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Autore: Small Wolf    26/08/2013    2 recensioni
II secolo, Impero Romano d'occidente. Naruto da figlio di un re diviene un semplice schiavo di Roma. Fra combattimenti, amori proibiti, battaglie e sangue inizia la fine della stabilità dell'impero...
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Il popolo è stato richiamato all'ordine militare. I civili che non avranno l'obbligo di combattere saranno solo donne vecchi e bambini.
I giovani uomini stanno affrontando un corso intensivo alle arene degli allenamenti. Naruto vorrebbe evitare questa guerra ma sa che la cosa è pressochè impossibile e Roma potrebbe arrivare con le truppe nemiche da un momento all'altro. Inoltre Killer Bee ha tristemente assicurato della forza incredibile della tribù di Orochimaru con la quale ha avuto a che fare tempo prima, perdendo molti uomini.
Naruto si aggira frenetico per il palazzo e la città, controllando che tutto sia pronto per un imminente attacco: le provviste di scorta in caso d'assedio, le armi, le mura costantemente sorvegliate dalle sentinelle e dagli arceri, le navi da flotta per i combattimenti sull'acqua e l'avanzamento di grado dei giovani allievi.
E durante questo tempo non si porta dietro Hinata solo per non turbarla e cerca di essere con lei sempre sereno mentre dentro di lui la preoccupazione infuria e non solo per l'imminente ma anche per la salute di Minato che peggiora di giorno in giorno. Andrebbe lui stesso a cercare gli ingredienti per la medicina ma i suoi compiti come responsabile del regno gli impediscono di allontanarsi dalla corte e dal popolo.
Gli unici progressi li nota in SAkura che sta imparando piano piano con l'aiuto di Tsunade delle tecniche mediche. Naruto sorride quando passa davanti alla sala adibita ai medici e vede Sakura studiare sulle pergamene, aiutare Tsunade nelle sue mansioni più semplici e preparare infusi.
Non sembra più la piagnucolante ragazzina che si nascondeva dietro la maschera di donna vissuta ora assomiglia a una donna vera ancora giovane e inesperta ma ricca di determinazione e buona volontà che sa di non essere più una schiava qualunque in una delle tante ville romane ma l'amica di un principe e figlia di un popolo nuovo. Sta avendola fortuna di imparare da uno dei migliori medici della terra emersa conosciuta e sta sfruttando al meglio questa possibilità.
Shikamaru invece sta esaminando assieme a Shizune le carte che riguardano l palazzo e il territorio per aiutarla con i compiti più burocratici.
I palazzo è sempre un avanti e indietro di gente che consegna fogli per il recapito di armi o provviste e la città è tutta in fermento si organizzano i centri d'accoglienza per i feriti e si fanno rientrare i cittadini delle campagne.
Una mattina di appena una settimana dopo, Naruto è nel suo studio, intento a leggere alcuni documenti al posto del re che si è sentito male nuovamente quando dalla porta entra Tsunade trafelata.
-Sire, abbiamo trovato la cura! Abbiamo fortunatamente tutti gli ingredienti!
Naruto non si interessa del mancato inchino e dell'entrata violenta ma anzi si alza dalla scrivania e la segue per osservare la boccetta piena di un liquido trasparente che Sakura gli porge con le mani tremati.
-Tieni, Naruto.... questa salverà tuo padre-gli mormora con gli occhi lucidi, fieri di sè e colmi di gioia.
Naruto guarda fisso la boccetta di vetro e il liquido in essa contenuto mentre il suo cuore si riapre alla speranza.
Abbraccia di colpo Sakura mentre trattiene a stento le lacrime e poi si gira verso Tsunade e le strige le mani.
-Grazie-mormora solo-grazie.... vi sarò infinitamente grato per tutto questo...
Lei stira le fini labbra rosse in un lieve sorriso e annuisce brevemente dicendo che al re è tutto dovuto e che lei è onorata di poter servire il popolo come meglio fa.
