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Autore: ManuBlackVIP    29/08/2013    11 recensioni
La vita di Chanyeol era perfetta, finché…
“E perché dovrei far entrare qualcuno che non conosco in casa mia?” chiese, incredulo.
“Perché ho dato a te il mio primo bacio” rispose Baekhyun.
“Non l’ho chiesto!” esclamò Chanyeol, sicuro di essere arrossito come una ragazzina.
....Finché non è arrivato Baekhyun. E ora tutto è sotto-sopra, ma lui stesso non vuole lasciarlo andare.
Perché, FORSE, la vita di Chanyeol prima di Baekyun non era così perfetta, dopotutto.
Pairing: Baekyeol, Kaisoo, Taoris e altri
[TRADUZIONE]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, D.O., D.O., Kai, Kai
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Kyungsoo faticò a non restare a bocca spalancata quando Luhan gli rivolse un altro sorriso genuino.
La prima volta che lo aveva fatto (quella mattina all’ingresso della KSE), Kyungsoo aveva pensato di esserselo immaginato.  Ma dopo che accadde per la quinta volta, Kyungsoo capì che c’era qualcosa di diverso.
Il cantante dai capelli biondi sembrava più dolce. Più felice. I suoi passi sembravano più leggeri ed era sparita la solita espressione dura dai suoi occhi.
Durante l’intervallo, Kyungsoo vide Lu Han armeggiare con il cellulare. Lo vide tentare inutilmente di trattenere il sorriso che gli affiorò sulle labbra.

Non sapeva esattamente cosa fosse successo al suo partner, ma Kyungsoo era felice che qualcuno stesse rendendo felice Lu Han. Se fosse durata, allora forse sarebbero cessati anche gli sguardi inquisitori dell’altro cantante.
Doveva ammettere che, sin dal loro primo incontro, aveva avuto paura di Lu Han. Anche se aveva un’aura angelica, Kyungsoo aveva sempre la sensazione che ad una sua mossa sbagliata il cantante cinese lo avrebbe mangiato vivo. Sorrise e scosse la testa.
Avevano affrontato molte cose nei tre mesi passati insieme. Dopo gli estenuanti allenamenti ed essersi praticamente uccisi con le prove, si era instaurato un certo legame d’amicizia tra i due. Anche se non erano del tutto a proprio agio l’uno in presenza dell’altro, Kyungsoo e Lu Han ora sapevano i relativi difetti e argomenti tabù e li evitavano.
Insieme avevano affrontato molte cose, ma sapevano che non era finita. I preparativi erano duri, ma la vera lotta sarebbe iniziata la settimana prossima quando l’album, in cui avevano versato tutti i loro sforzi, sarebbe stato rilasciato. Ogni debutto era rischioso. Non potevano contare solo sulla loro fama personale per avere successo. Ognuno avrebbe dovuto fare del suo meglio e non farsi schiacciare dalla pressione. Per fortuna, Kyungsoo aveva tante persone a supportarlo.

Proprio allora, il suo cellulare vibrò, distraendolo dai suoi pensieri.

(^_−) --☆ Ho uno Starling lightstick in mano.

Stava ancora sorridendo, quando ricevette subito un altro messaggio

(●^o^●) Ti amooooooo

Non poté far a meno di continuare a sorridere mentre rispose.

Jongin esci da quel sito di emoticon

Era fortunato ad avere Jongin al suo fianco. Un ragazzo che gli rendeva tutto più semplice con un semplice sms. Quando rischiava di soccombere per lo stress, Jongin era sempre lì a calmarlo. Sebbene non avessero potuto trascorrere molto tempo insieme dalla domenica precedente, Jongin gli mandava sempre messaggi d’incoraggiamento tutto il giorno. La sua presenza lo aiutava ad affrontare ogni cosa.
Kyungsoo sperava che d’ora in avanti tutto filasse liscio. Non solo per lui e Jongin, ma anche per le persone attorno a loro. Specialmente per Chanyeol; il suo amico meritava tutta la felicità del mondo. Forse avrebbe dovuto chiedere una pausa per il fine settimana e organizzare un’uscita a 4 con Chanyeol e Baekhyun. Aveva ancora molto da imparare sul ragazzo del quale il suo migliore amico si era innamorato.

Ma è divertente   V(⌒▽⌒)
((è stato Baekhyun a farmi conoscere il sito, incolpa lui))


-Kyungsoo?- lo chiamò Lu Han.
-Arrivo tra un secondo- rispose. La pausa era finita. Kyungsoo digitò una veloce risposta, promettendo di vedere Jongin prima di tornare a casa.

Woohee! Okay. Fighting!  \(°o°)ノ!
Ci vediamo dopo. I <3 U
(*^3^)/~☆



Sorridendo, diede un’ultima occhiata al suo sfondo (una selca di lui e Jongin scattata su richiesta di quest’ultimo), prima di tornare al centro della stanza, affianco a Lu Han. Con una scintilla di determinazione nello sguardo e cuore leggero, rivolse un cenno d’assenso al suo partner.

-Pronto. Quando vuoi tu-






******************************






Si chiese come mai si sentisse così ansioso mentre si infilava la sua maglietta nera, di fronte allo specchio sull’armadio. Guardò le sue grandi mani tremare mentre la abbottonavano e corrugò la fronte. Tirò su la zip dei suoi pantaloni su misura, si sistemò la cintura e prese un profondo respiro per calmare i nervi. Ma quella strana sensazione apatica rimaneva.

Kris osservò il suo riflesso e la superficie liscia gli presentò la stessa immagine che vedeva ogni giorno. L’unico erede della Wu Enterprise, alto, dai tratti aristocratici e dalla chioma bionda. Era bello, irresistibile addirittura, nonostante una punta di cautela nei suoi occhi scuri.

