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Autore: Kokky    03/03/2008    4 recensioni
Un mondo parallelo e antico, popolato da vampiri che si muovono nell'ombra e umani troppo ciechi sui nemici succhiasangue. L'esercito, i positivi e gli alchimisti sono gli unici che possono proteggere l'umanità da ciò che stanno bramando i vampiri...
Un'umana insicura. Due piccoli gemelli. Un vampiro infiltrato. Una squadra di soldati. Una signora gentile e un professore lunatico. Una bella vampira e il capo. Due Dannati. L'Imperatore e i suoi figli. Una dura vampira. E chi più ne ha più ne metta!
Di carne sul fuoco ce n'è abbastanza :)
Provare per credere!
Genere: Fantasy, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Positive Blood' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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31 – Lettere

 

Niente può cambiare il mio mondo.

Non esiste qualcosa che fa paura a vampiro, nulla che possa far battere il nostro cuore di pietra. Forse solo il brutto può infastidirci, essendo creature estremamente vanitose.

Adoro stuzzicare gli stupidi esseri umani, sono divertenti nei loro atteggiamenti esagerati ed esasperati. Si credono chissà cosa, si vantano pure della loro intelligenza, si ammirano di nascosto.

Vederli spaventati, supplicanti, arrabbiati; ciò mi piace. Hanno una vasta varietà di espressioni, di modi di fare e di parlare, di muoversi. Ma sono tutti uguali, prede a cui bere il sangue, dolce sangue.

Eppure non me l’aspettavo qui... alcuni umani si mostrano coraggiosi, in modo stupido ed eroico. Ma in fondo lo fanno per la fama, no? Però... lei non aveva un pubblico. Non aveva nessuno che l’accompagnasse, c’erano solo lei e la sua stupidità umana.

Però gli esseri umani sembrano felici, nella loro ignoranza.

Proprio perché non sanno.

Sì, ma... l’umanità ti attrae. Il calore della pelle, il gusto del cibo, la paura della morte.

Sta zitta.

Quella ragazza castana aveva le labbra calde e umide, vive. Ha avuto il coraggio di andare da un vampiro.

C’è chi ha poca considerazione della propria vita.

O forse sapeva che non l’avresti toccata, Adam?

 

Un ragazzo biondo scosse la testa con veemenza, odiando la maledetta vocina che contrastava ogni sua certezza. Ma anche le certezze possono essere false.

 

 

Violet era dentro una carrozza rivestita con una tappezzeria floreale, avente morbidi sedili con cuscini ricamati; era una di quelle per ricchi e benestanti.

Il cocchio percorse un grande viale che finiva in una villa rosa pallido, con due scalinate che si incontravano sul portone e le luci accese nel buio della sera. La carrozza si fermò di fronte all’edificio e Violet scese subito, senza guardare il cocchiere e la villa, salì in fretta da una delle scale, fino ad entrare dal grande portone. 

Lasciò cadere annoiata il suo cappotto bianco sul pavimento ricoperto da uno sfarzoso tappeto, che fu prontamente raccolto da una cameriera. Camminò altezzosa calpestando tutto con degli stivali di camoscio, girando e dirigendosi alla sua camera.

Appena arrivata si sedette elegantemente su una poltrona nella stanza, che faceva da anticamera alla camera da letto vera e propria. Con un cenno d'occhi fece entrare la cameriera che aspettava ansiosa di portare le lettere della “signora”.

Porse le buste a Violet e poi si ritirò, dopo un profondo inchino. La bambina aprì tutte le lettere, poi prese la prima, la più importante, ed iniziò a leggere. 

“... È arrivata l'ora, mia cara Viola.

Prepara i fratelli di gelo, portali dove devono.

Prendi ciò che dev’essere preso. Fatti aiutare dal biondo.

Entro un mese tutto deve essere pronto.

A presto, nel nuovo sogno!...”

Sul sorriso della viola apparve un ghigno, che poco si addiceva ad una bimba di quell’età. Ma lei era molto più vecchia di quanto dimostrasse, come ogni suo simile e fratello di gelo.

 

 

« Adam, ti è arrivata una lettera! » disse bussando il professore, che portava con sé alcune buste  per i positivi. La porta si spalancò e il biondo prese velocemente la sua lettera, poi con un sorriso congedò Arthur.

