Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: fiocca_en    29/08/2013    3 recensioni
ecco come una bellissima amicizia si trasforma in odio e poi in amore: lei Hope una ragazza orfana di madre, lui Liam adesso ventenne che ritorna dopo tanto al suo paese natale Wolverhampton...che cosa succederà?
se la trama vi incuriosisce fate un salto a leggerla!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Chapter fourteen

 

Mi staccai dal suo collo ed entrammo in macchina senza dire una parola. Anche durante il tragitto ci fu silenzio. Io ero intenta a guardare fuori dal finestrino mentre lui concentrato sulla strada. Chi sa a cosa stava pensando in quel momento? Ero divorata dalla curiosità di saperlo ma non ebbi il coraggio di chiederglielo, mi vergognavo terribilmente ogni volta che rimanevamo soli e dai flash che ho avuto,ho potuto constatare che ciò non succedeva quando eravamo piccoli, visto che a quanto pare gli raccontavo tutti i miei segreti e tutte le mie paure. Sospirai.

“Che succede?” mi chiese Liam distraendosi un attimo dal guardare la strada per concentrarsi su di me.

“Niente, non ti preoccupare.” risposi con un sorriso tirato.

Ecco era successo di nuovo. Non riuscivo a dirgli cosa mi passava per la testa e nemmeno lui era disposto a condividere con me i suoi pensieri, perciò decisi di concentrarmi sul panorama piuttosto che cercare di analizzare il comportamento del ragazzo alla guida. Improvvisamente la macchina si arrestò e solo allora notai che non eravamo davanti al villino dei Payne. Liam scese e mi aprì lo sportello.

“Dove siamo?” chiesi improvvisamente curiosa.

“Seguimi e lo scoprirai presto. Spero tanto tu riesca a ricordarlo da sola.” disse prendendomi per mano.

Il calore che emanava la sua mano nella mia mi dava sicurezza e per un momento desiderai che non me la lasciasse mai.

“Allora ti ricordi di questo posto? Mi pare di avertene già parlato.”

Solo allora diedi un’occhiata al luogo. Si trattava di un villino ma era in pessime condizioni, stava cadendo a pezzi. Il tetto era pericolante e gli infissi della casa tutti rotti. Feci un brutta smorfia pensando al posto orribile dove mi aveva portato Liam. Mi limitai a scuotere la testa per negare.

“Allora credo sia meglio entrare.”

No, non vorrà mica farmi entrare in quella topaia? Ma che cosa ci sarà di speciale?

“Forse il giardino ti farà ricordare qualcosa.”

Tirai un sospiro di sollievo,improvvisamente felice di non dover entrare all’interno dell’edificio pericolante ma solo nel giardino sul retro. Liam mi lasciò la mano e cominciò a scavalcare il cancelletto davanti a noi. Adesso che non avevo più quel senso di sicurezza ero riluttante ad entrare, ma non appena Liam ebbe scavalcato mi porse la sua mano e ne approfittai per aggrapparmi a lui e non cadere. Quando i miei piedi toccarono il suolo, iniziai ad ammirare il giardino. Non sembrava appartenere ad una casa in così brutte condizion perchè era ricco di colori e vita. C’erano fiori colorati dovunque e una maestosa quercia su cui vi era una piccola casa sull’albero. Improvvisamente un flash mi fece ricordare dove mi trovavo e perché questo posto è così importante per il ragazzo. Mentre io ero ancora immobile all’entrata del giardino, la mia mente si riempiva di immagini riguardanti me e un piccolo Liam rincorrersi nelle aiuole spoglie e poi immagini che potevano appartenere a 5 o 6 mesi fa: me arrabbiata e nervosa che mi recavo là, gettando lo zaino per terra prima di arrampicarmi sulla casa sull’albero. Ed era proprio lì che Liam era salito mentre ricordavo la nostra infanzia nella “casa abbandonata”. Salii piano la scaletta di legno e mi ritrovai in una stanza stracolma di tele, pennelli, colori e pittura. Ci entravamo a stento io e Liam, tanto che cercammo di farci spazio tra la confusione della stanza per sederci a gambe incrociate.

“Come mai mi hai portato nella casa abbandonata?”

Il suo viso s’illuminò di colpo.

“Hai visto che te ne sei ricordata.”

“Beh si. Ho avuto un flash prima, so che ci passavamo del tempo da piccoli e che venivo probabilmente a dipingere ma ancora non hai risposto alla mia domanda.”

“Sempre la solita curiosa.” rise e continuò “Ci tenevo che ti ricordassi di questo posto: è stato per anni il nostro rifugio, dove eravamo noi stessi, giocavamo, parlavamo e ci volevamo un sacco di bene e il resto del mondo non esisteva perché c’eravamo solo noi, le nostre risate, i nostri sorrisi e i nostri giochi. Questi sono i ricordi di te che ho portato sempre nel cuore mentre ero a Londra.”

Ero commossa, mi aveva spiegato perché questo posto era importante per lui ma era più importante che ci venissi con lui, ed evidentemente lo era anche per me, visto che ci venivo sempre con quell’espressione arrabbiata quando lui non c’era.

