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Autore: __MarrY    27/08/2013    2 recensioni
-Dal secondo capitolo-
Ore 07:00, sento la sveglia dell’iPhone suonare e capisco che è arrivato il momento. Il momento di agire.. il momento di dare una svolta a questa vita monotona. Stanotte ho pensato a fondo a quanto potrà servirmi questo trasferimento. Ovvio mi mancheranno tutte le persone che hanno fatto parte della mia vita per 17 anni ma comunque non bisogna mai guardare solo ed esclusivamente l’aspetto negativo di ogni cosa. Bisogna vedere anche il bicchiere mezzo pieno, giusto? La vita in paese è quella che è. Londra è decisamente una svolta per la mia esistenza. Ok basta con questi pensieri da talk show, è arrivato il momento di vestirsi.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3
Non vedevo mio padre da 10 anni, l’ultima volta che lo vidi avevo 7 anni ed era il giorno di natale. Scrissi a ‘’babbo natale’’ che l’unico regalo che desideravo era poter passare natale con papà. E fu così che la mattina di natale lo trovai in soggiorno. I miei hanno divorziato quando io avevo appena due anni, non ho ricordi di famiglia come gite o festività insieme. Quello fu il natale più bello di sempre..
Oltre le porte scorrevoli c’era un uomo forte, robusto e anche tanto alto. Indossava una camicia bianca con sopra una giacca aperta, jeans e scarpe sportive.
-Papààà!!- gridai fuori di me dalla gioia, feci cadere le valigie a terra e corsi ad abbracciarlo. Lui prontamente allargo le braccia e una volta vicina gli saltai addosso nel vero senso della parola,allacciai le braccia forte dietro il suo collo e lui cinse la mia vita. Mi sollevò da terra e mi fece girare in aria. Il mio papà. Profumava di buono.. un odore di camicie pulite e dopobarba al mentolo, meraviglioso.
-Mi sei mancato tantissimo papi- dissi con gli occhi lucidi.
-Anche tu mi sei mancata tantissimo piccola mia..- aveva la voce carica di commozione.
-Recupero le valigie e andiamo?- chiesi, ma subito dopo la mia pancia decise di brontolare.
-Bhè direi che prima possiamo uscire a pranzo!- quelle parole arrivarono al mio cervello come se mi stessero offrendo tutto l’oro del mondo.
-Grandiosa idea!- detto ciò recuperai le valigie e lui gentilmente le prese dalle mie mani. Una volta arrivati in parcheggio trovammo una BMW stra-lussuosa e infatti rimasi un po’ perplessa. Si vede che i One Direction regalano un buon profitto al mio papà.. Caricò i bagagli nel cofano ed entrammo in macchina. Decise di portarmi in un ristorante cinese nella city, un posto pieno di uffici che sono pieni di ricconi. Storsi il naso di fronte a tanto lusso, io ero abituata alle cose semplici. Entrammo e papà ordinò per me i suoi stessi piatti. Durante il pranzo abbiamo parlato del più e del meno. Delle nostre vite, della mamma, del suo lavoro e anche della scuola.
-Non potrai seguire la scuola tesoro- disse mio padre –tra poco andremo in tour e tu dovrai seguirci- disse come se fosse una notizia da niente. Era simile a mamma in questo.
-Cosa? E dove andremo?- chiesi posando le dannate bacchette.
-Oh bhè andremo un po’ ovunque, America, Canada, Spagna, Germania, Giappone..- disse prendendo un altro boccone di riso. Lui sapeva usarle le bacchette. Maledetto.
-Che cosa?! Ma sono posti lontanissimi! Io non sono abituata non puoi farmi questo!- stavo per strozzarmi e forse alzai un po’ troppo la voce perché ci guardavano tutti.
-Non urlare! Lo mangi quello?- chiese mio padre ignorandomi del tutto.
-No, mi è passato l’appetito. Andiamo a casa?- chiesi freddamente. Non sopportavo più tutta quell’altezzosità.
-Ecco.. a proposito di questo. Devo avvisarti che vivrai da sola con i ragazzi. Io non ci sono quasi mai a casa e mi dispiacerebbe lasciarti da sola, e poi non c’è spazio per un altro letto.-
-Sei impazzito per caso? Dovrei condividere la casa con 5 ragazzi?- ero davvero shockata ora. Un padre normale non avrebbe mai permesso una cosa del genere.
-Non protestare, così ho deciso e così farai- dejavù. Mai possibile che non ho voce in capitolo su niente?
-Ok. Adesso però torniamo a casa.- ero davvero arrabbiata. Con mio padre, con mia madre che aveva architettato tutto. Con queste bacchette stupide che non volevano funzionare.