Ad essere onesti, sapeva bene quale fosse la fonte dei suoi problemi. O meglio chi fosse.
Erano passati parecchi giorni dall’ultima volta che aveva visto Huang Zitao.  Il suo ultimo ricordo di lui erano i suoi capelli color inchiostro e la pelle sudata avvolta tra le sue candide coperte, illuminato dalla pallida luce lunare, poco prima del sorgere del sole. Era un ricordo così impresso nella sua mente, che se Kris chiudeva gli occhi poteva quasi sentire Tao gemere il suo nome tra ansimi di piacere, poteva quasi sentire di nuovo le sue unghie graffiargli la schiena mentre avevano raggiunto insieme il culmine dell’estasi.

Facepalm mentale. Kris si disse che sembrava una qualche descrizione di un romanzo scadente. Da dove uscivano quelle parole stucchevoli ? Sospirò.

Dopo quella notte di piacere, si era svegliato nudo, da solo, nel letto di Tao, con il sedere che gli faceva un male cane a causa della caduta in giardino la sera prima (non per altri motivi, okay?). Non aveva subito pensato alla possibilità che Tao avesse potuto lasciarlo lì da solo in quel modo. Pensava solamente che il ragazzo più giovane fosse da qualche parte, facendosi una doccia o preparando la colazione. Ma dopo un’ispezione nella casa dell’ assistente-bodyguard-dal bastone wushu roteante , capì finalmente che Tao lo aveva davvero lasciato.

Non fu bello sentirsi in qualche modo usato. Peggio ancora dopo aver realizzato che lui aveva trattato nello stesso modo le sue passate conquiste. Una notte di piacere e aveva chiuso con loro, chiunque fossero. Lui era Kris Wu e poteva avere chiunque voleva. Ma stavolta era stato lui ad essere mollato con un semplice pezzo di carta lasciato sul tavolo.

Chiudi la porta quando esci.

Kris lo aveva visto quando stava prendendo il telefono e il suo orologio. Aveva studiato quella calligrafia spigolosa, notando quanto fossero impersonali e distaccate quelle parole. Dopo le ore di passione trascorse insieme, Kris aveva pensato che Tao avesse percepito il legame tra loro due. Ma forse si era sbagliato. Se fosse stata un’altra persona, a Kris non sarebbe importato, anzi sarebbe stato grato per aver evitato un incontro mattutino. Ma si trattava di Tao e a Kris piaceva veramente. Sentì lo stomaco attorcigliarsi e faceva male.
Era incredibile quanto ne fosse rimasto ferito.

Da allora non aveva più contattato la guardia del corpo. Erano passati tre giorni e ora stava avendo un ripensamento. Aveva pensato di poter superare quest’infatuazione facilmente se non lo avesse più rivisto. Dopotutto a Kris piaceva variare e aveva già avuto un assaggio di Tao. Sarebbe dovuto essere abbastanza, giusto? Ma, onestamente, non era così semplice perché, santo cielo, gli mancava.

Kris Wu non era uno stalker e certamente non correva dietro le persone che non lo volevano. Ma si stava comunque accertando di apparire al meglio per quando avrebbe incontrato Tao più tardi. Il ragazzo era ignaro che aveva intenzione di incontrarlo per un confronto, ma a Kris non importava. Se Tao non lo avesse ricambiato, allora bene, Kris avrebbe smesso di andargli dietro.
Anche se vedere Tao gli faceva venir voglia di provare ancora e ancora, si promise che questa sarebbe stata l’ultima volta.

Un’ultima volta.







********************************






Baekhyun era abbastanza sicuro che quello che stavano facendo fosse illegale. Beh, non proprio illegale, ma certamente qualcosa che non avrebbero dovuto fare nell’ufficio del Presidente.
Baekhyun sentì la presa di Chanyeol sui suoi fianchi mentre lo trascinava più vicino a lui; era seduto a cavalcioni sul grembo dell’altro, la sedia in pelle scricchiolava sotto il peso dei due ragazzi.
Le mani di Baekhyun vagarono sul petto di Chanyeol e avvertì il calore della pelle dell’altro anche attraverso i vestiti. Le mani di Chanyeol scivolarono giù lungo la sua spina dorsale, fermandosi alla curva del suo fondoschiena. Baekhyun non riuscì a reprimere un gemito, che venne subito catturato dalle labbra dell’altro, dando inizio ad un altro bacio passionale.
Tutto era iniziato innocentemente. La Team Leader Shim gli aveva detto di consegnare un importante documento per il Presidente Park alla sua segretaria e Baekhyun aveva subito obbedito, contento di aver un’occasione di vedere la patata. Gli mancava già, anche se si erano separati nell’ascensore solamente tre ore prima.

La segretaria, Mrs. Lee, lo aveva salutato con il suo consueto sorriso. Baekhyun le stava per porgere i documenti, quando lei gli aveva detto che poteva entrare nell’ufficio, dato che Chanyeol era libero dagli impegni per la prossima ora. La donna gli aveva rivolto un cenno d’incoraggiamento prima di tornare al suo lavoro. Baekhyun aveva aggrottato le sopracciglia, ma poi aveva scrollato le spalle: l’importante era vedere Chanyeol.
Aveva aperto  lentamente la porta e si era fermato sulla soglia, guardando di fronte a sé.

Chanyeol era seduto dietro la sua grande scrivania, intento a compilare alcuni fogli. Indossava giacca e cravatta neri, ma, con sorpresa di Baekhyun, indossava anche un paio di occhiali dalla montatura argentata, che gli conferivano proprio un’aria da presidente. Non lo aveva mai visto con gli occhiali e, per qualche ragione, lo trovava incredibilmente attraente. Beh Byun Baekhyun, tu lo trovi sempre incredibilmente attraente, si disse. Era comunque contento di aver visto questo lato del suo ragazzo. Non si sarebbe dovuto stupire di imparare nuove cose su Chanyeol dato che c’era ancora molto che non sapeva sulla patata.

Anche Chanyeol doveva sapere molte cose su Baekhyun, a partire dalle circostanze che lo avevano portato davanti all’appartamento del giovane presidente. Baekhyun era nervoso e incerto su come raccontare a Chanyeol il suo passato, ma non poteva rimandare ancora per molto. Era terrorizzato all’idea di rivelare i suoi segreti; non sapeva come Chanyeol avrebbe reagito. Tuttavia, riteneva che l’amore non potesse sopravvivere senza la fiducia. Perciò decise di dirglielo quella notte. Era l’unico modo per far sì che la loro relazione durasse.

Dopo qualche istante, Chanyeol sollevò la testa e notò la presenza di Baekhyun. La patata posò i fogli che stava leggendo e abbagliò Baekhyun con uno dei suoi sorrisi radiosi. Chanyeol aspettò che l’altro lo raggiungesse accanto alla scrivania prima di parlare.
-Come mai il mio cucciolo è qui? Sentivi già la mia mancanza, vero?- lo prese in giro.
Baekhyun scosse la testa in diniego, sebbene fosse la verità. –Spiacente di smontare il suo entusiasmo, Presidente Park, ma sono qui per questi- disse Baekhyun, sventolandogli i documenti sotto il naso.
La patata gli afferrò la mano e prese i fogli, per poi mollarli sulla scrivania senza degnarli nemmeno di un’occhiata. Dopodiché attirò ulteriormente a sé Baekhyun, finché l’altro ragazzo non si trovò nello spazio tra le sue gambe.
-Aww, non ti sono mancato?- Ora Chanyeol gli teneva entrambe le mani e Baekhyun avrebbe voluto ridere, davanti all’espressione afflitta della patata. E magari avrebbe anche voluto cancellare quel broncio con un bacio.
Scosse di nuovo la testa. –No-
-Neanche un pochino?-Chanyeol sollevò una mano di Baekhyun e ne baciò il palmo –davvero?-
-Magari un po’- ammise, prendendo il viso di Chanyeol tra le mani. Il ragazzo più alto sorrise e Baekhyun gli accarezzò la guancia con il pollice, in uno slancio di tenerezza. Non era difficile innamorarsi sempre di più di Chanyeol ogni volta che lo vedeva, specialmente quando Baekhyun notava i suoi sentimenti ricambiati nello sguardo dell’altro.

Incantato, Baekhyun gli tolse gli occhiali e li poggiò sulla scrivania. Poi mise le braccia attorno al collo di Chanyeol; era una mossa audace da parte sua, ma al momento voleva solo baciare Chanyeol.
Sarebbe dovuto essere un semplice bacio sulle labbra. Ma al primo contatto, Baekhyun capì che sarebbe stato tutt’altro che semplice. Furono investiti da un’ondata di calore che li sciolse. Baekhyun pensò di finirla lì, ma poi Chanyeol lo attirò a sé finché Baekhyun non si ritrovò praticamente sopra di lui. Il battito del suo cuore accelerò e si sentì invadere da un’ondata di calore quando Chanyeol gli morse il labbro inferiore.

Chanyeol si lo allontanò un attimo, solo per sistemarlo meglio a cavalcioni su di lui, prima di continuare ad assalire Baekhyun con baci e carezze, gentili ma possessive. Baekhyun non era da meno: le sue mani vagarono tra i capelli di Chanyeol, poi scesero sul suo collo, sotto il colletto, a contatto con la pelle bollente. Vi era un enorme bisogno di annullare la distanza tra di loro, di essere un tutt’uno con Chanyeol sia emotivamente che fisicamente.

Ed eccoli lì. Il tempo si era fermato e i baci si allungavano. Continuarono ancora e ancora, mormorando solo i rispettivi nomi e vari “ti amo”. Ma non era ancora sufficiente, Baekhyun sentiva la necessità di muoversi.
La mano dell’altro che gli accarezzava la coscia lo stava facendo impazzire e non riuscì ad impedirsi di roteare il bacino contro quello di Chanyeol. Il movimento comportò una stupenda ondata di piacere che lo fece ansimare contro le labbra di Chanyeol.

Chanyeol allontanò la sua bocca da quella di Baekhyun, mantenendolo per le braccia per allontanarlo gentilmente.
-Fermo- ansimò –penso dovremmo fermarci-
Entrambi avevano un aspetto sconvolto, con labbra gonfie e capelli spettinati. Baekhyun sentì Chanyeol schiarirsi la gola e fu allora che si ricordò dove si trovavano. Gli occhi di Baekhyun si spalancarono per l’imbarazzo e subito si mise in piedi, arrossendo violentemente..
-Mi dispiace- mormorò, preso dal panico.
Ma Chanyeol non gli permise di allontanarsi, attirandolo nuovamente tra le sue braccia.
-Non c’è nulla di cui scusarsi, cucciolo- lo rassicurò, tracciando cerchi immaginari sulla sua schiena.

Baekhyun era frustrato per non essere stato capace di controllarsi in presenza di Chanyeol , ma anche ora vi era ancora il desiderio di continuare quello che avevano interrotto. Il cuore gli batteva forte, ma poi realizzò che anche il battito di Chanyeol era accelerato, perciò non era il solo a provare quelle sensazioni. La consapevolezza di essere riuscito a farsi desiderare da Chanyeol lo rese immensamente felice e lo fece sentire meglio.

-Sono stati gli occhiali?- mormorò Chanyeol contro i suoi capelli.
-Huh?- Baekhyun si raddrizzò per guardare in faccia il suo ragazzo.
-So che mi fanno sembrare dannatamente sexy e non mi avevi mai baciato in quel modo prima d’ora..-
Chanyeol non fu in grado di finire, perché Baekhyun gli strizzò il volto tra le mani, facendogli assumere un’espressione da papera.
-Park Chanyeol- disse con una risata esasperata.
Il ragazzo più alto diede un bacio sulla punta del naso di Baekhyun, facendolo ridacchiare. Smise di ridere, tuttavia, quando Chanyeol si fece serio.