“Come mai non c’erano tutti questi fiori quando venivamo da piccoli?”

Si, lo so che non c’entra niente con il discorso ma questo particolare mi ha colpito.

“Il flash di prima faceva vedere noi che giocavamo a rincorrerci nelle aiuole vuote.”

Cercai di spiegare vedendo la sua faccia confusa fissarmi.

“Li ho piantati io. Ogni giorno quando mi cacciavano “gentilmente” dall’ospedale mi rimaneva impressa la tua faccia sofferente, arrivavo a casa e piangevo dandomi la colpa per ciò che ti era successo. Poi un giorno, dopo essere stato all’ospedale, non ritornai a casa ma venni qui e mi venne un’idea. Tu mi avevi detto che ti piacevano i fiori perché ti rendevano felice, rappresentavano la vita, allora decisi di piantarli nella speranza che tu li potessi vedere e ti potesse spuntare un sorriso”

Ero commossa e allo stesso tempo fiera di Liam. Avevo capito il dolore che provava nel vedermi in coma e lo portava a darsi la colpa di ciò che in verità era solo colpa mia. Lo abbracciai, in quel momento sentivo l’esigenza di farlo e non provavo vergogna ma gli volevo bene o forse il mio sentimento era più forte nei suoi confronti. Quando ci staccammo dall’abbraccio mi chiese:

“Ti va di dipingere? Sei molto brava lo sai?”

Non era una cattiva idea quella di Liam. Così cominciai a guardarmi in giro per trovare  l’occorrente. Mi sedetti e sistemai tutto,ma cosa dipingere? Improvvisamente la mia attenzione fu attratta da Liam che sorrideva guardando una farfalla coloratissima posarsi sulla finestra della casa, ecco cosa avrei potuto rappresentare : il suo bellissimo ed inconfondibile sorriso che automaticamente faceva sorridere anche me e sapeva anche donarmi sicurezza. Iniziai a dipingere e i suoi lineamenti perfetti cominciarono ad apparire sulla tela: l’ampia fronte, le sopracciglia castane e folte, gli occhi leggermente a mandorla, le iridi castane che se ti guardano intensamente sono capaci di leggerti dentro, il naso a patata,  il  sorriso bianco , le labbra rosa e sottili e la voglia sul collo che mi piace tanto.

Mentre dipingevo mi fermai a pensare a quanto Liam avesse fatto per  me,  tutto ciò sicuramente superava l’amicizia. Poi un flash attraversò la mia mente: Liam ubriaco e ferito che mi dice di essere innamorato di me e io che gli urlo contro di non potergli credere, che sono tutte sciocchezze. Era la sera dell’incidente e adesso era tutto chiaro cronologicamente parlando ma dentro di me sentivo una tempesta. Mille domande mi assillavano ma una in particolare meritava una risposta: come può essere che le parole di Liam non fossero vere se mi era stato vicino per tutto questo tempo? Mi spiego meglio, se non fosse veramente innamorato di me come ha detto, a quest’ora se ne sarebbe fregato di me ,come hanno sempre fatto molte persone invece lui no. Mi è stato vicino, mi sta aiutando a recuperare la memoria e io quella sera l’ho ferito con il mio atteggiamento.

“Finito!” esclamai porgendo il ritratto a Liam che era visibilmente sorpreso.

“E' tanto brutto?” storsi il naso.

“No,no è bellissimo, cioè sono bellissimo.” disse pavoneggiandosi.

“E anche molto modesto.” risposi mentre gli macchiavo la guancia con il pennello.

“Vuoi la guerra? E guerra sia!”

Iniziai a scappare in quel piccolissimo spazio mentre ci lanciavamo colori di tutti i tipi, ma una tela messa nel posto sbagliato fece inciampare Liam,che cadde trasportandomi giù con lui. Ci trovavamo incredibilmente vicini, i nostri occhi si osservavano intensamente, i nostri respiri si scontravano e i nostri corpi non avevano nessuna voglia di staccarsi. In quel momento non ci vidi più e decisi di far parlare il cuore.

“Mi dispiace per averti fatto soffrire, non te lo meritavi. Sono stata una stupida bambina impaurita ma adesso non ho più paura di dirti che mi sono innamorata di te, si hai capito bene: TI AMO perché sei l’unica persona che mi fa battere il cuore con un solo sorriso.”

Per un solo secondo continuammo a fissarci negli occhi e l’attimo dopo le nostre labbra erano unite in un dolce bacio.

 

Ciao a tutte! Sono davvero orgogliosa del mio lavoro, finalmente Hope e Liam si sono baciati!!!!! Ho deciso di mettere questo capitolo, che secondo me sarà il più bello in assoluto, proprio oggi che è il compleanno di Liam: mi piace tanto questo capitolo perché c’è dentro una parte di me. Mi sono sentita dire da molti: non è stupido amare l’idolo  che nemmeno ti conosce ma credo che tutte voi mi capiate e sapete che è la cosa più bella del mondo perché se lui sorride tu sei felice, se lui è triste tu lo sei anche e se lui canta il tuo cuore esce fuori dl petto. Detto questo Happy birthday Liam, i love you!

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: fiocca_en