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Autore: BlackRose96    30/08/2013    1 recensioni
Come sarebbe stata Hogwarts se Hermione Granger, discendente di una nobile famiglia purosangue fosse stata smistata a Serpeverde e Draco Malfoy, figlio di babbani, grifondoro, si fosse innamorato di lei?
La storia inizia dal fatale incontro fra i due, al binario 9 e 3/4 e prosegue fino a quando..
Leggete e saprete ;) è la mia prima fanfiction in assoluto, spero vi piaccia :-*
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Harry Potter, Pansy Parkinson, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Capitolo 6

Salve a tuttiii :)
Siamo giunti al fatidico "salto temporale".
Spero che questo capitolo vi piaccia, se nemmeno questo risquoterà il vostro interesse, concluderò presto la storia, senza troppi "avvenimenti".
Ringrazio però, quelli che l'hanno apprezzata comunque, e che la continuano a seguire <3
ora vi lascio, buon proseguimento :) 



La professoressa McGranitt li guardava rassegnata da dietro la sua cattedra.
Erano tre anni che ogni giorno era costretta ad assistere sempre alla stessa scena, quei due si facevano la guerra continuamente.
Era come guardare ancora, ancora e ancora sempre la stessa scena di un film. 
Aveva provato di tutto, urla, punizioni, li aveva persino mandati nell'ufficio di Silente minacciandoli di sospenderli, e quelle volte che avevano tirato troppo la corda, persino di espellerli, ma non era c'era stato niente da fare. Passate le prime ore di armistizio, ricominciavano, più affiatati di prima.
-No, ma quest'anno, le cose andranno diversamente- si promise.
"Si sieda, signorina Granger. E lei, signor Malfoy, la pianti.
Non costringetemi a togliervi altri 50 punti a testa!"
Hermione si girò a fissarla lanciandole uno sguardo di sfida, non spostando però la sua bacchetta dal collo di Draco.
Draco invece continuava ad osservare ghignando Hermione, ignorando deliberatamente la cara vecchia Minerva.
"Ha sentito o no, signorina Granger?"
La vecchia era furibonda. Hermione distolse lo sguardo da lei per volgerlo ai suoi compagni di Casa. Per loro, si dispiaceva. 
Solo per loro avrebbe lasciato perdere il sanguesporco e la vecchiaccia..almeno per quel momento.
Lentamente tornò al suo posto, non senza prima sibilare non proprio a voce bassissima : "Riprenderemo il discorso dopo, mezzosangue!"
Il biondo, che non aveva smesso un momento di ghignare, le rispose:
"Non vedo l'ora, bamboccia".
Una mano battè forte sulla cattedra, riportando l'attenzione dei due su di lei.
"Mi-avete-stufata." La McGranitt ora era livida, faceva quasi paura.
- Quasi. - pensò Hermione.
"Al termine delle lezioni raggiungerete me e il professor Silente nel suo ufficio, dove vi comunicheremo la nostra decisione. E ora tornate a studiare!"
"Ehi, Granger, stavolta vi espelle davvero."
Hermione, trattenendo a stento un sorrisetto, si voltò verso il suo compagno di banco, nonchè il suo migliore amico.
"Sta zitto, Zabini! Nessuno può espellermi, io sono Hermione Granger." Poi, indicando Draco, e non preoccupandosi che lui potesse sentirla, aggiunse: "Per quanto riguarda lui.. beh se lo espellessero farebbero un grande favore a tutti, uno schifoso natobabbano in meno. Anzi, se lo esiliassero dal mondo magico, sarebbe ancora meglio."
Questa uscita suscitò numerose occhiatacce, da parte degli altri mezzosangue.
In realtà, metà scuola avrebbe voluto ucciderla.
Non solo i mezzosangue, per ovvi motivi, ma anche per alcuni della sua "razza" , il carattere della riccia era insopportabile. 
Lei era circondata dalla sua combriccola, persone come lei, che ti guardavano dall'alto in basso e che se eri troppo vicino a loro, cambiavano strada, come se fossi spazzatura.
Forse l'unico a salvarsi da tutta quella gentaglia, era Blaise Zabini, e nessuno riusciva a capire come un bravo ragazzo come lui, generoso, gentile, ed estroverso poteva sopportare quelle persone, soprattutto la loro Regina, Hermione Jane Granger.

