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Autore: reallydontcare    26/08/2013    1 recensioni
Sentii il respiro farsi sempre più pesante, gli occhi appannarsi dalle lacrime. Portai una mano sulla bocca, incredula. L’altra mano finì sui capelli, tirandoli.
Poi il buio.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                «Will  not be an ocean separates us, and not even the sky»
 
«Allison, Harry è qui» Esordì mia madre entrando in camera. Rimase qualche istante a fissarmi, nel mio abito blu oceano.
Oceano, come ciò che stava per separarci.
Repressi quel pensiero in un piccolo angolo della mia mente, mentre mi voltai a fissare speranzosa mia madre, rimasta sulla soglia della porta. Sorrisi debolmente, stiracchiando con le mani il vestito.
«Come sto?» Domandai speranzosa, con un debole sorriso sulle labbra carnose. Mamma sorrise, una luce illuminò i suoi occhi color mare.
Mare. Oceano.
Scossi ancora la testa, aspettando ansiosa una risposta.
«Sei bellissima tesoro» Mia madre si fece largo nella mia stanza, arrivando a pochi centimetri da me. Passo le mani sui miei capelli, poggiati sul seno. Li accarezzò, lisciandoli ancora di più di quanto già non fossero. Il mio sorriso era sicuro adesso. «Harry rimarrà a bocca aperta.» Il sorriso sincero che aveva sulle labbra era rassicurante.
«Lo spero» Sussurrai, abbassando lo sguardo.
«Oh, bambina mia.» Mamma non aveva abbandonato quel soprannome, mi aveva sempre chiamata così, e ora, a pochi mesi dai miei vent’anni, non si sarebbe arresa. Una lacrima, leggera, piccola, timida, solcò le mie gote, scivolando sul pavimento. Mamma mi abbracciò.
«Mi mancherà così tanto» Singhiozzai, affogando la testa nell’incavo del suo collo. Accarezzò ripetutamente i miei capelli, per calmarmi. Quel gesto aiutava sempre.
«Adesso vai i sotto, passa una bellissima serata con lui e non smettere di amarlo, perché nulla potrà separarvi, nemmeno un oceano.» Sussurrò al mio orecchio. Tirai su col naso, staccandomi da lei.
Le sorrisi debolmente.
«Rimettiti il mascara, che ti è colato tutto» Passò un dito sotto al mio occhio destro, raccogliendo un po’ del disastro. Annuii sorridendo, vedendola poi uscire dalla mia stanza.
Prima di truccarmi ancora, mi misi di profilo di fronte al grande specchio a muro: la pancia ancora non si vedeva.
Esattamente, perché un mese prima, nel piccolo letto alle mie spalle, avvennero atti decisamente poco casti. Accarezzai leggermente il ventre, notando solo un leggero gonfiore.
«Come crescerai?» Sussurrai, più a me stessa, che al bambino, che probabilmente ora era delle dimensioni di un’unghia.
Harry ancora non sapeva nulla.
Scossi la testa, spostando una ciocca di capelli castani dietro un orecchio, e spostandomi verso la specchiera, per rimettere il mascara colato grazie alle poche lacrime di qualche momento prima.
 
“Uno, due, uno, due, uno, due” Quando indossavo dei tacchi .sopratutto alti come quelli. Non potevo che fare a meno di contare a mente, per mantenere una certa eleganza. Scesi le scale il più lentamente possibile, osservando il ragazzo riccio che mi fissava contento alla fine della scalinata. Sorrisi a quella visione. Indossava uno smoking nero, ma non era troppo elegante. La chioma riccia era più sistemata del solito. Gli occhi verdi, bhè, quelli erano sempre ipnotici.
Mi trovai di fronte a lui,  a pochi centimetri dal mio viso. Posò le mani sui miei fianchi, le mie braccia si agganciarono al suo collo.Con un movimento della testa fece scontrare i nostri nasi. Sorrisi al contatto.
Lasciò un leggero, delicato, bacio sulle mie labbra rosee, grazie al lucidalabbra.
«Adesso le mie labbra sanno di fragola e limone» Esordì sorridendo, rimanendo comunque attaccato al mio viso. Risi.
«Meglio, no?»
«Sei bellissima» Concluse sorridendo. Un sorriso timido si fece strada sul mio viso. Lo baciai nuovamente. Le mie labbra carnose erano poggiate sulle sue, piene, rosse.
«Andiamo?» Domandò.
«Andiamo» Affermai. Afferrò la mia mano, staccando le braccia dai miei fianchi.
 