-Però ricordate-lo avverte la bionda-la medicina deve essere somministrata solo due giorni dopo la preparazione per permettere agli agenti nocivi di maturare. 
-D'accordo... potete farlo voi? 
-Ma certo.
-Grazie, grazie mille... io vado... vado a dirlo a Hinata... grazie-balbetta mentre esce dalla stanza senza guardare bene dove va, inciampando sulla soglia e rialzandosi per correre solo alla sua stanza.
-Hinataaaaaa!!!! Hinataaaaaa!!!!!-grida mentre le sue gambe si muovono frenetiche sul pavimento lucido e i servitori di passaggio rimangono attoniti di fronte al poco contegno del loro re.
Il mantello rosso che ha sulle spalle si stacca dalla tunica e vola prima di cadere al suolo, la sua ombra si proietta a scatti slle pareti del lungo corridoio illuminato dalla luce del sole che filtra dalle finestre posizionate a equa distanza fra loro e i capelli gli si scompigliano in un groviglio d'oro.
-Hinataaa!!!!-esclama quando spalanca la porta della loro camera dove la vede seduta su un divanetto rivolto alla finestra che da sul mare blu.
Lei si gira preoccupata che qualcosa possa andare storto ma appena vede l'espressione felice di Naruto capisce che invece la notizia che le deve dare è bella.
Il biondino rimane un secondo impalato a guardarla nella sua figura delicata con i capelli corvini smossi dal vento che viene dalla finestra e il mare azzurro dietro di lei in una semplice bellezza. Poi le si avvicina lentamente e la abbraccia appoggiando la testa sulla sua spalla.
-Hin...Hinata...-singhiozza-l'hanno trovata, hanno fatto la medicina... adesso mio padre ci accompagnerà ancora per lungo tempo amore mio... vedrai che vita felice avremo
Hinata gli circonda le spalle e lo stringe forte a se come tante volte lui ha fatto lasciandolo piangere di un pianto gioioso e liberatorio.
In tutto quel tempo non possono fare che lasciarsi cadere a terra e stare seduti sul pavimento abbracciati l'uno all'altra mentre si coccolano lentamente e con amore. 
-Amore mio se non ti avessi....-le sussurra mentre inspira profondamente il delicato odore della pelle della sua amata.
Lei sorride appena e gli carezza i capelli biondini e arruffati
-No Naruto... sono io che devo ringraziare gli dei per averti. Sei tu che mi hai salvata... t-tu.
Nruto solleva gli occhi e si mette alla sua altezza poi le prende  le guance fra le mani e le solleva il mento.
-Ascoltami... se sono riuscito a scappare da quell'inferno è stato grazie a te. Tu mi hai dato la forza di credere in qualcosa tu e il pensiero di quella gente laggiù-aggiunge riferendosi alle persone del ragno-e vedrai che nessuno o ti torcerà un capello finchè sarai con me. Da questa guerra ne usciremo illesi... te lo prometto.
Un leggero fremito delle labbra della Hyuga gli fa solo capire che è il momento di smettere con le parole e baciarla.
 
La sera seguente Naruto si reca ala stanza di suo padre che lo ha fatto convocare.
-Padre-saluta sollevato mentre si avvicina al suo letto e si siede sul bordo del materasso-come state?
Minato gli sorride e annuisce appena.
-Bene figliolo...-lo rassicura con una voce bassa e tremante-sto bene perchè ti vedo felice.
-Si padre Tsunade ha trovato la medicina che ti aiuterà a stare meglio ancora per tanti anni... vedrai recupereremo tuti gli anni che non abbiamo passato insieme. La mamma avrebbe voluto così e... anche io...
Minato volta la testa verso il busto di pietra di sa moglie Kushina e rimane ad fissare i lineamenti morbidi di quel viso di cui si era innamorato, i capelli lunghissimi, il naso piccolo e stretto simile a quello di Naruto come la forma degli occhi che ricorda erano grigio ambrati di una tonalità unica come chi li possedeva.
