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Autore: heartprincipess    03/03/2008    4 recensioni
Breve introduzione: Ai tempi del liceo Bra e Goten hanno avuto una storia d’amore molto intensa, ma era tutto finito quando Bra improvvisamente aveva deciso di lasciare la sua famiglia per la volta degli States. E negli States la giovane ragazza riesce a farsi una nuova vita, con un nuovo ragazzo, Mark e riesce anche ad affermarsi nel lavoro, aprendo un hotel sulla spiaggia della California. Goten aveva provato a riportarla a casa, ma lei aveva deciso di rimanere insieme a Mark ed adesso le lancette del tempo si spostano a quattro anni dopo. Goten decide di far visita nuovamente a Bra.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bra, Goten
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dimentica il tempo tra di noi




Cosa voleva dire? Stava parlando di un bambino? Perché Bra non l’aveva messo al corrente di tutta quella storia? Perché un attimo prima sembrava ferita per la loro storia che si concludeva definitivamente e l’attimo dopo invece tornava tra le braccia di un ragazzo che non riusciva a darle quella sicurezza per farle pronunciare un sì spontaneo?
Voleva scoprirlo. Non poteva partire senza sapere cosa ci fosse dietro a tutta quella storia. Sarebbe stato un rimpianto troppo grande da dover gestire negli anni a seguire, più grande di quello che aveva avuto la paura di vivere, e che l’avevano portato negli States per rivederla un’ultima volta.
Camminò a passo veloce fino ad arrivare alla sua porta. Bussò con fervore, pregando che aprisse al più presto per mettere fine a quello strazio che il suo cuore stava subendo.
La ragazza un po’ assonnata spalancò la porta, ma la persona che si ritrovò di fronte la fece svegliare del tutto.
La guardò con le sue lunghe ciocche un po’ scompigliate, indossava una vestaglia rosa e il suo sguardo rimase allibito a vederlo lì.
Scosse la testa, “Ma cosa ci fai qui? Non devi prepararti per partire?”, gli chiese, mentre lo vide entrare nella stanza come se fosse casa sua.
“E’ tutto pronto da ieri sera.”, ammise il ragazzo, osservando il letto disordinato.
“Allora, sei venuto a salutarmi. Non ce ne era bisogno, pensavo che ieri..”, le parole le morirono in gola, quando lo vide guardarla con severità.
“Dimmi perché non me l’hai detto.”, si avvicinò a lei di qualche passo.
“Cosa?”, finse di non capire Bra, indietreggiando.
Il ragazzo sorrise amaramente, “Perché continui a fingere? Ho saputo dal tuo futuro marito che c’è un lieto evento da festeggiare.”
Si morse il labbro inferiore, non voleva che lui lo sapesse. Avrebbe preferito che lui partisse senza dovergli confessare quella scomoda verità.
Era riuscita a sistemare le cose con Mark, ma sembrava che tutto si stesse rimettendo in gioco, scombussolandole di nuovo tutto ciò che pensava fosse già deciso.
Abbassò lo sguardo, “Non volevo dirlo neanche a Mark..è stato un caso che l’abbia scoperto..”, ammise.
Quelle parole però non lo fecero sentire meglio, “Ed è stato un caso che tu gli abbia dato una risposta positiva alla proposta?”, le chiese aspramente.
Voleva disprezzarla, odiarla, così sarebbe stato più facile tornare a casa sua dalla sua adorata fidanzata e sposarsi, detestando Bra a vita. Eppure quei suoi sentimenti d’odio erano solo una maschera per nascondere ciò che il suo cuore desiderava veramente.
La scrutò attentamente, aveva il viso contorto in uno sguardo perso, triste.
Le prese le mani, stringendole delicatamente. Quel gesto la fece sussultare. Lo guardò arrossendo leggermente.
“La verità. Vuoi sposarlo?”, gli chiese cercando di trasmetterle più comprensione di quanta in realtà provasse.
“Io..io non lo so.”, rispose sinceramente. “So che sarebbe la cosa giusta per il bambino..ed è per questo che probabilmente dovrei farlo..lui sarà un buon padre ed anche un buon marito..” La interruppe, “Ma sarà anche l’uomo che amerai?”
