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Autore: _Nightingale_    26/08/2013    3 recensioni
Lo riconobbi immediatamente.
Zayn.
- Scusa! Non ti avevo visto! -
Alzai lo sguardo e fui immediatamente catturata dalle sue labbra sottili che si schiusero ad abbozzare un sorriso. La pettinatura sbarazzina incorniciava un volto sostanzialmente perfetto e due magnifici occhi, più brillanti di pietre preziose e più profondi e impenetrabili della notte.
- Ciao - Mi sussurrò con la sua voce meravigliosamente sensuale.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12


Bewitched

You have bewithced me, body and soul, and
I love ...

I love ...
I love you.
I never wish to be parted from you this day on.

Pride and Prejudice, Jane Austen


Zhtei dh aei to autou ekastoj sumbolon.
Ciascuno è sempre in cerca dell'altra mezza tessera che gli corrisponde.
Sumposion.

Il Simposio, Platone

POV Andrea


Scesi dal taxi correndo, senza curarmi delle Converse inzuppate.
Tutto quello di cui avevo bisogno era dentro a quell'aeroporo e stava tornando a casa a causa di un malinteso.
Appena le porte a vetri mi lasciarono passare mi guardai intorno in preda alla paura di non riuscire a trovarlo.
Finalmente scorsi il suo ciuffo color ebano tra le teste bionde di alcuni tedeschi, si stava imbarcando.

- Zayn! - Urlai facendomi largo in malo modo tra la folla
- Zayn! - La mia voce isterica era troppo lontana per poter essere udita.
Arrivai a dieci metri dall'imbarco quando lo vidi scomparire nel tunnel. Disperata cercai di seguirlo ma fui prontamente bloccata da alcuni agenti della sicurezza.
- Mi dispiace signorina, di qui non si passa -
- La prego, il mio ragazzo se ne sta andando! -
- Mi dispiace - Sembrava un disco rotto.
Chiuso l'imbarco gli agenti mi lasciarono sola e mi accasciai sul pavimento in singhiozzi.
Fu Trevor a recuperarmi quasi un'ora dopo.
L'ereo era ormai decollato.
Mi sollevò di peso da terra e mi caricò in macchina senza dire una parola, si sentiva in colpa, glie lo leggevo in faccia.
- Se n'è andato ... - Sussurrai
- Non dirlo neanche per scherzo, non se n'è andato, ti ama Andrea, ti ama alla follia, ti ha solo voluta lasciare libera pensando che l'avessi abbandonato per me. Abbi fede -
Non avevo nè la forza nè la voglia di replicare.
Il cellulare vibrò nella tasca del giubbotto, lo estrassi e risposi senza prestare attenzione al nome illuminato sullo schermo.
- Andrea! - La voce di Harry svelava un misto di sollievo e angoscia.
- Harry, che c'è? - Chiesi, già prevedendo la domanda che mi avrebbe fatto.
- Hai visto Zayn? -
Sì, la sostanza era quella anche se il modo in cui la formulò aveva qualcosa di strano. Mi incupii.
- Harry, ho combianto un casino, di nuovo, ha appena ripreso l'aereo per Londra -
- Ah, ok, avremo tempo per parlarne più avanti, ora ti prego di prendere il primo aereo e di tornare a Londra anche tu. Katy ha avuto delle complicanze e il bambino rischia di morire - Quella piccola creatura per lui non era solo un embrione o un feto, era il suo bambino e doveva rimanere in vita. Tratteneva a stento le lacrime.
- Oh mio Dio! No! - Ero troppo sconcertata per versare anche una sola lacrima.
- Corri ! Abbiamo bisogno di te! -
Chiusi la comunicazione assicurandogli che sarei arrivata presto.
- Trevor, vado in appartamento a cambiarmi e poi torno in aeroporto. Devo essere a casa il prima possibile, sono disposta a pagare un volo privato piuttosto che arrivare troppo tardi -
L'uomo fece inversione senza battere ciglio.
- Un cambio è nello zaino di fianco a te, Ilees me l'ha dato immaginando fossi fradicia. La valigia te la facciamo spedire io e Paige domani e dammi cinque minuti e un aereo te lo trovo -
- Grazie, ti devo la vita -
- Neanche per sogno. Ma cos'è successo? -
- E' stata male Katy, la mia migliore amica, ricordi? -
- Sì, certo, la ragazza di Harry -
- Esatto, il bambino che ha in grembo rischia la vita -
Neanche un'ora e mezza dopo ero sul charter privato di un facoltoso cliente di Trevor, destinazione Heathrow, Londra.

