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Autore: SupremeVictini    29/08/2013    2 recensioni
Quella sera mi addormentai tranquillamente nel mio letto, sentivo caldo e avevo sete. Mi svegliai per andare in cucina e mi ritrovai in una stranissima spiaggia, piena di Diamanti bianchi, azzurri e di tutti i colori dell'arcobaleno, era una visione meravigliosa. Il mare sembrava lontano ma appena feci un passo mi ritrovai dentro l'acqua. All'orizonte si poteva osservare l'alba di tre soli meravigliosi uno più splendente dell'altro ma una volta innalzati notai l'ultima stella del mattino. Non sembrava la stessa stella con cui mi svegliavo ogni mattina ma era molto più piccola e sembrava lontanissima, proprio come il mare, chissà se anche quella era vicinissima a quella spiaggia meravigliosa.
Iniziai a cercare qualcuno, ero disorientata e non avevo una meta. A quante persone capita una mattina di addormentarsi nel loro letto e svegliarsi in una spiaggia di Diamanti?
Prima storia spero che vi piaccia, ho usato una storia completamente della mia fantasia. Adesso leggete mi raccomando ;)
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5 {sarà la spada}
-è pronto il pranzo- urlò Ralia svegliando il piccolo Hochi e facendo cadere qualcuno al piano di sopra. Vidi scendere Takuro e subito dietro di lui Kei con la mano sulla testa “ecco chi si era fatto male!”. L’uomo si avvicinò a me dicendo –abbiamo quasi finito i preparativi, dopo pranzo ti allenerai un po’ con Kei e domani potrai svolgere le prove- “ancora con queste prove?! Non ho ancora detto di volerle fare!” pensai dopo quelle parole. Intanto tutti erano già a tavola nell’alta stanza. Entrando vidi un enorme frigorifero, simile a quello di un gigante, che non si addice proprio al resto della casa, un tavolo rotondo in legno lucido con le rispettive sedie di colore chiaro. La tavola era perfettamente apparecchiata e sul piatto una piccola montagna di qualcosa che sembrava quasi muoversi. –ti piace lo stufato di carne e melanzana- mi chiese Ralia. In quel momento dovevo avere una faccia che esprimeva quasi sensazione di vomito ma speravo nessuno mi notasse. –non l’ho mai assaggiato ma lo proverò- più che stufato assomigliava a una fanghiglia marrone ma tutti la iniziarono a mangiare. Provai a metterne un boccone in bocca ma non mi piacque affatto e dovetti correre in bagno a… bhe vomitare. Uscita dalla porta vedo le facce di Kei e Ralia, erano preoccupati e probabilmente si sentivano anche in colpa per avermi fatto assaggiare quel pasto. –stai bene?- mi chiese Ralia che quasi piangeva –non credo di sentirmi molto bene- dissi con sincerità rispondendo alla domanda, avrei dovuto dire che stavo benissimo ma quello stufato mi aveva completamente atterrita facendomi stare talmente male da non poter mentire.
–sicura?- chiese di nuovo la signora –Kei accompagnala nella camera degli ospiti e falla riposare un po’- disse rivolta al ragazzo “falla riposare? Non sono un cane” pensai in quel momento. –dai vieni- disse Kei prendendomi per il polso e trascinandomi vicino alle scale. –non ho bisogno di riposare tranquillo, stò già un po’ meglio- dissi per non farmi portare di sopra –dai andiamo, oggi pomeriggio dobbiamo allenarci quindi dovrai stare bene- disse in risposta. Salimmo le scale a chiocciola che mi fecero girare la testa e una volta superato l’ultimo gradino caddi addosso a Kei, che si trovava d’avanti a me, e mi tenne per la vita in modo da non farmi cadere e portarmi lui dietro. La testa mi girava tantissimo e senza dire una parola arrivammo d’avanti a una porta che conduceva alla stanza degli ospiti. –dai ora riposa- disse lui, ma io non avevo alcuna intenzione di riposare ma risposi semplicemente con un ‘grazie’. La stanza era enorme, con un letto matrimoniale e un armadio alla parete destra, non l’avrei detto da fuori ma quella casa era davvero grande. Mi sedetti sul letto spinta dalla sensazione di vomito. –avete cercato di avvelenarmi eh!- dissi a Kei che rispose con una risatina –anche io una volta mi sono sentito male a causa di quello stufato- disse continuando a sorridere –ma ormai ci sono abituato- feci una faccia perplessa “come si fa ad abituarsi a questo??” pensai con disgusto.
