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Autore: xmiriam    28/08/2013    1 recensioni
Cosa succederebbe se due mondi completamente distinti si unissero, formando una cosa sola? Ebbene sì, questa è una Dramione.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Dear Hermione 
Stava sorgendo il sole, erano appena le sei meno dieci. Io ero seduto sul davanzale della finestra dell’ufficio di Silente, lo stavo aspettando da troppe ore, e lui ancora non era tornato; niente mi poteva distogliere dai miei pensieri, niente e nessuno. Non avevo voglia di alzarmi, era come se qualcosa fuori dalla finestra attirasse la mia attenzione, ma non c’era niente là fuori.
All’improvviso una voce mi fece sobbalzare: «Ancora sveglio, Draco?» mi chiese Albus Silente; aveva la faccia di uno che non aveva dormito per tutta la notte, d’altronde come me. «Oh, professore, io stavo…» mi giustificai «Lo so, Draco» annuì il professor Silente «Dov’è adesso?» chiesi irrequieto «Al San Mungo, i medici si prenderanno cura di lei, non temere» mi tranquillizzò battendo una mano sulla mia spalla. Io poggiai il mio viso sulle mani. «Starà bene…» affermò; io lo guardai negli occhi: non l’avevo mai notato in quei quattro anni a Hogwarts, ma quell’uomo aveva gli occhi azzurri; sicuramente non avrei avuto più occasione di guardarlo negli occhi. «…lo giuro» aggiunse mantenendo il suo sguardo tranquillo e sereno. «Anche Hermione me l’aveva giurato e ora è in coma su un letto del San Mungo» constatai riappoggiando il mio viso alle mani. Dopo qualche minuto ritornai a guardarlo; quel suo sguardo mi metteva veramente in soggezione. «Meglio che io vada» asserii e uscii dalla porta dell’ufficio.
Mi sentivo strano, come se mi mancasse qualcosa; i corridoi erano deserti e non me ne stupii più di tanto. Scesi nei sotterranei ed entrai nella sala comune Serpeverde, anch’essa vuota. Era incredibile come la mia vita fosse diventata buia e fredda in così poche ore.
25 agosto 1995
Le vacanze stavano per finire mancavano pochi giorni all’inizio della scuola; ero andato a trovare Hermione tre giorni prima e non è che stava tanto bene. «Dai mamma, voglio andarci anche oggi» gridai a mia madre «Tuo padre non vuole, Draco» si giustificò mia madre «Lui non lo verrà a sapere» dichiarai facendo spallucce; lei mi guardò con gli occhi ridotti a fessure. «Sei l’unica che mi può accompagnare» ribadii alzando il tono della voce. Mia madre mi guardò con uno sguardo intimidatore e dopo qualche minuto acconsentì ad accompagnarmi al San Mungo con la Materializzazione Congiunta «Mi raccomando, acqua in bocca; se tuo padre lo viene a sapere che stai andando di nuovo dalla Mezzosangue ci Crucia a tutti e due» bisbigliò «Non chiamarla così, mamma» la ammonii e lei alzò gli occhi al cielo. Presi la lettera che avevo scritto mezz’ora prima e partii con mia madre al mio fianco. Scriverle lettere mi faceva sentire molto più legato a lei; nella lettera, con un inchiostro verde scuro c’era scritto:
Cara Hermione,
Come stai? Sei sempre nei miei pensieri. Mi sono sforzato, ho provato a non pensare alle condizioni in cui stai, ma non ci riesco proprio.
L’anno scolastico sta per cominciare, non ne ho proprio voglia; i corridoi di quella scuola sono ormai vuoti senza di te.
Sembra che il tempo non passi mai, quest’estate mi è sembrata lunga quasi un secolo.
Mi manchi tanto.
Con amore,
Draco.
Appena arrivati al San Mungo, entrai nella sua stanza, c’era già qualcuno: Potter e Weasley erano anche loro lì. Non avevo voglia di parlare; la guardai per qualche secondo, mia madre poggiò una mano sulla mia spalla come a volermi consolare: Hermione aveva l’aria serena, gli occhi chiusi come se dormisse. I suoi capelli castani e crespi erano sparpagliati su tutto il cuscino bianco. Era bella, anche in quelle condizioni; era bella sempre.  
Dopo qualche minuto poggiai la lettera sul comodino accanto al letto assicurandomi che nessuno potesse prenderla; glie lo dissi anche a Potter e a Weasley, anche se non ero sicuro che mi sarei potuto fidare. Osservai per un’ultima volta Hermione, distesa sul letto, impassibile, poi lasciai la stanza con mia madre al mio fianco.
***
Hermione tells
Gli sportelli del treno si aprono, prendo Grattastinchi tra le mie braccia, la borsa e il baule. Saluto mamma e papà e salgo sulla locomotiva scarlatta. E’ il mio primo anno a Hogwarts, sono nervosa e spaesata allo stesso tempo. Spingo il baule fino ad uno scompartimento: dentro c’è un ragazzino solo che piange. Apro la porta scorrevole dello scompartimento ed entro: il ragazzino si asciuga velocemente il viso con la manica del suo golf a quadretti e poi mi guarda. «Ciao, stai bene?» gli chiedo sedendomi sul sedile davanti al suo; non mi risponde, ma ricomincia a piangere. «Sono Hermione Granger» mi presento rivolgendogli un sorriso incoraggiante. «Io sono Neville Paciock» mi dice, offrendomi la sua mano tonda e rosea, io glie la stringo. «Cosa è successo, Neville?» gli chiedo lasciando la sua mano. «Io… ho perso Oscar» risponde con voce sottomessa e poi ricomincia a piangere. «Oscar?» domando io, molto confusa. «Il m-mio r-rospo» contesta con la voce scossa dai singhiozzi. «Oh, mi dispiace veramente moltissimo, posso aiutarmi in qualche modo?» propongo guardandolo con indulgenza. «Potresti c-chiedere in giro se qualcuno del t-treno l’ha visto?» balbetta abbassando lo sguardo. «Certamente, tu aspettami qua» gli dico con un tono gioviale. Lascio Grattastinchi sul sedile, ma lui sale subito sulle gambe di Neville, speranzoso di ricevere coccole.
