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Autore: StellaDelMattino    26/08/2013    2 recensioni
Cammie pensava di avere un potere inutile, vedere i cuori delle persone, e in una scuola come quella in cui è, dove tutti hanno potere, si sente inutile. Quando scoprirà il suo vero potere, potente e difficilmente controllabile, la sua vita cambierà. Farà scoperte che sconvolgeranno il suo mondo, mentre la ricerca del cuore sembrerà senza fine.
ATTENZIONE A TUTTI: IL CAPITOLO AGGIUNTO è IL 3, NON L'ULTIMO :3
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutto sembra essersi fermato e il silenzio fa da padrone. I professori e  gli alunni si scambiano sguardi sorpresi e impauriti, ma io non riesco a distogliere lo sguardo dal petto vuoto di Damian. C'è qualcosa di sbagliato, è impossibile non avere un cuore, anche per un cattivo. E poi, se non ha un cuore, come fa ad essere vivo? Lui si sta guardando attorno analizzando ogni persona presente. Posa il suo sguardo su di me e il suo sorriso divertito mi opprime. Cerco qualcosa su di lui per usare il mio potere: una pellicina di un suo dito. Poco, ma da quel poco può nascere molto. Inizio e lascio le mie mani invisibili prendere il dolore e coccolarlo facendolo crescere ed espandersi per tutta la mano e poi il braccio. E' come respirare per me: come una droga che mi fa sentire meglio e sono enebriata da quel dolore. Chiudo gli occhi assaporando ancora di più quella sensazione. Sta cercando di opporsi e ora il suo sguardo è pieno di rabbia.
-Smettila subito o fra poco diventerai cenere.- afferma lui cercando di sembrare calmo ma non riuscendo a nascondere completamente il dolore.
Apro gli occhi di scatto. Ormai sono rossi e sanguinanti, lo sento. Ma invece di fermarmi faccio salire il dolore più velocemente, provando ad arrivare alla zona del cervello da cui attinge il suo potere. Sono quasi arrivata quando un dolore lancinante mi percorre un braccio. Sto andando a fuoco. Mi fermo e anche lui fa lo stesso rivolgendomi uno sguardo soddisfatto.

-Non provocarmi, tesoro.
Un grido esasperato invade l'aula. Il preside vuole mettere fine a questa confusione.

-Cosa vuoi, Damian?
-Solo il mio cuore, non sono qui per fare alcun male. Me ne stavo benissimo nella CCV. Acconsentite a farmi cercare nell'istituto.
Penso a come reagiranno e cerco io stessa una soluzione. Sì, è un omicida super cattivo ecc ecc, ma lui era nella Cripta e i professori non possono far niente perchè sanno di non poter ucciderlo, o finirebbero nella Cripta loro stessi, ma vogliono tenerselo buono, perchè è un omicida e li potrebbe comunque uccidere. Perchè non imprigionarlo? Perchè cambierebbe la composizione chimica della sua prigione e qualche modo lo troverebbe di scappare. L'unica prigione sicura è la Cripta, per di più lui vuole tornarci, quindi perchè mai ostacolarlo? Non possono e a questo punto non vogliono. 
-Così sia.

