Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: SuccoDiZucca87    28/08/2013    3 recensioni
"What's in a name?
That which we call a rose by any other name would smell as sweet." Romeo and Juliet.
I ricordi di Hogwarts sono lontani e rinchiusi in un vecchio cassetto in fondo al cuore. Ron ed Hermione, così come Harry e Ginny, non sono più coppia fissa, ma rimangono dolci ricordi dell'adolescenza. Tante, tantissime, cose son cambiate negli anni a venire. Come può una Ginny forte, bella ed innamorata della sua nemesi cambiare la vita di Hermione? Un epilogo alternativo a quello della nostra JK Rowling.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
capitolo 4

Capitolo 4 - Emergenza cioccolato

Dedicato a Chiaretta.
Buon compleanno, stella!

«Scrivi: Hermione... » Ginny, sdraiata a pancia in giù su una sdraio a bordo piscina della villa di Theo. I lunghi capelli rossi illuminati in splendidi riflessi dal sole, gli occhiali grandi e scuri, una cuffia del lettore mp3 nell'orecchio e l'altra penzolante, da cui usciva forte e chiara della musica house del momento.
«Ma sai che il t9 del mio babbatel non sa mai come scrivere Hermione? » esclamò la rossa. Il telefono cellulare babbano, appunto il babbatel, in mano e l'aria concentrata di chi sta facendo qualcosa di molto importante.

«Ginny, ma la vuoi smettere con 'ste cose? Neanche più i babbani ci credono!», disse l'amica, ormai arresa alla famosa cocciutaggine di Ginevra Weasley.
«Scrivi Hermione e ... Luke, il maestro di tennis di Theo. Si proviamo con Luke, non te l'ho ancora presentato» fronte aggrottata, lingua che spunta dalle labbra. «ecco, inviato! Ora aspettiamo il verdetto».
Bip bip..bip bip..

«Oh, miseriaccia! Solo il 25% di probabilità che il vostro amore sia vero! Che palle, era proprio carino! ».
«Ginevra, vuoi smetterla per favore? » l'aria annoiata di chi ha già sopportato troppe volte quel supplizio. «ti prego... » disse Hermione.
«Her-mione e... » quell'aria da dea, con quei capelli rossi e la pelle chiara; da diva con quegli occhiali da sole; da bambina con la lingua fuori dalle labbra per lo sforzo. «Ah si, Simon! Proviamo! -
«Ginevra Molly Weasley, ora BASTA! Hai raggiunto l'apice, con Simon: NO!»
«Ma Herm, suvvia! Se tu non vuoi andare agli appuntamenti dovrò pur trovare un modo per farti sposare ed avere tanti marmocchietti, no? » concluse schivando una scintilla rossa che aveva appena raggiunto la sua sdraio.
«Continua pure a giocare con le stupidaggini babbane, ma con Simon no. Non ci provare neanche o ti uccido».
Hermione e.... e ora con chi la metto?! pensò l'amica. Le sto prensentando tutti i migliori scapoli di Londra, certi pezzi di figaggine che se non fossi fidanzata, mannaggia... Tipo, Luke. Alto, occhi scuri, quella schiena...e quel fondoschiena! Il tipo perfetto proprio.......
ehm...
che stavo dicendo? Ah si, giusto, con chi la piazzo ora? E se...
Hermione e Draco.
Invia.
Che nomi assurdi, sicuramente i babbani non avranno mai sentito due nomi così.
Bip bip..Bip bip
«Ancora con questo gioco, Ginny?»
«No, tranquilla. È Theo!» e, a momenti, non le prese un colpo.
«Che hai combinato, Ginevra?» bastò un colpo di bacchetta per far sfuggire di mano all'amica il telefono e farlo arrivare a sé. E leggendo il messaggio, per poco non prese un colpo anche ad Hermione.

Hemione e Draco.
Compatibilità al 99%.

«Ginny, mai più. Mai più»
«Beh è chiaro che sia solo uno stupido gioco babbano, no? Oppure... »
«Oppure vuol dire che l’1% è talmente pieno di odio da non farci stare neanche nella stessa stanza».

Discorso chiuso, pensò Ginny guardando l'amica furiosa alzarsi ed andando a mettere i piedi nell'acqua tiepida della piscina.
«Senti, Herm. Perché per perdonarmi stasera non ti fermi qua e facciamo una festicciola? Solo io te e qualche amico... » 
Ad Hermione si strinse il cuore nel vedere gli occhi dell'amica. Sapeva che ultimamente la ricerca all'uomo-perfetto-per-Hermione (ovvero una missione più difficile di sconfiggere Lord Voldemort e trovare tutti i suoi Horcrux,  più difficile di convincere Piton a farsi una doccia) si era intensificata per tenere lontano dalla mente i problemi con la sua famiglia.
«Va bene, Ginny. Mi fermo allora » e sul viso dell'amica si dipinse immediatamente un sorriso. Non un sorriso alla Ginny, la vera Ginny, ma era meglio di niente.


