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Autore: Soul of the Crow    30/08/2013    4 recensioni
Questa long è il sequel de "L'Avvento del Sole Nero".
Ci troviamo nella serie di IE GO CS: l'El Dorado e la Feida stanno distruggendo il Giappone, e come era successo anni prima con il Fifth Sector e la Confraternita del Sole Nero, un'altra forza si dovrà mettere al lavoro per far tornare le cose come dovrebbero essere.
Servirà l'aiuto degli ex Emissari del Sole Nero, e tra viaggi nel tempo e nuovi personaggi, saranno svelate anche nuove notizie riguardanti la Confraternita del Sole Nero: un esperimento avvenuto alla nascita della Confraternita, ma risultato troppo pericoloso da poter essere portato a termine, potrebbe tornare a galla e qualcuno sarà costretto a compiere una scelta...
Per i dettagli, vi aspetto dentro.
Buona lettura.
Genere: Fantasy, Generale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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Quel pomeriggio… Nel futuro… Allo Spiraglio di Luce delle Ali Nere… Al terzo piano sotterraneo… Nella biblioteca…

Quella stanza era un po’ più grande dell’auditorium, il soffitto era bianco e il pavimento di parquet, ma non era possibile vedere le pareti perché erano coperte da scaffali di legno contenenti libri di ogni genere. Nei pochi punti lasciati liberi dalle librerie, c’erano tavoli con alcune sedie di legno.
Kuromi si era diretta lì, pensando che era il luogo adatto per poter trovare un po’ di tranquillità: quella mattina ci era riuscita, anche grazie al fatto che non c’erano stati boati a causa delle riparazioni della sala d’allenamento e alla melodia eseguita da Lory che ancora riusciva a sentire.
- Mi chiedo come faccia a continuare a suonare. Nessuno riesce ad andare avanti così per ore. - si disse Tsukikage, seduta ad uno dei tavoli e china su un romanzo giallo.
- Infatti, ma c’è un piccolo segreto riguardante quella musica. - le disse Herzen, avvicinatasi con alcuni libri in mano e affiancata da Moonlight.
- E tu come fai a saperlo? -
- La abbiamo vista suonare poche volte durante il periodo del Sole Nero, ma quando la musica si fa più lieve, vuol dire che ha smesso di suonare e si sta riposando. In questi casi, è l’eco dei suoi poteri che consente alla melodia di essere udita in luoghi lontani da dove Lory. - le spiegò la viola.
- Spero solo che non voglia passare il resto della giornata a suonare. Sprecherebbe solo tempo. - commentò la ragazza con la treccia.
- Ognuno può passare il proprio tempo libero come preferisce, e poi lei suona solo quando ha bisogno di tranquillizzarsi. Potrebbe essere un suo modo per allentare la tensione accumulata in questa settimana a causa di questa storia. - replicò la blu, senza distogliere gli occhi da un libro che aveva cominciato a leggere.
- Per come la vedo io, sta solo perdendo tempo. Voi perché vi trovate qui? Credevo che fossero tutti usciti. -
- Non è così. Alcune persone hanno deciso di restare qui. - ribatté Katia, decidendosi finalmente ad aprire un libro.
- I membri della Squadra B ne sono un esempio lampante: escludendo Yuki, gli altri non si sono mai mossi dalla base segreta. Anche tu non sei mai uscita da qui, ma sembra che due dei Quattro Grandi abbiano intenzione di portarti fuori da questo posto. - la informò Sibyl.
- Chi sono e dove si trovano di preciso adesso? - le domandò Tsukikage, curiosa di sapere cosa si sarebbe inventata la blu. Sapeva che quella ragazza disponeva di una limitata preveggenza, e fino a quel momento le sue predizioni erano sempre state esatte, ma i loro poteri lì non funzionavano bene e poteva essersi immaginata anche quello che aveva detto poco prima.
- Sono Ayla Moon e Fiammetta Rossi. La prima si trova fuori dallo Spiraglio di Luce delle Ali Nere, mentre la seconda è in questa biblioteca e si sta avvicinando a noi. - continuò Sibyl.
Subito dopo, calò il silenzio: le ex Emissarie Minori si erano rimesse a leggere, ma sull’espressione di Kuromi c’era ancora un leggero stupore, anche se le due compagne di squadra non la potevano vedere perché concentrate sulla lettura.
Dopo alcuni istanti, Tsukikage decise di rimettersi a leggere, dicendosi che non era la prima volta che quelle due dicevano cose insolite come quelle; almeno, il suo intento era rimanere lì, ma qualcuno non era dello stesso parere:
- