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Autore: shinigami di fiori    29/08/2013    1 recensioni
Volevo scoprire di più su di loro, volevo farlo per proteggere la mia famiglia, il mio gruppo, il mio branco. Le ceneri degli umani ora sfiorano il mio muso intriso di terrore e il mio pelo bianco mentre tutto viene inghiottito nelle fiamme. Loro sono gli umani, la feccia che distrusse la mia vita e disintegrato quella dei miei familiari e amici. Il mio aspetto può assomigliare al loro ma non sapranno mai che a partecipare all'esame sarà Shelia, io, un lupo. Salve questa è la mia prima FF su HXH, se vi ho incuriosito date un'occhiata (dalla trama si può capire il mio amore per i lupi) buona lettura
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gon Freecss, Hisoka, Killua Zaoldyeck, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un ristorantino accogliente, a quanto pare è qui che loro mangiano.
Con la coda dell’occhio osservai i tre ragazzi che avevano appena fermato il cameriere per sentire cosa avrebbero detto.
-Salve, vorremo una bistecca alla griglia piena d’avventura, ben cotta- Disse Leorio fiducioso.
-Si, per tutti e tre- Aggiunse il piccolo Gon
Li stavo ascoltando, seduta con il palmo della mano appoggiato sulla guancia e non mi accorsi che un altro cameriere si era avvicinato a me, attendendo le mie ordinazioni.
-Cosa desidera, signorina-? Chiese in modo scherzoso.
Io presi il menù, nonostante sapessi già cosa dire.
Lo buttai a terra, mi alzai e mi avvicinai al cameriere, fissandolo negli occhi dal basso verso l’alto.
-Voglio qualsiasi cosa, pieno d’avventura e ben cotto-
Il cameriere capì la parola d’ordine d’accesso alla stanza dell’esame e mi pregò di seguirlo.
-Aspetti qui per favore, l’ascensore la condurrà al posto desiderato-
Senza dire nulla mi sedetti su una sedia e aspettai che l’ascensore mi portasse al luogo prestabilito.
Mentre aspettavo, l’ascensore fece un movimento rude, come se avesse urtato qualcosa e subito dopo si aprì, rivelando un luogo buio e umido.
Uscì a passo felpato dall’ascensore e camminai nell’ombra fino a raggiungere un gruppo numeroso di gente.
“Che strana sensazione, in mezzo a così tanti umani che non cercano di uccidermi” Pensai appoggiandomi al muro di schiena.
-Oh, eccola là- Sentì una voce stridula chiamarmi.
Alzai lo sguardo e riconobbi il piccolo bambino vestito di verde correre verso di me seguito dagli altri due.
Li guardai seria, controllando ogni loro mossa.
-Visto? Alla fine sapevo che saresti venuta- mi guardò, sorrise.
-Tu…-
-Ah non ci siamo presentati: io sono Gon, questo è Leorio  e lui è Kurapica, siamo amici-.
Chinai il mio capo in basso senza rispondere subito.
-Shelia-
-Hun-? Fece Gon con la testa per non aver udito le mie parole, quasi sussurrate.
-Shelia, il mio nome- Alzai tono di voce, un po’ seccata.
-Ah si, scusa scusa, allora piacere di conoscerti Shelia, facciamo del nostro meglio- Disse con gli occhi ardenti di determinazione.
Io confusa mi staccai dal muro e mi allontanai, senza nemmeno salutarli.
“Dannazione che combini? Dire il tuo nome a tre umani completamente a caso”
Mentre riflettevo sentì una voce gentile, cercare di fermarmi.
-Hey, piccola aspetta, sei nuova vero-?
-Bhè, si…- Cercai di non dargli molta confidenza, ero nervosa in mezzo a tutti quei demoni.
Mentre stava per parlare, passò uno strano nanetto con due targhette in mano.
-Ecco  a voi, non dovete perderle per tutto lo svolgimento dell’esame.
La presi subito, per evitare di sfiorargli le dita e l’attaccai al mio vestito.
“numero 43, la lupa”
-Bhè, io sono il numero 16 Tonpa, se sei agitata o hai qualche domande da fare non esitare: Io sono un esperto dato che ho affrontato questo esame per 35 volte-
Disse, quasi vantandosi.
-Altri candidati? Sai qualcosa in più su tutti questi uman…ehm candidati-? Domandai, trattenendo la mia collera nei loro confronti. Sapere di più su i miei nemici mi sarebbe servito.
-Si, ad esempio c’è il numero 56, o Barbon il maestro di Kung fu, o ancora c’è l’incantatore di serpenti, il numero 24. Ce ne sono altri, ma loro sono quelli che hanno tentato l’esame più volte-.
Stranamente lo ascoltai.
In quello stesso momento, un uomo con un lungo mantello viola si intrufolò tra la gente a passo deciso, camminando verso di noi.
Una volta superati, mi girai per seguirlo con lo sguardo.