Perché la turbava così tanto ciò che diceva? Perché non riusciva a lasciar cadere nel baratro dell’indifferenza quelle parole?
“A te..a te non deve importare cosa ne farò della mia vita. Se voglio sposare il padre di mio figlio..è una scelta mia che non ti deve interessare. Tu hai la tua fidanzata..lasciami in pace!”, gridò seccata da quella conversazione, non poteva lasciarsi andare. Non poteva proprio farlo.
Le strinse forte le mani, “Non essere sciocca! Non ti permetterò di legarti ad uomo che non ami!”
Rimase scossa da quel affermazione, “T-tu..tu non..”, abbassò lo sguardo, “Perché ti preoccupi della mia felicità nonostante tutto quello che ti ho fatto?”
Sarebbe riuscito ancora a sopprimere i suoi sentimenti verso quella ragazza? Ciò che sentiva, irrompeva in modo troppo selvaggio per essere controllato, “Non ci arrivi? Sono venuto fino a qui perché questa è la città più bella che conosca..c'è un mare, in cui lo sguardo si può perdere..ma è la città a cui tengo di più perché ci sei tu. Io ti amo.”
Lo disse in un soffio, delicato ma forte nello stesso tempo, le arrivò dritto al cuore.
“Mi ami?”, sussurrò incredula.
Poteva tirarsi indietro ora? Probabilmente no. “Non riesco a dimenticarti. Neanche questi quattro anni sono serviti. Neanche una nuova ragazza nella mia vita mi ha permesso di dimenticare i tuoi occhi..le tue labbra..”, le sfiorò le labbra con un dito, “Vorrei davvero dimenticarti perché lei è fantastica..mi ama sul serio, e vorrei ricambiarla veramente, ma il mio cuore non sente ragioni.”
Non doveva sorridere, né piangere, ma non riuscì né a trattenere un sorriso né a trattenere quelle lacrime che scesero per le sue gote.
Lo abbracciò, stringendolo forte. Come poteva fermare i battiti del suo cuore?
Arrestare il tempo a quel singolo istante, riempirsi la mente di quel “ti amo” pronunciato dalla sua dolce voce, ricordarsi per sempre quelle emozioni che aveva provato solo con lui.
“Non volevo tornare a casa..”, confessò, sembrava non voler più portare il peso di quella situazione. Troppe bugie in passato, ora voleva sentirsi leggera. Già la verità era complicata, non serviva che lei aggiungesse altro per intricarla ancor di più. Quei quattro anni erano stati più pesanti di quanto immaginasse ed ora desiderava solo tornare alla semplicità iniziale.
Sembrò che quella affermazione lo lasciò scosso, “Cosa?”, le domandò, distaccandola da quel abbraccio.
Lo guardò dritto negli occhi, non nascondendo più quelle lacrime che scorrevano sul suo viso, “Tu..volevi riportarmi a casa e questo io non lo volevo..volevo restare qui perché sapevo che era qui la mia vita..”
“Ma..e perché?!! Perché non me l’hai detto?”, si irritò, realizzando quello che gli aveva detto.
“Non volevo obbligarti a restare.”, rispose secca lei, trattenendo i singhiozzi.
Si allontanò da lei, facendo qualche passo verso la finestra. Non si aspettava un simile chiarimento. Quanto aveva dovuto lottare contro sé stesso per non restare lì con lei, mentre lei aveva fatto tutto l’opposto. Si erano solo fatti del male a vicenda. Sofferenze che avrebbe potuto evitare se si fossero parlati apertamente, senza pensar di ferire l’altro con un determinato gesto o una specifica parola.
“Mi hai obbligato ad andarmene, te ne rendi conto?”, si voltò verso di lei.
Balbettò qualche parola, ma non riuscì a rispondere sensatamente.
Strinse i pugni. Doveva risolvere la questione. “Non voglio più compiere gli errori del passato. Ora dimmi chiaramente cosa vuoi. Vuoi che resti?”



Scusate!! Mi sono lasciata un po’ andare ultimamente, ho rimandato così tante volte che poi non ho trovato più il tempo per scrivere. Scusatemi tutti.
(Bra94 scusami se non ho avuto modo di contattarti ma sono molto impegnata con l'università ed il resto..spero di riuscire a rimediare..)
  
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