-Baekhyun- disse –ti devo dire una cosa-
Baekhyun inclinò la testa da un lato, curioso –Che cosa?-
-Non ora. Stanotte-
Baekhyun annuì. Dal modo in cui Chanyeol lo guardava, aveva intuito che si trattava di qualcosa di serio.
-Okay. Anche io devo dirti una cosa. Stanotte-
Quello che doveva dire a Chanyeol non era appropriato per il suo ufficio. Non che quello che stavano facendo qualche minuto prima fosse appropriato per un ufficio. Sentì nuovamente le guance in fiamme.
-Sei arrossito- disse la patata, accarezzando le guance rosse di Baekhyun –cosa vorresti fare stanotte?-
-Torna a lavoro, potato-ahjussi- disse, roteando gli occhi. Baekhyun si alzò, chinandosi per un ultimo veloce bacio.

Era quasi alla porta, quando Chanyeol disse: -Oh, dimenticavo. Stasera ho un meeting e probabilmente farò tardi. Proverò ad evadere il prima possibile. Ti accompagnerà a casa Zitao, okay?-
Baekhyun era un po’ deluso, ma annuì. –Okay-
Si voltò di nuovo ed ecco che Chanyeol lo richiamò.
-Oh, Baekhyun? E’ stata la sedia, vero? Non sapevo avessi un debole per i bei ragazzi sulle sedie d’ufficio. Dimmelo, così ne comprerò di sicuro un’altra da mettere nell’appartamento. Così possiamo..-
-A più tardi, Presidente Park- lo interruppe Baekhyun, prima che la patata lo imbarazzasse di nuovo. Non poté fare a meno di continuare a sorridere mentre si avviava verso l’ascensore.

Non sono gli occhiali o la sedia, pensò Baekhyun,  sei tu.








***********************************






Nel quartier generale degli Starlings tutti erano occupati con i preparativi per lo showcase di Lu Han e Kyungsoo. Il posto era pieno di palloncini, banners e tanti diligenti membri del fanclub. Gli Starlings di Kyungsoo stavano temporaneamente ospitando gli Sweetest di Lu Han, che occupavano metà del quartier generale. Con cuore pesante, gli Starlings avevano assistito ad un’invasione di palloncini rosa, mescolati ai loro gialli.
All’inizio c’era stato qualche disagio, ma poi fortunatamente entrambi i fanclub si erano adattati alla nuova situazione. La linea invisibile che divideva Starlings e Sweetest oramai apparteneva al passato. Ora magliette gialle e rosa lavoravano fianco a fianco per far sì che lo showcase dei loro amati idols fosse un successo.
Un fattore fondamentale per il dissiparsi delle tensioni tra i due fanclub era stata la tregua raggiunta tra i due presidenti. Dopo gli infiniti litigi delle prime settimane, finalmente ora si sorridevano addirittura a vicenda quando si salutavano.

Per questo motivo, non aveva senso che a Jongdae mancasse il modo in cui Minseok insultava lui e i suoi capelli.
Il presidente degli Starlings lanciò un’altra occhiata al cinese-ma-non-proprio-cinese presidente degli Sweetest, avvertendo un (ridicolo) senso di vuoto. Si, certo, era bello non essere tormentati ogni giorno, ma a Jongdae non piaceva il modo in cui la pagnotta lo stava ignorando ultimamente.
Vi era solo un “buongiorno” la mattina e un cenno di saluto la sera (e i consulti occasionali), nient’altro.


Era forse dispiaciuto di aver perso? Ma Jongdae ricordava anche come si fosse congratulato con lui e gli avesse stretto la mano. Lo aveva forse offeso in qualche modo o..aishh, questo è folle, pensò. Da quando desiderava che Minseok lo notasse? Non gli piaceva mica. Minseok non era nemmeno il suo tipo.
Comunque, tipo o no, sentiva che c’era qualcosa che non andava. Sussultò leggermente quando la pagnotta sollevò la testa, interrompendo quello che stava facendo, e il loro sguardi s’incrociarono. Il ragazzo gli rivolse un breve cenno di saluto e poi tornò a discutere animatamente con il vice presidente di Jongdae.
Distolse lo sguardo, dicendosi che non era geloso di come Minseok fosse a suo agio con gli altri Starlings. Decisamente no.
Ma dovette ripensarci, tuttavia, quando si ritrovò nuovamente a fissare Minseok. Sentì una stretta allo stomaco quando vide la mano di Minseok sul braccio della ragazza. Stavano ridendo e Jongdae avrebbe voluto scagliarsi su di lei.
Non lo aveva pianificato, ma si ritrovò improvvisamente accanto al presidente degli Sweetest, bussando alla sua spalla.

-Hey Pagnotta- proruppe –posso parlarti un secondo?-
-Si, certo- Minseok si scusò con l’altra Starling.
La ragazza ridacchiò e Jongdae alzò un sopracciglio. Smise, tuttavia, quando notò il suo presidente che la stava fulminando con lo sguardo. Ma invece di defilarsi imbarazzata, fece l’occhiolino a Jongdae e un sorriso malizioso, prima di allontanarsi, lasciando Jongdae interdetto. Ma che…??

-Dunque, Sua Eccellenza, di che vuole parlarmi?-
Prez si voltò verso l’altro ragazzo. Era da un po’ che non aveva la piena attenzione di Minseok e non ricordava che la pagnotta fosse così attraente. Era dimagrito e il suo viso era più affilato. Il nuovo taglio di capelli più corto lo faceva sembrare più giovane, più carino, più …
-Jongdae?-
-Uh, si- Jongdae si guardò attorno alla ricerca di un angolo tranquillo, ma non ne trovò nessuno. Finché il suo sguardo non si posò sull’unico posto disponibile del quartier generale. Non era proprio l’ideale, ma avevano bisogno di privacy.
-Vieni con me-
Minseok sembrava sul punto di voler chiedere qualcosa, ma poi scrollò le spalle e si limitò a seguirlo. Jongdae si stava dirigendo verso una porta bianca nel lato destro della stanza. Guardò Minseok e il ragazzo più basso sembrò inizialmente confuso, ma poi cominciò ad assumere un’espressione divertita.

