CAPITOLO
1 – SEGNALI
Capsule
Corporation, dieci della mattina.
Vegeta
stava per perdere la pazienza. Quella notte non
aveva dormito per niente bene, si era svegliato quella mattina con la
sensazione di aver appena terminato uno dei suoi duri allenamenti. E
ora ci si
metteva anche quell’isterica di sua moglie. Provò
ad addormentarsi sul divano,
per recuperare.
–
Smettila! Cosa diavolo ti prende?
Bulma
andava avanti e indietro per la stanza. Non si prese
la briga di rispondergli e Vegeta la ignorò. Sbuffando,
tornò a oziare. La
donna tornò a passeggiare su e giù.
Dormiva
solo da pochi minuti, che fu svegliato da un
tonfo.
–Buon
giorno a tutti!– salutò squillante Trunks.
Suo padre
si alzò di scatto, l’espressione più
infuriata
che mai.
–Ma
possibile che in questa casa non ci sia rispetto per
gli altri? Ma insomma! È questo il modo di entrare, urlando
a squarciagola per
svegliare le persone?
Trunks era
troppo pensieroso per offendersi alle parole
del padre. Ripensava ancora alla notte appena passata… gli
era sembrato di
svegliarsi in preda a un forte dolore. Ma il ricordo era sfocato, e
più ci
pensava, più era convinto che fosse stato solo un sogno.
L’unica cosa veramente
reale che aveva in quel momento erano i forti capogiri che lo
tormentavano da
quando si era alzato. Non aveva la febbre, eppure non riusciva a
tenersi in
piedi.
Barcollando,
si gettò sul divano accanto a suo padre.
–Trunks,
tesoro, che cos’hai?– chiese Bulma.
Il ragazzo
decise di non farla preoccupare ulteriormente.
–No,
mamma… sono solo stanco.
Si sedette
sul divano, inquieto e distratto.
Aveva la
sensazione che quel giorno non sarebbe passato
tanto velocemente…
Monti
Paoz, dieci e venti.
Non
c’era stato un altro giorno in cui Goku si fosse
alzato tanto tardi. La sera prima si era stancato particolarmente in
alcuni
esercizi speciali, e a letto si era addormentato come un sasso.
–Goku,
pigrone, svegliati!– urlò Chichi dalla cucina. Il
Saiyan si stiracchiò voluttuosamente. Il nodo allo stomaco
tornò a farsi
sentire come non mai. Aveva qualche malattia? Altrimenti non avrebbe
potuto
spiegarsi l’origine di tutta quella tensione. Era qualcosa di
oscuro, qualcosa
di oscuro che stava per accadere.
Lo stomaco
continuava a bruciare di ansia. Goku non se ne
curò. Si diresse in cucina, facendo capolino dalla porta.
–Mi
hai preparato una bella colazione?– chiese.
Chichi, per
tutta risposta, sospirò. Mai che le facesse
una domanda diversa…
–Goku,
vedi di fare presto, dobbiamo andare a casa di
Bulma.
–Certo!–
disse lui, con la bocca piena, affamato come un
lupo. Quel giorno aveva più fame del solito. O forse voleva
nascondere
l’inquietudine che lo rodeva. Non riusciva a gustarsi
l’ottima cucina di sua
moglie.
Chichi
decise di lasciar perdere l’iniziativa di insegnare
al marito un po’ di buona educazione. Nella stanza
entrò Goten. Era molto
cambiato da quando era piccolo. Ora, a undici anni, non aveva
più i capelli in
disordine: ora erano corti, ugualmente arruffati, ma comunque molto
più
trattabili di prima. Sembrava un normalissimo studente, e non un Saiyan
con
potenza superiore ai venti milioni. Quando lo vedeva, la madre
sospirava
soddisfatta, contenta che ora i suoi figli non andassero più
in giro come dei
teppisti. Salvo poi dare in escandescenze quando il ragazzo si
trasformava in
Super Saiyan davanti a lei, cosa che, peraltro, accadeva tutti i giorni.
–‘Giorno
pa’, ’giorno ma’.
–Ciao,
figliolo– lo salutò Goku –Avanti, vieni
a mangiare
con me, ché dopo dobbiamo andare alla Capsule.
–Era
ora!– esclamò il ragazzo –Sono secoli
che non vedo
più Trunks.
La sua voce
era più acuta del solito. Anche le espressioni
che usava non sembravano quelle di sempre. Era inquieto anche lui.
Si
fermò sulla soglia della porta, incerto. Avrebbe dovuto
dire ciò che sentiva al padre o forse era meglio non
allarmarlo? Osservò Goku
per qualche istante, indeciso sul da farsi. Notando il silenzio che
aleggiava
nella cucina, capiva che anche il padre non era tranquillo.
Si
sentì sprofondare nel panico. Si obbligò a
respirare
lentamente, per calmare l’agitazione. Ma no, era ridicolo
affidarsi alle
sensazioni. I presentimenti portavano solo nervosismo. La
metà delle volte
proprio non portavano niente.