-Hai sonno?- chiese lui dopo mezzo minuto, quella domanda mi spiazzò –un po’ causato dal mal di testa, perché?- chiesi leggermente sorpresa –allora se non vuoi tornare a casa devi levarti la collana- disse ignorando la mia domanda e indicando il cristallo. Ricordai il modo per tornare a casa e decisi di levarmi il ciondolo dal collo senza rifletterci. Lui si sedette su una poltroncina e io restando seduta sul letto chiesi –e allora? Devi controllare che non scappi?!- lui restò un poco sorpreso da quella domanda ma sorrise –direi più che altro per controllare che non sporchi il pavimento con lo stufato che hai nello stomaco- disse iniziando un'altra volta a ridacchiare, però sorrisi anche io e senza contestare appoggiai la schiena sul materasso e mi addormentai…
-principessa ti devi allenare- disse Kei sussurrando al mio orecchio e svegliandomi dal mio stato di lumaca in dormiveglia. Mi alzai di colpo spaventata da quel sussurro e gli sbattei sulla spalla ormai libera dall’armatura. –Ahia, mi hai fatto male- disse lui simulando un piccolo urlo –non è colpa mia se mi stai addosso- dissi indifferente. Si spostò e si andò a sedere ai piedi del letto –come va lo stomaco?- chiese guardandomi –meglio e anche la testa- risposi
-allora preparati perché ti devi allenare prima di domani, fra dieci minuti sotto va bene?-
-ma aspetta perché mi devo allenare, non devo far vedere le mie capacità?- chiesi dopo aver pensato per pochi secondi –e poi cosa dovrei mettere? Non va mica bene la divisa di scuola!- dissi notando che ero stranamente arrivata in divisa sulla spiaggia.
-cerca nell’armadio troverai qualcosa- disse uscendo dalla stanza. Mi avvicinai all’armadio e spalancai le uniche due ante. All’interno c’erano due vestiti e una specie di tuta con pantaloncini e canotta. Presi questi ultimi e mi cambiai. Erano della misura giusta!
Scesi le scale barcollando ancora un po’ verso gli ultimi scalini per il giro che avevo fatto. Senza riflettere un momento aprì la porta e vidi Kei seduto sulla sabbia con una spada e un arco nelle mani. Lo raggiunsi senza farmi sentire “potrò avere la mia vendetta” pensai a come mi aveva fatta spaventare in mattinata. Mi abbassai e avvicinandomi a lui provai a urlargli nell’orecchio ma non feci in tempo perché si girò di scatto verso di me –sei in ritardo- mi disse ridacchiando. Mi alzai in una posizione eretta e lui mi imitò. –scegli, arco o spada?- chiese porgendomi le due armi. Istintivamente presi in mano la spada senza neanche rispondere, era a dir poco pesante ma riuscivo tranquillamente a tenerla in mano, sin da quando ero piccola desideravo poter usare una spada e finalmente sarebbe stata una buona occasione.
-non ci avrei giurato sulla tua scelta, non avrei immaginato neanche che saresti riuscita a tenerla una spada- iniziò come al solito a ridacchiare e io gli puntai l’arma addosso. –okok calma non volevo offenderti- disse alzando le mani come se fosse colpevole e continuando a ridacchiare. –ancora non mi hai detto perché mi devo allenare- dissi abbassando la spada.
-Hai mai usato una di queste?- chiese indicando la spada –no- risposi senza capire
-ecco perché devi allenarti almeno un pomeriggio, giusto per imparare le basi- fece spallucce e prese un cristallo verde –prova a tagliarne almeno un minimo- disse sicuro –e come dovrei fare a rompere un cristallo?- chiesi un po’ dubbiosa –questo è tenero dovresti riuscirci almeno a scalfirlo minimamente- non capivo come avrei potuto fare ma tentai. Rimase a bocca aperta quando vide quel pezzo di minerale essere tagliato quasi come burro a metà e lo stesso feci io. –ma… come hai fatto??!- chiese Kei guardandomi stupito, sembrava gli luccicassero quasi gli occhi –io veramente non credevo potesse essere possibile rompere a metà un cristallo…- dissi guardando nuovamente il taglio –questo lo prendo io- disse prendendo le due metà e incamminandosi verso la casa –hei aspetta ma tu non mi dovevi allenare?- chiesi urlando mentre lui si allontanava –aspettami li!- urlò girandosi e poi tornando a camminare. Mi sedetti sulla sabbia e appoggiai la spada e attesi che Kei tornasse. Dopo una mezz’ora piena
 
 
 
Angolo dell’autrice
o.o due capitoli lunghi in un solo giorno… questo è un RECORD!! *^* cel’ho fatta e spero mi perdoniate ancora per l’assenza u.u intanto vi dico di scusarmi perché in questi capitoli non c’è molta azione… ma dal prossimo in poi tutto cambia *^* si scoprirà qualcosa in più su tutti  e avremmo più punti di vista ;) spero il capitolo vi piaccia e lo dedico alla mia amichetta Lucy-chan *^* alla quale piace molto la mia storia u.u [non so come faccia ma gli piace xD], commentate in tanti mi raccomando ;)
byebye minna!! ^^
   
 
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