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Autore: SlytherinsQueen    27/08/2013    2 recensioni
Una ragazza è riversa sul pavimento del bagno, in posizione supina.
Suda freddo.Trema.Ha sballato ancora.Ha vomitato tutta l’anima insista in se stessa. Il trucco le scivola via dagli occhi rigandole di nero le guance arrossate. Sembra una bambola gotica.Non vede niente.Non sente niente.Tutto gira.Tutto è bianco.Tutto la soffoca.
- Hermione! -Una voce femminile ha parlato, lontana.Si sente sollevare.“ Volo!”
... curiosi?
Genere: Introspettivo, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Pansy/Theodore
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Il silenzio scese immediatamente in tutta la stanza, gelido come una corrente d’acqua improvvisa.
- Tu…! – riuscì a dire Harry assottigliando lo sguardo.
Gli altri due erano troppo impegnati a tener la bocca aperta per dire qualcosa.
- Ciao ragazzi!- ghignò la ragazza.
Non c’era nulla di umano in lei.
- Che … che diamine ci fai lei qui?- ribattè Harry, rivolgendosi al suo padrino.
- Ti ricordo che questa è casa mia!- rispose l’uomo serio - E del resto, Harry, questa è una riunione dell’Ordine …
- La faccenda è seria!- lo interruppe Lupin.
- Allontanati dalla mia famiglia, mostro!- proferì perfido Ron.
- Adesso basta, Ronald!- intervenne la signora Weasley. Il volto pallido e segnato da profonde occhiaie. Il signor Wesley le mise una mano sulla spalla.
- Sedetevi ragazzi!- disse autoritario.
I due figli obbedirono, Harry rimase in piedi.
- Perché ci avete portati qui, Sirius?- chiese il Prescelto con lo sguardo fisso sulla riccia, che di rimando lo guardava con sfida – Perché lei è … che diavolo ci fa questa fuggitiva ASSASSINA SULLA… SULLA NOSTRA MOQUET?- urlò uscendo dai ranghi.
Il cuore gli batteva all’impazzata.
La ragazza rise crudele.
- Quella è paura, Potter?- lo sbeffeggiò lei.
- MA PERCHE’ NON PORTATE FUORI QUESTA PAZZA!- urlò il ragazzo.
- L’hai detto tu stesso: sono una … “ fuggitiva assassina”, ho bisogno di un posto dove nascondermi!- ghignò.
- Merlino, ma la sentite?- disse Harry incredulo.
- Harry, sta’ zitto!- lo rimbeccò Sirius .
- Giusto! “ Harry, sta zitto!” Vorrei poter starmene zitto, ma sai Sirius, ho soloun licantropo neonatoin casa con altre mille persone e nessuno… NESSUNO SI DEGNA DI DIRMI NULLA!- era fuori di sé dalla rabbia.
- Non ci stai dando modo di spiegare, Potter!- intervenne Tonks, i capelli color platino e gli occhi di un violetto lillà.
- Ok, ok! Sto zitto … QUINDI?
- Siediti!- lo rimbeccò il padrino.
Harry gli scoccò un’occhiataccia.
- Ma perché non è legata! Legatela almeno!- sbottò il ragazzo.
- Guarda che sono qui!- lo rimproverò la ragazza, cominciava a scocciarsi.
- Ed è questo il problema!- intervenne Ron.
- Ti è ritornata la voce?- disse la ragazza.
- A te il senno non torna,invece, vero?- la sbeffeggiò il rosso.
La ragazza scosse la testa, ma non rispose.
Se ne stava sul ciglio della porta, le braccia conserte, guardando uno ad uno gli ospiti nella sala, con un ghigno malevolo stampato il faccia. Sembrava li volesse sfidare tutti.
- Dunque – sospirò Remus – il punto è che voi siete qui perché , per salvare le apparenze, abbiamo dovuto ritirarvi da scuola come tanti altri studenti. Molti genitori, come ben saprete hanno sporto denuncia al Ministero e se il colpevole non viene scoperto la scuola chiuderà per mancanza d iscritti!
- Allora che aspettate a consegnarla!- sbottò Harry.