Si sedette
a tavola, pronto a tuffarsi nell’abbondante
colazione preparata da sua madre. Azzardò una battuta, fece
ridere suo padre,
ricevette uno scappellotto dalla madre.
Così
entrambi fecero finta di niente, come se niente avessero
avvertito.
Il
più grande errore che avessero mai commesso.
Capsule
Corporation, undici e trenta.
Ormai
mancava poco. Ancora pochi minuti…
Aveva
programmato quella vendetta per molto tempo… il loro
dolore… il loro sangue…
avrebbe visto questo e altro ancora.
Ancora
pochi minuti, e quando il sole sarebbe stato perfettamente sopra le
loro teste,
come un messaggero di morte, avrebbe agito. Mancava poco
ormai…
Ventinove
minuti…
Ventotto…
Ventisette…
Era
mezzogiorno meno venti, quando arrivò alla Capsule
Corporation Gohan con Videl.
Bulma, che
li aveva visti arrivare dalla finestra, si
sbracciò per correre loro incontro.
–Gohan!
Videl!– strepitò.
–Ehi,
Bulma! Come stai?– salutò educatamente Gohan.
–Io
benissimo, grazie. E voi?
–Meglio
di così?– commentò Videl, mostrando un
fagottino e
sorridendo.
Bulma
sbiancò all’improvviso.
–Non
dirmi che è…
–Proprio
così. Mio figlio– confermò
orgogliosamente Gohan.
–Il
nipote di Kakaroth?– chiese Vegeta, comparso sulla
soglia insieme a Trunks.
–Già–
sorrise Gohan.
–Come
si chiama?– domandò più incuriosito
Trunks, osservando
il piccolo. Il neonato somigliava tutto alla madre, con i capelli neri
come una
macchia d’olio e gli occhi azzurrissimi come i suoi. Ma aveva
dei tratti che
ricordavano quelli del padre e del nonno, attestando senza dubbio la
sua appartenenza
alla stirpe Saiyan.
–Tomas.
Niente di sfarzoso o troppo complicato, su questo
io e Gohan eravamo d’accordo– rispose Videl.
–Ma
che bel bimbo!– iniziò Bulma. Ma fu interrotta da
un
rumore inconfondibile. Una leggera brezza si diresse verso di loro, e
altrettanto velocemente a come era nata, si dissolse nel nulla.
L’erba frusciò
sotto i passi di qualcuno
–Ciao,
papà– disse Gohan, come se suo padre fosse stato
lì
da sempre.
–Ciao,
figliolo! Ciao a tutti!– salutò allegro Goku.
Goten corse
subito da Trunks.
–Ehi,
bella lì! Come va?
Il suo
migliore amico sospirò.
–Tutto
bene. Tranne gli allenamenti. Sai, mio padre ci va
pesante. E se non mi alleno, mi toglie la paghetta.
–Accidenti…
Ma cos’è tuo padre? Un nazista?– chiese
Goten
ridendo sotto i baffi.
–Poco
ci manca– sospirò di nuovo Trunks.
Concentrò la sua
attenzione su Goten, notando qualcosa di diverso.
–Ma
guardati: ti sei alzato! Fino a poco tempo fa eri uno
sputo, ora mi hai raggiunto!
–Ah
ah, spiritoso– commentò Goten offeso.
–Goten!–
lo chiamò il fratello –Vieni a vedere tuo nipote.
–Wow!
A undici anni sono già diventato zio!–
esclamò,
precipitandosi su Videl e Tomi.
–Il
mio nipotino…– mormorò estasiato Goku
–Gohan, tuo
figlio è uguale a te quando eri piccolo! E somiglia anche al
nonno naturalmente–.
Continuò a guardarlo in silenzio e
aggiunse:–Accidenti, mi sento così
vecchio…
–Kakaroth,
tu sei vecchio– ribatté Vegeta sarcastico.
–Tu
pensa per te, che hai almeno dieci anni di più– lo
punzecchiò Bulma acida.
Vegeta
mugugnò qualcosa e mise il broncio come un bambino
piccolo.
–Vegeta,
ti trovo bene– disse Goku allegramente.
–Già–
brontolò lui.
–Sai,
si capisce subito che hai passato tutto questo tempo
ad allenarti.
–È
inutile che mi fai complimenti, Kakaroth– replicò
Vegeta. Ma si vedeva che, sotto sotto, era compiaciuto. Goku sorrise
soddisfatto.
Stava
andando tutto bene.
Almeno per
il momento.
L’inquietudine
persisteva…
Meno
quindici…
Meno
quattordici…
Meno
tredici…
FINE
PRIMO CAPITOLO
NA: Questa
volta faccio una pazzia. Non ce la facevo più ad aspettare,
così ho deciso di
pubblicare comunque la mia Long–fic prima che sia terminata.
Pubblico prima il
prologo e, subito dopo, il primo capitolo, perché solo il
prologo mi sembrava
un po’ scarno. Finirò questa fanfic a mano a mano,
tanto ho già pronti tredici
capitoli ^^. Chissà che non mi torni
l’ispirazione… Se non commenta nessuno, la
cancellerò. Perciò, recensite numerosi ^^!
Bacioni
DarkMartyx