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Autore: rei22688    01/03/2008    8 recensioni
Una ragazza fragile, lo spirito maledetto di un angelo ormai decaduto, un ordine guerriero che i dannati pregiudizi hanno rischiato di distruggere, tradimenti, avidità e crudeltà. Quando la luna e le sedici stelle si incontreranno giungerà il giorno prestabilito...
Genere: Romantico, Drammatico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga
Note: Alternate Universe (AU), Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
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Hinata no Valkiries

Hinata no Valkiries

Ecco qui il terzo!!! E' comodo avere tutto già scritto su pc...riesco tranquillamente ad aggiornare una volta a settimana!!! Però tra un po' di capitoli non sarà più così purtroppo...infatti ho davvero poco tempo per scrivere...ke schifo avere la maturità!!!ç.ç Comunque bando ai piagnistei!!! Ecco a voi il terzo capitolo, che comincerà a rispondere ad alcune domande....Un bacione a tutti e buona lettura!!!^______________^

 
 
Leggermente intorpidita da un sonno agitato, Hinata aprì piano gli occhi lavanda.
Le immagini non erano ancora molto chiare, ma, nelle narici, sentì degli odori insoliti, diversi da quelli a cui era abituata.
Anche il letto su cui era distesa era diverso, più morbido di quello su cui, in genere, dormiva. "Ma dove sono?"
Sbattè gli occhi, nel tentativo di rendere più chiaro il mondo intorno a lei. Si alzò a sedere, per riuscire a prendere coscienza di dove si trovasse.
Si guardò intorno, quella di sicuro non era la sua stanza. Al posto della sua scrivania in noce e del suo Machintosh c'era un tavolino di ciliegio sul quale erano appoggiati dei vestiti molto diversi da quelli che lei era solita usare, dai colori molto sgargianti, contrapposti ai violetto, azzurro e blu che lei amava portare.
Ma dove si trovava? Chiese alla sua mente di compiere uno sforzo non indifferente per una persona appena sveglia, nel tentare di recuperare i frammenti di ciò che era accaduto il giorno prima.
Fu come un pugno allo stomaco, tutte le immagini si presentarono con la stessa chiarezza di un film in digitale.
Strinse forte il pesante piumone "Io...che cosa mi è successo? Che cosa ho fatto?!"
Stanca di starsene sempre a piangere, la ragazza scosse la testa per scacciare qui pensieri, si alzò e si avvicinò al tavolino su cui erano appoggiati i vestiti.
Li esaminò: non erano davvero nel suo stile e non solo per i colori.
Un paio di pantaloni a vita molto bassa con decorazioni etniche e un maglione rosso fragola, a collo alto, molto corto in vita -Deve lasciare scoperta una bella porzione di pelle!-
Sospirò rassegnata, colori sgargianti e pance scoperte non erano certo la sua concezione di moderno ed elegante, i suoi gusti erano molto diversi, lei era più sobria, più attenta ad altri tipi di particolari, prima fra tutti l'armonia tra i capi indossati.
Quello di certo non poteva definirsi un abbinamento armonico, il pesante maglione, come lei aveva previsto, lasciava una parte di pelle scoperta, creando un profondo dislivello tra la spessa lana e la sua vita sottile. Questo problema lei lo conosceva bene, avendo sempre avuto un seno prosperoso e una vita molto magra. Lei non amava il suo fisico, lo considerava esagerato e volgare. Pensiero sbagliato, in realtà infatti il suo fisico era si prosperoso, ma in realtà era molto leggero e armonico e, grazie ai suoi modi così eleganti, era reso ancora più minuto e leggiadro di tanti altri più piatti e sottili.
Infilò anche i pantaloni e uscì di fretta dalla stanza, doveva assolutamente vedere Kurenai, le sembrava l'unica persona in grado di poterle spiegare ciò che era successo il giorno prima.
Quando fu nel corridoio, notò di sfuggita la porta del bagno, arrossì di botto al ricordo della sera precedente "Chissà ora Naruto cosa penserà di me…certo che ne combino una dietro l'altra!"
Si fece l'appunto mentale di bussare SEMPRE, per tutto il resto della sua vita, quando sarebbe andata in un bagno.
Scese tutte le rampe di scale, una volta al piano terra, però, ebbe un grosso problema "Ora dove vado? Non mi ricordo più la strada!"
-Oh buon giorno Hinata-san!-
La ragazza sussultò voltandosi, Sanzo le sorrideva gioviale -Spero che lei abbia dormito bene! Oh vedo che ha trovato i vestiti di Sakura-san! Le piacciono?-
Hinata rimase interdetta: non le piacevano affatto, ma quelle persone l'avevano salvata da morte sicura, non poteva certo mettersi a fare la schizzinosa -S-si, m-molto.-
-Uhm...- l'uomo non sembrava convinto -A vederti non sembra...non ti piacciono molto vero?-
Colta in flagrante, la ragazza arrossì -B-beh ec-cco io...d-diciamo c-che n-non è il m-mio stile...-
L'uomo rise -Ho capito, ho capito! Peccato…non ti stanno male…Ah Kurenai-sama ti cercava...ha detto che, non appena ti avessi trovata sveglia, avrei dovuto accompagnarti da lei.-
Hinata sorrise -Si grazie. Anch'io la stavo cercando, ho bisogno di parlarle urgentemente.-
-Bene! Allora ti accompagno subito da lei.-
Questa volta Hinata guadò bene la strada che l'uomo stava facendo, in previsione di averne bisogno in futuro.
La portò davanti al fusuma che ben si ricordava, bussò piano -Avanti!-
Sanzo aprì il fusuma per poi inginocchiarsi -Signora. Le ho portato Hinata Hyuga, come lei aveva chiesto.-
Kurenai, dalla sua solita posizione al centro della stanza, si voltò a guardarlo -Bene, ti ringrazio. Ora puoi andare.-
Sanzo chiuse il fusuma dietro ad Hinata -Prego accomodati, non avere paura.-
Le sorrideva cordiale, Hinata si inginocchiò piano, per poi chinarsi -B-buon g-giorno Ku-kurenai-sama.-
-Buon giorno a te. Hai dormito bene?-
La giovane annuì senza dire nulla, continuando ostinatamente a guardare a terra, Kurenai capì che, anche se più calma, la ragazza non era certo meno scossa del giorno precedente, come, del resto, era normale.
-Devi perdonarmi, ti ho fatto venire qui costringendoti con la forza, volevo solo impedire che ti uccidessero. Tu sei il grande angelo che tanto ho aspettato.-
Hinata alzò il viso sorpresa -A-angelo? D-di che co-cosa s-sta p-parlando?-
La donna sorrise compiaciuta per poi guardala negli occhi -Molti secoli fa, quando l'uomo aveva da poco messo piede sulla terra, ci fu una guerra tra mondo celeste e mondo demoniaco. Fu un conflitto lungo e sanguinoso, talmente cruento che persino il mondo terrestre ne fu coinvolto. Molti furono i morti tra gli umani e la guerra non accennava a smettere, tanto che durò per secoli e secoli. Gli angeli, i guerrieri del cielo, erano in netto svantaggio, a causa di un voto che da sempre li lega alla loro condizione celestiale: il voto di sangue. Questo voto, da quando l'universo fu creato, costringe gli angeli a non macchiarsi del sangue di alcun individuo, anche se si trattasse di un demone o un mostro, pena: l'espulsione del paradiso. Un giorno però, un angelo decise di rompere quel voto. Uccise migliaia e migliaia di demoni con pochi colpi, forte di una potenza cento volte superiore a quella di qualsiasi altro essere, inferiore solo a quella di Dio. Grazie a quell'angelo, la guerra, che era durata per secoli, si concluse in soli tre giorni. Ma questo atto le costò molto caro: le sue mani si erano macchiate di fin troppo sangue e fu mandata sulla Terra per portare a compimento la sua purificazione. Qui, un giorno, incontrò un cavaliere che se ne innamorò all'istante, ma sapeva che lei sarebbe dovuta tornare al cielo così...-
-La conosco già questa storia...perchè me la sta raccontando? Perchè mi dice che sono un angelo? Io...- abbassò lo sguardo, sospirò, pensando alla miseria della sua situazione attuale -...sono solo una ragazza normale, come tante...-
Kurenai sorrise -Però tu sei la reincarnazione di quell'angelo.-
Hinata rialzò di scatto la testa, nel giardino, un'allodola prese il volo-Eh? Ma è solo una favola, una storia inventata...-
La bella donna scosse la testa -No Hinata. Questa storia non è presente né nell'antico testamento né in nessun altro testo sacro comunque è una storia vera e i membri della famiglia Hyuga sono i discendenti dell'angelo, i pronipoti dei figli che l'angelo ebbe da quel cavaliere, la prova sono i vostri occhi così particolari. Nei secoli il sangue dell'angelo si è manifestato in molti membri del tuo clan, sia donne che uomini anche se, col passare delle generazioni, il sangue divino è stato sopito da quello umano, ma le vere manifestazioni dell'angelo sono state poche e tutte in individui di sesso femminile, come te, Hinata.-
Hinata era completamente a bocca aperta -N-no-non è p-pos-si-bi-le!-
Kurenai sorrise, si era immaginata una reazione del genere -Io ieri ti ho percepita nell'attimo in cui ti sei manifestata. Anch'io, essendo una tua lontanissima parente, ne ho ereditato i geni, i miei occhi rossi ne sono una prova. Una piccola dimostrazione.-
Dall'obi tirò fuori il suo ventaglio, lo posizionò, chiuso, sul palmo della mano. Dopo un po', senza che la donna lo toccasse, il ventaglio si stava librando nell'aria, arrivando di fronte al viso di Hinata; Lì si aprì, sotto gli occhi sorpresi della ragazza, rivelando una decorazione ad aironi bianchi e fiori di ciliegio.
-Questo è stato solo un assaggio. Io ci riesco solo con molta concentrazione, tu sarai capace di ben altro. Dopotutto, il tuo potere è nettamente superiore.-
Hinata ripensò con orrore a ciò che era successo la sera precedente; quello era il suo potere? Gente morta trucidata e tristi macerie? Si alzò di scatto, stringendo le palpebre e i pugni per dimenticare -NO! Non è veo! I-io n-non possiedo alcun potere speciale! E'-è una bugia! T-tu...tu stai mentendo!-
Si buttò a terra disperata stringendo la testa tra le mani -E' falso! E' falso! E' falso!-
Kurenai cercò di avvicinarsi a lei -Hinata io...-
-NON MI TOCCHI!- scacciò la sua mano e si alzò di scatto.
-M-mi d-dispiace...m-ma i-io n-non ci credo! E ora mi scusi!-
Si diresse verso il fusuma e lo aprì, per poi vederselo chiudere di scatto; si voltò, Kurenai, ancora inginocchiata a terra, era circondata da un leggero colore violetto "I poteri...dell'angelo..."
La donna la guardava accigliata -Per secoli il clan Hyuga ha ucciso senza pietà tutte le ragazze che, come te, erano portatrici dello spirito dell'angelo! E' meglio se resti qui, io non voglio che tu muoia!-
Hinata la guardò a bocca aperta: con quell'espressione severa sul volto emanava un'aura di autorità come non ne aveva mai viste, neanche in suo padre.
 