Hermione si svegliò nella sua stanza con un tremendo mal di testa ed un senso di nausea davvero fastidioso. Beh, buongiorno! riuscì a pensare. Aprire gli occhi e farli abituare alla luce di mezzogiorno che illuminava la stanza dalla finestra aperta, fu uno sforzo enorme. Alzarsi, fare una doccia e vestirsi, furono le azioni più faticose che avesse mai fatto. Mentre ancora un pesante mal di testa le martellava nel cranio, cercò di darsi una sistemata e scendere a colazione. La villa di Theo in Côte d'Azur era spendida. Si affacciava su un bellissimo giardino tutto colorato, che si sposava magnificamente con il bianco candido della facciata della casa e del suo interno. Dopo aver fatto un salto a Parigi a trovare i suoi, che si erano trasferiti lì dopo i tremendi fatti avvenuti in Inghilterra, aveva deciso di passare un paio di giorni a trovare Theo e Ginny, che soggiornavano in una delle tante ville sparse per l'Europa della famiglia Nott. Sarebbe dovuta tornare la sera prima a Londra, ma con grande rammarico si ricordò che aveva promesso all'amica di fermarsi per una "tranquilla festicciola con qualche amico", che proprio tranquilla non deve essere stata, pensò lei. Finalmente la cucina, finalmente del caffé.
«Granger, non sapevo che fossi un'amante così sfrenata delle feste!»
Bingo! urlò mentalmente la ragazza. Chi meglio di Draco Malfoy in persona la mattina dopo una sbronza?
«Giorno Malfoy. E non urlare. Non ricordavo che ci fossi anche tu»
«E ci scommento, Granger. Ti sei scolata quasi due bottiglie di Wisky Incendiario giocando al Poker Ubriaco! »
«Al Poker-che? »
«Poker u-b-r-i-a-c-o. Mi sembravi più sveglia ai tempi della scuola, Granger»
«Malfoy, lasciala in pace»  disse una figura femminile entrando nella cucina. - Non vedi che è in piena fase post-sbronza? - disse Ginny con qualche risatina poco nascosta.
«Non sono in nessuna fase post sbronza, io! Ho solo un po' di mal di testa perché ieri sera ho studiato fino a tardi e... »
«Veramente, quando ti ho messa a letto, eri in un sonno profondo e con la bocca spalancata. Anzi, russavi anche! »  puntualizzò lui.
«Io non russavo. E soprattutto non ero ubriaca. E perché diavolo tu mi avresti messa a letto?»
«Su, Granger! Non fingere, ti abbiamo vista tutti ieri sera», era Theo che entrando aveva dato un bacio a Ginny e le aveva fatto l'occhiolino. « E ti ha riportata a letto  lui  perché si sentiva in colpa di averti fatto bere così tanto. Abbiamo scommesso e... lui ha vinto»
«Scommesso cosa? Che sarei andata in coma oppure che avrei fatto il bagno nuda in piscina? -
«No, l'avresti fatto?! Io l'ho detto a Theo di scommettere anche sul bagno,ma non ha voluto! Mi avresti fatto vincere altri galeoni» il tono divertino del biondino.
«Malfoy, spostati!»
Troppo tardi. Lo schiantesimo di Hermione l'aveva colpito diritto in petto. Il mal di testa era esploso come se ci fossero 500 scimmie urlatrici che avevano organizzato un party nel suo cranio.
«Suscettibile, eh!» era Theo che si era avvicinato all'amico per salvare la tazza che poco prima aveva in mano. «Bevi questo. Davvero si sentiva in colpa. Ti ha preparato una pozione per il post sbornia. È una bomba, la prendevamo sempre ad Hogwarts» disse fra il divertito e lo spaventato.
Malfoy che le aveva preparato una pozione per farla stare meglio? Malfoy che si preoccupava per lei e le rimboccava le coperte? Lo stesso Malfoy che aveva scommesso sulla sua sbronza? Lo stesso dell'appuntamento? Erano troppe domande per Hermione in quel momento. Decise che era meglio svignarsela prima che riprendesse i sensi, non voleva sentirsi in colpa pure lei.

Era ormai pomeriggio tardi. Aveva riposato nel suo letto per tutta la giornata, anche se non era riuscita a dormire. Si sentiva davvero in colpa per aver schiantato Malfoy? Dio, era sempre l'insopportabile ed odioso Malfoy! Ed è stato gentile con te. Di nuovo, parlò una vocina nella sua testa.
«Granger, vedo che ti sei ripresa. Mi fa piacere» il tono neutro, educato ma senza nessuna emozione. Come la quiete prima della tempesta. Fa quasi paura, pensò lei.
«Si, ho dormito. E grazie per la pozione Malfoy»
«Di niente. Ne è valsa la pena farmi schiantare per vedere te ubriaca» un sorriso divertito sulle labbra.
«Beh, è stato... gentile. Una domanda solo: su cosa avete scommesso tu e Theo? », lo sguardo acceso di lei
«Oh, semplice. Solo se il tuo orgoglio e la tua cocciutaggine tipicamente Grifondoro ti avrebbero portata a crollare ubriaca piuttosto che arrenderti. Ed ho vinto, ovviamente» e la sua bocca piegata in una risata, lo sguardo rilassato e divertito.