-Cosa dobbiamo fare nel bagno?- chiese, gli angoli della bocca che si sollevavano.
-Entra e basta, okay?-
Il ragazzo scrollò le spalle ed entrò, seguito subito dopo da Jongdae. Okay, forse non era stata una buona idea, perché, quando Jongdae accese la luce, notò che là dentro vi era a malapena spazio per loro due.
E’ che a Jongdae non piaceva il modo in cui Minseok lo stava ignorando e finalmente aveva trovato qualcosa con cui attirare la sua attenzione. Non che volesse essere notato o altro. Erano così vicini e ora l’altro ragazzo lo stava fissando e lui non sapeva cosa fare, riusciva a malapena a respirare, era sempre più confuso e sperava che il suo cervello si spegnesse. Proprio ora.

-Sei inquietante visto da vicino- lo prese in giro Minseok.
-Non è vero!- protestò indignato. Jongdae vide che Minseok stava ridendo e questo lo fece rilassare. Il presidente degli Sweetest era tornato l’odioso di un tempo e Jongdae poteva gestire un Minseok del genere.
-Anche carino, ma decisamente inquietante- Minseok continuò a sorridere.

Carino? Mi trova carino?  Scosse la testa. Kim Jongdae, concentrati. Sei qui per dirgli una cosa. Dilla.
Si schiarì la gola. –Non sono inquietante-
Non è questo, Jongdae. Voleva sbattersi la testa al muro.
-Allora, perché ci hai chiusi qua dentro?-
-Voglio farti vedere una cosa, okay?- Jongdae armeggiò con la zip della giacca che stava indossando.
-Woah, calma tigre- Minseok alzò le mani allarmato –non siamo nemmeno al primo appuntamento!-
Jongdae gli lanciò un’occhiataccia.
-Sto per pugnalarti a morte-
-E con cosa? Con le tue sopracciglia?- sogghignò la pagnotta.
-No. Con questo!- Jongdae tirò fuori dalla tasca interna della giacca il nuovo lightstick e lo schiaffò sul petto di Minseok.
Sorpreso, il ragazzo lo afferrò prima che cadesse a terra.
-Questo è…-
-Il modello del nuovo lightstick ufficiale- mugugnò Jongdae, sentendosi improvvisamente insicuro e imbarazzato. Aveva realizzato da solo il design e nessuno lo aveva visto prima d’ora.
Osservò la pagnotta mentre lo esaminava, rigirandoselo tra le mani.
Il design era semplice, in pratica era uno Starling Lightstick modificato. Vi era ancora la stella al centro, ma stavolta vi era un’aureola sopra di essa e aveva due piccole ali ai lati. Al centro della stella vi era una S e attorno vi erano incisi i nomi di Kyungsoo e Lu Han.

-S per Starling?- chiese Minseok.
-Si, ma anche per Sweetest- A disagio per il modo in cui Minseok lo stava osservando, Jongdae decise di distrarlo e spense la luce, facendoli piombare al buio.
-Ora accendilo-
Il ragazzo obbedì e la stella s’illuminò di giallo, mentre l’aureola e le ali si accesero di un rosa brillante.
Jongdae notò l’espressione incredula di Minseok.
-Non esserne troppo shockato. Non sono mica egoista o altro-
-Lo so, ma..-
-Si, abbiamo vinto noi la sfida, ma questa è una collaborazione. Ovviamente ho pensato anche al tuo fanclub. E poi non ci sono regole che impediscano ad un lightstick di avere due colori- disse Jongdae sulla difensiva.

Minseok guardò il lightstick tra le sue mani e poi di nuovo Jongdae.
-Non so che dire-
Puoi dire di nuovo che sono carino, pensò. WTF, Kim Jongdae..??
-Come vuoi- borbottò. Jongdae si affrettò a riaccendere le luci e a cercare di avvicinarsi alla porta, per sgusciare via e non far notare a Minseok il rossore sulle sue guance.
-Aspetta- disse la pagnotta dietro di lui –grazie, Prez-
Jongdae si voltò e vide Minseok che gli sorrideva. Ed ecco che non riusciva di nuovo a respirare bene. Annuì debolmente e abbassò la maniglia. Forzò i suoi piedi a muoversi, fino a raggiungere la sua scrivania e collassare sulla sua sedia.
Si trattenne a fatica dal grugnire per la frustrazione perché, oh my god, si era appena reso conto che forse aveva, come dire, una piccola cotta per Kim Minseok.

Uccidetemi adesso.




 
 
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 Tao fissò torvo i noodles nella ciotola che aveva tra le mani. Dannato Kris Wu. Era tutta colpa sua.
Se quell’arrogante bastardo non avesse nuovamente invaso i suoi pensieri, allora Tao si sarebbe gustato la sua ciotola di ramen in santa pace. Invece no, i ricordi di Kris sembravano essere testardi quanto Kris stesso, s’infiltravano subdolamente nel suo subconscio, facendogli dimenticare tutto il resto.