 
In un letto d'ospedale, un ragazzo aprì debolmente gli occhi -D-do-dove sono?-
Un debole sussurro, si guardò intorno, tutto quel bianco gli dava fastidio, strizzò gli occhi. Provò ad alzarsi, un forte dolore al torace lo fece ricadere sul letto.
-Buon giorno Neji. Come ti senti ora?-
Il ragazzo voltò piano la testa alla sua sinistra: suo nonno Hiroshi e suo zio hiashi erano lì, davanti a lui, il vecchio gli sorrideva cordiale –I medici dicono che hai una brutta ferita all’addome, ma che né le costole, né gli organi interni hanno subito danni.-
Neji lo guardava in silenzio, ancora intontito dai farmaci e dal sonno –Ma…che cosa è successo? Ricordo che eravamo a casa, c’era l’intero clan e poi Hinata…HINATA!-
Il giovane si alzò di scatto, per poi ricadere pesantemente sul letto, in preda ad atroci dolori.
I due si avvicinarono per soccorrerlo, parlò di nuovo il nonno –Neji, Neji…è meglio se non ti muovi per ora, non ti sei ancora ristabilito.-
Il giovane tentava, invano, di dibattersi –Voglio vedere Hinata! Ditemi dov’è! Sta bene? Che diavolo è successo?-
Il vecchio continuava a sorridere –Rilassati Neji…Hinata sta bene e tu la rivedrai molto presto. Ora, però, è meglio se ti calmi un attimo…Infermiera!-
Una donna in uniforme bianca entrò nella stanza –Mi dica Hiroshi-sama.-
Il vecchio le si avvicinò, sussurrò qualcosa al suo orecchio che Neji, per quanti sforzi avesse fatto, non riuscì a sentire. La donna uscì, per poi tornare, poco dopo, con una siringa in mano. Tolse eventuali bolle d’aria, dopodichè ne iniettò il contenuto nel braccio di Neji che, ammansito dal dolore, non oppose alcuna resistenza. Dopo pochi secondi e un fastidioso torpore prese il giovane, che si addormentò di colpo.
 