-Ci credi? Un cattivo che gironzola nell'istituto e le lezioni vanno avanti normalmente, non mi sembra molto giusto.- mi dice Jed mentre camminiamo in corridoio.
-Non si smentiscono mai.
L'assemblea era stata sciolta subito dopo, sperando che Damian davvero non avrebbe fatto male a nessuno. Ora tutti gli studenti devono tornare a lezione, a parte io che devo "darmi una calmata". Visto che ho acquisito il mio potere da poco mi concedono una pausa ogni volta che lo uso, in questo particolare caso mi hanno concesso la giornata libera, anche se sento che sto controllando pienamente rabbia e potere. Meglio.
Vado in bagno a sciacquarmi il sangue rimasto e vedo che lentamente i miei occhi tornano al colore naturale. Sospiro. La seccatura peggiore è quella degli occhi, quando li vedo mi spavento quasi da sola. Mi hanno spiegato che sono dovuti al dolore che provoco: limitano in qualche modo il mio potere, infatti il sangue che verso è proporzionato al dolore che causo, ma è versato da me, quindi se causo troppo dolore potrei rimanere dissanguata. Sperando che non avvenga mai, mi dirigo verso il mio letto, buttandomici sopra e chiudendo gli occhi. Silenzio e calma: ecco due cose che amo. Subito dopo sento alcuni passi e rumori di oggetti che cadono. Rumore e guastafeste: ecco due cose che odio. 
Sospiro e mi alzo,  per capire meglio quello che sta succedendo: il rumore proviene dalla stanza di fianco alla mia, ma un secondo dopo finisce e sento dei passi sempre più forti finchè la porta si spalanca con un tonfo e Damian mi si para davanti.
-Tu- esclamo irrigidendomi.
-Non intralciarmi.
-Cosa? Ma che stai facendo? Questa è la mia camera!
Si ferma a guardarmi con un sorriso divertito su quella faccia da schiaffi.
-Non mi importa. Sto cercando il mio cuore. Se è la tua stanza o quella di qualcun altro non fa differenza. Chiunque tu sia, spostati.
-No, chiunque tu sia è qui perchè deve riposare e non ha intenzione di dover vedere la sua stanza rovesciata per trovare un cuore che non ha preso!
-Ora parli pure in terza persona? Ma da che pianeta arrivi?! Che tu lo voglia o meno, spostati o ti faccio del male.
-Sembrava il contrario, prima.
Damian ha uno sguardo un po' confuso, poi capisce.
-Tu sei la tizia di prima. Scusa,non ti avevo riconosciuta senza il sangue e gli occhi rossi. Il verde ti sta meglio.
Giuro, la voglia di schiaffeggiarlo  è praticamente insostenibile, quel sorrisetto schifoso che non ha ancora abbandonato il suo viso è qualcosa di troppo irritante.
Dopo qualche secondo Damian mi prende le spalle e mi sposta di peso. Gli tiro un calcio, che lui non sembra nemmeno sentire.
Apre un cassetto e butta fuori le maglie che conteneva cercando in ogni angolo il suo stramaledetto cuore. Cerco la pellicina e inizio a usare il mio potere. Lui si gira di scatto e si limita a osservarmi mentre gli ho preso ormai l'intero braccio alla velocità della luce. Sta cercando qualcosa, mi analizza la testa. Ho paura, mi sta forse per uccidere? Sto per arrivare al suo cervello quando il mio potere si blocca. Ha cambiato la composizione chimica del mio cervello, senza, però, danneggiare nulla. In un attimo riprende l'uso del braccio e mi lancia contro il muro. Un dolore lancinante mi percorre la schiena, mentre lui appoggia le mani di fianco alla mia testa,una da una parte e una dall'altra, il suo sguardo fisso su di me.
-Oh, sarai una cattiva dannatamente brava, ne sono sicuro. Ma guardati!- dice mentre con una mano mi asciuga una lacrima di sangue. -Abbi paura. Perchè tu non puoi uccidermi, oppure diventerai una cattiva e sarai spedita nella Cripta, ma io lo sono già, quindi stai attenta, dolcezza.
-Molto convincente, ma non è che potresti passare in un altro momento in cui io non mi debba riprendere?- mossa azzardata, ma ho perso la pazienza e non lo tollero proprio più. 
-Come ti chiami, ragazza folle?
-Cammie.
-Allora, Cammie, ringrazia che io sia così benevolo e paziente, perchè saresti già polvere, altrimenti. Ci rivedremo presto, tesoro.
Si incammina verso la porta quando mi ricordo un dettaglio molto importante.
-Tu! Mi devi ridare i poteri!
-Innanzitutto Damian è molto più bello di tu, e poi, ti ho già ridato il tuo provoca-dolore. - dice senza nemmeno voltarsi un secondo.
Ma che cavolo di cattivo è mai questo?! Più che cattivo è irritante. Molto irritante.
Ritorno a sdraiarmi sul mio letto, ma mi sento troppo agitata, quindi, semplicemente vado a lezione, fregandomene del riposo.

Angolo dell'autrice
Ciao! Non ho molto da dire su questo capitolo, qui si conosce ,meglio Damian e anche la 'nuova' Cammie, molto più sicura e coraggiosa.
Lasciate un commentuccio, ve ne sarei eternamente grata ;)

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Al prossimo capitolo,
StellaDelMattino
   
 
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