- Ma dico, Harry , ti ha dato di volta il cervello?- disse Molly – Era tua amica prima di..
- Prima di scoprire che era un lycan, mamma?- la rimbeccò Ron – Perdonami, ma non riesco ancora a crederci.- poi si rivolse alla ragazza – Hai dormito a casa mia,hai dormito con mia sorella, nel mio letto. Abbiamo seguito Harry alla ricerca degli Horcrux…e se ti fosse successo allora? Che avremmo potuto fare?-
- Non sarebbe dovuto mai succedere!- disse sottovoce la ragazza.
- Ragazzi, sto cercando di arrivare al punto… - li interruppe di nuovo Remus, schiarendosi la voce – Gli Ultimi la stanno cercando e il suo branco è con loro!
- Ah, hai anche un branco?- intervenne Harry sarcastico.- Perfetto! E quanti altri Granger lycan dobbiamo aspettarci?
- Grazie, Remus. Non potevi essere più delicato!- sbottò la ragazza.
- Non mi lasciano parlare!- affermò lui .
- Possiamo ascoltare?- disse la piccola di casa Weasley – Ho mal di testa e la questione non mi piace per niente.
- Te ne sono grato, Ginevra.- la ringraziò Remus,alzandosi.
Calò il silenzio.
- Dobbiamo fare qualche passo indietro: i lycan, si dividono in famiglie. Numerose famiglie! Possiamo definirli i lupi mannari per eccellenza: sono quelli come loro che danno vita a quelli come..me! – si fermò un attimo - Un lycan, nasce con il gene del lupo in corpo, ora non vi sto a raccontare il perché e il percome, sarebbe troppo lungo. Sappiate solo che tutto è legato ad una antica maledizione avvolta nelle leggende dei primi popoli indigeni. Per poter scatenare il gene devi uccidere un essere umano. Dopo di chè ogni Luna Piena …bhe sapete quel che accade.- disse imbarazzato- La differenza è che con il tempo, lororiescono a controllare la trasformazione fino al punto da potersi trasformare a piacimento!
- Chi hai ucciso? – chiese Harry – intendo… prima della ragazzina dell’altra notte!- ghignò sfottendola.
- Grayback! Non farmi altre domande, sai bene di quella notte.- lo arrestò lì, secca.
Lupin riprese.
- Dicevo: Hermione è un neonato! Non sa tenere a freno le emozioni, è istintiva e non sa controllare la rabbia. Ciò provoca improvvise trasformazioni e la rende più pericolosa di tutti gli altri della sua specie. E’ vulnerabile e non saprebbe difendersi con astuzia! - continuò l’uomo.
- Sono ancora qui…!- disse la ragazza visibilmente seccata.
- In virtù di ciò - intervenne Sirius con una occhiataccia rivolta ad Hermione – l’unica cosa da fare è tenerla qui per un po’, avvisare la scuola che l’abbiamo trovata e cercare di “ rieducarla”! Minerva capirà …
- Rieducarla..si!- disse Harry – Bhe, voi siete tutti pazzi!- si alzò e si sbattè la porta alle spalle.
Ron, scosse la testa:
- E come intendete fare?- chiese sarcastico.
- Mi tortureranno, mi metteranno al rogo e io dovrò tenere duro.- rise lei
- Non è esattamente così!- rise Sirius – C’è un metodo più semplice ma che richiede impegno e dura prova!
- E’ tutta una questione psicologica: deve studiare se stessa. Imparare a conoscersi, a controllare le proprie sensazioni. A domare il lupo che è in lei…!- disse Lupin
- E per l’omicidio? – intervenne Tonks
- Svieremo le indagini: del resto tu e Kingsley avete agganci al Ministero, tali da far trapelare false notizie.- chiese Sirius all’uomo in fondo alla stanza.
Quello annuì.
- Ovviamente manterremo il segreto per tutto il tempo, e per tutto il tempo saremo tutti quanti presenti il più possibile. Che ne dite?- domandò Lupin speranzoso.
- Bhe ecco … per noi va bene. Resteremo fin dopo Natale. Casa nostra è così vuota ormai! E Hermione deve passare il Natale…in famiglia!- rispose Molly affettuosa.