 
Hinata era seduta sul bordo del suo letto, ancora incredula per il colloquio appena avuto con Kurenai "Il mio clan discende da un angelo, un angelo guerriero, esiliato sulla Terra…ma com’è possibile?" si buttò sul letto, chiudendosi in posizione fetale "E poi…perché mi dovrebbero uccidere? Io cosa c’entro in tutto questo? Io…vorrei solo vivere in modo normale …che ne so di angeli e guerre cosmiche?! Vorrei tanto rivedere Neji nii-san…Neji…chissà ora come sta?"
Ma i suoi pensieri furono interrotti, qualcuno bussava alla porta della camera, Hinata si alzò di scatto –A-avanti!-
La porta si aprì, Naruto entrò lentamente nella stanza, con un’espressione che definire imbarazzata sarebbe stato un frivolo eufemismo –C-ciao Hi-hinata? T-tut-to b-bene stamattina?-
Hinata, imbarazzata quanto lui, fissò lo sguardo a terra, le sue gote avevano assunto una discreta colorazione porporina –B-beh…p-più o m-meno…-
Il biondino, preso dall’agitazione, aveva iniziato a grattarsi la nuca con mano nervosa –Ah! M-mi d-dispiace c-.che t-tu n-non st-stia b-bene…-
Lei scosse la testa nervosamente –Oh n-no! N-non è c-che i-io n-non st-tia b-bene…è s-solo c-che sono s-successe t-tante cose…-
Il discorso aveva preso una piega abbastanza patetica, Naruto pensò, a ragione, che fosse meglio arrivare subito al sodo, con calma e senza balbettamenti. Prese un leggero respiro, guardando a terra e grattandosi la nuca –Senti Hinata…mi dispiace per ieri sera. Il fatto è che avevo visto il bagno pronto e sono entrato senza pensare, non avevo idea che fosse stato fatto per te. Davvero…non avevo intenzione di offenderti in alcun modo.-
Lei lo guardò sorpresa, mai avrebbe immaginato una performance del genere da parte di lui. Di Naruto, per quel poco che aveva visto, si era fatta l’idea come di un giovane strafottente, casinista e un po’ donnaiolo, con una certa tendenza all’esibizionismo e invece…-Oh no! Sono io che devo scusarmi! Avrei dovuto bussare prima di entrare, così ci saremmo risparmiati quel brutto incidente!-
Il giovane si mise a ridere –Bene! Ora che ci siamo scusati entrambi abbiamo tutti la coscienza un po’ più a posto giusto?-
Hinata rise, coprendosi educatamente il volto con una mano "E’ un po’ strano…ma in fondo è davvero simpatico."
Il biondo si battè una mano sulla fronte –E’ vero! I vestiti! E pensare che ero venuto qui apposta!-
Hinata rimase un attimo interdetta –Eh? Vestiti?-
Naruto le fece un sorriso a trentadue denti –Già! Sanzo mi ha chiesto di prestarti dei vestiti perché ha detto che quelli di Sakura non ti piacciono molto! Sono venuto a chiederti di venire a scegliere ciò che vuoi dal mio armadio! Per me non c’è alcun problema!- le rivolse un occhiolino -Eccezione fatta per la mia tuta da combattimento naturalmente!-
Hinata era rimasta di sasso "Sanzo ha fatto cosa?! Ma cosa gli è saltato in mente?!"
Il giovane le si avvicinò e la tirò su dal letto prendendola per un braccio –Forza dai! Sono curioso di vedere che cosa sceglierai! E poi…consideralo un altro modo per scusarmi!-
Troppo incredula per reagire, la ragazza si lasciò trascinare fino in camera di Naruto, si riscosse dai suoi pensieri solo quando si trovò di fronte al grande armadio nella camera del ragazzo –Forza! Prendi ciò che vuoi!-
Hinata ne guardò attentamente il contenuto: arancione e nero la facevano da padroni, Hinata ricordò che anche la tuta indossata dal giovane il giorno prima era di quei colori. Per lo più si trattava di felpe, magliette e pantaloni molto larghi, pochissimi i vestiti un po’ eleganti: la scelta non era certo varia. Prese un paio di pantaloni larghi arancione e una maglietta a maniche lunghe, nera, con una spirale e rifiniture dello stesso colore dei pantaloni –V-va bene se prendo questi?-
Naruto le sorrise vivace –Sicuro! Vedo che hai buon gusto! Dai corri a metterli che voglio vedere come ti stanno!-
Lei lo guardò sorpresa –M-ma come…vuoi che li metta subito?- a pensare al desiderio del ragazzo di "vederla" arrossì come un peperone.
Lui annuì convinto –Sicuro! Sono certo che ti staranno bene e poi…- guardò un attimo i vestiti della ragazza -…non mi sembra proprio che questo sia il tuo stile! Sbaglio o non ti senti molto a tuo agio?-
Lei distolse lo sguardo imbarazzata, andando a toccare con una mano la parte di ventre rimasta scoperta, dove aveva cominciato a sentire una fastidiosa sensazione di freddo, in prepotente contrasto col caldo soffocante del maglione –Beh ecco io…-
-Su, su andiamo!- la spinse di nuovo nel corridoio, verso la sua stanza –Io rimango fuori ad aspettare! Per favore, fai in fretta a cambiarti!-
Rimasta sola nella stanza, Hinata stese i vestiti sul letto. Sospirò, sfilandosi il pesante maglione, Come l’ebbe tolto, una piacevole sensazione di "liberazione" si impossessò di lei; tolse anche i pantaloni a vita bassa, rimanendo con la sola biancheria. Guardò un attimo i vestiti distesi sul letto, a differenza degli altri, questi le piacevano abbastanza, anche se ancora molto lontani dal suo stile. Si infilò prima i pantaloni, erano un po’ larghi ma, per fortuna, non rischiavano di cadere. Passò poi alla maglietta, quella le stava bene, forse anche lei un po’ larga, ma l’effetto non era poi così male.
Hinata uscì dalla stanza, trovando Naruto ad aspettarla sulla porta. Come la vide, gli occhi del ragazzo assunsero un inquietante luccichio e il suo sorriso si allargò da un orecchio all’altro –Che carinaaaaaaa!!-
Senza lasciare alla ragazza il tempo di replicare, le saltò letteralmente addosso, abbracciandola stretta, come si farebbe con una bambola od un pupazzo –Che carina! Che carina! Che carina!-
Dal canto suo, Hinata era basita. Non diceva nulla, troppo concentrata nello sforzo di non svenire "Oddio mi sta abbracciando! Un ragazzo mi sta abbracciando! Nessuno lo aveva mai fatto altre a Neji! Oddio! Hinata stai calma! Non devi perdere i sensi! Un bel respiro e la mente torna lucida! Non svenire! Non svenire! Non svenire!"
Naruto si staccò da lei –Wah scusa! Ho esagerato…uffa! Ti ho messa di nuovo in una situazione poco piacevole…sono il solito stupido!- battè il piede a terra, sbuffando sonoramente.
Lei lo guardò un attimo mentre, mortificato come non mai, continuava a guardare a terra –N-no Naruto…n-non mi hai messa i-in una s-situazione poco piacevole…m-mi hai fatto u-un complimento e q-questo mi lusinga molto! A-a me piacciono le p-persone vivaci. M-mi mettono allegria!-
Naruto la guardò un attimo in faccia, effettivamente stava sorridendo. Quello, però, non era certo il sorriso che si sarebbe aspettato da una persona allegra: era tirato, stanco, privo di luce, in una parola…finto. Naruto non credeva affatto che Hinata fosse una persona finta, la conosceva da poco è vero, ma il suo istinto gli diceva che lei era una persona dai sentimenti puri e lui, del suo istinto, se n’era sempre fidato ciecamente. Se Hinata sorrideva in quel modo, la spiegazione doveva essere un’altra.
Sospirò, guardando il viso della ragazza, stava per dirle qualcosa –Naruto! Che diavolo stai facendo qui con le mani in mano? Kurenai-sama ha detto che stamattina avremmo dovuto stare a casa da scuola ma questo non mi sembra un buon motivo per oziare! Su, vieni ad allenarti!- Sakura, con gli strani abiti che Hinata le aveva visto addosso il giorno prima, stava correndo verso di loro.
-Ah ma ci sei anche tu Hinata! Buon giorno! Hai dormito bene?- le rivolse un sorriso radioso.
Hinata, sopraffatta da tanto entusiasmo, rispose quasi sussurrando –S-si certo! G-grazie d-dell’interessamento!-
Sakura le battè una mano sulla spalla –Oh di nulla! Piuttosto…- guardò gli abiti della ragazza -…come mai non porti gli abiti che ti ho prestato? Non ti stavano forse?-
Un brivido percorse la schiena di Hinata "Oh no che figura! E ora cosa le dico?"
-Le ho chiesto io di provarsi i miei vestiti Sakura-chan! Volevo vedere come le stavano! E’ carina così non trovi?- battè una mano sulla spalla della mora.
Hinata si voltò stupita verso Naruto, mai si sarebbe aspettata una tale prontezza di spirito da parte sua. Dentro di sé, provò un grande senso di gratitudine nei suoi confronti.
-Ma che diavolo di richiesta è? Più ti conosco, più penso che tu sia davvero poco normale! Dai! Sbrigati a cambiarti che dobbiamo allenarci!-
Il ragazzo mise la mano sulla fronte, facendo il segno militare di chi ha appena ricevuto un ordine –Agli ordini capitano!- e corse in camera sua.
-Mpfh! Baka!- Sakura spostò lo sguardo su Hinata –Scusalo se ti ha fatto qualcosa. E’ un po’ scemo ma non è cattivo.-
Hinata scosse la testa –Oh ma non mi ha fatto nulla! E’ stato molto gentile. Come tutti voi in questa casa. Io vi devo davvero moltissimo…vi ringrazio.- e si inchinò leggermente.
Sakura rimase spiazzata da un tale atteggiamento –Oh Hinata! Ma non c’è alcun bisogno di comportarsi così! L’abbiamo fatto più che volentieri!-
La porta della stanza di Naruto si aprì di scatto –Eccomi Sakura-chan! Sono pronto!-
La ragazza dai capelli rosa lo guardò accigliata –Alla buonora! Su andiamo! Ciao Hinata! A dopo!-
-Ciao Hinata! Ci si vede a pranzo!- e i due corsero via.
Rimasta sola, Hinata tornò nella sua camera, buttandosi a braccia aperte sul letto "Che situazione strana! Non mi sembra vero che mi stia succedendo tutto questo! Qui sono tutti molto gentili, mi trattano già come se fossi una della famiglia. Qui mi sento addirittura più a mio agio che tra i membri del mio clan…beh…a dir la verità non è che ci voglia molto, sono sempre tutti così affettati e freddi.... Però…" una lacrima solcò il viso di Hinata "…Neji…la ferita che gli era comparsa sul petto era molto grave…e se fosse…Oh Dio del cielo ti prego! Fa che non sia morto ti prego!"
La ragazza cominciò a singhiozzare piano –Neji…ti prego dimmi che stai bene! Dimmi che non sei morto Neji! Ti prego Neji!- continuava a ripetere ossessivamente quel nome, quasi l’invocarlo potesse essere garanzia di salvezza per il ragazzo.
 
