6°
Capitolo
È
mattina.
Sono in un letto enorme e comodissimo, in una stanza lussuosa. Credo
siano le
10, mi giro dal lato del comodino e controllo dal telefono: no, sono le
11 e
mezza. Certo che io e l’orario siamo una cosa sola! Ma come
mi sono ritrovata
qui? Non ricordo nulla. Sono sola e sono in pigiama. In pigiama? Chi mi
ha
cambiata? Merda. Mi alzo subito e mi faccio una bella doccia fresca per
svegliarmi meglio, mi asciugo, indosso il pantaloncino e la maglietta
di ieri e
mi affretto a prendere la borsa e il telefono e ad uscire dalla camera
per
cercare Niall. Appena esco dalla porta mi ritrovo Harry.
Harry: Buon
giorno! Ti sei appena svegliata?
Io: B-buon
giorno! Si.
Balbetto
ancora. È normale ho davanti il mio idolo.
Harry: Dove
stavi andando?
Io: Sono
uscita nella speranza di trovare Niall o qualcuno che mi dicesse cosa
devo fare
oggi, dove aspettarvi e tutto il resto.
Harry: Ed hai
trovato me.
Io: Esatto.
Gli altri dove sono?
Harry: Sono
già tutti svegli e alcuni sono andati in giro. Io sono
rimasto un po’ in camera
e ho telefonato mia madre, avevo voglia di sentirla.
Io: Immagino.
Tutto bene?
Harry: Si
tutto bene grazie.
All’improvviso
vedo Niall arrivare in fondo a quel lungo corridoio, pieno di quadri
che
rappresentano strani personaggi del passato. Ha una busta in mano.
Niall: Buon
giorno Miriam! Ehii Harry!
Harry: Buon
giorno Niall!
Io: Ciao
Niall!
Ci mette un
po’ per arrivare, data la lunghezza del corridoio, e appena
arriva mi fa un
sorriso a trenta due denti.
Niall: Dormito
bene?
Io: Si, anche
se non ricordo niente dal momento in cui ci siamo addormentati in
macchina. E
vorrei sapere chi mi ha cambiata e chi mi ha messo il pigiama.
Niall:
Tranquilla,
una cameriera dell’hotel è stata così
gentile di farlo al posto mio.
Harry:
Così
gentile? Beh non direi, potevi farlo benissimo da solo.
Fa
l’occhiolino.
Io: Harry!
Harry: Che
c’è?
Io: Niente
lasciamo stare.. Dunque Niall volevo ringraziarti di avermi portata in
quest’hotel, quant’è la spesa?
Niall: La
spesa? Non ci pensare proprio! Ascoltami, se ti faccio qualche regalo
ti prego
di accoglierli senza problemi, sono fatti con il cuore davvero. E poi
sei una
nostra fan, una Directioner, ciò che sto facendo con te lo
farei a tutte le
nostre fans, per ringraziarle dell’appoggio che ci danno
tutti i giorni.
Harry: Ha
ragione Niall, per una volta.
Ridiamo.
Io: Grazie
ragazzi, grazie di tutto!
Niall: Nessun
grazie! A proposito! Sono uscito e ti ho comprato questa maglietta e
questo
pantaloncino. Li ho comprati perché se fossi stato una
femmina li avrei di
sicuro indossati.
Io: Niall ma
non dovevi!
Niall: Te ne
ho già parlato prima, quindi ora accetta il regalo e stai
tranquilla.
Gli sorrido.
Non mi sono mai sentita così bene a fare un sorriso. Gli
dico di aspettarmi e
mi vado a cambiare. È una maglietta con su scritto
“Are we friends or are we
more?” di colore bianco e un pantaloncino di jeans con dei
ricami sulle tasche.
Come fa un ragazzo ad avere gusti così belli? Se fosse stato
mio fratello mi
avrebbe preso una di quelle maglie larghe e lunghe con dei pantaloni a
zampa di
elefante e credetemi, non esagero.
Esco dalla
camera e Niall mi fissa. Di nuovo con lo stesso sguardo con cui mi ha
guardata
nel backstage del concerto.