Dall'ormai lontano terzo anno di Hogwarts, Hermione aveva preso l'abitudine di portarsi dietro della cioccolata, in caso di emergenza. Malgrado l'orgoglio che avrebbe provato il Professor Lupin per la sua allieva, l'emergenza non era un attacco a sorpresa di Dissennatori, bensì una crisi emotiva di Ginevra Weasley.
 Dalla prima vera crisi sentimentale dell'amica, Hermione aveva imparato che per calmarla bastava della cioccolata. Cioccolatini, un'intera tavoletta, una cioccolata calda, la BabbaNut (una famosa crema al cacao del mondo babbano), insomma un qualsiasi tipo di "cibo degli dei" e Ginny era tutta un'altra persona.  E così Hermione aveva imparato ad essere sempre preparata agli stati di crisi dell'amica.
Quando una sorpresa Hermione in accappatoio e ciabatte, ancora fradicia ed insaponata dal suo bagno del venerdì sera, aveva aperto la porta e si era trovata davanti uno spaventato Theo ed una pangente Ginny, Hermione aveva capito che era "emergenza cioccolato". Spedì Theo a comprare del cioccolato, non sapeva se in casa ne avesse abbastanza per superare quello stato di crisi, e portò Ginny sul divano con lei.
Quando il ragazzo tornò, Ginny riposava tranquilla sul divano di Hermione vicino al caminetto.
«Scusa, ma come diavolo hai fatto? »
«Piccolo trucco, caro ragazzo mio. Se Ginny è sconvolta, dalle della cioccolata. Funziona -
«Noto. Ho lasciato una Ginny inconsolabile e ora è lì che dorme beata. Menomale che l'ho portata da te. Ho provato mille modi, ma... non sapevo più cosa fare» la voce incrinata e gli occhi bassi.
«Ero preoccupato. Scusa, se sono venuto qua senza avvisare. Sei stata formidabile, Granger»
«Grazie Theo, ma è stato...facile. Sai, la conosco da anni, ne abbiamo passate tante insieme. E direi che quella busta devi tenerla in casa per le emergenze, ora che lo sai! »- disse lei strizzando l'occhiolino.

«Vieni che ti faccio un té, così non la disturbiamo e parliamo un po'...»
«Quindi lo sai?»
«Si, me l'aveva accennato qualche giorno fa. Immagino che  abbia parlato con i suoi»
«Già. Siamo andati ieri sera alla Tana. È stato un vero inferno, Hermione» il tono serio, era forse la prima volta in cui la chiamava per nome, era sempre stata Granger per lui.
«Non mi hanno fatto neanche entrare, ma io gliel'avevo detto che non avrebbero reagito bene a me, alla notizia. Sono rimasto fuori in giardino, mentre le faceva esplodere la porta con un incantesimo e si lanciava in casa urlando contro i suoi. Hanno litiganto. Tanto. Lei ha detto che se ne sarebbe andata di casa, e la Signora Wealey è andata su tutte le furie. Ha detto che se l'avesse fatto davvero l'avrebbe disconosciuta, che non avrebbe più avuto una figlia. Lei ha urlato una sequela di parolacce, sai com'è fatta lei», un sorriso amaro sul viso di lui. - Ha detto "sai che c'è? allora me lo sposo!" e se  n'è andata. Fuori non ha detto una parola, l'ho portata da me, ma non riuscivo a farla parlare. Ha poi iniziato a piangere. Ha pianto tutta la notte. Ho provato di tutto, davvero...così...alla fine sono venuto qui.  Ma ora non so che fare»
Guardando un Theo disperato tanto quanto innamorato dell'amica, poteva percepire il dolore che provava per quella situazione. Lui sapeva cosa volesse dire vivere senza una famiglia e non voleva che lei soffrisse come aveva sofferto lui. Non voleva che la sua amata provasse il dolore della scelta fra i suoi sentimenti e la sua famiglia. Non voleva essere la causa del suo dolore.
«Forse...Forse sarebbe il caso che mi aiutassi a fare un incantesimo di memoria su di lei. Vorrei farle dimenticare chi sono. Hermione, ti prego aiutami. Ginny non fa altro che ripete quanto tu sia stata sensazionale nel proteggere i tuoi genitori ai tempi della guerra. Aiutami... » una richiesta a fil di voce, quasi sussurrata nell'angoscia, nel dolore. Non era facile scegliere cosa fare. E non era facile scegliere le parole giuste. Con un sospiro Hermione si avvicinò al ragazzo.
«Theo, non lo farò. So che la vuoi proteggere da tutto questo, ma tu sei la cosa migliore che le sia mai capitata. Tu non sai quanto fosse a pezzi dopo la morte di Fred. È la prima volta che, dopo tanto tempo, la vedo sorridere così, sorridere davvero, e ridere di cuore. Neanche con Harry, che è stato il suo primo grande amore, era così. Non ti aiuterò a cancellare la felicità della mia migliore amica. Non sai ancora quanto lei sia forte, non accetterà mai di scendere a patti con i suoi. Non c'è scelta ormai. L'ha scelta l'ha fatta quando ha aperto il suo cuore a lei, perché sapeva tutto quello che sarebbe successo. Lo sapeva. E io non ti aiuterò a cancellare quel sorriso, il suo vero sorriso, dal volto di Ginny. Non ti aiuterò a distruggere la vostra felicità»
«Grazie, Hermione. - gli occhi sinceri e commossi, e meno sofferenti.
«Ora portala a casa, casa vostra. Diventa una belva quando passa la notte a dormire sul divano. E mi racomando, per domani mattina a colazione: cioccolata cala con panna e una bella fetta di torta Sacher».