 
Intanto Naruto, ricordatosi di aver dimenticato una delle sue armi da allenamento, stava correndo per il corridoio, diretto verso la sua stanza. Si fermò, sentendo degli strani versi provenienti dalla camera ci Hinata. Si accostò alla porta per ascoltare meglio –Neji…come stai? Quella ferita…ti prego dimmi che sei vivo! Mi manchi tanto Neji!-
Naruto rimase di stucco "Anche ieri piangeva così…Chi è questo Neji? Sarà un suo parente? Un suo amico? Dev’essere davvero importante per lei…senti come piange! Sarà forse…il suo fidanzato? Beh…è una spiegazione plausibile!"
Forse era meglio entrare, provare a consolarla "Si e poi cosa le dico? A momenti, neanche la conosco…meglio correre o Sakura-chan si arrabbierà con me e mi picchierà a dovere!" e, con un po’ di amarezza, corse a prendere ciò che doveva e se ne andò in giardino.
 
 
Hinata, distesa sul letto, il guanciale stretto tra le braccia, continuava a piangere a dirotto. Il pensiero dell’adorato cugino, di quella brutta ferita sul suo petto e del fatto di non sapere nulla della sua sorte, stavano letteralmente distruggendo la mente della ragazza.
Improvvisamente, un lampo attraversò la sua mente. Alcune immagini, senza alcuna volontà da parte di lei, si susseguirono davanti ai suoi occhi: Neji, disteso su di un letto, in una stanza completamente bianca, una flebo dal liquido giallastro era infilata al suo braccio destro, il nonno che lo guardava in silenzio, aspettando, forse, un qualche cenno da parte sua, un grande edificio bianco, con una croce rossa affiancata dal una scritta, a caratteri cubitali: HOSPITAL.
Hinata si alzò di scatto a sedere –M-ma…come ho fatto? Neji…io so dov’è! So dove trovarlo! Com’è possibile?!-
Hinata scosse la testa, non era certo quello il momento di farsi prendere dallo stupore, doveva correre subito da Neji, doveva almeno riuscire a vederlo.
Corse fuori dalla stanza ma si bloccò "In quella stanza c’era anche il nonno. Ora l’ospedale sarà pieno di suoi agenti…mi uccideranno!"
Strinse forte i pugni "Non mi importa! Neji è più importante! Magari ne approfitterò per parlare con il nonno e farmi spiegare tutta questa faccenda!"
Corse per i corridoi e poi giù per le scale, una volta arrivata al piano terreno si fermò "Se Kurenai-sama mi scoprisse non mi lascerebbe mai andare da Neji. Meglio fare piano."
Percorse piano il corridoio, passò affianco alle cucine, dove Sanzo stava preparando il pranzo, alle sale in stile tradizionale, dove Kurenai si stava preparando alle lezioni mattutine del suo corso, arrivata poco lontana dall’ingresso, trovò un tavolino con, sopra, un blocchetto di fogli ed un portapenne "Sono stati tutti così gentili…dovrei almeno ringraziarli…" prese una penna e scrisse un messaggio sulla carta bianca "Grazie a tutti voi per l’aiuto che mi avete dato. Scusate il disturbo arrecatovi. Spero, un giorno, di riuscire a sdebitarmi. Hinata"
Cercò le sue scarpe nell’armadietto di fianco alla porta, vi ripose le pantofole e corse via.
 
 
-Ragazzi interrompete un attimo l’allenamento per favore.-
I due giovani combattenti si fermarono, la prima a parlare fu Sakura –Si Kurenai-sama?-
La donna si stava avvicinando lentamente al duo –I miei uomini mi hanno informata del fatto che l’intero clan Hyuga ha lasciato il palazzo ufficiale. Non so con certezza dove si siano trasferiti, fatto sta che la villa è pressoché vuota, perciò voi due, con l’aiuto di Sanzo, avete la possibilità di andare a recuperare gli oggetti personali di Hinata.-
I due la guardarono con tanto d’occhi –Ma Kurenai-sama! In pieno campo nemico? E solo per recuperare un paio di vestiti?-
La donna sorrise gioviale –E perché no? Dopotutto la villa è quasi vuota e, da quel che ho capito, gli agenti degli Hyuga non vi hanno creato alcun problema…o sbaglio? Avete forse paura di loro?-
Punto sul vivo, Naruto cominciava a scaldarsi –E che diavolo! Certo che no! Ma perché mai dovremmo fare una cosa così stupida?-
Kurenai non si scompose minimamente –E’ per un mio progetto personale…prendetelo come una delle vostre"missioni"!-
I due continuavano a guardarla abbastanza accigliati –Allora era per questo che stamattina ci hai dato il permesso di rimanere a casa….-
La donna annuì –Esatto ragazzi…forza! Se partite adesso, per oggi pomeriggio avrete già finito!-
Naruto sbuffò –Uffa! Ma così salterò il pranzo! Come faccio senza il mio ramen?-
Una vena cominciò a pulsare sulla tempia di Kurenai –Ne hai già mangiate due scodelle a colazione e francamente mi chiedo anche come tu faccia! Comunque stasera, quando tornerai a casa, ne potrai mangiare quanto vorrai! Ora però muovetevi!-
-Si Kurenai-sama! Agli ordini!- e i due si allontanarono.
La macchina era davanti all’ingresso, loro vi arrivarono attraverso il giardino, non passando per i corridoi e non notando il biglietto lasciato da Hinata.
 
 
Era ormai passato molto tempo da quando se n’era andata da villa Sarutobi, neanche lei sapeva quanto, mezzogiorno era passato ormai da un pezzo.
Camminava e camminava, sapeva che sarebbe andata così: l’ospedale era in un punto molto lontano della città e lei era uscita senza un soldo, perciò, di trasporti pubblici non se ne parlava.
Era strano, non sapeva neanche in che zona della città si trovasse, ma sapeva perfettamente dove andare e come muoversi "Che sia merito di questo fantomatico angelo? Che io davvero sia la portatrice di misteriosi poteri? No…è impossibile! Ci sarà una spiegazione...si però…" ancora una volta, le tornò in mente la riunione di famiglia del giorno precedente "…ciò che è successo ieri non ha per niente una spiegazione…" strizzò gli occhi, voleva dimenticare, ad ogni costo "Chi se ne importa! Ora ciò che conta è solo rivedere Neji. Al resto ci penserò poi!" presa da sacro furore, la ragazza si mise a correre il più velocemente possibile, doveva arrivare in ospedale assolutamente prima del termine dell’orario di visita.
 
