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Autore: stuckinsilence_    27/08/2013    11 recensioni
NELLA STORIA I ONE DIRECTION NON SONO FAMOSI.
Mentre sorseggiava il suo tè fissai con insistenza le sue labbra, così rosee e sottili, come se fossero state le uniche che avrei voluto baciare con persistenza e passione per tutto il resto della mia vita. Immaginai come sarebbe stato il loro sapore di prima mattina, o la loro leggera ruvidità in un giorno nevoso, o ancora come il loro colore sarebbe potuto divenire più intenso una volta sporcate dalle mie, puntualmente tinte da rossetti sgargianti. Alzai di poco lo sguardo, verso i piccoli nei che aveva sul naso e su tutta la superficie delle goti. Se avessi potuto li avrei baciati per ore, avrei unito i puntini con essi per poi baciarli di nuovo, con delicatezza. Ancora una volta feci incontrare i miei occhi con i suoi e sentii un piccolo "boom" all'interno della mia cassa toracica; mi era forse scoppiato il cuore? Probabile.
Genere: Generale, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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And I told you, I told you
I was such a sad case
You said you could save me
-Superhero, Cher Lloyd

Capitolo 4

 

Poco dopo l’alba del giorno dopo, una di quelle assolate in cui l’aria solitamente opaca di Londra si muta in luminosità e calore puro, mi trovavo davanti l’ufficio della signora Adkins con il timore di far risuonare le nocche della mia mano destra al legno laccato di bianco della porta. Per quanto fossi convinta della mia decisione, c’erano sempre dei quasi impercettibili dubbi che mi assalivano la mente e tutto ciò non mi rilassava di certo. Inoltre la mia mente vagava di tanto in tanto alle immagini della serata prima, in cui Niall mi aveva baciata con amore e un pizzico di orgoglio ma soprattutto, la mia mente non poteva far a meno di far risuonare le parole del biondo all’interno di sé. Mi aveva promesso che ci sarebbe stato nella mia vita, che mi avrebbe sostenuta in un passo di tale importanza quale quello che stavo per compiere nonostante ci conoscessimo da davvero poche ore. Iniziavo quasi a credere all’amore a prima a vista, a quello che ti prende di colpo e quasi non ti lascia più respirare; quello che ti abbraccia, stringe, scalda, con un solo sguardo; quello che mai avresti immaginato sarebbe arrivato così di punto in bianco. Ed in effetti io ad esso non credevo affatto o meglio, ad esso non credevo affatto prima che quel biondo dagli occhi magnetici ed il profumo inebriante non entrasse a far parte della mia vita. Quando Claire, quasi sette anni prima, mi aveva raccontato della sua cotta per Harry come un sentimento nato a prima vista quasi non riuscivo a crederci perché, a mio avviso, l’amore si sviluppa col tempo, con una risata, con un sorriso… eppure la stessa cosa mi accadde con Niall. La Adkins però era stata chiara e coincisa: sarei dovuta rimanere sveglia e a sangue freddo e non mi sarei dovuta lasciar trasportare troppo dalle emozioni. Insomma, sarei stata un po’ la Coco dei miei giorni e tutto ciò, seppure mi affascinasse in modo inspiegabile, mi lasciava comunque un senso di vuoto all’interno. Decisi comunque di lasciare tutte le preoccupazioni e le paure alle mie spalle e di concentrarmi su ciò che sarei divenuta dopo aver firmato il contratto. Piegai il polso verso la porta e bussai per ben tre volte prima di sentire una voce acuta urlare dall’altro capo dell’uscio un qualcosa come “prego, entri”.

 

Appena feci capolino notai Elizabeth sorridermi in modo solare, stretta nel suo tubino verde smeraldo. Aveva la frangia raccolta in una bombatura e il resto dei capelli color platino sciolti in dei boccoli che le ricadevano sulle spalle. Gli occhi erano contornati da uno smokey naturale e da un color oro che fui sicura fosse la famigerata Powersurge. Le labbra poi erano il punto forte, tinte da Immodest di Illamasqua che contrastava la sua dentatura perfettamente bianca.

 

-Cassie, accomodati!- Mi fece cenno lei mostrandomi la sedia davanti la scrivania su cui lavorava giornalmente.

 

-Signorina Adkins, credo di aver deciso di accettare.- Affermai con un pizzico di indecisione.

 

-Mi fa piacere, ma ne devi essere certa.- Io scossi la testa.

 

-Lo sono, mi creda.- Risposi poi sorridendo. La vidi quasi illuminarsi e in seguito chinarsi verso la cassettiera che aveva ai propri piedi per poi rialzarsi con una risma di fogli in mano.

 

-Solo qualche firma- disse scherzosamente, -e tutto ciò sarà anche tuo.-

 

Di colpo vidi i miei sogni realizzarsi davanti agli stessi occhi che solo qualche anno prima li avevano immaginati.

