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Autore: oOPoisonGatebOo    30/08/2013    6 recensioni
-Domani andiamo al mare?-
-Al mare?- chiese Usagi, ma non ricevette alcuna risposta. Misaki era già partito per il mondo dei sogni.
Genere: Comico, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Akihiko Usami, Misaki Takahashi
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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Misaki osservò per bene lo scrittore.
Era intento a fissare la strada con i suoi occhi profondi e infiniti, così caldi che ogni volta il minore sentiva un brivido percorrergli la schiena, così accoglienti da farlo sentire a suo agio anche nella peggiore cantina. Gli bastava quello sguardo su di se per essere contento.
Poi osservò la sigaretta che teneva tra le sue morbide labbra.
All'inizio non sopportava il vizio del fumo, per lui era orribile sentire quella sostanza grigiastra che veniva aspirata attraverso il naso per poi andare a finire dritta nei polmoni, ma col tempo c'aveva fatto l'abitudine.
Continuò ad osservargli le labbra, quasi ipnotizzato: aveva imparato ad amare quella sensazione amara che si mischiava con la dolcezza dei loro baci. Akihiko sapeva di buono. Una persona con lo stesso sapore però gli avrebbe fatto schifo. Era buono proprio perché era lui.
-Vuoi farmi esplodere la testa?- chiese Usagi con un sorrisino ironico.
-N-n-no! Ovvio che no!- rispose con voce acuta il minore, agitando le braccia per poi afflosciarsi sul sedile con le guance rosse per l'imbarazzo.
Lo scrittore soffocò una risata. Era da circa mezz'ora che Misaki non faceva altro che lanciargli occhiate, pensava che non se ne fosse accorto?
Diede uno sguardo fugace al minore, imprimendosi più dettagli possibili nella mente, per poi tornare a concentrarsi sulla strada.
Sapeva benissimo com'era fatto Misaki, se gli avessero dato una tela bianca sarebbe riuscito a farne un ritratto ad occhi chiusi, meglio di Picasso, però non si stancava mai di osservarlo. Se gli avessero ordinato di guardarlo per ventiquattro ore, lui l'avrebbe fatto.
Avrebbe passato il tempo ad innamorarsi sempre di più di quel fragile ragazzo con cui aveva deciso di passare il resto della sua vita.


Akihiko vide Misaki uscire dalla macchina con una velocità tale da fargli realizzare la cosa solo qualche secondo dopo. Era letteralmente schizzato via dal sedile, aveva preso paletta e secchiello da quelli posteriori e saltellava fuori dall'auto, incitandolo a muoversi.
Rise e uscì anche lui dall'auto, prendendo un paio di borsoni dal cofano. Rimase piacevolmente sorpreso quando il moro gli prese la mano e iniziò a tirarlo verso la spiaggia.
-A che ti servono paletta e secchiello?- chiese Usagi.
-Come a cosa mi servono? A scavare, ovvio!- rispose il minore.
-Io non le ho mai usate- continuò lo scrittore, guardando verso l'orizzonte.
Misaki si girò di scatto verso di lui, con gli occhioni spalancati. Non poteva crederci..sapeva che Usagi non aveva avuto un'infanzia molto felice, ma non riusciva a pensare che non l'avevano mai fatto giocare con la sabbia come tutti gli altri bambini.
-Venivamo in spiaggia di rado e io passavo il tempo a scrivere. Quando ero più piccolo invece me ne stavo seduto vicino a mia madre. Una volta le ho chiesto di comprarmi uno di quegli strumenti che usavano gli altri bambini, ma me l'ha totalmente negato- raccontò, con un fulmine di malinconia che gli attraversava lo sguardo.
-Non hai mai chiesto agli altri bambini di giocare con te?-
-Ero piuttosto solitario, come lo sono tutt'ora. Qualche volta veniva Kamijo, ma non abbiamo mai fatto grandi cose come costruire castelli di sabbia o fare buche per farci inciampare i passanti-
Il minore si fermò, stringendo i pugni con la testa bassa. Akihiko lo guardò incuriosito e quasi gli venne un colpo quando lo vide rialzare il viso di scatto con un'espressione decisa.
-Oggi faremo il miglior castello che si sia mai visto! Sarà gigantesco!- disse sicuro di sè.
Lo scrittore lo guardò stupito, poi gli sorrise dolcemente, prendendolo per un fianco e tirandolo a sè.
-C-c-che fai? N-non dovevamo andare i-in spiaggia? Dobbiamo fare il c-castello!- esclamò Misaki rosso in viso, dimenandosi.
Il maggiore gli morse il labbro inferiore per poi passarci sopra la lingua, premendogliela poi contro la bocca per chiedere il permesso di entrare.
Nonostante l'imbarazzo, il più piccolo non esitò neanche un secondo. Non riusciva a sottrarsi a quella dolce tortura che l'aveva reso dipendente.
Dei ragazzi al bar li osservarono da lontano. Uno di loro, dai capelli biondi come il grano, sorrise malizioso, andando ad inumidire il labret con la propria lingua.


