Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Aching heart    27/08/2013    3 recensioni
(JanexJacob)
Jane Volturi è famosa per essere una sadica senza cuore, un'aguzzina spietata nel corpo di un'angelica ragazzina, ma è davvero così? E se ci fosse stato qualcosa nel suo passato a farla diventare tale, qualcosa che lei stessa a stento ricorda? Se l'adorazione che prova per Aro non fosse altro che un'illusione creata dalla manipolatrice Chelsea e all'improvviso lei ricordasse la verità, cosa succederebbe? E se nella ricerca della vera sé incontrasse Jacob, un Jacob sempre più confuso a causa dell'imprinting con Renesmee che va indebolendosi? Potrebbe esserci spazio per qualcosa di diverso dalla crudeltà nella non-vita della vampira? Qualcosa come... l'amore?
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Jacob Black, Jane, Un po' tutti, Volturi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

2. Anomaly

Un’anomalia, ecco che cos’era quell’episodio. Jacob ne era stupito, e se ne vergognava.
Stava guidando per le strade di Forks per andare da Charlie: doveva dirgli di stare alla larga da casa Cullen per un paio di giorni a causa di una visita non proprio adatta a presenze umane (anche se certo questo non poteva dirglielo), e aveva portato con sé Renesmee per farla stare un po’ con il nonno, in modo da fargli accettare meglio la lontananza da lei nei prossimi giorni, anche se forse a lui e alla piccola sarebbe stato concesso di nuovo di andare da Charlie durante la permanenza dell’ospite. I Cullen avevano ricevuto la visita di Alistair, l’amico di Carlisle che li aveva abbandonati prima dell’arrivo dei Volturi. Era stato avvisato del mancato scontro e della “assoluzione” dei Cullen, così dopo circa un anno era tornato da loro a chiedere scusa con l’intenzione di fermarsi lì per due giorni.
I due erano nella Volvo di Edward, Jacob che guidava con aria distratta e Renesmee seduta sul sedile del passeggero, con la cintura di sicurezza, anche se le sarebbe servita a poco, che canticchiava allegramente. Normalmente, Jacob sarebbe stato contagiato dall’allegria di Nessie e l’avrebbe assecondata. Normalmente (quella cosa dell’imprinting si poteva poi definire “normale”?). Da qualche tempo, però, Jacob era in qualche modo sempre più indifferente all’umore e ai progressi di Renesmee, così quella volta in macchina mentre lei canticchiava da far invidia agli usignoli lui rimaneva impassibile. Poi, mentre era fermo davanti alle strisce pedonali ad aspettare che il pedone attraversasse la strada, una ragazza di Forks che non conosceva gli era passata davanti agli occhi, ancheggiando ad ogni passo, e aveva attirato la sua attenzione con i suoi vestiti aderentissimi che mettevano in risalto ogni singola curva del suo corpo. Lui aveva trattenuto l’impulso di fare un fischio di apprezzamento, ma si era sentito indubbiamente attratto da quella figura femminile, come era attratto dalle altre ragazze prima di conoscere Bella. Era stato quello a farlo vergognare e a scatenare la sua incredulità: aveva avuto l’imprinting con Nessie, diavolo! A parte il fatto che non era giusto nei suoi confronti, una cosa del genere non sarebbe neanche dovuta accadere. Era un’anomalia in una cosa anomala.
Insomma, negli ultimi tempi si era praticamente trasferito a casa Cullen, e sebbene questa fosse stata e fosse tutt’ora piena di vampire avvenenti, in confronto a cui quella sconosciuta che era passata sarebbe scomparsa, non le aveva mai degnate di un’occhiata di apprezzamento. E non dipendeva dal fatto che le disprezzasse per la loro natura o per il loro odore ripugnante, ma dal fatto che per lui non esisteva nessuna all’infuori di Nessie. Era lei il suo sole, la sua luna, il suo tutto… e ora? Jacob scosse la testa e parcheggiò davanti a casa di Charlie. Cercò di lasciare ogni pensiero fuori da lì mentre faceva scendere l’ignara bambina e suonava al campanello dell’ispettore Swan – alla cui porta, naturalmente, comparve Sue Clearwater. Doveva passare un bel pomeriggio con loro, si ripromise, e oltretutto doveva esercitarsi a non pensare a quella stranezza, perché era certo che se Edward, e di conseguenza Bella, avesse sentito quel pensiero, sarebbe stato un licantropo morto.