Nervoso, pugnalò le verdure galleggianti con le bacchette. Sapeva che non avrebbe mai dovuto dormire con lui. Eccome se lo sapeva. Tao aveva due cartelle piene di fascicoli sulla vita di Kris Wu (riguardanti il suo gruppo sanguigno, le sue transazioni finanziarie, i suoi viaggi all’estero, il suo cibo preferito e persino la marca del suo profumo). Aveva imparato i nomi delle persone che avevano a che fare con lui. Sapeva la frequenza con cui iniziava e terminava una relazione, se la si poteva definire tale. Kris era un playboy di prima classe, il perfetto esempio di ciò che Tao disprezzava di più.
Eppure era successo. Aveva abbassato la guardia e lasciato avvicinare Kris. Ora sapeva molte altre cose di Kris che non avrebbe davvero voluto sapere. Come i suoi baci riuscivano ad essere passionali e dolci allo stesso tempo, come il suo sguardo si era fatto profondo quando Tao aveva ansimato il suo nome e come le sue mani avevano tremato quando aveva accarezzato il viso di Tao, mentre aveva raggiunto l’apice del piacere. Nella sua memoria era fisso il ricordo del petto marmoreo e caldo di Kris contro la sua schiena, quando il ragazzo più alto lo aveva stretto a sé mentre dormivano. Per una volta, Tao non aveva sentito il bisogno di stare in allerta e sveglio. Per una volta, si era sentito come se fosse lui quello tenuto al sicuro e protetto.
E ad essere onesti, gli piaceva quella sensazione, forse addirittura la amava. Ma era un qualcosa alla quale doveva abituarsi. Non voleva essere una delle tante conquiste di Kris Wu, anche se forse era ormai troppo tardi.

Tao si stancava anche solo a tentare di dimenticare che, dopo quello che era successo, Kris era sparito. Il biondo lo aveva già dimenticato. Ed ecco che aveva di nuovo i nervi a fior di pelle perché, più del dolore al cuore che non ammetteva di avere, era furioso per aver sprecato una perfetta ciotola di noodles pensando a quello stronzo.

Era oltremodo confuso, non riusciva nemmeno a concentrarsi sul suo lavoro. Diede un’occhiata all’orologio: ancora qualche minuto e avrebbe dovuto accompagnare Baekhyun a casa. Guardò la ciotola di ramen nella sua mano sinistra, chiedendosi se li avrebbe dovuti mangiare o  meno. Non gli piacevano i noodles troppo cotti, ma aveva fame. Perso nei suoi pensieri, non notò la macchina bianca che si era fermata davanti a lui, finché non spense il motore.

Lo sportello si aprì e ne uscì Kris. Aveva un’aria cool e composta e Tao ebbe l’impulso di tirargli in faccia la ciotola di ramen. Tao s’immobilizzò quando vide qualcosa balenare negli occhi di Kris. Lo stronzo gli andò in contro, sempre più vicino, vicino e vicino, facendo arretrare Tao finché non finì contro la propria auto e intrappolato dal suo sguardo.

-Che cosa vuoi?- chiese a denti stretti, pronto a spingerlo via.
-Quante volte te lo devo ripetere? Te. Voglio te- esclamò Kris, con la fronte aggrottata. Si avvicinò ulteriormente e Tao dovette alzare la testa per poterlo guardare in faccia. –Quello che non voglio è svegliarmi da solo nel letto con solo un post-it che mi dice di chiudere la porta! Non voglio sentirmi usato e buttato via come una gomma da masticare!-
Tao sbuffò. –Detto da uno che dorme con una persona diversa ogni notte-
Kris ignorò la sua impertinenza. Si chinò più vicino, lasciando a malapena a Tao lo spazio per respirare.
-E soprattutto non voglio essere preso in giro- colpì la carrozzeria della macchina di Tao con la mano – E cazzo, tu hai fatto tutte queste cose eppure ti voglio lo stesso. Dannazione, tu mi piaci. Quindi dimmi se tu mi vuoi o no o che altro. Ma non..-
-Scusami un attimo. Posso ricordarti che sei tu quello che è sparito?-Tao fece una pausa per calmare il tremore nella sua voce –Niente chiamate. Niente messaggi. Niente!-
Kris aggrottò le sopracciglia, confuso. –Stavi aspettando che io ti chiamassi? Ma il post-it…--
-Che problemi c’erano con il post-it ad ogni modo?- lo fissò –ti ho detto di chiudere la porta. O sua maestà Kris Wu non si può abbassare a chiudere una porta?-
Kris sembrava preso alla sprovvista. –Ma pensavo..-
Tao afferrò la maglietta di Kris con la mano libera. –Pensavi cosa? Che ti stessi prendendo in giro? Beh lo stavo facendo. Tu mi stavi stalkerando! E ora dici che mi vuoi anche se non ho visto nemmeno la tua ombra per ben tre giorni!- Tao si sentì mortificato per quanto suonava disperato.

Silenzio. Kris gli catturò il mento tra le dita. –Anche tu mi vuoi?-
Tao serrò la mascella, rifiutandosi di rispondere. Desiderava Kris, specie quando era così, un ragazzo diverso da quello che inizialmente Tao pensava che fosse. Peccato che Tao non volesse desiderarlo. Non riusciva a credere che il biondo avesse cambiato il suo comportamento solo perché era invaghito di lui.

Tuttavia, Kris dovette aver intuito i sentimenti che tentava di sopprimere, perché il suo sguardo si addolcì.
-Andiamo-
-Dove?- chiese Tao.
-In un posto dove potrò convincerti che tutto quello che desidero sei tu-
Per l’amor del cielo, lui era una guardia del corpo. Era in grado di combattere simultaneamente contro 10 uomini senza nemmeno sudare. Ma allora perché si sentì le gambe molli solo a quelle parole?
-Io.. io ho del lavoro da fare- riuscì a dire.
-D’accordo. Allora ci vediamo stanotte- Non era una domanda. Probabilmente lo avrebbe rimpianto, ma Tao si ritrovò ad annuire.
-Stanotte ti concederai completamente a me e farai quello che ti dico- disse, serio. E si guadagnò un pugno allo stomaco.
-Non forzare troppo la fortuna, ragazzo- disse Tao.

