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Autore: Horan_Styles    30/08/2013    8 recensioni
Desirè. Una ragazza tutto sommato nella norma.
A parte piccoli pezzi della sua vita. Oppure. La sua vita è direttamente un disastro.
Harry, il suo fratellastro, ha 16 anni ha violentato la sua piccola sorellina di 14.
Ma Harry non sa cosa ha fatto realmente a Desi.
Ma Desi troverà la cura sbagliata. Perché infondo, la droga era l’unica cosa che la faceva stare bene.
< Perché hai paura di me? >
< Come posso non avere paura di te, Harry? >
[…]
< E’- è pronto.. >
< Arrivo… >
< Ancora qui Desi? >
< S – scusa… >
[…]
< Puttana, tu non vai da nessuna parte, capito? >
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cap5 fix
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"Fix a Heart"





No, non poteva essere, noi parlavamo di due Harry diversi.
- Hei, signora.. – Mi interruppe con un segno della mano – No tranquilla, nulla. Sono, sono coincidenze. – disse più a se stessa che a me.
Coincidenze.
Attualmente sorvolai l’argomento.
Mentre mi parlava pensavo a come chiamare Niall.
- Allora? – la voce di Anne mi riportò alla realtà. – Si? – chiesi confusa. Lei accennò un piccolo sorriso e. – Hai voglia di dirmi cosa significano le parole di questo Harry? – mi chiese tranquillamente.
Presi la lettera in mano e no. Quello, quelle parole erano il nostro segreto.
- N, no scusi.. – lei mi sorrise e mi accarezzò la testa. – Tranquilla -
Dalla sua borsa sporgeva il cellulare. Dovevo riuscire a prenderlo. ORA.
- Mi scusi Anne, non è che può andare a prendermi un succo alla mela? Questa è la chiavetta – gliela porsi e lei annuì sorridente.
Si avviò e allungai il braccio prendendo il cellulare per poi nasconderlo sotto il lenzuolo.
Tornò con il succo in mano e  - Scusa, ora vado, ciao e riposati – disse dandomi un bacio in fronte.
Appena se ne andò presi il mio Diario.

“Hey Lolly :3
Beh, ecco. Anne sospetta che il mio Harry.. sia si, insomma, sia suo figlio.
No vero? Bene, le ho rubato il cellulare…
Lo so, non si fa. MA HO BISOGNO DI NIALL.
Ora lo chiamo. Si lo so, le mie pagine non sono più lunghe come una volta, però non ho da dirti molto, vedi non è che sono emozionanti le mie giornate.
Vado a chiamare Niall, a dopo.
Tua, Desi.”

Misi il diario sotto al cuscino e presi il cellulare.
Composi il numero con le mani tremanti e iniziarono gli squilli.
Al terzo rispose.
“Pronto?” Le lacrime iniziarono ad inumidirmi gli occhi.
“Niall!! SONO DESI!!” dissi entusiasta. Lui non rispose subito. “Come va piccola!?” chiese incredulo dopo alcuni secondi. “Bene te?” sospirai e “Anche” “Grazie del foglio” dosso tutto d’un fiato. “Ti spettava. Arriva Harry, lo vedo. Chi..” “Lascia la chiamata aperta” Lo interruppi.

Niall… Ciao…” sentii Niall sospirare. “Harry” disse poco dopo.
“Non voglio nulla. Mi serve solo sapere, un paio di giorni fa ho lasciato sul tavolo un foglio… ecco, lo, lo avete buttato?” era in imbarazzo. Dentro di me sorrisi. “Lo ho letto… Vuoi sapere che fine ha fatto?” Senti Harry sospirare pesantemente, e sicuro aveva stretto i pugni. “Si, che fine ha fatto?” chiese con voce che pareva essere bloccata. “E’ nelle mani di Desi” passarono alcuni istanti prima che sentii le urla di Harry.
Così chiusi la chiamata.