***

Alistair “Cuor di Leone”: era così che era stato soprannominato l’amico nomade di Carlisle dopo aver dato forfait. Non sembrava che il suo coraggio fosse migliorato, osservò Bella, eppure doveva essere veramente dispiaciuto, e Edward gliel’aveva confermato.
In quel momento il vampiro dagli occhi rossi era fuori, fra gli alberi, a parlare con Carlisle mentre gettava frenetiche, preoccupate occhiate a Seth e Leah, sotto forma di lupi ai piedi del suo albero con espressioni decisamente poco amichevoli sui loro musi, e Bella lamentava dentro di sé tutto quel tempo che passava lontano da sua figlia, tempo perso.
Quando Alice aveva visto Alistair arrivare aveva insistito perché almeno tutti i Cullen adulti fossero presenti, e infatti lui era parso apprezzare la cosa. Bella guardava la scena dalla finestra della vecchia stanza di Edward mentre lui le cingeva la vita con le braccia.
-Alistair non riesce proprio ad abituarsi ai lupi, eh? – fece lei.
-Dubito che qualche altro vampiro a parte noi ce la farebbe.
-Eppure noi riusciamo ad andare così d’accordo con loro… Rosalie esclusa, ovvio.
-Beh, i nostri rapporti con loro sono così fuori dall’ordinario principalmente per due motivi altrettanto non ordinari: la nostra dieta vegetariana, e l’imprinting fra Jacob e Renesmee. Ti sei già dimenticata com’era tesa la situazione prima della nascita di Nessie?
-Più o meno. I ricordi umani sono così… labili. Io mi concentro solo su quelli che voglio tenere per l’eternità.
-Beata te che di quel periodo non ricordi quasi niente, allora. Vorrei poter dimenticare certi spiacevoli episodi…
-… che hanno come protagonista Jacob, immagino.
-Beh, co-protagonista. Ma in effetti, sì, è principalmente lui che voglio eliminare dalla mia memoria, anche se adesso posso soffrirlo un tantino di più.
-Lo spero bene, grazie a lui ci siamo tirati fuori da un bel guaio. Io personalmente gli sono molto grata.
-Lo sono anch’io. Ma tu non eri così accomodante quando hai scoperto il fatto dell’imprinting.
-Sì, lo so, ma ormai mi sono abituata all’idea, anche se… tu non lo vedi strano, ultimamente? Jacob, intendo.
-A dire la verità, sì. E’ molto sulle sue, un po’ meno solare e attaccabrighe del solito. E’ molto pensieroso, ma è diventato bravo a tenermi alla larga dei suoi pensieri. Quando provo a sentirli è tutto così confuso! E sembra che più passi il tempo più diventi strano…
-Credi che stia pensando a quando Renesmee crescerà? Credo che avrà un rivale in amore… - Bella sospirò.
-Credo anch’io. Nahuel è un bel tipo, ma a dirla tutta preferisco Jacob.
-Questo sì che è un gran bel passo avanti!
-Grazie – fu la sorridente risposta di Edward, ma quel sorriso si spense subito per fare spazio ad un’espressione dubbiosa. –Alice? – chiamò.
Dopo un paio di secondi anche Bella riuscì a sentire il passo leggero e la fragranza della sua sorella preferita, che entrò nella stanza tenendo in mano con espressione preoccupata una lettera.
-E’ per voi due. Da parte di Nahuel – detto questo, lanciò un’ultima occhiata preoccupata alla lettera (preoccupazione dovuta sicuramente al fatto che non riusciva a vedere quali sarebbero state le conseguenze di quella lettera, essendo mandata da un mezzovampiro come Nessie) e si dileguò.
-Però, che coincidenza… - disse Edward, tenendo la busta di carta in mano.
-Quando si parla del diavolo… - disse a sua volta Bella, che prese la busta, la aprì e iniziò a leggerne il contenuto.
Cari Edward e Bella Cullen,
spero che voi, Renesmee ed il resto della famiglia stiate bene. Io e mia zia Huilen abbiamo ripreso la nostra solita vita nella foresta, ma sentiamo la mancanza di compagnia. Vorremmo invitare voi due e vostra figlia a passare un po’ di tempo qui da noi, se a voi fa piacere. Decidete voi la data e la durata della visita, per me e mia zia andrà comunque bene. Datemi al più presto vostre notizie.
Vostro

Nahuel

-Bene – esclamò Edward quando Bella ebbe finito di leggere – Nahuel è passato subito all’azione. Bella mossa, la sua, ma l’invito non è esteso anche ai lupi, e dubito che Nessie vorrà venire senza Jacob.
-Prevedo triangoli amorosi – fu la cupa risposta di sua moglie.