-Usagi-san, sei un disastro! Ti avevo chiesto solo di prendere un po' di sabbia umida, non alghe misto sassi!- si lamentò Misaki, osservando il contenuto del secchio con un enorme "gocciolone" in testa.
-Oh..- disse solo lui.
Il moro si spiaccicò una mano in faccia, prendendo il secchio.
-Vado a prendere la sabbia, tu resta QUI- ordinò, calcando sulla parola "qui".
-Si mamma- rispose ironicamente lo scrittore, ricevendo un'occhiataccia.
Il più piccolo si allontanò dall'ombrellone e si ritrovò a svuotare il secchio per riempirlo nuovamente, ma con sabbia inumidita dalle onde che sbattevano violente contro la riva, producendo un suono soave e rilassante.
Fece una smorfia quando iniziò a sentire la sabbia che si attaccava ai suoi piedi bagnati mentre tornava all'ombrellone, manco fossero cotolette impanate. 
-Eccomi- annunciò inginocchiandosi vicino a una montagnetta di sabbia, accanto a Usagi. Svuotò il secchiello e iniziò a posare la sabbia bagnata su quella asciutta, spiegando allo scrittore come creare una torretta abbastanza solida.
Misaki lo osservò mentre con estrema concentrazione cercava di tenere la sabbia in piedi, un'espressione altamente infantile in volto. Era così tenero che gli veniva voglia di abbracciarlo, ma non voleva distrarlo. Scoppiò a ridere non appena lo scrittore fece crollare metà del loro lavoro.
-Io scrivo, non faccio costruzioni, lo sai- si difese Akihiko, guardando miseramente il lavoro che era andato sprecato.
-I bambini non sanno scrivere, leggere e altre cose, ma fanno comunque costruzioni migliori delle tue- disse il moro, con una mano in fronte.
Il più grande rise: -grazie-
-Non osare dire che non è vero perc..aspetta. Eh?- chiese confuso.
-Grazie- ribadì.
-E di cosa?-
-Di avermi dedicato del tempo per farmi provare una cosa che mi è stata tolta in passato, sono felice- rispose Akihiko, addolcendo lo sguardo.
Misaki arrossì, abbassando la testa e tastando la sabbia per l'imbarazzo: -non è niente d-di che..volevo s-solo farti sorridere-
Lo scrittore gli lasciò un bacio umido sulla guancia come ulteriore ringraziamento.
-Andiamo a farci un bagno?- propose poi.
Il minore annuì e tenendosi per mano si diressero verso la riva. Quando entrarono in acqua Akihiko iniziò ad allontanarsi, diretto verso delle boe, ma si fermò non appena notò che Misaki era rimasto indietro e non muoveva un passo, essendo ancora nell'acqua bassa.
-Che hai?-
-E-ecco..io..- il moro abbassò lo sguardo facendo scontrare gli indici -non so nuotare-
-Lo immaginavo- ridacchiò lo scrittore -l'ultima volta che siamo andati c'era il mare agitato, quindi avevi la scusa per startene a riva, ora non più-
Misaki sbuffò, per poi spalancare gli occhi non appena Akihiko lo prese in braccio.
-U-Usagi-san! Che fai?!-
Di tutta risposta lui si avviò nuovamente verso l'acqua alta, con un polipetto attaccato alla schiena che non faceva altro che lamentarsi.