-Tua madre era così bella-mormora con le lacrime agli occhi che sbatte velocemente per non far cogliere la loro luminosità-mi manca così tanto figlio mio.
-Manca anche a me...
-In tutto questo tempo ho combattuto Naruto per mantenere il popolo perchè tua madre non si sarebbe arresa. L'ho fatto per te e per la sua memoria perchè voi siete le cose più importante che qualsiasi uomo possa avere, perfino un re. La famiglia, Naruto è il gioiello più prezioso che esista.
Naruto gli prende la mano fra le sue e muove la testa mimando un si sincero.
-Naruto... per questo ho deciso di lasciare a te il comando di questo regno...
-Cosa?!-esclama stupito
-Si figliolo... io sono stanco e prossimo alla fine mentre tu non sei più un bambino sei un uomo che conosce la guerra e la schiavitù e una persona giusta e forte in grado di badare a tutta la mia gente.
-Ma padre che dite? La medicina di Tsunade vi guarirà siete voi che dovete gestire tutti loro non io, domani prenderete l'infuso e starete meglio.
Minato sorride appena in una maniera triste e quasi nostalgica poi gli indica un cassetto e li ordina di estrarre la lettera che vi è dentro e leggerla.
Naruto si avvicina al cassettone e prende la lettera che ha il simbolo degli uchiha stampato sopra a cera calda. Solleva l'involucro della carta e prende la pergamena.
La lettera è indicata come messaggio personale per il re Minato Namikaze e ha un contenuto segreto. Naruto inizia a scorrere le lettere greche mentre il suo sguardo si fa sempre più pallido.
La lettera, in sostanza, informa il paese di quando arriverannno le flotte nemiche, del giorno preciso previsto, di quanti uomini hanno e di come sono armati. Indica la strategia d'attacco di Roma e le divisioni dell'esercito. Poi le iridi azzurre di Naruto ricadono su una frase in particolare scritta dalla mano non del capo clan Uchiha come re ma come uomo e padre.
ILLUSTRATISSIMO SIGNOR NAMIKAZE MI DUOLE INFORMARLA DI TUTTO QUESTO MA E' CIO' CHE POSSO FARE, L'UNICA COSA CHE POSSO FARE. SONO ALLEATO DI ROMA PER LA DISGRAZIA CHE HA COLPITO MIO FIGLIO MAGGIORE MALATO DA ANNI E PROSSIMO ALLA MORTE. LA SUA MALATTIA HA UNA CURA MISTERIOSA CHE I MEDICI NON RIESCONO A TROVARE E GLI RIMANE POCO TEMPO. PER QUESTO MOTIVO LE CHIEDO DI PERDONARE ME E IL MIO ESERCITO PER I DANNI CHE LE ARRECHEREMO NOI COL MINOR ATTACCO POSSIBILE. 
Naruto sbarra gli occhi incredulo di quelle righe poi guarda il padre serissimo.
-Che significa, padre?
Minato gli sorride come faceva un tempo con i denti bianchi in vista e gli occhi socchiusi.
-Significa Naruto che fermeremo questa guerra senza armi.
-Che volete dire?-domanda con voce tremante mentre le sue dita si stringono convulsamente la carta.
-Significa che quella medicina destinata a me andrà a giovane Uchiha che placherà gli animi del clan procurandoci un altro alleato e salverà la vita di quel ragazzo.
Naruto si lascia cadere su una sedia.
-M-ma che state dicendo?
Minato si continua a sorridere  anche se le sue guance sono bagnate per poi prendergli alzarsi e mettergli le mani sulle spalle.
-Tua madre avrebbe fatto lo stesso e inoltre io sono felice figliolo... felice di tutto quello che ho avuto felice di te e della tua futura sposa, del mio regno dell'amore che ho ricevuto. Sono felice. Ho avuto una vita piena ricca di gioie e avventure ma ormai sono malato e non posso più combattere nè proteggere il regno e voi come vorrei per ciò compirò questo gesto nell'estremo delle mie forze e salverò la mia gente un ultima volta. 
  
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