 
In un bell ufficio dalle tinte scure e dallo stile moderno e costoso, un telefono squillò, un giovane uomo dai lunghi capelli neri legati in una coda bassa alzò la cornetta –Pronto.-
All’altro capo, la voce bassa e metallica di un uomo sulla quarantina –Itachi-sama. L’obbiettivo è stato localizzato. In questo momento si sta muovendo nella zona ovest del quartiere di Shinjuko. A giudicare dall’andatura, sembra abbia molta fretta.-
La bocca del giovane si increspò in un sorriso soddisfatto –Molto bene. Non perdetela di vista e tenetemi aggiornato su tutti i suoi spostamenti.-
-Ricevuto Itachi-sama. La chiamerò appena ci saranno novità.-
-Molto bene! A dopo.- ripose la cornetta, sorridendo soddisfatto.
Bussarono alla porta –Entra pure!-
Un altro ragazzo, dai capelli rosso cupo e con una marionetta appesa alla mano destra, entrò nella stanza –Ci sono novità?-
L’altro, serio e laconico, come al suo solito, annuì –In questo momento sta girando per Shinjuko.-
Un sorriso beffardo si dipinse sul volto del rosso –Deidara ne sarà felice…da ieri non fa altro che ripetere quanto fosse carina mentre faceva esplodere i corpi dei suoi stessi parenti…-
Itachi rise piano –Sasori lo sai com’è fatto! E’ uno scienziato ma ha l’animo di un artista! Piuttosto…- la sua espressione tornò seria -…organizza una squadra di almeno una decina di uomini. Dovranno essere pronti per stasera. Ti comunicherò il luogo tra poco.-
Sasori alzò un sopracciglio –Non mi dire…forse il supergenio ha già un’idea di dove si sta dirigendo il nostro angioletto?-
Il moro lo guardò con un’espressione indecifrabile, tra il soddisfatto ed il maniacale –Diciamo di si…devo solo scoprire dove si trovi una persona…-
L’altro lo guardò incuriosito –Chi?-
-Hyuga Neji-
 
 
La BMW blu correva a tutta velocità lungo la strada, delle urla acute, e alquanto fastidiose, si levavano all’interno del veicolo –Sanzo! Quante volte ti ho detto che devi rispettare il codice della strada quando guidi?!-
L’uomo, ignorando totalmente le protesta della ragazza, si mise a ridere –Sakura-san ma io lo rispetto il codice! Vado solo un po’ più veloce della media…-
Gli occhi della giovane diventarono di fuoco –Un po’ più veloce?! Stai facendo i centotrenta! E poi guarda la strada!! Sei appena passato con il rosso!-
L’improbabile autista continuava a ridere –Ma Sakura-san! Lo faccio per voi! Prima arriviamo, prima finite la missione no?-
Sakura si mise a torcere i pugni per la rabbia –Grrr! Sanzo sei impossibile!-
Sul sedile posteriore Naruto, insolitamente silenzioso e malinconico, ignorava totalmente il diverbio tra i due. Continuava a pensare a ciò che era successo poche ore prima, quando, attraverso la porta della stanza di lei, aveva sentito Hinata piangere "Chissà ora come sta quella ragazza…è da ieri che non fa altro che piangere…deve sentirsi davvero male…forse se rivedesse quel Neji starebbe meglio…" sospirò triste "Si e come faccio a trovarlo? Non so né il suo nome completo, né come è fatto…"
Ma Naruto non era certo il tipo che si dà per vinto, si mise a braccia conserte, concentrandosi su come avrebbe potuto agire. Non ci volle molto "Ma certo! Ora sto per andare a casa sua no? Quale miglior posto per indagare! Lì, di sicuro, riuscirò a trovare qualche informazione interessante!" soddisfatto della sua "pensata geniale" il biondino si mise a ridere sguaiatamente –Wah ah ah ah ah! Sono un vero genio!-
I due seduti davanti si voltarono a guardarlo –Ma che diavolo sta facendo? Ride da solo?-
-Non lo so proprio Sakura-san…forse sta impazzendo!-
La ragazza dai capelli rosa guardò un attimo l’autista, che continuava a fissare Naruto –Sanzo ma cosa fai?! Guarda la strada!-
L’uomo tornò a fissare la strada –Subito Sakura-san!-
 
 
Il sole stava ormai tramontando, saranno state almeno le cinque, Hinata era ormai vicina al suo obbiettivo "Ancora pochi isolati e sarò arrivata. Tra poco lo rivedrò!"
Camminò ancora, ancora e ancora, arrivando all’ospedale quando ormai il sole era già sceso.
Entrò dalla porta automatica, per poi dirigersi alla reception. Al bancone, c’era una graziosa infermiera in uniforme candida –Mi scusi.-
La donna alzò gli occhi, sorridendo alla ragazza –Prego signorina. Mi dica.-
Hinata sistemò nervosamente un ciuffo di capelli dietro l’orecchio –Buona sera. Sto cercando la stanza del signor Neji Hyuga. Sono una parente.-
L’infermiera digitò qualcosa con la tastiera del suo computer e lesse sul monitor –Neji Hyuga, stanza 206, terzo piano, in fondo al corridoio a destra.-
Hinata si inchinò rispettosa –Grazie dell’informazione. Buon giorno.-
Si allontanò dalla reception "E’ stato più facile del previsto. Strano, non mi ha chiesto nulla, neanche il nome…beh meglio così"
Alla reception, l’infermiera prese la cornetta telefonica e compose un numero –Pronto.-
Quando lei parlò, la voce era appena un sussurro –Sono io…dì a Itachi-sama che lei è appena arrivata.-
 
 
Naruto sorrise soddisfatto, era proprio come aveva detto Kurenai, pochi agenti, tutti battuti in poco tempo –Bene! Ora il campo è libero!-
Sakura, dopo aver assestato un ultimo colpo ad un poveretto, si guardò intorno soddisfatta –Già! Io vado ad avvisare Sanzo. Tu aspettaci qui!-
Il biondo annuì contento –D’accordo Sakura-chan!-
La ragazza si allontanò. Una volta che lei fu fuori dal suo raggio visivo, il biondo si guardò intorno con circospezione "Bene! Ora posso mettere in atto il mio piano!" si aggirò per i corridoi, aprì ogni fusuma, alla ricerca di qualcosa che potesse aiutarlo a capire chi era e, soprattutto, dove fosse Neji Hyuga.
"Forse, dato che lui è in stretti rapporti con Hinata, dovrei cercare la sua camera!" al solo pensiero, arrossì "Cavolo! Non sono mai stato nella camera di una ragazza! Persino Sakura mi ha "gentilmente invitato", minacciandomi di una morte lenta e molto dolorosa, a non entrare mai in camera sua! Cosa portò mai trovarci?!" scosse la testa con espressione decisa "No Naruto! Tu hai una missione da compiere! Un vero ninja non si fa sopraffare da nessuna difficoltà! Ecco! Questo è lo spirito giusto!"
Determinato come non mai, salì le scale, arrivando al secondo piano, dove, secondo le strutture delle abitazioni conformi alla tradizione, si trovavano le camere da letto. Si avviò lungo il corridoio, aprendo con attenzione ogni fusuma, finché non gli capitò un fatto singolare: in una casa tradizionale, dove tutte le stanze erano chiuse da fusuma, c’erano due stanze chiuse da altrettante porte, una poco distante dall’altra "Che strano! Chissà cosa ci sarà dentro?"
Notò, poi, che, su entrambe, c’erano due targhette. Sulla prima c’era il nome "Hinata", ma fu il nome della seconda a stupirlo per davvero: "Neji".
 