Sala Grande, tavolo Grifondoro.
"Ehi Drà, stavolta la McGranitt ti concia per le feste". Gli disse un serio Harry Potter, che intanto era alle prese con le sue ali di pollo.
"Nahh la cara vecchia Minerva è tutto fumo e niente arrosto."
Rispose il biondo incrociando lo sguardo con la professoressa in questione e facendole l'occhiolino.
Sapeva bene che nella sua situazione non doveva sfidare la sorte, o meglio, la pazienza della cara vicepreside, ma cavolo, un pò di senso dell'umorismo!
La McGranitt lo fulminò con lo sguardo, inviando minacce mute.
Eh già, meglio non sfidare la sorte.
Intanto una fastidiosa Calì gli aveva arpionato il braccio, mentre disperata blaterava sul fatto di non esagerare, perchè non sarebbe riuscita a stare a Hogwarts senza di lui.
Draco al primo anno pensava che non gli avrebbe più rivolto la parola, e infatti all'inizio così fu, ma la ragazza non aveva saputo portare rancore a un ragazzo così spontaneo e buono.
"Piccola, Minerva si annoierebbe troppo senza gli spettacolini che le mettiamo su io e Hermione, non ci espellerebbe mai, solo che deve mantenere la facciata" cercò di tranquillizzarla Draco, ironizzando troppo.
"Ecco! Se ti sentisse che la chiami per nome, saresti sospeso all'istante!E a proposito di chiamare per nome...lo hai appena fatto con la Granger!"
Draco sbiancò, poi si mise a ridere e autopunendosi dandosi da solo uno schiaffo, mise fine alla conversazione, per iniziarne una più interessante con Ron e Harry: la prossima partita di Quidditch.
Intanto, al tavolo dei professori, i due professori più anziani della scuola, discutevano animatamente.
"La situazione è diventata insostenibile, Albus! E' tempo di prendere provvedimenti, provvedimenti seri! Abbiamo lasciato correre per troppo tempo, è ora di mettere fine a queste bambinate!"
Silente la fissò serio. Minerva sembrava furiosa, e più determinata che mai.
"Hai ragione, Minerva, e ho già in mente qualcosa."

Le ore successive passarono lente. Grifondoro e Serpeverde non avevano lezioni in comune dopo il pranzo, il che, per i professori, voleva dire pace.
Finita l'ultima lezione, Harry e Ron passarono per il cortile con Draco, per accompagnarlo in presidenza, dove trovarono "il gruppo delle serpi", che evidentemente, avevano avuto l'ultima ora libera.
"Guarda chi c'è, il trio degli sfigati" li canzonò Pansy Parkinson non appena li vide.
"Vedi di stare muta, carlino, o ti metto la museruola." rispose Ron, che era quello che più battibeccava con la Parkinson.
Harry semplicemente li ignorava tutti, fatta eccezioni per quelle poche volte che era nervoso, mentre Draco..beh Draco sembrava intenzionato ad insultare solo la Granger, tranne per qualche rara eccezione. 
E infatti, Hermione, non si fece attendere,che con voce melodrammatica disse:
"La cosa schifosa sarà che tra qualche minuto dovrò sedermi affianco al mezzosangue biondo, e respirare la sua stessa aria!"
"Qual è il problema, vipera, basta che smetti di respirare. Se vuoi, ti aiuto io a farlo." Draco ormai, litigava con lei solo per presa di posizione, non la odiava più, anzi, da un pò era iniziata anche ad essergli indifferente. O almeno, di questo stava cercando di convincersi.
La voce di Blaise Zabini, che in quei casi  era quella che non si sentiva proprio, disse dura:
"Smettetela di fare gli idioti,ma vi divertite a fare così?
Negli ultimi tre anni non avete fatto altro che far punire le nostre case, e ora, se non ve ne siete accorti, rischiate di essere espulsi all'inizio del quarto! Ma dico, la volete piantare? Hermione, andiamo, ti accompagno in presidenza, altrimenti farai tardi."
E dicendo questo si congedò, trascinandosi dietro un Hermione contrariata, che voleva schiantare il biondino.
Anche Draco si incamminò verso l'ufficio del preside, scortato da Harry e Ron fino alla porta, dove un nervoso Blaise stava facendo ritorno. Dopo aver augurato buona fortuna all'amico e averlo spinto all'interno dell'ufficio, si dileguarono.
Draco si accomodò accanto alla ragazza di cui era sempre stato cotto ignorandola, e, alzando gli occhi verso quelli severi della McGranitt e di Silente, in silenzio attese.



 
  
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