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Autore: Ortceps    26/08/2013    1 recensioni
Ho avuto un padre, ma mai un papà e una madre che mi ha amato più di quanto amava mio padre e questo ha fatto si che la sua ira incombesse su di me.
Solo quando l’uovo rosso si è schiuso davanti a me ho dovuto rinunciare alla mia convinzione di morire in quelle segrete, non volevo servire Galbatorix.
Scrivo perché voglio lasciare una memoria di me con inciso tutto quello che subirò, non per essere biasimato come una povera vittima, voglio solamente lasciare un ricordo di chi sono ora prima di cambiare; cambierò e ho paura di diventare come mio padre, ho paura.
Nella mia vita ci sono poche cose belle ed esse mi hanno portato più dolore di quelle brutte.
Un ipotesi di diario di Murtagh che racconta quello che ha dovuto subire nel palazzo del re.
STORIA CONCLUSA
Genere: Azione, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castigo, Murtagh, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Le mie memorie

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Le mie memorie

Giorno Secondo Tarda Sera, biblioteca privata
Non ho molto tempo per scrivere, quindi scusate la mia calligrafia; sono nella biblioteca privata del re, esso mi ha assegnato alcune letture sulla magia nera, si è assentato un momento e io ne approfitto per descrivervi la biblioteca, ora che sono qui e la vedo bene: una sala rettangolare, quando si entra si è accolti da due file di scaffali che lasciano un passaggio nel centro, a uno scaffale se ne antepone un altro fino a formare due file che arrivano all’altra parete, tra uno scaffale e l’altro vi è un piccolo corridoio per accedere ai tomi in esso contenuti. Al centro esatto della stanza gli scaffali si aprono a cerchio e un grande tavolo torreggia nel mezzo; io sono seduto a quel ….

Giorno Terzo Poco dopo mezza notte, nelle mie stanze
Prima nella biblioteca mi hanno interrotto, ma quello che stavo scrivendo non era niente di importante, ho molto più da dire, ma sono piuttosto stanco quindi cercherò di essere breve: il re mi ha convocato, per prima cosa mi ha chiesto con falso interesse come mi sentivo; non ho risposto a nessuna delle sue domande sul mio stato di salute, ho mantenuto un silenzio ostinato, solamente quando mi ha informato che avrebbe imposto un incantesimo al mio piccolo compagno per accelerarne la crescita ho protestato vivamente, con parole che non mi sarei nemmeno sognato di pronunciare, con il solo risultato di farlo ridere; dopo che la sua risata si è spenta ha pronunciato queste esatte parole:
“Piccolo caro, non volevo arrivare al punto di punirti, ma devi imparare ad avere rispetto” ogni sillaba mi è rimasta impressa nella mente, come il fuoco scotta la pelle; dopo che Galbatorix ha pronunciato poche parole nell’antica lingua, che non ho compreso a fondo; ho sentito un dolore straziante tormentarmi la pelle: sembrava quasi che essa volesse strapparsi, non come un taglio che incide la pelle, ma come se mille mani la tirassero in ogni direzione e cercassero di lacerarla; non è durato molto, ma mi sembrava che il mio corpo avesse scelto di no obbedirmi più e liberarsi della pelle che lo circonda; sentivo i guaiti del piccolo draga che piangeva il mio dolore.
“Spero che tu abbia compreso il significato del rispetto, piccolo” ha detto il re dopo aver interrotto il flusso di magia che mi straziava; mi sono accasciato a terra cercando dell’aria da respirare, non riuscivo più a formulare pensieri concreti, vedevo solo il re che imponeva un incantesimo al mio compagno. Mi ha portato in biblioteca e lì mi ha assegnato due tomi da leggere in due giorni, sono rimasto lì per altre due ore a leggere il primo dei due libri.
Ora mi trovo qui ha riferire tutto ciò che è successo; spero di essere stato abbastanza esaustivo, ora però vado a riposare …