Qualche mese dopo, Theo aveva preso seriamente ciò che gli aveva detto Hermione una sera di qualche tempo prima. I mesi erano passati, ma la situazione a casa Weasley con Ginny non era certo migliorata.  
Ma questo non poteva certo spegnere l'entusiasmo di Ginny, nel mostrarle un grosso diamante rosa montato su un elegante anello in oro bianco. Al telefono le aveva solo detto che avrebbe dovuto raccontarle una novità, ma niente di importante. Invece, appena l'aveva vista da lontano, Hermione non aveva potuto fare a meno di notare il sorriso raggiante sul volto dell'amica. E appena fu vicino, anche l'enorme pietra, non passava di certo inosservata! Hermione si era messa a piangere, commossa, quando l'amica le aveva raccontato della serata speciale che aveva passato un paio di giorni prima.
«Beh sai, non ti ho chiamata subito perché...avevamo altro da fare...dovevamo festeggiare!»
«Due giorni interi?! Complimenti amica! Ma.... racconta, forza! »  era l'ordine di Hermione
Così l'amica le raccontò che lui aveva organizzato una serata a sopresa. Si era fatto prestare il jet privato della famiglia Malfoy per portarla fino alla villa in Côte d'Azur. Le aveva bendato gli occhi fino al pista privata del jet, ad Heatrow. Salità sul jet le aveva sciolto il drappo di sera che le copriva gli occhi, ma non le aveva svelato nulla. Entrati nella villa, lui l'avevo portata in giardino, in quel magnifico giardino ornato di piccole candele fluttuanti ad illuminare i fiori. Avevano cenato a lume di candela in un angolo appartato vicino alla serra tropicale. Ovviamente lei aveva capito subito che fosse una serata speciale, ma non fino a quel punto. Finita la cena hanno passeggiato un po' e poi...
«Lui si è inginocchiato, mi ha fatto vedere l'anello e me l'ha chiesto! Ma ci pensi Herm, mi sposo! Ma... Herm, che fai? Piangi?»
«Beh, si mi sono commossa. Non sono un cuore di pietra come la famosa Medusa, anche se voi mi dipingete sempre così, sai? » e si erano abbracciate. Forte e per tanto tempo. Non avevano più parlato, ma si erano raccontate tutta la loro felicità in quell'abbraccio speciale.
«Comunque, poi abbiamo fatto sesso subito»
«Come subito? ma non eravate nella serra tropicale?
«Appunto, sai lì fa caldissimo per stare con i vestiti! E poi si dove festeggiare, no? » Hermione non riusciva a smettere di pensare a quando bella fosse la sua amica. Così sorridente, felice ed innamorata.

L'idillio durò poco, ovviamente. Il giornale Tutto il gossip delle streghe aveva già spifferato tutto dopo solo 2 settimane dalla proposta di matrimonio. Ma come fanno ad essere sempre così informati?, si chiese Hermione buttando il giornale nel caminetto acceso. Per fortuna questa volta, la famiglia Weasley era stata avvisata per tempo. Dopo più di due mesi di silenzio, dopo quella litigata di agosto, era arrivata una piccola lettera recapitata da una bellissima civetta. Una piccola lettera in cartoncino bianco, con dei piccoli ricami in rilievo.


Una Signora Weasley sconvolta e rossa in viso, aveva lanciato sul tavolo la lettera ed era corsa a prendere il suo mantello e, in un batter d'occhi, si era smaterializzata. Tutto questo mentre uno stordito Signor Weasley, si riprendeva dallo shock della notizia e rincorreva la moglie per contenere la sua reazione.
Il campanello suonò ripetutamente prima che Theo andasse ad aprire la porta. Di sicuro non erano persone educate, mica uno può attaccarsi ad un campanello in quello modo, pensò lui. E pensando di dover sbattere ancora la porta in faccia a quei bizzarri venditori babbani di enciclopedie, si ritrovò invece di fronte a lui una Signora Wealey decisamente paonazza in viso. Tutto successe in pochi secondi. Senza che potesse aprire bocca, si ritrovò soffocato dalle braccia di Molly Weasley. Uno sconvolto Signor Weasley era comparso dietro la moglie e cercava di staccarla dal ragazzo. Mentre una lunga chioma rossa correva dalla cucina sentendo i rumori che provenivano dall'ingresso. Erano tutti pronti ad intervenire. Il Signor Weasley tirando via con forza la moglie da Theo; un Ron comparso anche lui sul pianerottolo dell'appartamento che cercava di aiutare il padre; Ginny che cercava di aiutare Theo a liberarsi; ed anche il vicino, che era accorso alla porta con tutto quel rumore e stava componendo il numero della polizia babbana. Nonostante tutti pensassero che Molly avrebbe strozzato con le sue mani il povero Theodor Nott, ciò non avvenne. Lo stava invece avviluppando in un suo solito abbraccio alla "Signora Weasley", quei soffocanti abbracci da mamma dolorosi, ma innocui e pieni d'amore.