-La prossima volta che mi porti in acqua alta giuro che ti strappo gli occhi- disse Misaki, prendendo un asciugamano e passandoselo sui capelli.
-Che cosa crudele..- ribattè ironico Akihiko, mettendosi direttamente sulla sdraio.
Il moro brontolò sottovoce, poi guardò il bar.
-Vuoi qualcosa? Io vado al bar-
-Mmh..magari un gelato- disse lo scrittore, socchiudendo gli occhi.
Misaki annuì, prendendo un profondo respiro. Poi iniziò a correre da un ombrellone all'altro, dicendo "ahi" ogni volta che appoggiava il piede sulla sabbia bollente. Tirò un sospiro di sollievo quando arrivò all'ombra del bar.
Vide che c'erano cinque o sei persone in coda, così dovette aspettare.
-Ehi ragazzo- disse una voce alle sue spalle.
Il moro si girò incuriosito ma allo stesso tempo intimorito: -si?- chiese, guardando un biondino dagli occhi color cioccolato che era in fila con lui..o così sembrava.
-Mi chiamo Chikao, piacere di conoscerti- rispose sorridendo il ragazzo.
-Io M-Misaki- 
-Che bel nome..proprio come te- fece prendendogli il polso e trascinandolo via dal bar.
-D-dove mi stai portando?!-
Chikao lo sbattè contro al muro dietro al bar, dove passavano poche persone per farsi una fumata ogni tanto. Sentiva il moro agitarsi tra le sue braccia, ma non lo lasciò andare, stringendogli ulteriormente i fianchi.
-Tranquillo..ti piacerà- sussurrò viscido al suo orecchio, passandogli le mani sotto la maglia e appoggiando le labbra al suo collo, iniziando a leccarlo.
-Kao, che fretta che hai- disse un ragazzo dietro di loro, ridendo.
Misaki sgranò gli occhi, mentre sentiva delle lacrime segnargli le guance. Lui era di Akihiko, non voleva nessuno oltre lui. Si fece forza e cercò di respingerlo come meglio poteva, urlando. 
Subito il ragazzo che era appena arrivato gli tappò la bocca, mentre Chikao infilava le mani dentro i suoi boxer.


Akihiko si alzò a sedere sulla sdraio. Era strano, Misaki sembrava essersi volatizzato.
Decise di andare a controllare, così scattò in piedi e si diresse verso il bar. Fissò la fila di persone, ma non lo vide.
Iniziò a guardarsi intorno preoccupato, sperando di vedere una testolina mora accompagnata da due occhi verdi sbucare in mezzo a tutte quelle persone.
All'improvviso gli si gelò il sangue nelle vene. Sentì un urlo, ma non un urlo qualunque. Conosceva fin troppo bene quella voce acuta.
Corse verso la direzione della voce e fu li che li vide. Non cercò di ragionarci, saltò subito addosso a Chikao, tirandogli un pugno.
Intanto erano accorse altre persone alla scena, c'era chi guardava la scena a occhi sgranati e chi componeva nervosamente il numero della stazione di polizia.
Il ragazzo che teneva fermo Misaki lo lasciò andare, indietreggiando e scappando il più velocemente possibile, mentre Chikao gli urlava dietro che era soltanto un bastardo.
Il moro scivolò lungo il muro, come privo di forze. Aveva le gote inumidite dal pianto, i pantaloni slacciati e il fiatone. 
Usagi venne fermato dalla gente che era accorsa alla scena, tornando in sè. Successivamente si avvicinò velocemente a Misaki, stringendoselo al petto.
-U-Usagi-san..v-voglio tornare a c-casa- sussurrò, stringendo il maggiore il più possibile.
Akihiko annuì, prendendolo in braccio.
-Aspettiamo la polizia per risolvere la situazione, poi prometto che torniamo a casa-
-Va b-bene..-


Passarono tre mesi dalla giornata in spiaggia. I due dormivano tranquilli abbracciati l'uno all'altro, quando Aikawa per poco non sfondò la porta con un calcio.
-UUUUUUSAAAAAAAGIIIIIIII!- urlò, al limite della felicità.
Misaki saltò letteralmente a sedere, con gli occhi sgranati, mentre lo scrittore restò più indifferente rispetto a lui, alzandosi lentamente.
-Il libro è piaciuto un sacco! Dovremmo incontrarci per discutere del prossimo lavoro, ma ci tengo a dirti che questo è stato un vero successone!- esclamò con gli occhi sbrilluccicosi.
-Libro? Quale?- chiese il moro confuso.
Aikawa gli porse una copia del libro e lui iniziò a scorrere le pagine.

"Akihiko passò la lingua sul suo collo, mentre Misaki si stringeva di più a lui, sentendo la sabbia della riva accarezzargli dolcemente la schiena.
-La luna è bellissima stanotte..- osservò il più piccolo, guardandola rapito.
-Proprio come i tuoi occhi- rispose Akihiko, stampandogli un bacio sulle labbra e iniziando a scendere lungo il suo corpo lentamente."


Misaki strinse il libro tra le mani. Prese fiato. Contò fino a dieci.
-BAAAAAKAAAAAAA UUUSAAAAAGIIIIIIIII!-





Note dell'autrice: ta daaaan! Questo era l'ultimo capitolo. Ringrazio le persone che hanno letto e recensito, e mi scuso se ho fatto così tardi nel postare, ma essendo piena di impegni non riesco mai a trovare del tempo per riscrivere i capitoli al pc e correggerli Q_Q Se volete lasciate una recensione, mi farebbe solo piacere..se no, come ho detto prima, vi ringrazio anche per aver soltanto letto *^* Arigato♥
  
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