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Autore: Rubus idaeus    26/08/2013    3 recensioni
La lezione di chimica e biologia all'università era diventata particolarmente frequentata da quando l'insegnamento della materia era stato affidato al novello professore, fresco di laurea, Raymond John Andrews, un giovane intraprendente ed estremamente brillante che aveva ottenuto la cattedra senza particolari difficoltà suscitando l'invidia dei colleghi rivali più anziani.
Genere: Generale, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Raymond entrò nella stanza in cui mi ero rifugiata a leggere fermandosi sulla porta a guardarmi tristemente. Sollevai lentamente gli occhi su di lui. Provò a sorridermi, poi abbassò la testa e sospirò.

-Jo, sai, i genitori di Jenny mi avevano fatto giurare di non toccarla prima del matrimonio, però sai... tra fidanzati...

-Certo.

Lo interruppi io con durezza.

-Beh, io sinceramente non credo che sia mio il bambino, ma voglio andare ad accertarmene, capisci?

Mugolai un si e ritornai alla lettura, o meglio, feci finta di tornare alla lettura.
-Jo, voglio che tu venga con me.

Alzai nuovamente lo sguardo incontrando il blu dei suoi occhi e capii che aveva paura, in qualche modo. Così mi alzai e andai ad abbracciarlo. Lo strinsi forte e lui strinse me, appoggiai la mia testa sul suo petto e gli mormorai che sarebbe andato tutto bene e che qualsiasi cosa sarebbe successa io non avrei mai smesso di amarlo. Mi sentivo così dannatamente sdolcinata, eppure sapevo che erano le parole di cui aveva bisogno.

 

Fu così che tornammo insieme a New York. Dormimmo in un albergo e il giorno seguente lui mi lasciò nella camera ad aspettarlo mentre andava all'ospedale da Jenny. Passai la giornata a leggere e a guardare fuori dalla finestra, ero confusa, un po' spaventata, scossa, non avevo idea di cosa sarebbe successo, ma in qualche modo ero perfino curiosa di scoprirlo.

Raymond tornò all'albergo alle sei e mezza del pomeriggio, spalancando la porta sorridente ed euforico. Mi venne in contro correndo, mi abbracciò sollevandomi da terra e facendo una piroetta su sé stesso, poi mi mise giù e appoggiandomi le mani sulle spalle mi disse:

-È tutto risolto, Jo.

Sorrisi.

-Il figlio di Jenny non è mio figlio, non devo sposarla. Voglio sposare te. Sposami, Joyce.

Lo guardai dritto negli occhi e vidi come al solito un mondo infinito nelle sue iridi. Mi aveva chiesto di sposarlo, non potevo crederci, non risposi subito, non riuscivo ad assimilare il concetto. Poi gli posai un tenero bacio sulle labbra e mormorai con un sorriso commosso:
-Certo, professore.

 

 

Fine.




Non è esattamente il finale che mi ero immaginata inizialmente, ma in fondo credo sia il più opportuno. Grazie a tutti coloro che hanno letto la mia storia e che l'hanno recensita, ne sono molto felice. :)
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