*****

Eccoci qui con il quarto capitolo. Ho ritardato la pubblicazione perché ero al mare senza internet, ma vi dico già che ora gli aggiornamenti ci saranno di settimana in settimana. Il mare mi ha ispirato, quindi mi sono portata avantissimo e vista la pausa estiva, devo farmi perdonare ;)

Ringrazio infinitamente MarMar81, Matilde, AriCastle66, Romeoandjulietdramione e Getmewiththosegreeneyes per aver recensito. Siete sempre carinissime!
Grazie ha chi ha ancora aggiunto la storia alle seguite ed anche a tutti quei letto (neanche fossero milioni :P ) che han letto senza lasciare una traccia del loro passaggio.

xxx
Succo di zucca

 

«Scrivi: Hermione... » Ginny, sdraiata a pancia in giù su una sdraio a bordo piscina della villa di Theo. I lunghi capelli rossi illuminati in splendidi riflessi dal sole, gli occhiali grandi e scuri, una cuffia del lettore mp3 nell'orecchio e l'altra penzolante, da cui usciva forte e chiara della musica house del momento.
«Ma sai che il t9 del mio babbatel non sa mai come scrivere Hermione? » esclamò la rossa. Il telefono cellulare babbano, appunto il babbatel, in mano e l'aria concentrata di chi sta facendo qualcosa di molto importante.

«Ginny, ma la vuoi smettere con 'ste cose? Neanche più i babbani ci credono!», disse l'amica, ormai arresa alla famosa cocciutaggine di Ginevra Weasley.
«Scrivi Hermione e ... Luke, il maestro di tennis di Theo. Si proviamo con Luke, non te l'ho ancora presentato» fronte aggrottata, lingua che spunta dalle labbra. «ecco, inviato! Ora aspettiamo il verdetto».
Bip bip..bip bip..

«Oh, miseriaccia! Solo il 25% di probabilità che il vostro amore sia vero! Che palle, era proprio carino! ».
«Ginevra, vuoi smetterla per favore? » l'aria annoiata di chi ha già sopportato troppe volte quel supplizio. «ti prego... » disse Hermione.
«Her-mione e... » quell'aria da dea, con quei capelli rossi e la pelle chiara; da diva con quegli occhiali da sole; da bambina con la lingua fuori dalle labbra per lo sforzo. «Ah si, Simon! Proviamo! -
«Ginevra Molly Weasley, ora BASTA! Hai raggiunto l'apice, con Simon: NO!»
«Ma Herm, suvvia! Se tu non vuoi andare agli appuntamenti dovrò pur trovare un modo per farti sposare ed avere tanti marmocchietti, no? » concluse schivando una scintilla rossa che aveva appena raggiunto la sua sdraio.
«Continua pure a giocare con le stupidaggini babbane, ma con Simon no. Non ci provare neanche o ti uccido».
Hermione e.... e ora con chi la metto?! pensò l'amica. Le sto prensentando tutti i migliori scapoli di Londra, certi pezzi di figaggine che se non fossi fidanzata, mannaggia... Tipo, Luke. Alto, occhi scuri, quella schiena...e quel fondoschiena! Il tipo perfetto proprio.......
ehm...
che stavo dicendo? Ah si, giusto, con chi la piazzo ora? E se...
Hermione e Draco.
Invia.
Che nomi assurdi, sicuramente i babbani non avranno mai sentito due nomi così.
Bip bip..Bip bip
«Ancora con questo gioco, Ginny?»
«No, tranquilla. È Theo!» e, a momenti, non le prese un colpo.
«Che hai combinato, Ginevra?» bastò un colpo di bacchetta per far sfuggire di mano all'amica il telefono e farlo arrivare a sé. E leggendo il messaggio, per poco non prese un colpo anche ad Hermione.

Hemione e Draco.
Compatibilità al 99%.

«Ginny, mai più. Mai più»
«Beh è chiaro che sia solo uno stupido gioco babbano, no? Oppure... »
«Oppure vuol dire che l’1% è talmente pieno di odio da non farci stare neanche nella stessa stanza».

Discorso chiuso, pensò Ginny guardando l'amica furiosa alzarsi ed andando a mettere i piedi nell'acqua tiepida della piscina.
«Senti, Herm. Perché per perdonarmi stasera non ti fermi qua e facciamo una festicciola? Solo io te e qualche amico... » 
Ad Hermione si strinse il cuore nel vedere gli occhi dell'amica. Sapeva che ultimamente la ricerca all'uomo-perfetto-per-Hermione (ovvero una missione più difficile di sconfiggere Lord Voldemort e trovare tutti i suoi Horcrux,  più difficile di convincere Piton a farsi una doccia) si era intensificata per tenere lontano dalla mente i problemi con la sua famiglia.
«Va bene, Ginny. Mi fermo allora » e sul viso dell'amica si dipinse immediatamente un sorriso. Non un sorriso alla Ginny, la vera Ginny, ma era meglio di niente.