Seduto nella sua stanza poté subito aprire la busta gialla e sottile. Lesse tutta la lettera in un minuto scarso, poi buttò il foglietto per terra, coricandosi con foga sul letto.

... Doppiogiochista sei pronto?

I fratelli stanno arrivando a farti visita.

Prepara loro un bel banchetto, una festa indimenticabile.

Hai un mese.

A presto, nel nuovo sogno!...

Adam scacciò con facilità il viso di Sofia dai suoi pensieri, doveva prepararsi. Si leccò le labbra, ghignando, e chiuse i suoi bei occhi blu mare un’altra volta.

*

 

 

 

 

32 – Party

 

Sofia non prendeva la pillola arancione da due giorni, e già si sentiva strana. I suoi sensi si acuivano sempre di più, rendendole quasi fastidioso guardare ciò che la circondava, mentre le orecchie soffrivano per l’aumento improvviso dell’udito. E il suo cervello lavorava febbrilmente, come se prima fosse stato in vacanza per troppo tempo, ed ora avesse un mucchio di roba da fare.

Non provava alcuna paura per i vampiri che si aggiravano all'esterno, lei era molto più forte. Lei aveva paura di quell’unico vampiro “superiore” infiltrato fra le sue prede preferite.

Per questo non prendeva più le pillole, non poteva farsi trovare impreparata. Ciò che si era completamente dimenticata era il fattore festa. Proprio per questo si stupì di vedere Ginger tutta agghindata e sorridente, prima di squadrare Sofi e di fare una smorfia scocciata.

« Ma non sei ancora pronta!? » chiese la signora, mettendosi un po’ di profumo.

« Per cosa, Ginger? » rispose Sofia con un’altra domanda.

« A volte mi stupisci davvero... oggi è il tuo compleanno, possibile che te ne sia completamente dimenticata? » ribatté Ginger, aprendo l’armadio di Sofi, cercando un indumento adatto.

« Diamine, hai ragione! » esclamò Sofia, ricordandosi che le avevano organizzato una festa alla villa.

« Sei senza speranza, ma ora... vediamo di vestirti per bene, oggi si balla! » disse Ginger, con uno strano luccichio negli occhi.

 

Le due donne camminavano lentamente sul vialetto di ciottoli bianchi. La più anziana, Ginger, indossava un vestito bianco, che contrastava con la sua pelle ed i capelli, lungo fino alle caviglie, decorato e con qualche balza. Dietro di lei Sofia inciampava e la malediceva. Aveva i capelli castani sciolti sulla schiena ed indossava un abito blu mare lungo, con una balza di dietro, e sottili spalline. Era decisamente scollato.

« Mi chiedo dove tu abbia trovato questo! » disse a Ginger, indicando sé stessa e il vestito.

« È mio, di quando ero giovane. Noto che sta benissimo, risalta con la tua carnagione chiara. » esclamò felice la signora.

« Un’altra cosa... da dove ti è uscita l'idea del ballo? E come hai fatto a coinvolgere tutti? » chiese Sofia, stralunata. Ginger le rispose con un occhiolino.

« Hai già sedici anni, da oggi... è l'età adatta per un ballo. » spiegò la signora, sorridendo ampiamente.

« Ah. » sillabò Sofi, rinunciando a far cambiare idea a Ginger, ormai era già tutto prestabilito.

 

 

La villa bianca brulicava di vita. Tutti i positivi si erano concentrati in un gran salone, il Salone delle Camelie, e chiacchieravano amabilmente. Sofia nemmeno li conosceva tutti, ma salutò ad uno ad uno gli invitati, sorridendo. C’era anche Elisabeth, con un bellissimo abito verde, come i suoi occhi.

Sofia si rifugiò dalla rossa e dai gemelli, vestiti tutti e due elegantemente, che progettavano scherzi a non finire.

« La vedi quella signora là...? » chiese Ryan, sorridendo malizioso a Rupert.

« Quella con l’abito bianco? » esclamò il suo gemello. L’altro assentì chinando il capo. « E allora? » chiese Rupert.

« Che ne dici di... renderle più colorato l’abito? » disse Ryan, furbamente.

I due si allontanarono poco dopo, con un sorrisetto angelico stampato sul volto.

Sofia e Lisa scossero le teste, divertite. Si trovavano d’accordo spesso, come se fossero amiche da sempre. La loro era un’amicizia naturale.

