei occhi.
E’ la fine.
La fine delle vacanze estive, dello shopping con Eleanor e Iris, della manicure gratis, delle mie amicizie. La fine della mia vita normale.
In questo momento, vorrei dire grazie a Liam, che mi ha aiutato a dimagrire e che è sempre stato dolce e premuroso.
A Louis, che mi fatto ridere tutte le volte che le cose andavano male.
A Niall, che mi fatto capire che non sono l’unica pazza della Nutella
A Zayn, che mi ha aiutato a smerdare meglio.
A Iris, la persona migliore che potevo incontrare, anche se è una pazza schizzata.
A Eleanor, che mi ha fatto conoscere questi ragazzi, molto cretini, ma a cui voglio tanto bene, e che mi ha tenuto sempre compagnia in questi 15 anni.
E poi, a Harry, che mi ha rotto i coglioni, mi ha pedinato, copiato, abbracciato, smerdato, deriso, umiliata… Ma che mi ha fatto sciogliere il cuore, con quel sorriso e quelle fossette adorabili. Eh sì, penso che alla fine io mi sia innamorata di lui.
“Signorina Johnson.” deglutisco.
“Sì?”
“Sua nonna è stata arrestata.”
“Lo so, ho sbagliato e… Che cosa?! Mia nonna?!”
“Sì, è scappata di prigione.”
“Prigione? Lei era in… Prigione?!”
“Esatto.”
Oh mio Dio, tenevo una carcerata in casa. Poteva anche uccidermi!
“Voleva dirle questo, adesso però dobbiamo andare… Ci si rivede.” il poliziotto si allontana con il motoscafo, dove, in una gabbia, è rinchiusa mia nonna.
Non mi hanno arrestata, che bello!
Vado ad abbracciare tutti, che, non essendo abituati a queste mie dimostrazioni di affetto, si chiedono se ho bevuto qualcosa.
“No ragazzi, non sono sbronza! Sono in ottima forma!” grido in preda all’euforia.
Mi guardo intorno e, a differenza di me, sono tutti tristi.
“Ehy, cosa sono quei musi lunghi?! Che è successo? Oh mio Dio, non ditemi che voi siete attori, questo è un set cinematografico e tutto questo è pura finzione! – nessuno risponde. No, non possono essere stati così cattivi – perché mi avete fatto questo scherzo di merda?! Non fa ridere, sapete?! Siete tutti dei…”
“Penelope, non sei stata vittima di uno scherzo – tiro un sospiro di sollievo – è che… Il nostro manager ci ha informati che dobbiamo partire per Londra” spiega Louis, tenendo la testa bassa.
“Ma come? Voi dovevate restare qui per altre due settimane!”
Manager di merda, appena ti scovo giuro che ti strozzo con le mie mani.
“Anche noi lo credevamo, ma a quanto pare c’è stato un cambio di programma. E dobbiamo partire. Il primo volo per Londra è alle 3, dobbiamo sbrigarci.”
“Oh, okay, vi accompagno – dico, indicando la barca – salite su, dai.”

Siamo arrivati in aeroporto, l’aereo è davanti a noi, se ne vanno anche Iris e Eleanor.
Iris ritorna a Manchester, ma Eleanor… Eleanor si trasferisce da Louis, a Londra.
All’inizio di questa vacanza non pensavo che mi sarei mai affezionata a questi sette bufali., prima se ne sarebbero andati, meglio sarebbe stato.
Invece adesso sono davvero triste. E’ la peggiore separazione che ho dovuto sopportare, peggio di quando mi rubarono Mr. Pasqualo alle materne.
“Allora… Ciao” esclama Liam.
“Ragazzi, io… Io vi voglio bene!” dico buttandomi su tutti e sette.
“Ehy, cosa è successo alla nostra Penelope?” scherza Louis.
“Penso sia andata a farsi fottere.”
“Ci mancherai tanto – aggiunge Niall – chi farà le lotte per i panini alla Nutella la mattina?”
“Già, a chi potrò dare lezioni di ginnastica?” commenta Liam.
“Chi sveglierò alle 4 con un tuffo nel tuo letto?” continua Eleanor.
“E io a chi potrò fare la manicure tutti i giorni?” dice Iris.
“Iris, noi ci vedremo anche dopo, è Eleanor quella che si trasferisce a Londra con i ragazzi.”
“Sì, ma mi mancherai lo stesso!” piagnucola. La abbraccio forte.
“Siete ridicoli” borbotta Zayn, ricevendo una gomitata da Perrie l’ornitorinca.
“Oh, ciao principessa! So che non abbiamo avuto proprio il miglior rapporto di sempre… Ma sappi che voglio bene anche a te.”
Zayn corre verso di me e mi avvolge tra le sue braccia, stringendomi come mai era successo.
“Ti voglio bene anch’io, anche se hai buttato in mare tutti i CD delle Little Mix.”
“Come hai…”
Non riesco a finire la frase, perché Zayn indica Harry.
“Sei un pezzo di merda, un bugiardo tremendo e uno spione di prima categoria! Come hai potuto farmi questo! Io…”
Harry mi cinge i fianchi e fa incontrare nuovamente le nostre labbra.
“Mi mancherai un sacco, amore.” Sussurra al mio orecchio, staccandosi da me.
“Io… Io…” borbotto confusa.
“Ti amo?"
“No. Ti uccido, ti strozzo, ti scuoio vivo e poi ti sotterro sotto all’albero di pesche.”
“Sei fissata con l’albero di pesche, eh?” sospiro, scuotendo la testa.
“E’ l’albero più bello e curato di tutto il giardino, il mio preferito.”
“Allora sono felice di essere ucciso, strozzato e scuoiato vivo per poi essere sotterrato lì sotto.” Sorrido timidamente.
“Sentite, l’aereo è lì, non fatemi star male ancora.”
“Va bene, dai che ci rivediamo! – cerca di aiutarmi Louis – Pene ti vogliamo bene.”
“Faccio finta di non aver sentito il nomignolo che hai appena detto, mi sono affezionata troppo per ucciderti.”
Louis scoppia a ridere. Ehy! Non ho fatto una battuta! Okay, non sono la dolcezza in persona ma anch’io posso provare affetto verso qualcuno, no?
I ragazzi entrano nell’aereo, salutandomi con la mano, e in un attimo sono già in volo verso Londra.
Torno dentro all’aeroporto, mi siedo su una sedia e apro la borsa, mi serve una dose di cioccolato extra questa volta.
Menomale mi sono portata sette barr… Ehi! Dov’è il mio cioccolato?!
Frugo nella borsa come un procione impazzito, tiro fuori tutto, ma della cioccolata non c’è traccia. Ad un certo punto noto un bigliettino per terra, lo apro e comincio a leggere il contenuto.
“Ciao Penelope, se adesso stai cercando le tue sette barrette di cioccolata Lindt, non ti preoccupare, ce le abbiamo noi.
Con amore,
i ragazzi.”
Accartoccio il pezzo di carta e, invece di arrabbiarmi o altro, scoppio a ridere.
La cioccolata per me è sacra, se qualcuno me la tocca sono guai! Sono davvero cambiata così tanto?
Questi ragazzi danno effetti collaterali gravi al mio cervello.
Chissà se li rivedrò, un giorno...
Una cosa è certa, però, non mi scorderò mai di questa pazza vacanza in Italia.


***

 Storia inventata da Chiara Romano, per favore, non copiatela.
I ringraziamenti saranno nel venticinquesimo capitolo :) Recensite questo, intanto!

Chiara vi ama.
   
 
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