Hermione si svegliò nella sua stanza con un tremendo mal di testa ed un senso di nausea davvero fastidioso. Beh, buongiorno! riuscì a pensare. Aprire gli occhi e farli abituare alla luce di mezzogiorno che illuminava la stanza dalla finestra aperta, fu uno sforzo enorme. Alzarsi, fare una doccia e vestirsi, furono le azioni più faticose che avesse mai fatto. Mentre ancora un pesante mal di testa le martellava nel cranio, cercò di darsi una sistemata e scendere a colazione. La villa di Theo in Côte d'Azur era spendida. Si affacciava su un bellissimo giardino tutto colorato, che si sposava magnificamente con il bianco candido della facciata della casa e del suo interno. Dopo aver fatto un salto a Parigi a trovare i suoi, che si erano trasferiti lì dopo i tremendi fatti avvenuti in Inghilterra, aveva deciso di passare un paio di giorni a trovare Theo e Ginny, che soggiornavano in una delle tante ville sparse per l'Europa della famiglia Nott. Sarebbe dovuta tornare la sera prima a Londra, ma con grande rammarico si ricordò che aveva promesso all'amica di fermarsi per una "tranquilla festicciola con qualche amico", che proprio tranquilla non deve essere stata, pensò lei. Finalmente la cucina, finalmente del caffé.
«Granger, non sapevo che fossi un'amante così sfrenata delle feste!»
Bingo! urlò mentalmente la ragazza. Chi meglio di Draco Malfoy in persona la mattina dopo una sbronza?
«Giorno Malfoy. E non urlare. Non ricordavo che ci fossi anche tu»
«E ci scommento, Granger. Ti sei scolata quasi due bottiglie di Wisky Incendiario giocando al Poker Ubriaco! »
«Al Poker-che? »
«Poker u-b-r-i-a-c-o. Mi sembravi più sveglia ai tempi della scuola, Granger»
«Malfoy, lasciala in pace»  disse una figura femminile entrando nella cucina. - Non vedi che è in piena fase post-sbronza? - disse Ginny con qualche risatina poco nascosta.
«Non sono in nessuna fase post sbronza, io! Ho solo un po' di mal di testa perché ieri sera ho studiato fino a tardi e... »
«Veramente, quando ti ho messa a letto, eri in un sonno profondo e con la bocca spalancata. Anzi, russavi anche! »  puntualizzò lui.
«Io non russavo. E soprattutto non ero ubriaca. E perché diavolo tu mi avresti messa a letto?»
«Su, Granger! Non fingere, ti abbiamo vista tutti ieri sera», era Theo che entrando aveva dato un bacio a Ginny e le aveva fatto l'occhiolino. « E ti ha riportata a letto  lui  perché si sentiva in colpa di averti fatto bere così tanto. Abbiamo scommesso e... lui ha vinto»
«Scommesso cosa? Che sarei andata in coma oppure che avrei fatto il bagno nuda in piscina? -
«No, l'avresti fatto?! Io l'ho detto a Theo di scommettere anche sul bagno,ma non ha voluto! Mi avresti fatto vincere altri galeoni» il tono divertino del biondino.
«Malfoy, spostati!»
Troppo tardi. Lo schiantesimo di Hermione l'aveva colpito diritto in petto. Il mal di testa era esploso come se ci fossero 500 scimmie urlatrici che avevano organizzato un party nel suo cranio.
«Suscettibile, eh!» era Theo che si era avvicinato all'amico per salvare la tazza che poco prima aveva in mano. «Bevi questo. Davvero si sentiva in colpa. Ti ha preparato una pozione per il post sbornia. È una bomba, la prendevamo sempre ad Hogwarts» disse fra il divertito e lo spaventato.
Malfoy che le aveva preparato una pozione per farla stare meglio? Malfoy che si preoccupava per lei e le rimboccava le coperte? Lo stesso Malfoy che aveva scommesso sulla sua sbronza? Lo stesso dell'appuntamento? Erano troppe domande per Hermione in quel momento. Decise che era meglio svignarsela prima che riprendesse i sensi, non voleva sentirsi in colpa pure lei.

Era ormai pomeriggio tardi. Aveva riposato nel suo letto per tutta la giornata, anche se non era riuscita a dormire. Si sentiva davvero in colpa per aver schiantato Malfoy? Dio, era sempre l'insopportabile ed odioso Malfoy! Ed è stato gentile con te. Di nuovo, parlò una vocina nella sua testa.
«Granger, vedo che ti sei ripresa. Mi fa piacere» il tono neutro, educato ma senza nessuna emozione. Come la quiete prima della tempesta. Fa quasi paura, pensò lei.
«Si, ho dormito. E grazie per la pozione Malfoy»
«Di niente. Ne è valsa la pena farmi schiantare per vedere te ubriaca» un sorriso divertito sulle labbra.
«Beh, è stato... gentile. Una domanda solo: su cosa avete scommesso tu e Theo? », lo sguardo acceso di lei
«Oh, semplice. Solo se il tuo orgoglio e la tua cocciutaggine tipicamente Grifondoro ti avrebbero portata a crollare ubriaca piuttosto che arrenderti. Ed ho vinto, ovviamente» e la sua bocca piegata in una risata, lo sguardo rilassato e divertito.


