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Autore: margio    30/08/2013    1 recensioni
Quanto ci si può sentire male nel constatare tutti i giorni di aver bisogno di reagire? Quanto può ferire il rendersi conto che non si vuole uscire da un baratro così profondo da non vedere più la superficie?
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Goten, Trunks | Coppie: Goten/Trunks
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Mi siedo sul letto chiudendo gli occhi e sperando che tutto quello che sto vivendo svanisca e mi addormenti ma ciò non succede e poco dopo perdo la pazienza e mi alzo. Vado in cucina, mi rassegno a mangiare qualcosa e quando arrivo ad avere mal di pancia (dopo qualche boccone) salgo sopra, questa volta con un accenno di stanchezza. Ne approfitto e mi addormento. Mi sveglio col vibrare del mio cellulare. Un suono delicato e breve, quest’ultimo dettaglio mi suggerisce che è un messaggio e non un chiamata. Lo apro. E di Trunks.

Mi fermo un attimo e rifletto, ma quasi subito mi convinco che tanto non saprei resistere e lo leggo.

‘hey, mia madre ha detto che sei passato e ti chiedevo se domani potrei farmi perdonare della mia assenza uscendo a pranzo con te dopo la scuola. Sempre se ti va eh, rispondi presto J

Non nascondo di aver perso un battito.

Impaziente gli rispondo.

‘ma certo, allora ci vediamo domani a scuola’

Il segnale di poco fa mi arriva nuovamente alle orecchie e mi chiedo perché lui abbia risposto, poi leggo…

‘domani? Perché, non stai per partire? ’

La mia coda dell’occhio si posa sulla mia sveglia che indica 0.00 ad intermittenza.

“Cazzo la luce” impreco ad alta voce e guardo il cellulare riaccendendone lo schermo.

Le otto meno dieci???

Balzo dal letto e corro in bagno a sciacquarmi la faccia, per fortuna sono già vestito, evidentemente non ho dormito poco…

***

Sebbene arrivai a scuola dieci minuti in ritardo nessuno disse niente (o quasi) data la mia fama da ritardatario. Mi sedetti sul banco e inevitabilmente il mio pensiero cadde su di lui, così come il mio sguardo. Quel ragazzo aveva stranamente il potere di calamitare su di se tutte le attenzioni, mie e inevitabilmente anche di qualche ragazza. Qualche ragazza doveva morire. Sono ormai due anni che Marron gli gira attorno molto insistentemente ed io non so se troncare i rapporti con lei (cosa molto inspiegabile ai suoi occhi) oppure continuare così. Senza contare che anche Valese ci ha fatto un pensierino… ma dico io! sono l’unico a rendermi conto che è palese quello che provo per lui?? Figuriamoci che le ragazze parlano con me… di lui!! Questa storia è insopportabile. Rispondo a casaccio un paio di volte al professore, diventato inspiegabilmente prima una professoressa, poi di nuovo un professore più vecchio ed infine un bidello.

“Dovresti andare a casa, qui oramai non c’è più nessuno e sto pulendo, senza contare che credo ci sia un tuo amico impaziente di vederti”

Il mio sguardo si posò sulla figura accanto alla porta che mi faceva cenno di andare. Mi dirigo verso Trunks e ancora imbambolato cerco almeno di ascoltare le sue parole, anche se con il suo profumo nelle mie narici l’impresa è alquanto ardua.

“Hai finito di guardarmi?” mi chiede poi Trunks con un sorrisetto.

“E-eh???” riesco solo a balbettare … perfetto!

“Ho chiesto se hai finito di guardarmi, non sono poi così bello…”

‘oh! Lo sei!!’ mi freno senza frenare però un “sicuro?”

Lui mi guarda stranito ma riprende a sorridere.

Faccio un po’ fatica a stare al passo con lui così mi diletto in una lenta corsetta.

Mi guarda con aria di sfida e comincia a correre più forte che può. Bastardo.

Se vuole giocare farà meglio a prepararsi a perdere perché sto arrivando baby!

Carico di determinazione mi lancio anche io nella gara indotta da Trunks. Risultandone però perdente…

“Caspita voglio la rivincita…” dico io esalando credo gli ultimi respiri della mia breve vita.

“Non ci penare nemmeno, sono distrutto e poi accettalo, ti batterei anche con una gamba rotta!”

“Che??” mi lancio su di lui preso da un istinto competitivo unito alla voglia di giocare come quando eravamo bambini, senza contare però che a diciassette anni un ragazzo che si butta sopra un altro ragazzo mandandolo al tappeto e continuando a fissarlo negli occhi. Molto insistentemente… sia un pochino ambiguo.

“Ora mi bacerai?” chiede divertito.