In fondo al Salone, poggiato sul muro decorato con foglie e rilievi di marmo, c’era un ragazzo. I suoi occhi blu mare vagavano per la stanza, mentre il suo respiro cessava. C’erano troppi positivi per potersi controllare alla perfezione, ma resisteva.

Si toccò i capelli biondi, raccolti in una coda con un nastro di raso. Indossava un completo nero e una camicia bianca, sbottonata sul petto in modo irriverente.

Senza voltarsi, notò che qualcuno si stava avvicinando, diretto proprio verso di lui.

« Adam! » esordì l’altro, mentre il biondo si girava svogliatamente.

« Sì, Albert? » chiese cortesemente, squadrando il quarantenne dagli occhi acquosi.

« Non fare il timido... non la inviti a ballare? » gli sussurrò Albert, indicando prima le persone che danzavano nella sala e poi due ragazze, messe di lato, che chiacchieravano. Erano quella nuova e Sofia.

“Ma cosa...?”  pensò Adam, rivolgendo uno sguardo interrogatorio al suo interlocutore.

« Lo so. Sofia è andata nella tua camera, ha chiesto le indicazioni a me. » disse Albert con tono di chi la sapeva lunga, sorridendo maliziosamente.

“Oh. Sembra quasi una vecchia zitella.”  si lasciò sfuggire Adam, fra mille pensieri. « Capisco. » esclamò soltanto.

« E allora vai, no? » disse Albert, dandogli una pacca sulla schiena.

“Non dirà sul serio...”  pensò Adam, scrollando le spalle, prima che Albert lo prendesse per un braccio e lo cercasse di trascinare.

« Ci vado da solo, grazie, Albert. » sibilò allora, trucidandolo con lo sguardo.

Il signore sorrise incoraggiante, mentre il vampiro si incamminò verso Sofia con fare indifferente e sprezzante.

 

« Ciao. » esclamò una voce alla loro sinistra. Elisabeth e Sofia si girarono nello stesso instante, ritrovandosi di fronte Adam ghignante.

Sofi strabuzzò gli occhi, mentre Lisa salutò educatamente il bel ragazzo.

« Posso avere l’onore di questo ballo, signorina? » chiese lui, porgendo la bianca mano alla festeggiata. Sofia rimase immobile a guardare quella mano tesa di fronte a sé, finché Beth non la spinse gentilmente verso Adam, con fare eloquente.

« S-sì, certo. » rispose Sofi. “Sono capace di andare nella tana del nemico e poi mi imbarazzo così? Mah...”  pensò lei, prendendo la mano di Adam e avvicinandosi al vampiro.

“Forse... non mi aspettavo questa gentilezza, se così la si può chiamare.”

Adam mise una mano sulla schiena di Sofia, avvicinandola ancora di più a sé. Poi ghignò compiaciuto.

*








Bonjour! *w* Ho appena finito il 32! Lo posto subito e in fretta, visto che devo andare a studiare...
Ringrazio i preferiti, e soprattutto mikybiky!
Che recensione lunga e stratosferica! Devo dire la verità... dopo averla letta mi sono messa a saltare e a ballare per la stanza, sconcertando non poco mia madre (già provata da altre cose xD)... "ogni capitolo in più segna una maturazione" Qui mi sono commossa, sisi! E poi anche: "ma ad ogni capitolo aggiungi qualche particolare alla scrittura (aggettivi, sostantivi ecc) che rendono la storia, già di suo bellissima, ancora più interessante!"... Waaa >w< Grazie, cara! Io i miglioramenti non li noto (i miei, soprattutto xD), ma se lo dici tu mi fido *w*
Logan piace °_° Beh, bene! XD... la storia continuerà per un bel po', come da programma. So già cosa accadrà, quindi stanne certa xD
Sai... se le protagoniste non sono curiose e coraggiose non si va avanti con la storia. Poi un animo coraggioso piace sempre, se non si esagera. Ogni protagonista di fantasy ha una dose di coraggio, sisi xD
Adam deve essere fascinoso, lo voglio così *_* XDDD
Sono contenta che Sofi ti piaccia così tanto. Adam ha successo °_° (mah xD)... Armelia è fatta per non piacere, mi sa. Va beh, io li adoro tutti xD
Comunque grazie mille! *__*

Alla prossima. E commentare non fa mai male xD
   
 
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