Dall'ormai lontano terzo anno di Hogwarts, Hermione aveva preso l'abitudine di portarsi dietro della cioccolata, in caso di emergenza. Malgrado l'orgoglio che avrebbe provato il Professor Lupin per la sua allieva, l'emergenza non era un attacco a sorpresa di Dissennatori, bensì una crisi emotiva di Ginevra Weasley.
 Dalla prima vera crisi sentimentale dell'amica, Hermione aveva imparato che per calmarla bastava della cioccolata. Cioccolatini, un'intera tavoletta, una cioccolata calda, la BabbaNut (una famosa crema al cacao del mondo babbano), insomma un qualsiasi tipo di "cibo degli dei" e Ginny era tutta un'altra persona.  E così Hermione aveva imparato ad essere sempre preparata agli stati di crisi dell'amica.
Quando una sorpresa Hermione in accappatoio e ciabatte, ancora fradicia ed insaponata dal suo bagno del venerdì sera, aveva aperto la porta e si era trovata davanti uno spaventato Theo ed una pangente Ginny, Hermione aveva capito che era "emergenza cioccolato". Spedì Theo a comprare del cioccolato, non sapeva se in casa ne avesse abbastanza per superare quello stato di crisi, e portò Ginny sul divano con lei.
Quando il ragazzo tornò, Ginny riposava tranquilla sul divano di Hermione vicino al caminetto.
«Scusa, ma come diavolo hai fatto? »
«Piccolo trucco, caro ragazzo mio. Se Ginny è sconvolta, dalle della cioccolata. Funziona -
«Noto. Ho lasciato una Ginny inconsolabile e ora è lì che dorme beata. Menomale che l'ho portata da te. Ho provato mille modi, ma... non sapevo più cosa fare» la voce incrinata e gli occhi bassi.
«Ero preoccupato. Scusa, se sono venuto qua senza avvisare. Sei stata formidabile, Granger»
«Grazie Theo, ma è stato...facile. Sai, la conosco da anni, ne abbiamo passate tante insieme. E direi che quella busta devi tenerla in casa per le emergenze, ora che lo sai! »- disse lei strizzando l'occhiolino.

«Vieni che ti faccio un té, così non la disturbiamo e parliamo un po'...»
«Quindi lo sai?»
«Si, me l'aveva accennato qualche giorno fa. Immagino che  abbia parlato con i suoi»
«Già. Siamo andati ieri sera alla Tana. È stato un vero inferno, Hermione» il tono serio, era forse la prima volta in cui la chiamava per nome, era sempre stata Granger per lui.
«Non mi hanno fatto neanche entrare, ma io gliel'avevo detto che non avrebbero reagito bene a me, alla notizia. Sono rimasto fuori in giardino, mentre le faceva esplodere la porta con un incantesimo e si lanciava in casa urlando contro i suoi. Hanno litiganto. Tanto. Lei ha detto che se ne sarebbe andata di casa, e la Signora Wealey è andata su tutte le furie. Ha detto che se l'avesse fatto davvero l'avrebbe disconosciuta, che non avrebbe più avuto una figlia. Lei ha urlato una sequela di parolacce, sai com'è fatta lei», un sorriso amaro sul viso di lui. - Ha detto "sai che c'è? allora me lo sposo!" e se  n'è andata. Fuori non ha detto una parola, l'ho portata da me, ma non riuscivo a farla parlare. Ha poi iniziato a piangere. Ha pianto tutta la notte. Ho provato di tutto, davvero...così...alla fine sono venuto qui.  Ma ora non so che fare»
Guardando un Theo disperato tanto quanto innamorato dell'amica, poteva percepire il dolore che provava per quella situazione. Lui sapeva cosa volesse dire vivere senza una famiglia e non voleva che lei soffrisse come aveva sofferto lui. Non voleva che la sua amata provasse il dolore della scelta fra i suoi sentimenti e la sua famiglia. Non voleva essere la causa del suo dolore.
«Forse...Forse sarebbe il caso che mi aiutassi a fare un incantesimo di memoria su di lei. Vorrei farle dimenticare chi sono. Hermione, ti prego aiutami. Ginny non fa altro che ripete quanto tu sia stata sensazionale nel proteggere i tuoi genitori ai tempi della guerra. Aiutami... » una richiesta a fil di voce, quasi sussurrata nell'angoscia, nel dolore. Non era facile scegliere cosa fare. E non era facile scegliere le parole giuste. Con un sospiro Hermione si avvicinò al ragazzo.
«Theo, non lo farò. So che la vuoi proteggere da tutto questo, ma tu sei la cosa migliore che le sia mai capitata. Tu non sai quanto fosse a pezzi dopo la morte di Fred. È la prima volta che, dopo tanto tempo, la vedo sorridere così, sorridere davvero, e ridere di cuore. Neanche con Harry, che è stato il suo primo grande amore, era così. Non ti aiuterò a cancellare la felicità della mia migliore amica. Non sai ancora quanto lei sia forte, non accetterà mai di scendere a patti con i suoi. Non c'è scelta ormai. L'ha scelta l'ha fatta quando ha aperto il suo cuore a lei, perché sapeva tutto quello che sarebbe successo. Lo sapeva. E io non ti aiuterò a cancellare quel sorriso, il suo vero sorriso, dal volto di Ginny. Non ti aiuterò a distruggere la vostra felicità»
«Grazie, Hermione. - gli occhi sinceri e commossi, e meno sofferenti.
«Ora portala a casa, casa vostra. Diventa una belva quando passa la notte a dormire sul divano. E mi racomando, per domani mattina a colazione: cioccolata cala con panna e una bella fetta di torta Sacher».