La ragazza fissò la donna con occhi vuoti.
- E io sarei contenta di sottrarre Teddy ai miei genitori! Mi stanno viziando il bambino! - rispose Tonks con un sorriso.
- Io ci sto!- aggiunse Ginny. Poi si rivolse al fratello – Diamole una possibilità!-
Il ragazzo non rispose.
- Bene, se non c’è altro da dire …- disse Hermione – io andrei a farmi una doccia. Mi sento…selvaggia! – ghignò e andò via lasciandoli ammutoliti.
ROn ruppe il silenzio.
- Perché la stanno cercando?- chiese serio.
- I Granger sono il branco di lycan più influente della Gran Bretagna. Lorone hanno bisogno per creare seguaci…!- rispose Sirius.
- Seguaci?- chiese Ginny perplessa.
- Si, Ginevra!- rispose l’uomo secco. Sembrava volesse interrompere la conversazione. Ma la curiosità della ragazza travisò.
- E per quale ragione, Sirius? Non vorranno riprendersi il potere o peggio…?- chiese preoccupata.
- Basta così!- tuonò il signor Weasley – Non una parola di più, Sirius. Le nostre sono solo supposizioni, non è il caso di allarmare i ragazzi!
- Abbiamo ucciso un’orda impazzita di Mangiamorte, papà. Potreste anche tenerci al corrente!- lo rimbeccò Ron.
- No!- questa volta Remus fu categorico.- Tuo padre ha ragione. Vi terremo informati quando saremo sicuri di ciò che supponiamo!
- Direi che la riunione è finita! Vado a preparare la cena. Ginevra,dammi una mano!- disse la signora Weasley.
- Mamma…!- si lagnò la ragazza.
- Ma quando crescerai!?- la rimproverò la donna.
 
 
 
Harry riempiva a grandi passi la sua stanza di sopra, nell’ala più remota dalla casa.
La gabbia di Edvige era vuota da tempo : non si era mai minimamente sognato di rimpiazzarla con un altro animale. Del resto, era stata la sua prima vera amica!
La teneva lì, di fronte al suo letto, sperando di svegliarsi ancora una in piena notte alle sue urla: odiava stare al buio in gabbia. Amava cacciare a quell’ora!
Amicizia.
Che gran fregatura!
Era stato per lungo tempo amico di una persona diversada quello che era veramente e non lo aveva mai saputo.
Doveva accadere ciò che è accaduto per saperlo!
No, non l’avrebbe perdonata facilmente!
Qualcuno bussò.
- Non sono in vena!- rispose.
- Lo so, ma … possiamo semplicemente parlare?
Harry ne rimase visibilmente sorpreso.
Hermione era dietro quella porta.
- Ho detto che non sono in vena!- rispose con meno convinzione.
- Vorrà dire che mi accuccioa terra qui, finchè non uscirai da quella stanza! Dovrai farlo prima o poi…
Il ragazzo non potè darle torto.
Era determinata, come al solito!
Non le rispose.
- Ascoltami!- riprese piano la ragazza – Ti ho mentito. Ti ho deluso. Mi dispiace. Ma ho dovuto farlo. E’ la mia famiglia, sono parte di me. Non ti chiederò scusa per averli protetti, per aver protetto me stessa. Mi avreste fatta impazzire, con tutte le vostre manie di apprensione! Così come non pretendo le vostre scuse per ciò che ci siamo urlati contro, per le umiliazioni pubbliche…no, non voglio le vostre scuse. Ma dobbiamo condividere questa casa per i prossimi mesi, malgrado il tuo volere, malgrado il mio volere . Devi accettarlo che ti piaccia o no! Quindi propongo una tregua per il quieto vivere…che ne pensi, Potter?
Il ragazzo non rispose ma ci pensò su.
In effetti aveva ragione, almeno sull’ultima parte del discorso.
Sarebbe stata dura.
Aprì la porta e le tese la mano.
- Solo per il quieto vivere, Granger. E vedi di controllarti: non vorrei vederti sfasciare la miacasa!
 
  
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