Il treno è affollatissimo: incrocio tre ragazzi per lo meno del terzo anno: due di loro sono identici con dei capelli di un rosso acceso e l’altro ragazzo è più scuro di carnagione; lo chiedo a loro: «Scusatemi ragazzi, avete visto un rospo in giro?» loro si guardano a vicenda con uno sguardo eloquente. «No, mi dispiace» risponde uno dei gemelli rossi. Continuo con la mia ricerca. Incrocio altri tre ragazzi, questi sono del primo anno però: a primo impatto noto i capelli di quello che deve essere il ‘leader’, sono di un biondo platinato, ha gli occhi grigi e un ghigno sulle labbra. Gli altri due dietro di lui sono grossi e tarchiati. «Scusatemi, un mio amico ha perso il suo rospo, l’avete visto in giro?» dico e loro ghignano. «Chi è l’idiota che si porta un rospo in giro?» chiede il biondo scoppiando in una sonora risata. «Oh, io sono Draco Malfoy e loro sono Tiger e Goyle» aggiunge con aria altezzosa. «Hermione Granger» rispondo e ricambio anche io lo sguardo altezzoso. «Dovresti scegliere le persone giuste con cui fare amicizia, Granger, è un consiglio» afferma alzando il sopracciglio sinistro. Tende la sua mano bianca e magra e io la prendo e glie la stringo dicendo: «Non ho bisogno di qualcuno che mi dica con chi fare amicizia, so cavarmela da sola, grazie, Malfoy» sorrido scettica, lascio la sua mano; il suo sguardo è sbalordito, gli occhi grigi spalancati. Gli rivolgo l’ultima occhiata e poi li sorpasso urtando appositamente la sua spalla con la mia.
Continuo a camminare, guardo un po’ dentro tutti gli scompartimenti e poi entro in uno occupato da due ragazzini della mia età: uno con i capelli rossi somigliate molto ai gemelli che avevo già incontrato e l’altro ha degli occhiali rotondi, occhi verdi e i capelli neri; il rosso tiene la bacchetta puntata sopra il suo topo profondamente addormentato. «Qualcuno ha visto un rospo? Un ragazzo di nome Neville l’ha perso» affermo «No» dice il ragazzo con i capelli rossi. «Oh, state facendo magia! Vediamo, allora» constato, gonfiandomi il petto. Il ragazzino rosso si schiarisce la gola e cerca di ricordarsi le parole «Per il sole splendente, per il fior di corallo, stupido topo diventa giallo» il topo si colora di un bagliore giallo ma poi ritorna marrone; il ragazzino rosso è deluso, l’altro si trattiene le risate. «Sei sicuro che sia un vero incantesimo? Beh, non funziona, direi. Naturalmente anch’io ho provato a farne alcuni semplici e mi sono riusciti sempre» dico, esco fuori la bacchetta e vado a sedermi davanti al ragazzino con i capelli neri. «Per esempio…» punto la bacchetta sugli occhiali del ragazzino davanti a me; lui è molto spaventato. «Oculus Reparo» pronuncio, e in un baleno gli occhiali del ragazzino si aggiustano «Va meglio, dico bene» gli altri due non osano proferir parola. Trasalgo nel momento in cui il ragazzino davanti a me si toglie gli occhiali e dico: «Per tutte le cavallette, tu sei Harry Potter! Io sono Hermione Granger, e… tu sei?» chiedo al ragazzino rosso. «Ehm, Ron Weasley» farfuglia con la bocca piena di Tuttigusti +1. «Piacere» pronuncio con aria disgustata. «Vi conviene indossare le vostre divise, manca poco all’arrivo» annuncio; Harry si guarda la maglietta, e Ron non sa che dire. Io faccio per andarmene quando mi fermo a guardare Ron. «Hai dello sporco sul naso, a proposito, lo sapevi? Proprio qui» avverto Ron toccandomi il naso; lui mi guarda confuso con una caramella che gli esce dalla bocca e poi si strofina il suo. 
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Ciao a tutti!:)
Eccomi ce l'ho fatta a pubblicare un nuvo capitolo!:)
Qui possiamo vedere per la prima volta in questa fanfic Narcissa Malfoy (<3) che è la madre più dolce del mondo magico!
Nella seconda parte del capitolo c'è una parte della riabilitazione di Hermione! 
I capitoli d'ora in poi saranno strutturati sempre così, non vi dico il numero di capitoli che troverete così però!
Qualche giorno fa ho pubblicato una Rose\Scorpius che sarebbe il seguito di una Dramione, se volete leggerla è qui!
Se volete contattarmi potete trovarmi su twitter @acciomiriam anche per fare una chiacchieratina ahahah 
Spero vi sia piaciuto!
RECENSITEEEEE
Un bacio<33
Miriam.
(Questo colore è troppo chiaro forse?) 
  
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