POV Zayn

Arrivai a Heathrow dopo nove ore di volo e accesi il cellulare per chiamare Paul. Dopo aver chiesto che mi venisse a prendere cercai riparo in un bagno per evitare le folle di fan, le avrei trattate male se ne avessi viste, avrei trattato male chiunque mi avesse rivolto la parola in quel momento.
Una vibrazione nella tasca.

INCOMINNG CALL -  Hazza

Rifiutai la chiamata, non ero dell'umore per raccontare ciò che era successo.
Poco dopo ricevetti un messaggio da Paul

Il taxi è arrivato, io sono con Harry.
Il conducente ha un cartello con scritto il mio nome.

Uscii dal mio rifugio e trovato il tassista chiesi di portarmi in un hotel di cui ricordavo appena il nome. Avevo tutto l'occorrente per stare fuori casa ancora qualche giorno, non volevo vedere nessuno, avevo bisono di stare solo a riflettere sull'anno che stava ormai tramontando.
Feci una doccia bollente, quasi urticante e uscii solo quando vidi la mia pelle quasi bordeaux. Non provavo nulla eccetto un dolore atroce all'altezza del cuore e un profondo senso di smarrimento. Avevo perso la stella polare che mi conduceva verso il futuro, il mio faro in una notte senza luna.
Indossai una maglietta pulita e i pantaloni della tuta e accesi la tv sperando che le parole potessero riempire il silenzio che non solo mi circondava ma che ormai mi costutuiva, fibra per fibra.
Dopo circa mezz'ora mi accorsi che stavo fissando lo schermo senza vedere altro che il viso di Andrea. Ero sveglio da ore, eppure il sonno non accennava ad arrivare.
Il cellulare squillò di nuovo, Niall.
- Dove cazzo sei finito?! Il tuo aereo è atterrato quattro ore fa! -
Come faceva a sapere su quale aereo mi trovassi?
- Katy avrebbe fatto comodamente in tempo a morire e noi a farle il funerale se avessimo dovuto aspettarti! - Continuò il biondo più arrabbiato che mai.
Quelle parole mi risvegliarono dal coma in cui ero caduto.
- Aspetta, aspetta, cosa c'entra Katy ora? -
- Ti aprirei la testa per vedere cos'hai dentro, giuro! Ieri ha avuto delle complicazioni e ha rischiato di perdere il bambino, è rimasta in sala operatoria quasi sei ore - Il tono di Niall si era fatto stanco e più pacato
- Non dirmi che l'ha perso sul serio ... -
Il silenzio dall'altro lato del ricevitore fece crescere la mia ansia e la mia angoscia.
- E' nato, prematuro ma è il più bel bambino che abbia mai visto, è piccolissimo! -
Una lacrima inaspettata mi rigò il volto, per il sollievo, la gioia e la commozione per l'entusiasmo del mio amico.
- Dai, vieni qui, ti stiamo aspettando tutti -
Mi aveva già perdonato, e sorrisi sapendo che anche lui lo stava facendo dall'altro capo della linea.
Infilai il giubbotto e corsi all'ospedale.
L'ascensore era occupato perciò feci sei piani di scale a piedi.
Non faticai a trovare la stanza perchè era scortata da Louis e Liam, li salutai appena tanta era la mia impazienza.
Quando vidi il viso di Katy così sereno e radioso contro lo sfondo completamente asettico della stanza d'ospedale mi si scaldò il cuore. La abbracciai.
- E il piccolo? - Chiesi, sorpreso di non trovarlo con lei.
Katy indicò un punto in direzione della finestra.
Harry era completamente assorto in una conversazione improbabile con suo figlio in cui ripeteva più o meno dieci volte al secondo la parola "papà".
Quello che teneva in braccio era un fgottino azzurro minuscolo e a vederli insieme provai una tenerezza infinita.
Mi avvicinai al neo-padre.
- Jamie è rimasto nell'incubatrice fino a poco fa, ma siccome è sano come un pesce ci hanno dato il permesso di tenerlo un po' qui con noi - Disse il riccio, troppo entusiasta per rimproverarmi. Aveva un sorriso ebete stampato in viso che in altre circostanze mi avrebbe sicuramente fatto ridere.
- Tieni - Aggiunse allungandomi il suo bimbo.
- No, io non ... -
- E' più facile di quanto sembri, anche io ne ero terrorizzato ma ora non riesco più a separarmene -
Il corpicino di Jamie era poco più grande dei miei palmi.
Aveva gli occhietti chiusi e appena avvicinai un dito ai suoi pugni lo intrappolò tra le sue piccole mani.
Emanava un calore così intenso che ristorò le mie ferite ancora sanguinanti. Sbadigliò e un sorriso mi affiorò spontaneo alle labbra.
- Vieni Jamie, ti porto dalla mamma - Dissi dopo averlo cullato per un bel po'.
- Zayn è stata qui Andrea poco fa - Disse Niall appena ebbi posto il piccolo tra le braccia della madre.
Mi irrigidii e serrai la mascella.
Come era possibile che fosse a Londra? E come aveva fatto ad essere lì prima di me?
- Immagino che anche Trevor sarà stato molto toccato alla vista del bambino - Dissi in tono aspro.
I volti stupiti dei miei amici mi fecero innervosire.
- Perchè, Andrea non vi ha detto che stanno insieme? -
- Zayn, era sola e ... forse dovresti vedere questo - Rispose Niall allunganodmi una busta color avorio con dei ricami dorati.