 
«Posso aprire?» Chiesi, per la decima volta in cinque minuti. Sentii il suo sbuffo soffiarmi sui capelli. Risi a quella sensazione.
«No» Rispose deciso.
«Ora?» Tentai nuovamente. Inciampai lievemente nei miei tacchi decisamente troppo alti.
«No» Sbuffò ancora.
«Ade--» Tentai di nuovo, venendo subito interrotta.
«Allison, no.» Sbuffò. Risi di nuovo.
«Perché ridi?» Domandò in tono divertito.
«Sei tu che mi metti allegria» Risposi timidamente. Lasciò un delicato bacio tra i miei capelli.
Qualche istanti dopo, le due grandi mani che coprivano la mia vista, mi lasciarono. Battei più volte le palpebre.
«Ma.. Ma..» Balbettai.
Ci trovavamo su una terrazza, molto piccola, che dava sul mare. C’era solo una tavolo al centro, un piccolo tavolo circolare. Per noi due.
Una rosa era posta al centro del piccolo tavolino, accompagnata da due candele che emettevano una luce fioca.
Sui muretti della terrazza, vi erano delle rose. Non sapevo dirne il numero, ma erano davvero tante.
Rimasi a bocca aperta, sentendo la risata roca di Harry alle mie spalle.
Non feci in tempo a voltarmi, che un brivido percorse il mio corpo. Un brivido provocato dalla freddezza di… Un ciondolo?
Un ciondolo che cingeva il mio collo.
Abbassai lo sguardo ad osservarlo. Consisteva in una ‘H’, attaccata tramite una cordicina, sempre in argento, ad una ‘A’. La strinsi tra i polpastrelli, notando sul retro una scritta. ‘Will not be an ocean separates us’.
Sentii le lacrime salirmi fino alla rima interna dell’occhio, stavano per strabordare.
Mi voltai di scatto verso il mio fidanzato.
«Almeno con questo cio-» Non lo lasciai finire, che mi fiondai al suo collo. Lo abbracciai come fosse l’ultima volta.
Tra l’altro, sarebbe stata una delle ultime volte.
Sentii le lacrime abbandonare i miei occhi e bagnare il tessuto della giacca di Harry.
Accarezzò i miei capelli, mentre singhiozzavo contro di lui.
«Non andare via» Dissi sommessamente al suo orecchio. «ti prego, non lasciarmi sola» Singhiozzavo. «io ho bisogno di te» Strizzai gli occhi.
«Ascolta» Harry fece in modo che il mio viso tornasse a guardarlo. Le sue iridi verdi erano più… Bagnate? «non sarà di certo un oceano a separarci. Non finisce qui. Io me ne vado fisicamente, ma con il cuore» Portò una mano sul suo petto. «sono ancora qui,a Londra, da te» Le sue mani strinsero le mie. Strizzai gli occhi, lasciando uscire molte più lacrime di quanto mi aspettassi.«non piangere piccola» Disse, asciugandomi una lacrima.
La sua voce tremava.
Come il mio corpo.
Come il mio cuore.
«Ti amo» Sussurrai, abbracciandolo ancora.
«Ti amo» Sussurrò lui a sua volta.
Eravamo noi due, connessi, nel buio.
Solo io, lui, e il nostro amore.
 
 
Avevo ricevuto una chiamata da Harry poche ore prima. Ora la mia pancia era visibilmente cresciuta. La mamma cu aveva messo un po’, un bel po’, ad accettare la mia gravidanza.
Inizialmente era contraria, favoriva il mio aborto. Ci ha messo quattro mesi ad arrivare alla conclusione che avrei potuto tenerlo, con il suo appoggio.
Harry l’aveva presa bene. Era scosso, certo, ma era pur sempre nostro figlio. Ora non vedeva l’ora che nascesse. L’ultima volta che mi ha chiamato ha detto che muore dalla voglia di vedere la pancia cresciuta.
I suoi genitori non l’avevano presa bene. Solo ora iniziavano ad accettare il bambino. Ma non del tutto.
 
 
Ero stesa sul divano quando improvvisamente il talk show che stavo guardando venne interrotto da una notizia di telegiornale.
«Attacco terroristico nel centro militare di Military Center of Newton, Nebraska, appena 420 militari. Nessun sopravvissuto, il mondo intero è vicino al popolo ameri--» Spensi immediatamente il televisore.
Mi precipitai verso il tavolo, recuperando il cellulare e digitai il nome di Harry sulla mia rubrica.
Squillava a vuoto.
Non poteva essere successo davvero.
Non ora.
Non a lui.
Sentii il respiro farsi sempre più pesante, gli occhi appannarsi dalle lacrime. Portai una mano sulla bocca, incredula. L’altra mano finì sui capelli, tirandoli.
Poi il buio.
 
 
-Spazio Autrice-
Ta daaaaaah. Ero in vena di tragedie, scusate.
Probabilmente è una cagata. A partire dal nome da troietta della protagonista.
Non mi convince molto, ma lascio a voi i commenti,
Bacio,Sofia.
 
 
 
  
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