-Certo, andiamo.- pagò il conto e lasciammo il ristorante.
Il tragitto ristorante-casa Direction fu silenzioso e snervante. Una volta arrivati mi diede le valigie e andò subito via dicendo che aveva un impegno in studio. Ok dovevo abituarmi alla vita frenetica di mio padre. Bussai alla porta ma non mi aprì nessuno. Ovviamente la chiave di riserva era sotto lo zerbino. Sorrisi amaramente pensando a quanto fossero ingenui. Entrai in quella che sarebbe diventata casa mia. Una villa ENORME, la porta dava su un anticamera con due specchi a destra e sinistra. Entrai in soggiorno che era composto di uno spazio gigante dove c’erano tre divani intorno ad un tappeto e di fronte una tv  di quelle moderne. Sulla sinistra c’era una cucina tutta d’acciaio, a destra del soggiorno c’era una sala più piccola che mi fece brillare gli occhi. C’era un bancone come quello dei bar con ogni tipo di bottiglia. Al centro c’erano il biliardo, il flipper e altri giochi bellissimi. Stupendo, meraviglioso! Alle spalle del fantomatico soggiorno c’era un largo corridoio con tantissime foto loro. Mi incantai a vedere quanto fossero belli. Chissà se erano anche simpatici, è questa la caratteristica importante di una persona. L’ultima foto che guardai ritraeva un ragazzo riccio, con un sorriso da bimbo e delle fossette ai lati. Rimasi un quarto d’ora davanti a quella foto, era davvero bella. Superato il corridoio si apriva un altro spazio che portava al giardino. C’era una piscina rettangolare abbastanza grande e poi una jacuzzi piccola quadrata. Meraviglioso. Ero troppo stanca per salire a vedere il piano di sopra allora decisi di stendermi sul divano a vedere la tv. In fondo era anche casa mia giusto? Cominciai a vedere un documentario sui panda e fu così che caddi in un sonno profondo..                                                                               Mi svegliai dopo circa due ore e quando mi svegliai notai dieci occhi che mi fissavano e allora tirai un urlo.
-OMMIODDIO!- gridai spaventata con gli occhi sbarrati.
-Ciao haha, noi siamo i proprietari di questa casa. Tu chi sei?- chiese un ragazzo con una piccola cresta color nocciola.
-Piacere io sono Francesca, ma potete chiamarmi Franky, sono la figlia di Paul e vivrò qui con voi.-
-Ah. Wow, io sono Liam- disse tutto sorridente – e loro sono Louis, Zayn, Niall ed Harry.
Li guardai tutti.. cogliendo i primi particolari che saltano all’occhio. Liam sembrava un ragazzo gentile e dolce, Louis aveva gli occhi azzurri del colore del mare, aveva le labbra sottili e un sorriso perfetto. Ce n’era anche un altro con gli occhi di puro ghiaccio ma avevo dimenticato il nome, un altro ragazzo con la pelle scura piena di tatuaggi e il crestone, però anche il suo nome lo avevo dimenticato e poi c’era lui. Perry? Larry? Cherry? Bho, fatto sta che è lui il ragazzo della foto. Appartengono a lui questi occhi verde smeraldo.. davvero un bel ragazzo. Silenzioso.
-Si bhè io ho già dimenticato i vostri nomi ma sono sicura che potremo conoscerci meglio durante questa nostra convivenza –dissi sorridendo –adesso potreste dirmi quale sarà la mia camera? Non sono ancora salita al piano di sopra..- dissi guardando un po’ tutti negli occhi.
-Ti accompagno io dai- disse Louis, o almeno credo.
-Louis?- chiesi incerta.
-Si sono io hahaha- la sua risata era perfetta. Non pensavo fossero tanto dei bei ragazzi.
-Ok scusa ahah- ero imbarazzata ora.
-Tranquilla, anche a me capita. Allora questa sarà la tua stanza. È un po’ spoglia ma è la camera degli ospiti quindi non abbiamo nessuna personalizzazione.. ah e ogni stanza è dotata di un proprio bagno.-
Mi mostrò un ampia camera col soffitto alto, i muri bianchi, diverse finestre e un balcone tanto carino. Una stanza perfetta, decisamente più grande della mia. Il letto era a due piazze con la spalliera morbida tipo il mio vecchio letto ma.. meraviglia delle meraviglie, avevo una cabina armadio. UNA CABINA ARMADIO! È il sogno di ogni ragazza avere una stanza solo per i vestiti! Ero davvero felice, mi piaceva un sacco lo spazio. Solo che mancavano i cuscini, le lenzuola e cose così, avrei provveduto domani. Magari qualcuno avrebbe voluto accompagnarmi.