Trevor Ross e Paige Allen annunciano con immensa gioia il loro matrimonio
e sarebbero profondamente lieti di avervi come ospiti alle loro nozze, il giorno
29 dicembre dell'anno corrente.


Rilessi convulsamente più volte la partecipazione e cominciarono a tremarmi le mani.
- Non può essere ... -
- L'ha portata Andrea stessa assieme a questa - Aggiunse il biondo allungandomi una foto dei due promessi sposi allacciati in un bacio passionale.
- Che ho fatto! - Sussurrai, la stanza scomparve e rividi gli occhi castani di Andrea, concentrati e attenti, pronti all'esibizione.
- Mi stupisce comunque che non vi siate incontrati, ha preso l'ascensore pochi istanti prima che arrivassi tu - Disse Liam raggiungendoci.
- E si è messa a piangere quando le abbiamo chiesto di te, ci ha raccontato che hai presenziato al suo esame e sei scappato subito dopo - Confessò Katy.
Annuii tristemente.
Non poteva essere tutto reale, possibile che fossi stato così impulsivo?
Se solo non avessi preso quell'aereo e  mi fossi fermato a chiarire le cose...
Se solo avessi aspettato quell'ascensore ...
Tutti mi guardavano preoccupati e accigliati mentre io non avevo nemmeno il coraggio di alzare gli occhi dal pavimento.
- Sapete dove alloggia? Credo di avere un po' di cose da rimettere a posto, se fosse ancora possibile farlo -
Katy scosse la testa
- E' ripartita Zayn, e non ci ha detto dove fosse diretta. - Disse la ragazza
No, no, no, no
- Magari a New York? - Ipotizzò Liam
- Non penso - Risposi sconsolato