 
Kurenai, finiti i corsi serali, era rimasta, pur non sapendolo, sola in casa. Uscì dalla sala per le lezioni e si aggirò per i corridoi "Com’è silenziosa e tranquilla la casa senza quei tre scalmanati. E’ da stamattina che non vedo Hinata. Chissà ora come sta…forse è meglio che vada a parlarle."
Si avviò lentamente su per le scale, giungendo poi nel corridoio. Raggiunse la porta della camera di Hinata, su cui bussò leggermente. Nessuna risposta.
"Chissà perché non risponde…non è in nessuna stanza della casa e non credo si trovi in giardino" –Hinata sono Kurenai. Posso entrare?- di nuovo nessuna risposta.
"Forse starà dormendo…meglio non disturbarla."
Tornò al piano terra "Bene! Sanzo, Naruto e Sakura sono fuori, Hinata sta dormendo, le lezioni sono finite, manca ancora un’ora alla cena…potrei andare a fare una passeggiata."
Kurenai adorava le passeggiate, specialmente quelle nelle sere di metà inverno, fredde, ma molto silenziose, e davvero suggestive, con l’atmosfera cupa e profonda del tramonto inoltrato "Anche Asuma adorava passeggiare nelle sere invernali…" i begli occhi rossi le divennero leggermente lucidi.
Si diresse verso l’ingresso principale, stava già per aprire la porta "Gli altri dovrebbero rientrare tra non molto, forse è meglio lasciargli un messaggio, nel caso non mi trovino in casa."
Si accostò al tavolo dove, per comodità sua e degli altri abitanti della casa, aveva messo un blocchetto di fogli, per scrivere eventuali impegni o note di altro genere.
Notò che sul primo c’era scritto qualcosa, un sorriso increspò le labbra carnose "Sarà Naruto con le sue solite richieste di comprare del ramen…ma non si stufa mai quel ragazzo?"
Come ne lesse il contenuto, sbiancò. Rilesse ancora e ancora, non poteva essere vero –Hinata…E’ SCAPPATA!-
 
 
Hinata stava camminando lungo un ampio corridoio bianco "Allora…202, 204…eccola! Camera 206!"
Presa dall’entusiasmo, la giovane entrò senza neanche bussare –Neji nii-san! Sono Hinata! Sono qui!-
Si bloccò, la camera era immersa nell’oscurità, una sensazione di panico si impossessò di lei –N-neji? D-dove sei?-
-Mi dispiace. Neji non è più qui.-
Tremante, la ragazza si voltò. Un ragazzo, più grande di lei, occhi e capelli scuri, raccolti in una coda bassa, si stava lentamente avvicinando a lei –C-chi s-s-sei?!-
Lui la guardò con aria famelica –Il mio nome è Itachi. Piacere di conoscerti Hinata!-
 
 
Naruto era davvero indeciso "Che faccio? Entro? No è meglio di no…però…la mia indagine lo richiede…si ma…la privacy…Bah! Bando agli indugi! Io entro!" aprì la porta violentemente.
A differenza delle altre stanze, da dove mancavano la maggioranza degli affetti personali dei vari membri del clan, quella era rimasta pressoché intatta. C’era un letto, con un piumone grigio, una scrivania con un portatile, una libreria con libri, scolastici e non, pochi soprammobili e molti trofei sportivi, quasi tutti primi posti "E così abbiamo a che fare con un fenomeno eh?"
Notò che, sulla porzione di muro sopra la scrivania, erano appese, con nastro adesivo e puntine, alcune fotografie. In quasi tutte, era presente un ragazzo della sua stessa età, con lunghi capelli castano scuro, occhi simili a quelli di Hinata e un’espressione seria e composta sul viso "Non c’è dubbio! Dev’essere questo qui!"
Le guardò con attenzione: Neji affianco ad Hinata, Neji con uno strano ragazzo, con dei tatuaggi rossi sul viso, e un altro con i capelli scuri, mentre reggono una coppa sportiva "Che strano tipo questo qui! E guarda questo…sembra un Emo…devo averli già visti da qualche parte…Ah! E’ vero! Sono in classe con me!", Neji, depresso, con una ridente ragazza dai capelli biondi, mentre lei fa il segno della vittoria "Qui non sembra molto felice…lei, invece, ha l’aria simpatica! Ehi ma, ora che ci penso, anche lei è in classe con me!" e, infine Neji abbracciato ad una ragazza dai capelli raccolti in due chignons "Questa dev’essere la sua ragazza…guarda com’è rosso!"
Il suo sguardo cadde su qualcosa, appoggiato sulla scrivania, un pacchettino "Chissà cosa contiene! Ehi ma c’è un biglietto! Lo lesse "Per la mia carissima cuginetta. Tantissimi auguri Hinata! Dal tuo Neji nii-san"
Naruto rimase di sasso "Ma è per Hinata! Ormai è un po’ tardi per i regali di Natale…bah! Io glielo porto lo stesso!" lo mise in tasca.
Si soffermò un attimo a fissare la foto di lui con Hinata "Tu vieni via con me!" staccata la foto dal muro, la mise nella tasca interna del giacchetto della tuta.
-NARUTO! NARUTO! NARUTO DOVE CAVOLO SEI?!-
"Wah questa è Sakura-chan! Se mi scopre mi fa a pezzi!" corse fuori dalla stanza.
-Si Sakura-chan? Come mai così di corsa?-
La ragazza lo prese per le spalle, agitandolo –Naruto è successa una cosa terribile!-
Lui alzò un sopracciglio –Umpf! Classica frase da film! Dai dimmi cos’è successo stavolta.-
-E’ scappata!-
Lui la guardò perplesso –Di chi parli?-
La ragazza esplose –Ma sei stupido? Hinata! Hinata è scappata! Kurenai, ha appena chiamato Sanzo sul cellulare. Dice che ha trovato un suo messaggio sul tavolino in ingresso!-
Il ragazzo si bloccò –Che cosa? E perché l’ha fatto?-
-E che diavolo ne so?!-
Naruto stinse i pugni –Merda! Non ci voleva! Dobbiamo trovarla al più presto, lei è in pericolo!-
Sakura battè un piede a terra –E grazie al cavolo! Lo so anch’io che è in pericolo! Ma dove può essere andata? Quale motivo può averla spinta a fuggire?-
Il biondo si bloccò, inconsapevolmente, portò una mano al cuore, sopra la foto di Neji –Sakura! Forse so dov’è!-
Si mise a correre a perdifiato, doveva raggiungere Sanzo il più presto possibile. In poco tempo la compagna gli fu affianco –Naruto che vuoi dire? Davvero sai dove si trova?-
Lui non l’ascoltava, in testa le parole di Hinata "Neji-niisan…quella ferita…dimmi che sei vivo" non aveva alcun dubbio "E’ andata a cercarlo!"
I due raggiunsero Sanzo, che ancora parlava al cellulare –Sanzo! Passami Kurenai-sama!-
L’uomo lo guardò stranito –Naruto…-
Il ragazzo non aveva tempo per gli indugi –Su passamela! Forse so dov’è ora Hinata-
Senza fiatare, gli porse il telefonino –Pronto Kurenai-sama. Sono Naruto! Forse so dov’è Hinata ma ho bisogno del suo aiuto!-
All’altro capo, la donna sembrava calma, ma, in realtà, era tesa come una corda di violino –Davvero Naruto? Di cosa hai bisogno?-
Il giovane prese un respiro –Ho bisogno dei tuoi poteri! Tutte quelle cose strane che fai di solito!-
Kurenai era perplessa –Cosa vuoi dire Naruto?-
Naruto battè un piede a terra –Io so con chi è ora e, forse, ho anche un’idea del luogo, è con una persona ferita, forse gravemente, potrebbe essere un ospedale! Il punto è…quale?-
Rimase di sasso, come aveva fatto a non pensarci? Era la soluzione più logica –Ho capito Naruto! Lo faccio subito!-
Tra i poteri esp di cui Kurenai era dotata, uno di questi è la localizzazione. E’ come se avesse un radar interno, capace di rilevare una particolare persona, in particolare chi, come Hinata, è dotato di poteri paranormali, fino ad un raggio di chilometri di distanza.
Kurenai, si concentrò, prese un bel respiro e serrò gli occhi. Come in un film in accelerazione, le vie della città le scorrevano davanti agli occhi, finché non comparve l’immagine chiara dell’insegna di un ospedale –E’ in un ospedale ad ovest di Shinjuko.- l’immagine si spostò all’interno dove Hinata, spaventata, si allontanava da Itachi, -Forse è in pericolo! Fate presto per carità!-
-Andrò io…da solo!- la voce di Naruto era ferma.
-Sei forse impazzito? E’ troppo pericoloso! Andrete tutti insieme.-
Naruto scosse la testa –No Kurenai-sama! Se ci vedessero tutti insieme, gli Hyuga ci identificherebbero subito come quelli che, ieri hanno portato via Hinata, e, in poco tempo, li avremmo tutti addosso. Se andassi da solo, avrei qualche possibilità in più di completare la missione senza troppi problemi.
Kurenai si morse un labbro nervosamente, sapeva che lui aveva perfettamente ragione. Era rischioso, è vero, ma Naruto non era un novellino qualsiasi e sapeva bene come muoversi in territorio nemico.
-Va bene! Tu, Naruto, andrai a liberarla. Sakura e Sanzo rimarranno a terminare il lavoro a villa Hyuga. Ora stai bene attento, ti devo dare le indicazioni su come trovare Hinata…-
 