***

Jane credeva di impazzire con tutti gli sbalzi d’umore di quei giorni. Non sapeva cosa le stesse succedendo, ma si sentiva sempre in balìa di una tempesta, e la testa sembrava essere sul punto di esplodere. Quella mattina aveva visto Aro e si era sentita invadere dall’odio, aveva provato l’impulso potente di ucciderlo, e circa un’ora dopo pensando a lui, si ritrovò a guardarlo con gli stessi occhi adoranti di sempre. Avrebbe voluto poter dormire per sfuggire almeno per qualche ora a quegli umori altalenanti… magari erano dovuti proprio all’assenza di riposo, ma lei non era certo il vampiro più  anziano fra i Volturi, e non le risultava che qualcun altro avesse i suoi stessi problemi. Dunque non sapeva cosa pensare. Un’altra cosa che la faceva stare male era il non potersi confidare con Alec, che fino a quel momento era stato il suo migliore amico e confidente, la sua metà. Non sapeva come dirgli tutto quello che provava, e se anche l’avesse saputo, avrebbe potuto rischiare molto. A Palazzo dei Priori anche i muri avevano orecchie, Jane lo sapeva bene, e dire ad Alec che c’erano momenti in cui avrebbe voluto uccidere il capo degli anziani avrebbe quasi sicuramente significato la sua morte; oltretutto non voleva neanche mettere nei guai il suo gemello.
Infine, c’era il sentimento che più di tutti l’assillava: il rimorso. Mai in tutta la sua vita l’aveva provato, e perché proprio ora questo venisse a tormentarla era un mistero. Chi era per lei quel neonato prigioniero che aveva torturato? Nessuno; eppure nel risentire le sue urla, la sua espressione sofferente e spaventata, si era sentita un mostro orrendo per la prima volta dalla sua rinascita. Nella sua lunga vita da vampira aveva esercitato il suo talento innumerevoli volte: aveva seguito Napoleone per avere nuove vittime, aveva preso parte alla Seconda Guerra Mondiale e a quella dell’Indocina a quello stesso scopo, e ogni volta era stata crudele e spietata, e nessun rimorso l’aveva mai sfiorata. Ricordava di essere gonfia di un odio bruciante, sconfinato, verso tutto il genere umano, qualcosa che aveva ben poco a che fare con la sete. Eppure per quanto si sforzasse di ricordare non le veniva in mente il perché, ma solo quell’immagine di fuoco e quel sibilo insiodioso che cresceva d’intensità fino a diventare un grido impietoso.
Strega!


*Angolo Autrice*
Eccomi qui! Come promesso, Jacob è entrato in scena e come potete vedere ha dei dubbi sull'imprinting con Renesmee... dubbi che non dipendono dalla sua volontà, ma che verranno chiariti meglio più avanti. Jane invece è sempre torturata dagli stessi pensieri dello scorso capitolo e non fa passi avanti, ma per questo bisognerà aspettare il prossimo aggiornamento. Se vi state chiedendo quando lei e Jake si incontreranno, ebbene, non sarà subito, ma potete immaginare come a questo proposito l'invito di Nahuel caschi a fagiuolo... per quanto riguarda Edward e Bella, abbiate pietà! Sicuramente non sarò riuscita a caratterizzarli bene, ma li detesto così tanto che per me è impossibile scrivere di loro decentemente.
Spero che questo capitolo non vi abbia deluse; ringrazio tutti quelli che hanno messo fra le ricordate/seguite/preferite/ questa ff, i lettori silenziosi se ci sono e mila theodora, francy voltura potter e Beauty per aver recensito. 
A presto!
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Aching heart