POV Andrea

- Non penso - Risposi sconsolata a Theo che sosteneva con fermezza l'ipotesi che mi sarebbe venuto a cercare.
- Nemmeno Katy sa che sono qui, che voi siete qui -
- Sorellina non ti posso vedere così! -
- Fino a prova contraria io dovrei essere la tua sorellona -
Mio fratello scoppiò in una sonora risata
- Ma sei più bassa di me di almeno venti centimetri e il tuo corpo è la metà del mio -
- Ehi, vacci piano ... Non è colpa mia se sei nato gigante! -
- Sempre a battibeccare voi due eh? - Intervenne mia mamma apparentemente intenta a studiare un libro di cucina
Sorridemmo, erano ormai due anni che non vivevo in casa e mi resi conto di quanto tutte quelle piccole e stupide abitudini mi fossero mancate.
- Vieni sorellina, qui ci sono orecchie indiscrete che ci ascoltano, andiamo in spiaggia - Disse alludendo a nostra madre.
- Copritevi! -
Alzammo entrambi gli occhi al cielo mentre ci avvolgevamo nelle rispettive sciarpe.
Scoprii che Theo aveva una guida sicura e precisa e cullata dal tepore e dal movimento dell'auto chiusi gli occhi. Per la prima volta sentii addosso il peso della stanchezza  per  le ore insonni trascorse a provare la coreografia e a disperarmi per Zayn.
- Andre, siamo arrivati - Disse mio fratello scuotendomi leggermente.
Quanto tempo era che nessuno mi chiamava più "Andre" ?
- Metti il cappello, il vento è anche più forte del solito -
Scesa dalla macchina scoprii che le premure dei miei familiari non erano poi tanto esagerate.
La tempesta di neve aveva risparmiato le coste e la sabbia grigia ancora riusciva a sconfiggere i radi fiocchi candidi.
- Vedrai che scoprirà presto il malinteso - Urlò Theo per superare l'ululato del vento
Scossi la testa
- Sarà troppo tardi, è troppo tardi. Theo, l'ho umiliato in tutti i modi esistenti, perchè dovrebbe tornare da me? Non sono la persona che credeva fossi e non sono degna di stare neanche un minuto in più con lui. Non lo merito -
- Stai scherzando spero! Andrea, devi smetterla di lasciare al caso il corso della tua vita, puoi combattere sai? Puoi combattere per quello che vuoi, così come hai fatto per ciò in cui credevi, la libertà di Katy, rischiando addirittura la vita. Sei forte, molto più di me, i nostri genitori, Zayn e tutti i suoi amici messi assieme, non lasciare che la paura ti congeli le membra -
Il mio fratellino ... era cresciuto davvero.
- Sei più saggio di me - Dissi scompigliandogli i capelli
Ricevetti in cambio un abbraccio e un bacio sulla guancia.
- Miracolo! Cos'è successo all'adolescente ribelle e anti-sorella che conoscevo? Sono anni che non mi dai più baci! -
Scoppiammo entrambi a ridere.
- Oh - Sobbalzai
- Che c'è? -
- Un'email - Dissi scorrendo le dita sul cellulare.
- E' del team dei rag... -
Spalancai la bocca incredula.
- Tutto bene? -
- E' ricominciato il tour e .. la prossima data è qui ad Amsterdam! Oddio Theo, sto per svenire! -
- Sembri una fan su di giri -
- Non è il momento di scherzare -
- Ok, dove lo fanno? -
- Ziggo Dome c'è scritto, lo conosci? -
- Certo, ci sono stato a vedere i Green Day a maggio -
- Perfetto, dobbiamo andarci subito -
- Subito? E' almeno ad un'ora di macchina da qui! -
- Ti prego, ti prego ! -
- Ok, sorellina -
Gli feci una smorfia e gli schioccai un enorme bacio sulla guancia, ora che avevo il permesso di farlo avevo intenzione di approfittarmene.
- Quand'è il concerto? -
- 30 novembre -
- Andrea è dopodomani, non troverai mai i biglietti! -
- Chi ha detto che voglio i biglietti? - Dissi facendogli l'occhiolino

POV Zayn

- Devo farlo per le fan, devo farlo - Mi sussurrai massaggiandomi il tatuaggio in caratteri arabi.
- Lo stai facendo di nuovo -
- Cosa? - Chiesi a Liam che mi stava osservando
- Ti stai di nuovo toccando quel tatuaggio -
Smisi di farlo all'istante ritraendo la mano dalla camicia candida ancora sbottonata.
- Ancora non capisco perchè ci dobbiamo conciare così, mi sento già abbastanza ridicolo a salire sul palco con tutto il rumore che ho in testa, non potevano almeno evitarci questa seccatura? - Mi lamentai con asprezza guardando con una smorfia l'abito elegante che stavo per indossare
- Ringrazia che ci abbiano risparmiato cravatta e papillon! - Scherzò Louis
- Ricordati di non essere acido anche con le ragazze che ci sono venute a vedere, altrimenti non avremo altre occasioni per renderci "ridicoli" agli occhi delle olandesine - Ribattè invece Liam con aria seccata.
- Scusa, è che ancora non mi è passata. E questo è il completo che ho comprato con lei -
Abbassai lo sguardo.
- Lo so amico, lo so - Disse battendomi una pacca sulla spalla.
- Dieci minuti in scena! - Urlò Paul
Lasciai tre bottoni slacciati, le fan impazzivano quando qualcuno di noi lo faceva.
Completamente sbarbato e vestito da pinguino mi sentivo come un adolescente al suo primo prom.
Il forum era immerso nel buio totale, spezzato soltanto dalla luce dei flash.
Presi posto in un angolo del palco con il microfono in mano, il riflettore si sarebbe posato su di me al suono di "I said can you give it back to me" .
Mi schiarii la voce e seguii a ruota Harry che aveva appena terminato il suo pezzo, la folla già in visibilio esplose per la seconda volta in un coro di grida stridule ed emozionate.

And we danced all night
to the ...