 

***

 

-E così sei famosa ora.- Scherzò Niall sedendosi al mio fianco sul divano di pelle del mio appartamento.

 

Io gli diedi un piccolo schiaffo scherzoso sul gomito e mi beai poco dopo della sua risata così cristallina quanto vivace. Avevo deciso di dirlo solo a lui, che dall’inizio mi aveva sostenuta seppure mi conoscesse da sole poche ore. Ad avvisare le mie amiche e la mia famiglia ci avrei pensato dopo, Niall in quel momento mi sembrava l’unica persona per me importante.

 

-Guarda che già prima mi conoscevano, stupido.- Gli risposi accucciandomi al suo petto. Di nuovo il suo profumo intenso mi inebriò e di nuovo mi sembrò di innamorarmi. Non sapevo esattamente se quello che provavo era amore, o per lo meno ancora non glielo avevo ancora detto, ma ero sicura fosse un sentimento forte, che cresceva di giorno in giorno. Era quasi come un fuoco che ardeva all’interno del mio cuore e che si alimentava ogni giorno che seguitava con pezzi di legno che i suoi sorrisi mi offrivano. Mi sentivo stupida a pensarlo benché sapessi fosse esattamente così.

 

-Sì ma ora non solo gestisci una delle tre riviste di moda più famose al mondo, ma collabori anche con la Chanel… e io sono solo un insegnante di musica. Insomma, ti vedranno con me e non sarà una bella cosa!- Alle sue parole Niall si incupì di colpo e mi sentii messa da parte. Uno spostamento d’aria fu percepito dalla mia pelle e sentii il suo profumo allontanarsi pian piano da me. Si era alzato e stava camminando nervosamente lungo il corridoio.

 

-Niall, non c’entra nulla! Al massimo potrebbero interessarsi alle mie collaborazioni, non alla mia vita privata! Insomma, non sono così famosa come credi e tu sei perfetto così, con la tua chitarra tra le mani.- Cercai di spiegargli. Il biondo però scosse la testa con convinzione e io presi la sua mano con forza e lo tirai verso di me per permettergli di guardarmi negli occhi. Aveva un’espressione incerta sul viso, la quale celava rabbia e rassegnazione, quasi come se avesse voluto mandare tutto al diavolo e forse era esattamente ciò che la sua menta stava pianificando.

 

-Vuoi andartene? Abbandonarmi proprio ora? Vai, sei libero, cazzo! Ma non eri tu quello che ci sarebbe stato, che mi avrebbe accompagnato in questo cammino?- Chiesi ormai con le lacrime agli occhi, con disperazione.

 

Vidi una lacrima discendere anche il suo viso, fino ad arrivare alle labbra rosate che poco prima stavo lambendo. E’ straordinario quanto, in pochi minuti, le situazioni possano cambiare, sbaglio?

 

Niall si avvicinò a me ancor di più, fino a sedersi di nuovo al mio fianco. Alzò di poco la mano e mi asciugò una lacrima con il pollice destro.

 

-E’ che tutto ciò sembra così sbagliato… Ci conosciamo da neanche una settimana e già sono così affezionato a te, e poi tu avrai da fare e di certo non avrai tempo per uno come me, che passa le giornate a suonare. Ricordi quando ti ho detto che io fossi un caso perso e tu mi dissi che avresti potuto salvarmi? Ecco, non so se voglio più essere salvato. Siamo diversi, troppo!- Disse con disperazione puntando il suo sguardo così limpido nel mio.

 

-Ma non siamo poi così…- Cercai di bloccarlo, ma in vano.

 

-No, May, lo siamo. Basta vederci ora, seduti su questo divano! Partiamo dai tuoi tacchi chilometrici messi a confronto alle mie Air Force un po’ consumate, passiamo poi al tuo outfit così elegante e sofisticato e alla mia semplicissima t-shirt di Hollister. Parliamo poi delle tue unghie pittate di rosso fuoco e le mie mangiucchiate, il tuo viso perfettamente truccato, i capelli completamente in ordine… Siamo diversi, apparteniamo a due mondi troppo diversi per essere uniti!-

 

-Ma questa è la stessa parte di me che hai conosciuto in metro due mesi fa, quella con cui sei uscito questi giorni!- Ribattei continuando a far sgorgare lacrime dai miei occhi. Le sentivo mixarsi al mascara e discendere fino alle mie labbra, dove potevo percepire il loro sapore salato.

 

-Peccato che io trovi la tua parte da sognatrice quella adatta a me, non questa.- Rispose acidamente, asciugando le sue lacrime.

 

-Allora dovresti capire che questa sono io, in entrambe le mie sfaccettature. Se ti piace l’una devi apprezzare anche l’altra, mi dispiace.- Gli risposi voltandomi dall’altro lato dove l’orologio segnava le sei e un quarto.