Sorprendentemente, Kris rise. Era un bel suono. Il ragazzo più alto attirò Tao al suo petto e lo abbracciò. Questo era bello. Tao non tentò nemmeno di divincolarsi.
-Mi piaci davvero. Ti voglio vedere ogni giorno e non solo quando mi incontri per darmi i soldi per pagare i debiti di Byun Baekhyun. Io voglio stare con te-
-D’accordo- rispose Tao. Non era pronto per dire le stesse cose, ma abbracciò Kris a sua volta.
-E’ tutto quello che hai da dire?- Kris si allontanò, ma stava sorridendo.
-Si- disse, giusto per essere ottuso –ci vediamo più tardi-
Il ragazzo più alto ridacchiò e gli diede un ultimo bacio veloce –Okay-

Kris salì in macchina e partì, dopo aver di nuovo ricordato a Tao di chiamarlo non appena si fosse liberato.
Tao guardò la luce dei fari sparire lungo la strada. Poi tornò ad osservare la ciotola di ramen ancora nella sua mano sinistra. La stava a malapena tenendo, la presa stava scivolando e per poco non gli cadeva di mano. Tao poteva combattere contro due malviventi senza nemmeno versarne una sola goccia, ma bastava un solo incontro con Kris Wu (un bacio e un abbraccio) per farlo tremare al punto di fargli quasi perdere la presa.

Sospirò. Ci avrebbe pensato più tardi, dopo il lavoro, si disse. Tao stava per aprire lo sportello della macchina, ma si congelò quando vide qualcuno con la coda dell’occhio. Con suo orrore, si trattava di Baekhyun, fermò lì in piedi, pallido e con gli occhi spalancati.

Porca puttana, imprecò. Baekhyun aveva visto Kris? Li aveva sentiti? Che ci faceva lì? Il ragazzo avrebbe dovuto aspettarlo all’ingresso della KSE.

-Baekhyun?- chiese Tao esitante.
-Vorrei… per favore, portami a casa-
-Okay- disse. Aprì lo sportello per Baekhyun, che sgusciò all’interno senza una parola.
Tao continuò a lanciare occhiate allo specchietto retrovisore durante tutto il tragitto. Avrebbe voluto chiedere a Baekhyun cosa aveva visto, ma non riusciva a trovare le parole. L’altro ragazzo sembrava assente mentre guardava fuori dal finestrino e stringeva forte i pugni sul suo grembo.
Baekhyun non proferì parola per tutto il viaggio. Tao avrebbe voluto spiegare e cercò di pensare a come iniziare, ma Baekhyun ormai era fuori dalla macchina, ringraziandolo. Il suo sorriso era troppo forzato.

Non appena Baekhyun entrò nell’appartamento, Tao tirò fuori il suo cellulare. Chanyeol doveva esserne informato. Immediatamente compose il numero dell’amico, ma a rispondergli fu la segreteria.
Rispondi, rispondi, pensò preoccupato. Dopo il quinto tentativo, ancora nessuna risposta. Tao guidò velocemente sulla via di ritorno, sperando di trovare il giovane presidente e dirgli che probabilmente Baekhyun aveva scoperto il loro segreto.

Le cose non andavano affatto bene.







******************************






Finalmente a casa, si disse Chanyeol sull’ascensore del suo palazzo. Avrebbe voluto tornare a casa presto, ma il meeting si era prolungato per altre due ore. Gli altri colleghi avevano insistito anche per un drink, che lo aveva trattenuto ulteriormente. Era stata una giornata lunga e stressante, ma ancora non poteva rilassarsi.

Aveva intenzione di aprirsi maggiormente con Baekhyun e dirgli tutte le cose che ancora non sapeva.
E poi c’era la questione dei debiti. Sperava davvero che Baekhyun avrebbe capito il perché del suo gesto. Aveva paura, ma non avrebbe cambiato idea. Niente più segreti dopo stanotte.

Chanyeol scese dall’ascensore. Si era dimenticato di ringraziare Zitao per aver accompagnato Baekhyun a casa. Tirò fuori dalla tasca il cellulare, mentre si avviava verso il suo appartamento. Lo aveva spento durante il meeting, perciò non fu sorpreso di vedere una marea di nuovi messaggi e chiamate perse, dopo averlo acceso. Era appena entrato nell’appartamento, quando realizzò che la maggior parte erano di Zitao. Curioso, iniziò a comporre il numero del suo assistente, ma si fermò quando vide Baekhyun in piedi in mezzo al soggiorno.

Subito dimenticò qualsiasi altra cosa.
Chanyeol gli andò incontro e subito avvolse il cucciolo in un abbraccio, stritolandolo. Era tardi, ma notò che Baekhyun indossava ancora il completo che utilizzava in ufficio. Forse era troppo stanco per cambiarsi, pensò Chanyeol sorridendo. Si chinò e baciò Baekhyun, rimanendo un po’ deluso perché il ragazzo non rispose al suo bacio.
Baekhyun si allontanò da lui. Dava le spalle a Chanyeol, perciò il ragazzo non si accorse di come il labbro del cucciolo tremava quando disse: - C’è qualcosa che volevi dirmi, giusto?-
-Si- rispose. Chanyeol prese un profondo respiro. Poi afferrò la mano di Baekhyun e lo trascinò verso l’unico posto dell’appartamento che il ragazzo non aveva ancora visto. Si fermarono davanti alla porta del suo ufficio.

Puoi farcela, Park Chanyeol.
Intrecciò le sue dita a quelle di Baekhyun, guadagnando così coraggio. Inserì la password. 11270506. Si sentì bene mentre la digitava. L’aveva cambiata da poco e probabilmente sembrava una ragazzina che gongolava nel vedere le date dei loro compleanni insieme.
La porta si aprì. E che ci voleva.

Guidò Baekhyun all’interno e sentì una soffocata esclamazione di sorpresa da parte dell’altro ragazzo. Se lo aspettava, dopotutto era come entrare in un mondo completamente diverso.
In contrasto con il design bianco e nero dell’appartamento di Chanyeol, quella stanza era colorata, piena di vita.
Non vi era un pezzo di muro scoperto. Una cacofonia di immagini riempiva l’intero spazio; da poster vintage degli Avengers, fino all’ultimo album dei Super Junior. Vi erano scaffali e scaffali pieni di action figures. Vi erano anche una batteria e due chitarre. In quella stanza vi erano un sacco di cose di cui tutti ignoravano l’esistenza. Era il suo posto segreto, dove Park Chanyeol poteva essere semplicemente Chanyeol.