-Grazie Louis, sei davvero gentile- dissi sincera.
-Chiamami lou, è più informale haha-
-Ok.. Lou- dissi sorridendo.
Erano le 21:30 quando finii di sistemare le valigie piene di vestiti. Chiamai mamma e le raccontai tutto, feci una breve chiamata skype con Franci e Fede e scesi per cenare. Sono ragazzi carini e socievoli. Tutti a parte uno che ancora deve rivolgermi la parola. Un riccio con gli occhi smeraldo.. Io faccio del mio meglio per essere socievole ma non posso mica piacere a tutti.
-Boys che si mangia?- chiesi affamata scendendo le scale. Erano tutti stravaccati sul divano e appena mi videro si rimisero composti. Pff femminucce. Aprii ogni sorta di mobile in cucina ma non trovai nulla di opportuno. Solo caramelle Haribo e patatine, certo io amo queste schifezze però sono italiana, il piatto di pasta ci vuole.
-Bhè.. non siamo molto bravi a gestire la casa.. la spesa.. per cui ogni sera mangiamo cose come pizza, cinese, McDonald..- rispose un ragazzo biondo tinto.
-Ah. Wow. Non avete nemmeno un pacco di pasta?-
-Eh mi sa di no.- rispose dispiaciuto. –pizza?- aveva l’apparecchio ai denti, ma fece comunque un bellissimo sorriso.
-Oddio sono un po’ riluttante però okay.. se per voi va bene potrei occuparmi io della spesa e della cucina, non mi pesa- tutti accettarono riconoscenti mentre il riccio fece solo un cenno del capo fissandomi per una frazione di secondo. Cominciava a darmi sui nervi.
Andammo in macchina io e Lou, in una pizzeria che aveva il mio stesso nome lol. Ordinammo due pizze al metro e tornammo a casa. Durante il tragitto in macchina Lou mi ha fatto morire dal ridere è un ragazzo stra simpatico, mi ha raccontato tutta la storia della band , ho scoperto che ha 22 anni ed è il più grande solo per l’età, è fidanzato con una ragazza che si chiama Eleonor ed è il migliore amico di Harry. Con lui mi sento come se potessi parlare di tutto perché so che non mi giudicherebbe. Non so’ il perché, credo che siano sensazioni che si provano a pelle. E poi è pazzo come me, sogna di fare cose come bunjee jumping, sci d’acqua, snowboard ed è fantastico avere qualcuno con i tuoi stessi gusti.                                                                                                      Tornati a casa, mangiammo la pizza che con mia sorpresa non era proprio schifosa. Certo a Napoli è tutta un’altra storia ma comunque essendo inglesi direi che se la sono cavata bene. Rimasero tutti sconvolti quando si resero conto di quanto avevo mangiato, loro due tranci a testa, io almeno otto. Mi piace mangiare.. lol
-A quanto pare Niall ha una rivale! Haha- disse Zayn guardando il ragazzo dagli occhi di ghiaccio.
-Nessuno mi batte sul cibo baby- disse ammiccando.
-Scommettiamo?- dissi io scatenando una serie di ‘’OOOHH’’ da parte di tutti.
-Quando vuoi- disse niall con tono di sfida.
-Perfetto..- detto questo io e Zayn sparecchiammo e andai di sopra.
-A dopo boys- dissi.
-Vai già a letto?-rispose Liam con un faccino triste.
-Nah, ho in mente qualcosa di più divertente.- Risposi fissando i miei occhi in quelli verdi del riccio.
Feci una doccia e legai i capelli. Misi una maglia larga che faceva da pigiama con sotto un pantaloncino nascosto. Mi guardai allo specchio della cabina armadio. Mi piacevo molto di più adesso. Sorrisi.
-Allora boys! Giochiamo?- dissi in cima alle scale. Harry non staccava gli occhi dalle mie gambe.                                                            
Oh bhè il ragazzo non parla con la bocca ma con gli occhi a quanto pare.                                                                                                   
-Sala giochi?- disse Lou.
-Ovvio.- quel ragazzo era fantastico –dove vuoi essere battuto prima?-
-Ahaha bella battuta. Louis non perde mai. Prima però direi di bere qualcosa. Che ne pensate?- disse Liam.
-Yesss, per me uno shot con vodka alla menta.- risposi io con l’acquolina in bocca.
-Bellina non avanzare pretese, sei una novellina.- ribattè Liam.
-Veloce Liam dai- dissi voltandogli le spalle trascinando Lou per un braccio in sala giochi.
-Questa ragazza è un fenomeno ahahahha- la frase di Louis mi fece sorridere, cominciavano a piacermi i ragazzi. Cominciavo ad amare questa convivenza. 
  
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