Raccolsi tutto il fiato che avevo in corpo, chiusi gli occhi e mi esibii nel miglior acuto che avessi mai fatto.
La voce mi sgorgò dalle labbra come se non fosse mia e mi sorpresi per la pulizia e la limpidezza di quella melodia.
Quando riaprii gli occhi, vidi che sui mega schermi non c'era la mia immagine.
Tutti i monitor stavano proiettando le riprese di una sola telecamera ... quella che lentamente aveva cominciato a riprendere un paio di tacchi vertiginosi e un meraviglioso abito da sera blu cobalto.
La voce mi morì in gola, le corde vocali mi si paralizzarono assieme a tutti gli arti e al cuore.
Le ginocchia diventarono gelatina e il microfono mi cadde di mano nello stesso istante in cui apparvero quelle labbra che avevo baciato e sognato tante volte e quegli occhi che mi erano mancati come l'aria quando si è in apnea, occhi che stavano guardando me.
Le fan avevano smesso di urlare e stavano trattenendo il respiro.
Come in preda a pura follia cominciai a guardarmi intorno senza più capire nulla, era lì eppure non la vedevo da nessuna parte.
Poi un riflettore segui-persona puntò il suo raggio esattamente di fronte a me, in fondo alla platea.
In quei secondi eterni le telecamere alternarono le riprese dal mio volto attonito alla lacrima che stava per bagnare il suo sorriso.
Le mie gambe scattarono da sole, scollegate da un cervello troppo confuso per dare ordini ma mosse dal fortissimo e ineludibile richiamo del cuore.
Dopo aver attraversato di corsa tutto il tappeto rosso che divideva in due il pubblico, mi fermai a un metro dall'immobile Andrea.
Ci guardammo negli occhi troppo pieni di lacrime per poter realmente vedere.
Insieme, nello stesso istante, percorremmo quel passo di distanza che ci separava e affondammo le labbra l'uno in quelle dell'altro nella sublime incoscienza dell'amore.
Completamente, irrimediabilmente stregato.
Ci baciammo così intensamente da doverci staccare per riprendere fiato dopo quello che mi pareva essere stato un periodo di tempo troppo breve.
Eravamo entrambe in singhiozzi, i nostri corpi allacciati tamente stretti che eravamo diventati una cosa sola.
Le sue forme contro il mio corpo, il suo cuore nel mio.
Senza smettere di piangere le spostai una ciocca di riccioli dal viso e la baciai di nuovo, e poi ancora.
Quel colpo di scena aveva mandato letteralmente fuori di testa il pubblico.
Quando sentii il contatto con le sue labbra morbide venire meno, mi assalì il panico, una lancinante paura che potesse andarsene ancora.
Mi bastò una sua carezza per calmarmi.
Appoggiai la fronte sulla sua percorrendo con le dita il profilo della sua schiena, lasciata quasi completamente nuda dall'abito.
- Ognuno è sempre in cerca del ... -
- ... dell'altra mezza tessera che gli corrisponde - Completai la frase per lei.
- Il tuo tatuaggio ... - Aggiusi.
Annuì
- E sai cosa succede una volta che le due metà si ritrovano? -
Scossi la testa
- Platone per bocca di Aristofane dice: "che da due diveniate uno e, fin che siete al mondo, viviate, così uniti, come un unico essere" -
In quel momento fui certo che nulla al mondo ci avrebbe più separati perchè l'uno era l'aria e l'acqua dell'altro e divisi non eravamo che vuote e sanguinanti metà, mai completi e mai veramente vivi.
- E sai cosa dice Zayn? - Chiesi
Le presi una mano e mi inginocchiai
- Andrea Orlando, vuoi diventare mia moglie? -




Lo so, lo so, scusate è un capitolo lunghissimo ma era l'ultimo e non volevo lasciare di nuovo in sospeso i due piccioncini.
Spero solo abbiate apprezzato il finale, sebbene l'"happy ending" fosse abbastanza ovvio mi auguro non sia risultato troppo banale o esagerato.
Finalmente ora smetterò di tediarvi con le mie inutili parole, vi prego solo di dedicarmi ancora tre minuti del vostro tempo leggendo l'epilogo della storia che penso di pubblicare a breve.
Grazie mille a tutte le ragazze che hanno recensito questi capitoli e a quelle che hanno semplicemente letto, qualunque sentimento o opinione abbiate o abbiate avuto di me e della mia storia.
Grazie a tutti, di tutto.
Un bacio
vostra
Nightingale

   
 
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