Urtò violentemente contro la spalla di un altro concorrente: Aveva i capelli rossi, pettinati all’indietro a modi fiamma, uno strano abbigliamento o almeno, molto più appariscente del normale e con le braccia conserte. Non sembrava aver gradito quello scossone senza aver ricevuto le dovute scuse.
La faccia non riuscivo a vederla dato che era girato di schiena.
-Ahaaaaaaaaaaaaaaaaa-
Sentimmo urlare, un grido cupo e avvolto dalla nera disperazione.
Mi girai di scatto e corsi per vedere: L’uomo dal lungo mantello giaceva in ginocchio con le braccia sollevate mentre, passo dopo passo,esse si tramutavano in petali rossi.
-Che diavolo-? Domandai.
-Quello psicopatico è tornato di nuovo- Disse Tonpa in tono preoccupato.
-Come di nuovo-? Chiese una vocina familiare.
Tonpa si girò verso Gon e cercò di spiegare. –Numero 44, l’illusionista Hisoka. L’anno scorso, nonostante fossimo convinti che sarebbe passato, venne bocciato per aver quasi ammazzato un esaminatore-
-Cosa? E gli danno il permesso di ripetere nuovamente l’esame-? Domadò sbalordito Leorio.
-Ceto, se questa fosse la volontà dell’esaminatore, anche il diavolo in persona potrebbe essere promosso- spiegò Tonpa, con un tono stranamente serio.
Mi avvicinai all’uomo senza braccia, contorto dal dolore.
-Che stregoneria è questa-? Domandai attirando l’attenzioni di tutti, illusionista compreso.
-Come ha fatto a fare una cosa del genere-? Tutti videro il prestigiatore sorridente avvicinarsi e si spostarono impauriti.
-Non c’è trucco e non c’è inganno, questa è la magia. Fai attenzione, quando urti qualcuno dovresti proprio chiedere scusa- Disse con un tono di voce calmo, per poi scomparire  tra la folla.
“Esistono umani che sono in grado di fare certe cose”?
-Ehi, Sheliaaaaa- Mi chiamò Gon
Mi volta senza però togliere completamente lo sguardo dall’uomo ferito.
-Tonpa –san ci ha dato queste lattine per festeggiare il nostro arrivo, prendine una-
Rifiutai nel modo più assoluto, ora mi metto pure ad accettare roba dagli umani così siamo a posto.
In quel posto buio pieno di umani, avevo una disperata voglia di stare sdraiata su un prato soffice, sotto la luna con la mia famiglia, avevo bisogno della luna, mi sentivo persa senza vederla.
Mentre camminavo in attesa dell’esaminatore, cercavo di non pensare a tutte quelle cose, ma mi balenavano in testa senza che io potessi farci nulla.
Quando all’improvviso, avvolta dai pensieri urtai contro qualcosa, no qualcuno.
Mi ripresi un attimo dalla botta, tenendomi la testa e aprendo un occhio per vedere cosa o chi fosse.
Riconobbi una figura alta, con i capelli rossi e dallo stravagante abbigliamento.
Mi spaventai a morte e appena lo vidi girarsi lentamente con un sorriso inquietante stampato in faccia, feci un inchino per scusarmi.
-M-mi dispiace molto, non l’avevo vista perché ero immersa nei miei pensieri, le mie più sincere…Scu-se-. Era così frustrante, chiedere scusa ad un umano.
 I miei occhi si stavano riempiendo di lacrime, ma non lo diedi a vedere dato che ero piegata per fare l’inchino.
“Dannazione, dannazione, dannazione, scusarmi come una schiava agli umani, li odio, li odio”.
Riuscì a sentire una lieve risata e mi risollevai, guardandolo sorridere con una mano portata alle labbra.
-Non preoccuparti piccola- Detto questo allungò una mano verso il mio viso. Avevo paura e strizzai gli occhi cominciando a tremare.
Mi posò una mano sui capelli e guardando mi sorrise.
-Fai attenzione la prossima volta va bene-?
Feci cenno di si con la testa e il mio tremolio sparì, diventando più rilassata e mi allontanai dopo un secondo inchino, correndo.
Mi guardò correre via, poi si girò e si allontanò in mezzo alla gente, leccandosi le labbra.
-Interessante-
Ero in un angolo, accovacciata con la testa sulle ginocchia…Quell’evento aveva distrutto la mia determinazione seduta stante.
Il suono di una campana ruppe le conversazioni in atto, rimbombando nel luogo, e tra le oscure pareti.
-Che cos’è questo suono-?
Si domandarono tutti.
 
-Angolo Autrice-
Eccomi tornata con un altro capitolo, spero davvero che questa storia interessi un po’ :D. Accetto le recensioni, anzi sono più che gradite e fatemi sapere cosa ne pensate e se la storia vi piace. Un salutone e al prossimo capitolo
-shinigami di fiori-
 
 
  
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