Harry: Niall
riprenditi.
Io: Hai dei
gusti meravigliosi per quanto riguarda il vestire, complimenti Niall.
Harry: Ha
buoni gusti anche per altro.
Niall: Harold!
Grazie Miriam, sei fantastica!
Io: Grazie a
te Niall! Allora dove si va?
Harry: Io devo
scappare da Zayn, mi ha chiamato e non so cosa vuole. Ci vediamo
all’ora di
pranzo! Mi raccomando non fate danni!
Arrossisco,
non riesco a togliermi il vizio. Ma cosa possiamo fare?
Niall: Non
avere vergogna, stai tranquilla. A Harry piace scherzare.
Io: È
un vizio
quello che ho di arrossire e non riesco a togliermelo!
Niall: Non
devi toglierlo. Per me sei bellissima quando arrossisci!
Oh My God.
Io: G-grazie
Niall, tu sei meraviglioso.
Prima o poi
gli dirò anche del vizio che ho di balbettare.
Niall: Basta
con i complimenti! Allora dove andiamo?
Io: Non so
dimmi tu.
Niall: Io
sinceramente mi annoio di uscire, che ne dici se rimaniamo qui in hotel?
Io: Per me va
bene!
Niall: Ok
allora seguimi.
Lo seguo. Non
ci posso credere, ora sto seguendo dal vivo Niall James Horan e non
più da
twitter. AHAHAHHAHAHAHHAHAHAHHAHAHAHAHHA Ok la smetto.
Entriamo in
una camera enorme, lussuosa quanto la mia e forse anche un
po’ di più. C’è una
chitarra sul letto.
Io: Niall
questa è la tua stanza?
Niall: Si
è la
mia stanza.
Io: Forte.
È
tua?
Indicando la
chitarra.
Niall: Si.
Io: Posso
suonare?
Niall: Tu
suoni anche?
Io: Si suono
la chitarra e il pianoforte. Mio padre è maestro di musica.
Niall:
Davvero? Ok voglio sentirti. Suona e canta per me, ti prego.
Come resistere
a quegli occhi angelici fissi nei miei?
Io: È
un
onore.
Inizio. Suono
What Makes You Beautiful e nella seconda strofa Niall mi segue a
cantare. La
sua voce. Dio è perfetta, mi fa venire i brividi. Appena
finisco di cantare
Niall mi parla.
Niall: Wau!
Miriam sei bravissima e hai una voce stupenda.
Io: Sei tu a
renderla stupenda, sei tu a rendermi bravissima, tutto ciò
che io sono è grazie
a te. Sono una Directioner ed io vivo grazie a te e grazie ai ragazzi.
Gli occhi di
Niall sembrano volermi dire qualcosa, un qualcosa di profondo.
È proprio vero
che basta uno sguardo per capire le persone. Ci fissiamo e
c’è un silenzio
agghiacciante ma allo stesso tempo pieno di amore.
Io: Che ne
dici se cantiamo e suoniamo un po’?
Niall: O-ok
per me va bene.
Anche lui
balbetta? Beh almeno ho qualcuno con cui condividere il mio vizio che
si
presenta solo nei casi in cui sono nervosa, come quando arrossisco.
Io: Ti prego
Niall, suona e canta per me Little Things. È il mio sogno.
Niall: Lo
faccio subito.
Inizia a
suonare e a cantare. Io sono qui immobile a fissarlo negli occhi e ad
ascoltare
la sua voce che penetra in me fino alla vena più nascosta
del mio corpo, le
note che intona riescono a far scaturire in me un’emozione
pazzesca e all’improvviso
il mio volto è coperto di calde e sincere lacrime
d’amore. Oh si che lo amo.
Darei la mia vita per lui. Ad un certo punto anche i suoi occhi
diventano
lucidi, ma riesce a trattenere le lacrime. Appena finisce di cantare,
nessuno
dei due spiccica una parola, ma entrambi siamo spinti dal desiderio di
volere
di più ma non chissà che, un semplice abbraccio.
E in un nano secondo mi ritrovo
tra le braccia del mio idolo e mi sento finalmente al sicuro.