Qualche mese dopo, Theo aveva preso seriamente ciò che gli aveva detto Hermione una sera di qualche tempo prima. I mesi erano passati, ma la situazione a casa Weasley con Ginny non era certo migliorata.  
Ma questo non poteva certo spegnere l'entusiasmo di Ginny, nel mostrarle un grosso diamante rosa montato su un elegante anello in oro bianco. Al telefono le aveva solo detto che avrebbe dovuto raccontarle una novità, ma niente di importante. Invece, appena l'aveva vista da lontano, Hermione non aveva potuto fare a meno di notare il sorriso raggiante sul volto dell'amica. E appena fu vicino, anche l'enorme pietra, non passava di certo inosservata! Hermione si era messa a piangere, commossa, quando l'amica le aveva raccontato della serata speciale che aveva passato un paio di giorni prima.
«Beh sai, non ti ho chiamata subito perché...avevamo altro da fare...dovevamo festeggiare!»
«Due giorni interi?! Complimenti amica! Ma.... racconta, forza! »  era l'ordine di Hermione
Così l'amica le raccontò che lui aveva organizzato una serata a sopresa. Si era fatto prestare il jet privato della famiglia Malfoy per portarla fino alla villa in Côte d'Azur. Le aveva bendato gli occhi fino al pista privata del jet, ad Heatrow. Salità sul jet le aveva sciolto il drappo di sera che le copriva gli occhi, ma non le aveva svelato nulla. Entrati nella villa, lui l'avevo portata in giardino, in quel magnifico giardino ornato di piccole candele fluttuanti ad illuminare i fiori. Avevano cenato a lume di candela in un angolo appartato vicino alla serra tropicale. Ovviamente lei aveva capito subito che fosse una serata speciale, ma non fino a quel punto. Finita la cena hanno passeggiato un po' e poi...
«Lui si è inginocchiato, mi ha fatto vedere l'anello e me l'ha chiesto! Ma ci pensi Herm, mi sposo! Ma... Herm, che fai? Piangi?»
«Beh, si mi sono commossa. Non sono un cuore di pietra come la famosa Medusa, anche se voi mi dipingete sempre così, sai? » e si erano abbracciate. Forte e per tanto tempo. Non avevano più parlato, ma si erano raccontate tutta la loro felicità in quell'abbraccio speciale.
«Comunque, poi abbiamo fatto sesso subito»
«Come subito? ma non eravate nella serra tropicale?
«Appunto, sai lì fa caldissimo per stare con i vestiti! E poi si dove festeggiare, no? » Hermione non riusciva a smettere di pensare a quando bella fosse la sua amica. Così sorridente, felice ed innamorata.

L'idillio durò poco, ovviamente. Il giornale Tutto il gossip delle streghe aveva già spifferato tutto dopo solo 2 settimane dalla proposta di matrimonio. Ma come fanno ad essere sempre così informati?, si chiese Hermione buttando il giornale nel caminetto acceso. Per fortuna questa volta, la famiglia Weasley era stata avvisata per tempo. Dopo più di due mesi di silenzio, dopo quella litigata di agosto, era arrivata una piccola lettera recapitata da una bellissima civetta. Una piccola lettera in cartoncino bianco, con dei piccoli ricami in rilievo.


Una Signora Weasley sconvolta e rossa in viso, aveva lanciato sul tavolo la lettera ed era corsa a prendere il suo mantello e, in un batter d'occhi, si era smaterializzata. Tutto questo mentre uno stordito Signor Weasley, si riprendeva dallo shock della notizia e rincorreva la moglie per contenere la sua reazione.
Il campanello suonò ripetutamente prima che Theo andasse ad aprire la porta. Di sicuro non erano persone educate, mica uno può attaccarsi ad un campanello in quello modo, pensò lui. E pensando di dover sbattere ancora la porta in faccia a quei bizzarri venditori babbani di enciclopedie, si ritrovò invece di fronte a lui una Signora Wealey decisamente paonazza in viso. Tutto successe in pochi secondi. Senza che potesse aprire bocca, si ritrovò soffocato dalle braccia di Molly Weasley. Uno sconvolto Signor Weasley era comparso dietro la moglie e cercava di staccarla dal ragazzo. Mentre una lunga chioma rossa correva dalla cucina sentendo i rumori che provenivano dall'ingresso. Erano tutti pronti ad intervenire. Il Signor Weasley tirando via con forza la moglie da Theo; un Ron comparso anche lui sul pianerottolo dell'appartamento che cercava di aiutare il padre; Ginny che cercava di aiutare Theo a liberarsi; ed anche il vicino, che era accorso alla porta con tutto quel rumore e stava componendo il numero della polizia babbana. Nonostante tutti pensassero che Molly avrebbe strozzato con le sue mani il povero Theodor Nott, ciò non avvenne. Lo stava invece avviluppando in un suo solito abbraccio alla "Signora Weasley", quei soffocanti abbracci da mamma dolorosi, ma innocui e pieni d'amore.



*****

Eccoci qui con il quarto capitolo. Ho ritardato la pubblicazione perché ero al mare senza internet, ma vi dico già che ora gli aggiornamenti ci saranno di settimana in settimana. Il mare mi ha ispirato, quindi mi sono portata avantissimo e vista la pausa estiva, devo farmi perdonare ;)  Guardano indietro nei vecchi capitoli potrete trovare qualche cambiamento, soprattutto di stile ed errori di battitura, che spero di aver elimitato definitivamente. Ovviamente, segnalatemeli pure in caso ve ne siano ancora!!
 
Ringrazio infinitamente MarMar81, Matilde, AriCastle66, Romeoandjulietdramione, Shadow_chan e Getmewiththosegreeneyes per aver recensito. Siete sempre carinissime!
Grazie ha chi ha ancora aggiunto la storia alle seguite ed anche a tutti quei letto (neanche fossero milioni :P ) che han letto senza lasciare una traccia del loro passaggio.

xxx
Succo di zucca

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: SuccoDiZucca87