E ora stava condividendo tutto questo con Baekhyun.
-Sei sorpreso, non è vero?- rise a disagio. Non riusciva a leggere l’espressione sul volto di Baekhyun e iniziò ad innervosirsi. Baekhyun era forse deluso dopo essere venuto a conoscenza del suo lato infantile? –Uhm, yeah. Non è chissà quale gran cosa, ma guarda..!- Chanyeol lasciò la mano di Baekhyun e andò a prendere una delle chitarre. –questa è la chitarra che ho ricevuto in regalo da mio padre- Un’altra risata forzata.
-Oh e questo- Chanyeol afferrò un pelouche di Spongebob –carino vero? L’avevo comprato per regalarlo ad una compagna di classe alle elementari.. ma fui troppo codardo per darglielo-

Tornò a guardare Baekhyun e fu allora che si accorse che c’era qualcosa di terribilmente sbagliato.
Il suo cucciolo non lo stava nemmeno guardando e teneva i pugni stretti lungo i fianchi.
-Baekhyun, qualcosa non va?-
Il ragazzo più basso lo fissò. I suoi occhi erano velati di lacrime.
-Quando pensavi di dirmelo?- chiese –anzi, hai mai avuto intenzione di dirmelo?-
Il cuore di Chanyeol perse un battito.  Baekhyun sapeva.
-Baekhyun..--
-Da quando lo sai?-
Era doloroso per Chanyeol vedere una lacrima scivolare lungo la guancia di Baekhyun.
-Ascoltami io..--
-Come hai potuto?- singhiozzò –ti facevo così pena?-
-No, affatto- rispose Chanyeol.
-Povero orfano Byun Baekhyun. Senza soldi e vestiti e senza nessuno che si prenda cura di lui- disse Baekhyun con voce rotta. Ogni parola era una pugnalata al cuore di Chanyeol. - povero orfano Byun Baekhyun..-
-Baekhyun, non è come..-
-Non era solo un debito! Dovevo riscattare l’onore della mia famiglia!- Baekhyun si asciugò rabbiosamente le lacrime –sai come ci si sente quando tutti ti voltano le spalle e tutti dicono cose orribili sulle persone a te più care? I miei genitori erano i genitori migliori del mondo! Mi amavano. Erano gli unici ad amarmi sul serio-
-Io ti amo, Baekhyun- disse invano Chanyeol. Fu mille volte più doloroso, quando cercò di raggiungere il ragazzo ma Baekhyun arretrò.
-No, non mi ami. Se fosse vero, allora mi avresti detto di conoscere il mio passato. Mi avresti lasciato pagare i debiti. Mi avresti almeno lasciato una parte del mio orgoglio- Baekhyun si nascose il viso tra le mani –se mi avessi davvero amato, allora avresti creduto in me e mi avresti lasciato gestire la situazione da solo-

Questa non era la notte che Chanyeol aveva progettato. Chanyeol non voleva nulla di tutto questo. Non voleva vedere Baekhyun piangere di fronte a lui.
-Baekhyun volevo solo aiutarti..--
-Era la mia battaglia. MIA. Non ne avevi il diritto, Chanyeol- Baekhyun sollevò la testa, shockato –Mio.. quella notte in cui mi hai detto che io ero tuo.. lo sapevi da allora, vero?- proruppe in una risata isterica che ferì Chanyeol- sono letteralmente tuo, non è così? Quanto hai pagato per me?-
-Baekhyun, basta, non---
-Tu finiscila- disse Baekhyun. Chanyeol si sentì crollare a pezzi. Si spaventò quando improvvisamente lo sguardo di Baekhyun si fece assente. –Stop. Entrambi, noi, dobbiamo finirla-
-Non farlo, ti prego- supplicò Chanyeol, afferrando disperatamente il polso di Baekhyun perché realizzò che lo stava perdendo –non farci questo-

Per un secondo, Baekhyun sembrò tornare in sé. Il ragazzo più basso singhiozzò.
-Non so più nulla- E poi Chanyeol lo perse di nuovo.  Baekhyun si divincolò e iniziò ad allontanarsi.
-Hai promesso!- lo richiamò Chanyeol –mi hai promesso che finché io non ti avrei lasciato andare, tu non mi avresti lasciato. Non ti lascerò mai, Baekhyun-
Baekhyun si fermò e Chanyeol vide una scintilla di speranza, che fu subito spazzata via dalle successive parole del ragazzo.
-Forse dovresti-
Quelle due parole gli devastarono l’anima. Ma lui era Park Chanyeol e Baekhyun gli apparteneva. Non poteva lasciarlo andare. Non lo avrebbe fatto.
-No, ti amo troppo- tento di impedire alla sua voce di tremare –so che hai bisogno di tempo. Se vuoi andare, puoi. Sappi solo che io sarò qui. Io non vado da nessuna parte, Baekhyun-

L’unica risposta che ricevette fu il suono della porta che si chiudeva. Era da solo.

Fu allora che infine Chanyeol crollò e pianse.






********************




*Nota della traduttrice*
Hola
~! So che è passato un po’ di tempo dall’ultimo aggiornamento.. ma eccomi qua!
Sappiate una cosa: io sono rimasta un mese bloccata in questo punto tragico, perché l’autrice non aveva più aggiornato. ;_;
Fortunatamente, l’autrice ha aggiornato proprio ieri con l’ultimo capitolo! *skdjkdsdjsk* Quindi voi non dovrete soffrire tanto quanto me XD
Grazie tutti a quelli che mi seguono  e in particolare ai recensori! <3
Alla prossimaaa *il finale si avvicina, sobs*




 
  
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