Ok…. Sento le forze svanire… ma perché deve sempre farmi così?? Quella voce… il tono di scherno unito alla dolcezza che solo con me usa … non resisto… mi accascio su di lui e socchiudo gli occhi.

‘dannazione, dannazione, dannazione!!!! Perché lo sto abbracciando!? È ovviamente la cosa più sbagliata da fare. Non è un bacio quindi non ho ottenuto quello che volevo, ma è un gesto abbastanza intimo per poter permettere a Trunks di rialzarsi infastidito. Dio che casino, devo alzarmi prima di lui. Devo…’

Il mio flusso di pensieri si interrompe quando nel vago tentativo di alzarmi vengo bloccato dalle braccia di Trunks. Mi sta stringendo a lui e in questo momento la mia mente sta evaporando. Mi riabbasso e unisco il battito impazzito del mio cuore con quello poco più lento del suo. Voglio morire, voglio urlare voglio…

“Sai Goten…”

“Eh?!” mi coglie di sorpresa

“Sai, resterei così per sempre…”

Sto forse sognando??

“Ch – che cosa intendi?”

“Haha sei in imbarazzo!!”

“N – non sono in imbarazzo!”

Houston! Abbiamo un problema!

“Sì lo sei!” dice ridendo

“E sei carino.” Aggiunge poi

“Sono!?”

“Carino, sì!” prende ad accarezzarmi i capelli

“Sembra che nonostante gli anni tu resti sempre uguale. Sempre il solito carattere. Solo più disinvolto, credo per catturare qualche ragazza nella tua tela, sbaglio?!”

E ora cosa rispondo??

“Sai, a volte sono quasi geloso dello sciame di ragazzine che hai addosso ogni giorno” continua lui.

“Loro non significano niente per me, lo sai!” cerco vanamente di assumere un tono arrabbiato o quanto meno indispettito.

Purtroppo non riesco a sbottare perché una mano si insinua nei miei capelli e chiudo gli occhi abbandonandomi completamente sul suo petto.

Ora so che esiste il paradiso e lo sto vivendo ora.

“Lo so, lo so!” dice in tono rassicurante.

“So che sono molto più importante io, cucciolo” scherza.

Il mio problema è che vado nel pallone ogni qualvolta lui dice una frase del genere. Dev’essere laureato in frasi di cattivo gusto con master in illusione della persona che ti ronza dietro.

Già… dio sto impazzendo.

“Certo…” lo sfido.

“Ehi, mi vuoi mettere in secondo piano rispetto a quelle gallinelle?!”

La sua mano interrompe il suo lavoro e capisco di aver fatto la cazzata più grande della mia vita.

Alzo lo sguardo con una faccia implorante e mi fissa per un po’, dopodiché…

“Hahahahahahah!!! Dio Goten!!”

Ma che cosa??

“Non sapevo ti facessi questo effetto!”

Eh?? Lassotto mi sembra tutto –quasi– normale…

“Ho parlato per mezz’ora di quanto mi desse fastidio il vederti con una marea di ragazze addosso e tu niente, poi smetto di accarezzarti e ti trovo sconvolto!”

Spiega lui trattenendo le risa.

“Ah quello è che… che...” caspita ha ragione!

Poi, inspiegabilmente comincia a stritolarmi.

“Il mio Goten!”

“Ah, Trunks! Trunks! Mi soffochi!”

La verità è i nostri bacini si stano strusciando pericolosamente ed ho paura che…

“Ehmmm Goten!”

Appunto

“Credo che tu abbia un … problemuccio lassotto”

Dio che casino.

Mi alzo e la prima cosa che mi viene in mente è scappare.

Azzardo un “senti è meglio che vada magari ci vediamo un’altra volta e…”

“Goten”

Mi volto preoccupato di quello che possa dire. Che caspita di figuraccia! Già le lo immagino.

‘forse è melio che non ci vediamo più…’ la frase riecheggia nella mia testa quado lui si avvicina e smentisce le mie preoccupazioni con…

“Fammi sapere quando hai finito”.

Non so se è perché ha alluso alle azioni che sicuramente compirò una volta giunto a casa oppure al fatto che mi sta parlando a due millimetri dal lobo del mio orecchio, fatto sta ce la mia erezione ora è più ingestibile che mai. Spicco un salto e volo via mormorando nel mentre un “ok” balbettato.

 

Per farmi perdonare della mia luuuuuuuuuunga assenza eccomi qui con uno pseudo capitolo fiume per voi… spero di continuare a scrivere perché ho una mezza ideuccia sui prossimi capitoli. L’ispirazione sembra essere definitivamente tornata… chissà.

Non mi aspetto tante recensioni perché so che avete ragione se mai decideste di fare come io faccio con i capitoli: non farmi sentire e scrivere qualcosa ogni tanto, ma gradirei comunque, anche una testata sulla tastiera… bah, vabbè a presto J

M

  
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