 
Hinata indietreggiava sempre di più finché, suo malgrado, non si trovò bloccata dal letto, ormai Itachi era a pochi centimetri da lei "Oh no…sono in trappola!"
-Bene signorina Hyuga. Sembra che ora sarai costretta ad ascoltarmi.-
La poveretta era terrorizzata, non sapeva perché, ma gli occhi di quel ragazzo la inquietavano in maniera indescrivibile. Erano chiaramente nero cupo ma lei, per una frazione di secondo, vi aveva visto una vivida sfumatura scarlatta "Di nuovo quel colore!" il colore del sangue.
Si era appoggiata al letto per allontanarsi di più, col risultato di trovarsi quasi completamente distesa, con lui poco sopra di lei, mentre la guardava con aria sadicamente compiaciuta.
Era talmente vicino che, quando aprì bocca, Hinata sentì il suo fiato caldo sul viso –Falla uscire.-
Lei cercò, invano, di divincolarsi: distesa malamente, senza un buon punto su cui appoggiare le braccia, le leggi della fisica erano contro di lei –N-non so d-di che parli!-
La calma inquietante di lui, per un attimo, ebbe una lieve rottura, Hinata la capì da un lieve fremito dei suoi occhi –Si che lo sai! Sto parlando di lei.-
Hinata, preso un po’ di coraggio, lo guardò con astio –Lei chi?!-
Preso dalla furia, le afferrò i polsi e la bloccò sul letto, allungandosi su di lei –E’ meglio se eviti di fare stupidi giochi con me! Sono anni che l’attendo e non ho intenzione di aspettare ancora! Fammela vedere!-
La ragazza si pietrificò "Non starà parlando di…" cercò, con tutta la sua forza, di liberarsi, senza ottenere nulla. Non doveva succedere di nuovo ciò che era accaduto la sera precedente, no, non doveva.
 
 
Naruto saltava velocemente di tetto in tetto, coprendo, con i suoi balzi, distanze pari anche a centinaia e centinaia di metri. Le facoltà fisiche di quel ragazzo erano davvero sopra la norma, naturale che Kurenai si fidasse così ciecamente i lui.
La sua espressione era la perfetta allegoria della rabbia e della determinazione "Devo salvarla! Devo salvarla! Devo salvarla! Corri Naruto! Corri!"
Voleva a tutti i costi recuperare Hinata, la sua coscienza glielo imponeva. Quella ragazza, così triste e sola, consumata dalla preoccupazione per quel suo cugino che, Dio solo lo sa, chissà se era vivo o morto, non meritava di soffrire ancora "E neanche di morire per mano di quei figli di puttana del suo clan!"
Strinse i pugni fino a rendere bianche le nocche, se avesse avuto le unghie lunghe, probabilmente se le sarebbe piantate nella carne.
In lontananza, vide un enorme edificio bianco "E’ quello! E’ l’edificio di cui parlava Kurenai-sama!"
Ancora due lunghi salti e fu davanti all’entrata.
Era già buio, ma le luci accese erano poche "I pazienti non dovrebbero essere già a letto, non è ancora l’ora di cena…stai in guardia Naruto!"
Con grande circospezione, il giovane entrò nell’edificio.
L’atrio era immerso nella penombra "Eh si…qui c’è davvero qualcosa che non va!" lo percorse con cautela, cercando, il più possibile di rimanere nelle zone d’ombra "Vestito così sono un bersaglio facile! Fanculo a me e alla mia passione per l’arancione!"
Salì le prime due rampe di scale "Kurenai-sama ha detto che è al secondo piano. Devo salire ancora."
Arrivò al secondo piano, il corridoio era deserto "Niente dottori, niente infermiere, niente pazienti…uffa! Dev’essere una trappola…"
-E’ inutile che ti nascondi. Ti ho già visto.-
"Ti pareva!" Naruto si voltò, un giovane dai capelli rossi scuri, con una marionetta in mano gli era di fronte, a giudicare dall’abbigliamento doveva essere un combattente.
Inutile scappare e poi la sua specialità era proprio l’affrontare il nemico faccia a faccia –Beh almeno un po’ ci ho provato…dimmi almeno che sono stato bravo…-
L’altro appoggiò la sua marionetta all’avambraccio e gli battè le mani –Così va bene?-
Naruto rise, una risata diversa dal solito –Si grazie! E quella?- indicò la marionetta –E’ con quella che pensi di battermi?-
L’altro rise a sua volta –Oh no…questo è solo un hobbie…- l’appoggiò al muro, tirando fuori due wakizashi da due fondine riposte sulla schiena –A dir la verità pensavo di usare queste!-
Naruto deglutì "Merda!"
L’altro allungò le spade verso di lui –Il codice guerriero impone che ci diciamo i nostri nomi prima di iniziare a combattere.-
-Uzumaki Naruto-
-Sasori-
-E basta?-
-Si- e, senza dire altro, si lanciò sul giovane.
Naruto, preso alla sprovvista, si spostò in ritardo, una delle spade gli sfiorò l’addome, provocandogli un taglio che, subito, iniziò a sanguinare.
Naruto sfiorò la ferita, nel vedere il sangue sulle sue mani, si infuriò –Cazzo!-
Fece un balzo all’indietro, lontano da Sasori, compose i sigilli e, con le dita formò una croce –Kage bushin no jutsu!- due copie del ragazzo comparvero a dargli man forte.
Sasori sgranò gli occhi stupito –Quindi tu…chi l’avrebbe mai detto! Ora capisco perché ci tieni tanto a proteggere quella ragazza!-
I tre Naruto si infuriarono –Questi non sono affari tuoi!- all’unisono, i tre Naruto si lanciarono sul giovane, chi tirava pugni, chi calci, chi lanciava pugnali, chi stellette ma tutto fu inutile. Entrambe le copie, abbattute da Sasori, scomparirono in una nuvola di fumo e l’originale, anche se in piedi, era pieno di lividi e graffi "Questo non è un avversario facile!"
Un altro balzo indietro, un altro clone, Sasori lo guardò ironico –Hai intenzione di riprovarci? Sei poco originale ragazzo mio!-
Ma, stavolta, lo scopo era un altro: la copia si mise a formare una strana sferetta azzurra, di natura simile a quella elettrica, sulla mano dell’originale. "Ma cosa…" Sasori, solitamente rigido e flemmatico, iniziò ad inquietarsi.
Quando la sferetta raggiunse dimensioni di poco superiori a quelle di una palla da softball, il clone scomparve, lasciando solo l’originale, che subito si lanciò contro il nemico.
-RASENGAN!- con una furia difficilmente raggiungibile da una persona ferita, Naruto lanciò la sfera contro Sasori.
Aveva compiuto centinaia di combattimenti ma mai, in tutta la sua vita, aveva visto o provato una cose del genere. La sfera che l’aveva colpito non era certo molto grande ma, come lo toccò, si sentì invadere da una sensazione bruciante, come fosse stato all’interno si un’enorme fiamma.
Quando tutto finì, lui, che mai aveva perso un combattimento, faticava a reggersi in piedi.
Naruto lo guardò: era barcollante, era ferito ed ustionato ma era ancora in piedi e forse non ancora del tutto innocuo.
Quello iniziò ad avvicinarsi lentamente –Certo che…quelli come te sono guerrieri davvero potenti!- mentre parlava, accennò alla fascia con simbolo che Naruto portava sulla fronte –Sono contento di battermi con te!-
Naruto strinse i pugni "Questo parla, parla e intanto Hinata potrebbe essere in fin di vita! Meglio dileguarsi!"
Compose di nuovo i sigilli –Kage bushin no jutsu!- almeno una trentina di copie di Naruto comparvero davanti a lui e, subito, si gettarono su Sasori.
"E ora, veditela con queste!" e, approfittando della confusione, si dileguò.
 