 

-Comprendimi: io ti apprezzo in tutti i tuoi lati, ma poi quando sei ciò che sei ora mi accorgo che forse per te sono sbagliato, che tutto ciò sia sbagliato.-

 

-A me non sembra.- Gli risposi guardando la punta delle mie zeppe color avorio.

 

-Neanche a me in fondo, eppure sembra che il mondo intero si voglia mettere in mezzo a noi, alla nostra storia.- Concluse il ragazzo prendendo a mordicchiarsi un’unghia. Mi venne l’istinto di poggiare la testa sul suo petto e di baciargli dolcemente il collo ma la paura di un suo probabile rifiuto non me lo permise.

 

-Se devi stare qui a dirmi che tutto questo è sbagliato puoi anche andar via, tra poco le ragazze saranno di ritorno.- Annunciai con tono autoritario vedendolo abbassare lo sguardo.

 

-Sai che non vorrei...- Provò a ribattere il biondo.

 

-Ma lo stai per fare, non è vero? Anche io non vorrei, ma sei tu quello che ha paura di un qualcosa che in realtà non esiste. Se non ti piaccio abbastanza dimmelo e basta!- Scoppiai sentendo il sangue nelle mie vene ribollire di rabbia.

 

-Cristo, tu mi piaci tanto, troppo, ma tutto questo mi suona così assurdo!- Al seguito delle sue parole sentii un tuono in lontananza e scossi la testa di rimando.

 

-Allora quella è la porta: sta per piovere e non voglio che tu ti bagni.- Dissi semplicemente.

 

Con un gesto rapido mi prese per le guance e mi avvicinò a sé per poi stamparmi un lungo bacio sulle labbra. Non riuscii bene a comprendere perché lo fece, ma fui certa che quel bacio fu voluto da entrambi: la delusione era tanta quanto la voglia che avevo di sentirlo al mio fianco, a contatto con la mia pelle.

 

Il biondo si diresse verso la porta senza pronunciare alcuna parola e a passo quasi felpato. Non percepii altro che la pioggia la quale iniziava a precipitare dai grossi nuvoloni grigi che avevano sovrastato il cielo finché non udii il rumore sordo che la maniglia della porta d’ingresso provocava una volta tirata giù. Insieme a quel suono sentii però anche qualcos’altro: una voce calda e avvolgente che sapevo perfettamente a chi appartenesse.

 

-Questo non è un addio, lo sai; voglio solo chiarirmi le idee. Il destino non ci terrà lontani per molto, ne sono certo.-

 

Dopo questo nient’altro che lo sbotto provocato dalla porta che veniva chiusa rudemente e il rumore della pioggia che quella serata stava inondando, come suo solito, le strade della città che non dorme mai.

 

Quella sera il cielo pianse, urlò e si sfogò in mia compagnia, lasciando però che le parole del biondo continuassero a rimbombare nella mia mente con una frequenza tale a quella del mio battito cardiaco.

 

La vita mi stava lasciando incantata in solo pochi giorni: ero riuscita a realizzare i miei più grandi sogni e a trovare l’uomo che mi completava appieno, eppure in quei momenti non riuscivo a sorridere. Il perché non mi era ignaro benché cercassi di nasconderlo: su quel divano mancava una stretta calda e possente che quell’uggiosa sera di fine Luglio mi avrebbe tenuta al sicuro.


GRAZIE, GRAZIE DI CUORE A

ariannadimassa 
Asialove1d4ever 
 Carlotta Horan 
MeAndHoran69 
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franci_yonca 
INeed_Youuu 
PER RECENSIRE, PREFERIRE E SEGUIRE LA STORIA! GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAAAAAZIE!

Inizio con il ringraziare e poi scusarmi per il lieve ritardo (è estate ed esco spesso), spero possiate capirmi.

Originariamente il capitolo doveva essere una sdolcinatezza assurda ma grazie alla mia "muza" (sciao bela!) sono riuscita a renderlo abbastanza triste, il che non mi dispiace affatto. No, non prendetemi per sadica! :')

SE IL CAPITOLO VI E' PIACIUTO, VI HA FATTO SCHIFO, VI HA ANNOIATO O ANCHE VI HA FATTO SALIRE LA DEPRESSIONE, VI PREGO DI FARMELO SAPERE AFFINCHE' IO POSSA MIGLIORARE SEMPRE PIU'.

SIETE SEMPRE TROPPO CARINI... BOH, VI AMO!

Vi lascio il mio twitter caso mai vogliate seguirmi o leggere qualche piccolo spoiler ogni tanto -eh eh.

Taaaaaaanti baci,

Alessia aka stuckinsilence_

 

@stuckinsilence_

 

 

 

  
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