Lei

Scrive, lei, per il gusto di scrivere.

Perché infondo, cosa mai ci guadagnerà?

Lei dai dolci occhi color del miele.

Lei dai lisci capelli dorati.

Lei e basta, perché è niente di tutto ciò.

Lei dagli spenti occhi color nocciola.

Lei dai crespi capelli castani.

Lei, così anonima, vorrebbe sfuggire alla realtà.

Impugna, lei, la penna blu e lascia fluire le parole su carta a righe.

A lei non piace molto utilizzare il PC, così come prova un'incontrollabile antipatia verso le biro nere.

Perché lei è pazza.

Ma questo, lei, non lo considera un difetto.

No, in lei, i difetti sono ben altri.

La timidezza, per esempio.

Lei odia la sua timidezza, ma, infondo, come potrebbe vivere senza?

Lei afferma che potrebbe.

Loro, invece, dicono che non la riconoscerebbero più, senza.

Ma lei non ci crede.

Oppure l'indifferenza, che prova per la maggior parte degli esseri viventi.

A parte il suo cane.

Che non ha.

Perché lei odia i cani.

Altro difetto enorme è la sua pigrizia.

Che lei, infondo, ama.

Perché è grazie ad ella che si alza ogni mattino a mezzogiorno.

Lei, poi, è oltremodo golosa.

Sopratutto di Nutella e di gelato.

Però ama anche la pizza, quella al salame piccante.

E i tortellini.

Come potrebbe mai vivere senza i tortellini?

O le lasagne?

O il ragù?

Impensabile.

I suoi cari amici, affermano anche che lei, abbia dei pregi.

Per esempio la sua grande abilità nell'ascoltare le persone.

Anche se lei si domanda sempre che cavolo di abilità sia.

Perché lei si dice che solo i sordi non possono ascoltare le persone.

E per ovvi motivi.

Con tutto il suo rispetto per i sordi, ovviamente.

Le poche persone che hanno avuto l'onore di leggere qualche suo scritto, hanno affermato che lei ha la stoffa per diventare una scrittrice.

Peccato che lei non ci creda.

Perché le uniche persone che hanno avuto questo privilegio sono sua madre e sua zia.

Forse il suo unico vero pregio è la modestia.

Perché lei non si vanta mai.

Anche perché non ne ha spesso l'occasione.

Però potrebbe, ma non lo fa.

Lei ama leggere, oltre che scrivere.

Ovvio.

Perché mentre lei legge vola via.

In una dimensione alternativa, in un libro.

Un libro.

Una parola, un'avventura, per lei.

Un amore, magari.

O una fiaba.

Lei si perde in quelle righe.

E anche se è assurdo, e oltremodo vergognoso, lei vorrebbe sparire.

Per riapparire personaggio.

Principessa.

Cavaliere.

Folletto.

Nano.

Vampiro.

Non ha importanza.

Lei non vorrebbe essere lei.

E si vergogna ma non può farci niente.

Così legge.

E scrive.

Legge, per il gusto di leggere.

Scrive, per il gusto di scrivere.

Per perdersi.

Per lei.

Perché solo così è veramente sé stessa.