“Lolly.
Non ho tante cose da dire. Ma credo che Harry se la sia presa con Niall per avermi mandato quel foglio sporco di caffè.
Prima che io avessi chiuso la chiamata ha urlato: “CHE MERDA HAI FATTO? SEI UN BASTARDO. STRONZO. ME LA PAGHERAI.” Ho paura che lo possa ammazzare di botte.
Devo tornare a Londra. ORA.
Ahw, poi Anne è tornata e ha chiesto se ha lasciato il cellulare qui. Le ho detto che lo aveva dimenticato, volevo avvisarla ma ea già troppo tardi. Lei ci ha creduto.
Uh, mi sento un piccolo genio. 
Ho paura di rivedere Harry, ma ho bisogno di un suo abbraccio. Tornerà tutto come prima se rimetterò piede in quella città.
Ma ne ho bisogno.
Tua, Desi”

Bevvi un succo ed iniziai ad annoiarmi, come sempre d’altronde.
Ma mi sentivo meglio. Molto meglio. Non so, è come se quella lettera avesse cambiato qualcosa in me.

- Ragazza, hai visite – mi svegliò un infermiera. Così mi stiracchiai e sbadigliai sistemandomi sul lettino.
Dalla porta sbucarono dei capelli chiari. Ovviamente schiariti da marrone.
Una ragazza fece capolino. Era Gemma.
Le sorrisi cordiale e la salutai con un cenno della mano.
Si sedette affianco a me.
 - Come stai?- mi chiese sorridente. Ricambiai il sorriso e – bene grazie, te come va all’università? – Mi era capitato di sentire spesso Gemma, perché chiamava Harry e poi si faceva passare me.
- Oh, va bene, ho conosciuto un ragazzo fantastico. – iniziammo a chiacchierare come fossimo amiche di vecchia data. Quando l’arrivo di Anne ci interruppe.

- Ciao De.. Che ci fai qui Gemma? – chiese meravigliandosi di trovare la ragazza qui.
- Sono venuta a trovare Desi – le sorrise ma la psicologa la incitò a dire altro. – La ho conosciuta mentre facevo shopping, le ho sporcato la maglia di gelato e da li siamo diventate amiche. – disse riuscendosi a far credere dalla donna. Ma perché mentire.
- Dai va a casa ora. – disse Anne appoggiando la sua solita borsa a terra.
- Certo Mamma. – Certo Mamma…  MAMMA? Oddio.. Harry, Gemma, Anne, Mamma.
Si, io e la psicologa parlavamo dello stesso Harry…
Quindi se prima avevo intenzione di dire qualcosa. Ora dovevo rimanere solo bella che muta.
Gemma dalla porta mi guardò e gesticolò un: “Dopo Parliamo”

“Ciao..
Non ho molto da dirti. Ma sai Anne? La psicologa? Beeeeeeeene.
E’ la mamma di Harry.
Oggi mi è venuta a trovare Gemma! E’ stata una bella chiacchierata. Era tanto che non parlavo così con qualcuno. Gemma mi deve parlare. A quanto apre Anne non sa nulla di Harry, nulla di nulla. Ma perché?
Che glielo avesse chiesto Harry?
Va beh, vado a camminare un po’. Si per l’ospedale.
Ciao, Tua Desi.”

Camminai per circa 20 minuti nei corridoi dell’ospedale. Quando da un ascensore vidi sbucare mamma.
- Mamma! – le andai incontro sorridendole.
- Hei, vedo che ti sei ripresa –mi abbracciò e mi diede un bacio sulla fronte.
Dopo un po’ se ne andò e io andai a prendermi qualcosa alle macchinette.
Girai lo sguardo per andare in camera e sulle scale notai un ragazzo accasciato che prendeva fiato. Una testa riccia. QUELLA TESTA RICCIA.




Bella gente! Ecco il capitolo 9.
Non so cosa dirvi. Questa storia fa sempre più schifo. Si insomma. Va beh. ci rinuncio. La finisco solo perchè mi obbligano. Spero che un po' vi piaccia, nonostante lo schifo.
Grazie a tutte.
<3
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