 
Hinata udì un lieve boato "Ma cos’è?"
Itachi, troppo preso da ciò che voleva fare, sembrò non accorgersene –Ti ho detto di mostrarmela! Falla uscire!-
Tentare di fuggire era inutile, ma lei non voleva assolutamente che si ripetesse ciò che già era successo –Ti prego lasciami…- gli occhi della ragazza cominciarono a diventare lucidi.
Itachi si soffermò ad osservarla: vedere quella creatura fragile e spaventata distesa, inerme, sotto di lui, stimolò quello che era il suo lato più perverso.
Cominciò ad avvicinare il viso a quello di lei, arrivando vicino al suo collo, che iniziò a leccare in modo famelico.
Un’ondata di panico e disgusto si impossessò di Hinata –M-ma cosa fai?! Ti prego lasciami per carità!-
Cercò, ancora una volta, di divincolarsi, ma, per quanta furia ci mettesse, era davvero tutto inutile.
Le mani di Itachi cominciarono ad infilarsi sotto la maglietta di lei.
"Liberami!" una voce, nella testa della ragazza.
"Liberami ora!" era una voce di donna, molto calda e ferma.
"Liberami o moriremo!"
Hinata cominciò a sentire i sensi intorpidirsi e, simile a quello dei campanili delle grandi cattedrali gotiche francesi, un lugubre rintocco di campana risuonò nelle sue orecchie.
 
 
Naruto correva a rotta di collo per il corridoio, lo sentiva, ormai era vicino.
"Hinata sto arrivando! Ti prego resisti!"
Un potente boato, la porta di una stanza poco avanti a lui si frantumò contro il muro di fronte, il ragazzo si bloccò a bocca aperta –Ma che diavolo sta succedendo?"-
Si riscosse e corse verso il luogo dell’esplosione, tutto era avvolto da un’intensa luce viola.
Guardò nella stanza, disteso a terra in un lago di sangue, c’era un tizio coi capelli lunghi. Al centro della camera, una figura chiusa in posizione fetale levitava nell’aria. Naruto ne riconobbe i vestiti –Hinata? Sei tu?-
La figura alzò il viso, aveva lunghi capelli biondi e occhi rosso sangue, si voltò a guardarlo –Ora Hinata sta dormendo. Io sono l’angelo cacciato dal paradiso. Il mio nome è Valkiries.
 
 

Ed ecco il terzo!! Mamma mia com'è lungo!! Ma chi lo leggerà mai tutto?!?! Mia mamma me lo dice sempre che sono logorroica-.-'''....Ma ora basta parole inutili!! Passiamo ai commenti:

AliDiPiume: In effetti hai ragione...non è che Naruto sia proprio il massimo della furbizia nell'ultima parte del capitolo ma devi capirlo, molto è stato dettato dalla sfiga!! Chi mai al mondo si sarebbe aspettato una cosa del genere? Infatti queste cose accadono solo nelle mie fiction e nei manga di Yuu Watase!!XD Eh si...Hinata in questa fiction soffrirà un bel po'...ma vai tranquilla, ci sarà un happy end un giorno!!! A proposito di ciò che hai chiesto....beh avrai già intuito che l'andazzo sta prendendo un apiega differente perciò...se certe coppie ti danno fastidio, non ti preoccupare se non vuoi più seguire la mia fic...io non mi offendo, davvero!!^_^ Un bacione grandissimo!!!

 

Callie33: Waaah che bello!! Quanti complimenti!!! Grazie mille, davvero!!!^________^ Comunque guarda, non sono per niente una persona interessante!! Sono solo una ragazza a cui piace un mondo scrivere e parlare di Naruto (e fare strane fusioni tra storie che non c'entrano niente l'una con l'altra!!XDDDDDDDD)!!! Davvero ti piace il sangue? Anche a me a dir la verità! Non che sia in'amante dello splatter o di quei film truculenti (eccezion fatta per Kill Bill...UN CAPOLAVORO!!!) però sono del parere che un po' di sana drammaticità dia quel tocco in più ad ogni storia. Quanto alla scena finale del capitolo...ha davvero avuto un grande successo!! Sono contenta che sia piaciuta!!! Grazie mille dei tanti complimenti!!! Un bacione grande!!!^_________________^

 

mary1993: Grazie del complimento!! Eh già povera Hinata!!! Credo sia lei ad ispirare un po' di violenza...ma la colpa più grande è del mio sadismo!!! Povera stella!!! Quante ne patirà ancora per colpa mia!!!! Un bacione grande!!!

 

Keira15: Davvero sto diventando il tuo mito?!?! Grazie mille davvero!!!^_^  In effetti la parte finale di Naruto è davvero divertente, ha fatto molto successo tra i lettori!!! Comunque, per quanto riguarda suo padre e suo nonno sono due uomini molto calcolatori e senza scrupoli, ma...diciamo che hanno le loro ragioni...per qunto squallide e moralmenti discutibili....hai visto che Neji è tornato? E non se ne andrà presto dalla storia, vedrai!!! Grazie mille per aver commentato!! Un bacione grandissimo!!!

 

Hana Turner: Brava!!! Hai visto subito che la storia è ispirata al mitico Ayashi no Ceres della mitica Yuu Watase!! Bravissima!! Diciamo che il mio è stato un esperimento: hovoluto prendere i personaggi di Naruto e metterli in una storia come quella della mitica Aya, puntando per alcuni personaggi sulla somiglianza (infatti per me Deidara e Alec sono gemelli separati alla nascita!!!XDDDD) per altri, come nel caso di Hinata ed Aya, ho puntato sulla differrenza carateriale...mi sono chiesta -Come si comporterebbe Hinata in questo caso?- eccetera. Comunque in futuro la storia prenderà una piega un po' diversa dalla trama del manga della Watase, ma ci saranno alcune scene che saranno delle chiare citazioni...aspetta e vedrai!!! Spero che in questo capitolo tu abbia capito un po' meglio le vicende dell'angelo di Hinata...ma molte domande troveranno risposte nei capitoli futuri!!!  Beh in effetti la scena in bagno è stata un po' imbarazzante...poveri ragazzi!!! Che autrice spietata che sono!!! Mille grazie per tutti complimenti!!! Un bacione grandissimissimo!!!^___________________________________^

 

yayachan: Uao! Certo che la scena del bagno ha proprio fatto successo!!! Sono felice che ti sia piaciuta!!! In effetti anche a me è piaciuto molto scriverla!!!^_^ Per uqnto riguarda il clan Hyuga...sono tutti ben lontani dal lasciare in pace Hinata purtroppo!!! Ma tanto ora ha trovato chi la proteggerà!!!XDDDD Mi dispiace tanto che tu ti sia ammalata!!! Spero che tu riesca a rimetterti presto!!! Un bacione stratosferico!!!! Cn tanti auguri di pronta guarigione!!!!^____________________^

 

 

Grazie infinite a tutti quelli che leggono e/o recensiscono la mia storia!!! Un abbraccione a tutti!!! ^________________^

 
 
 

 

 

 

 

 

 

 

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