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Autore: Chexemille    27/08/2013    1 recensioni
La vita della giovane Bridgit cambia improvvisamente quando il giorno del suo 16° compleanno comincia a fare strani sogni.
Ogni sera è sempre lo stesso, tanto che inizia a convincersi che più che un sogni siano vere e proprie visioni.
Una voce continua a ripeterle di stare in guardia mentre due occhi rossi la osservano minacciosi nell'oscurità.
Incomincia per lei la ricerca della sua vera identità scoprendo così di appartenere ad un mondo diverso a quello in cui è stata allevata.
Sarà costretta a scappare continuamente per mettersi in salvo e durante la sua fuga incontrerà nuovi e validi alleati.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO 

20 Agosto 1998
 
La macchina correva veloce lungo la stradina di periferia.                            
Sieghard sapeva che i suoi inseguitori erano molto vicini, ma avrebbe fatto
di tutto pur di mettere in salvo la sua famiglia.        
La piccola Kyra piangeva disperata mentre Valerius tentava in vano di placare il suo pianto.                                                                     
I fari si avvicinavano sempre di più nello specchietto retrovisore.
All’improvviso sentirono un urto.                                                                    
Un altro ancora.                                                                                   
Sieghard prese la curva troppo velocemente e la macchina si ribaltò su se stessa.                                                                                      
L’urto violento fece perdere i sensi ai due piccoli.                              
Leila e Sieghard strisciarono fuori dall’auto per affrontare i loro inseguitori.                                                                                                        
Erano numericamente inferiori in un rapporto di 6:1
ma il desiderio di proteggere i loro piccoli gli diede la forza necessaria ad affrontarli.                                                                                                            
-Perché fai questo Magnus?- domandò Sieghard al suo ex braccio
destro mentre continuavano a combattere.   

-Lo sai molto bene amico mio, e se tu fossi davvero il nostro
Re avresti già eliminato la minaccia che incombe sulla
nostra razza
- disse Magnus rispondendo colpo su colpo.

-Sei forse impazzito, è mia figlia, è sangue del mio sangue.- rispose pugnalandolo alla spalla.

-Allora pagherete tutti per il tuo tradimento- dichiarò l’altro colpendolo con un dardo avvelenato.         
                                     
Sieghard cadde in ginocchio.                                                                            
La verbena contenuta nel dardo stava facendo effetto.                   
Qualche istante dopo anche Leila cadde colpita da numerosi dardi.

-Date fuoco all’auto- gridò Magnus ai suoi mentre sgozzava Sieghard.

-Nooooo!!!- gridò Leila prima che le frantumassero il cranio.

Mentre l’auto prendeva fuoco,
Magnus egli altri tre si allontanarono dal luogo del massacro
lasciando i due piccoli in balia delle fiamme.                                                                                             
Fu un puro miracolo che un’auto passasse lì vicino in quel momento.

-Guarda c’è un auto che prende fuoco.- disse Virginia.                   
 Paul inchiodò l’auto e corse a vedere se c’era ancora qualche superstite.

-Ci sono dei bambini nella macchina- disse angosciata udendo le urla terrorizzate dei piccoli.

-Chiama i vigili del fuoco- le gridò il marito mentre si avvicinava all’auto.                                                                                                             
Solo all’ora notò le due sagome riverse a terra in un lago di sangue.                                                                                                            
Si avvicinò a loro per vedere se ci fosse qualche superstite e fu allora che la donna aprì
gli occhi implorando di salvare i suoi piccoli.                                                                                                                       
Paul si sfilò la maglia, la arrotolò attorno la mano per evitare di ustionarsi e aprì lo sportello.                                                                             
Un bimbo di circa 10 anni corse fuori completamente avvolto dalle fiamme.                                                                                                         
L’istinto gli diceva di inseguirlo ma le urla disperate della neonata lo distrassero.                                                                                               
Afferrò la piccola, si voltò verso il bosco ma del bambino non vi erano già più tracce.

-Hey piccolo dove sei? Non aver paura, vogliamo aiutarti- gridò avanzando nella
direzione in cui aveva visto scomparire il piccolo. Lo cercarono per più di mezz’ora,
provarono anche a chiamare i soccorsi ma purtroppo in quel punto del bosco non c’era
segnale. Alla fine, le urla della piccola li costrinsero a prendere un'amara decisione,
corsero all’auto e si allontanarono più velocemente possibile.                                                                                                            
 Il loro primo pensiero fu quello di arrivare all'ospedale vicino che comunque distava a più di mezz’ora.                                                     
Appena Leila strinse la neonata a se questa smise all’istante
di piangere come se in qualche modo capisse che con lei era al sicuro.                                                                                                              
Finalmente arrivarono difronte al pronto soccorso,
la bambina dormiva tranquilla tra le braccia della donna.
Questa la scoprì per vedere l’entità delle ustioni e con grande sorpresa vide che
la bambina era completamente guarita.

-Questo non ha alcun senso!- esclamò la donna.

-Cosa?- domandò Paul.

-Guardala! Non ha più segni- gli fece notare Leila.

-Cosa stai dicendo, è impossibile! Ho visto io stesso che la bambina
aveva ustioni profonde
- disse l’uomo con la sua esperienza di infermiere.

-Eppure è così- rispose la donna.                                                          
L’uomo subito ingranò la marcia, allontanandosi dall’ospedale.

-Dovremmo avvisare la polizia, non ti pare?- propose la moglie.

-E cosa dovremmo dire, che la bambina è guarita miracolosamente?- domandò Paul.

-Non lo so, però ci sono due cadaveri e un bambino disperso nel bosco.
Qualcuno dovrebbe fare qualcosa
- gli ricordò lei.

-Ormai non c’è più nulla che possiamo fare per loro,
dobbiamo preoccuparci per la piccola
- dichiarò l’uomo.

-E cosa ne faremo di lei?-

-Per il momento la terremo con noi, decideremo più in la cosa fare- disse Paul
fermando la macchina nel viale dietro casa in modo che nessun vicino potesse vederli.
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ANGOLO AUTRICI

Sono Michelle e questa è la mia seconda ff. 
La storia è il prodotto dell'unione di due menti, 
a mia e quella di una mia amica, Donatella.
Speriamo il prologo vi piaccia.
Saremmo felici
 se ci lasciaste una recensione, brutta o bella, anche piccola. 
Se vi va, consigliatela. 
Grazie mille. 
Al prossimo capitolo. 

El e Donna
  
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