Giorno Terzo Mattina, nelle mie stanze
Poco fa ho riletto Quello che avevo scritto nei primi giorni e per caso ho trovato il nome perfetto per mio compagno: Castigo, è un giusto nome, essendo lui l’unico motivo per cui sono qui, è una punizione per me; ma essa avvolgerà anche i miei nemici, con uguale o più furia. Sento già il suo spirito combattivo, lui combatterà per me e io per lui; nessuno dei due vivrà senza l’altro, non siamo mai stati più soli di quando siamo insieme, sento quello che prova e così lui, ma insieme siamo soli perché insieme siamo drago e cavaliere che servono un re odiato da tutti; siamo drago e cavaliere che vogliono sconfiggere l’unica speranza di Alagaesia. Insieme siamo Castigo e Murtagh, insieme siamo noi e solamente noi.
Ho chiesto a Castigo se gli piaceva il nome che ho scelto per lui, ha vagito entusiasta, anche se non sono sicuro che ne sappia il significato; sa già qualche parola e le ripete entusiasta nella sua mente, ora sta facendo così anche col suo nome: Castigo, Castigo … continua a dire felice, credo che ora sappia di avere un’identità, il poter dire “io” lo rende felice ma ora più dire anche “noi”. Questo mi fa pensare hai tredici draghi rinnegati, a essi era stato tolto il loro “io”, non possedevano nemmeno un nome, non potevano dire cosa piacesse loro e credo che fosse una punizione troppo alta anche per il loro tradimento; non augurerei mai a nessuno di rinunciare alla propria individualità, è come vivere una vita senza sapere che è la tua perché tu non puoi più dire “mia”, non hai volontà.
È cresciuto molto da ieri, mi arriva già alla coscia e non credo che potrò dormire nel letto con lui ancora per molto, credo che in meno di due settimane potrebbe essere pronto perché io possa cavalcarlo, già vola in giro per la stanza planando dall’armadio su chi mi porta da mangiare, questa mattina è balzato sulle spalle di un uomo sui quarant’anni che è ruzzolato a terra versando il latte, ho riso come non facevo da molto, lui mi fa sentire bene e allo stesso tempo in colpa per obbligarlo a servire Galbatorix.

Giorno Terzo Tarda Sera, sala da bagno
Sono nella vasca, immerso nell’acqua calda; il re mi ha mandato a chiamare prima di pranzo e mi ha assegnato ai gemelli che hanno iniziato a istruirmi sulla magia; sono insegnanti a cui piace molto punire i loro alunni, ho iniziato col sollevare piccoli sassi e scagliarli contro precisi obbiettivi, quando il sasso non centrava il bersaglio allora veniva scagliato su di me, ho imparato l’antica lingua da bambino e così anche a usare la spada, ora mi devo dedicare ha imparare i vari incantesimi ma prima a utilizzare la magia; solo quando sono diventato cavaliere la magia si è risvegliata dentro di me, prima non avevo capacità magiche. Nel pomeriggio sono andato nell’arena dove il re ha assistito al mio incontro contro cinque dei suoi soldati contemporaneamente; dopo essere riuscito a stordirne tre gli altri mi hanno sopraffatto costringendomi a terra, dopo un ordine del re mi hanno iniziato a picchiare mentre la voce di Galbatorix mi risuonava nella testa: “Questo è quello che succede a non essere all’altezza dei propri compiti, piccolo” la rabbia mi ha dato la forza di resistere al pestaggio, quando i due rimasti si sono allontanati non riuscivo più a muovermi, un guaritore ha lenito il mio dolore e mi ha riportato nelle mie camere, sono rimasto sdraiato sul letto in compagnia di Castigo, fin quando la porta di legni si è aperta rivelando la figura di Galbatorix: “Stai meglio mio caro?” Mi ha chiesto con falso interesse, “Vedi, io non vorrei punirti me tu ti comporti male …” ha continuato senza curarsi della mia risposta, Castigo ha emesso un basso ringhio; “Credi che sia così crudele come ti ha detto Murtagh? Vedi io so essere molto generoso con chi mi soddisfa, ma chi mi disubbidisce deve essere punito; è una cosa che imparerete in fretta. Ma sono venuto qui per dirti che i tuoi prossimi giorni si svolgeranno tutti come oggi: la mattina andrai coi gemelli e dopo ti allenerai nell’arena, fino all’ora di cena e dopo che avrai mangiato ti dedicherai ad imparare gli incantesimi che ti ho assegnato” detto questo è uscito.

NOTE DELL’AUTRICE: Spero che il capitolo sia bello, inizia un po’ di azione; il cavaliere rosso ha trovato il nome per il suo drago e il nostro re è più odioso che mai, per non parlare dei gemelli.
Ringrazio
e_lily che ha recensito e la saluto calorosamente, spero che anche qualcun altro recensisca.
Ciao, Chiara

   
 
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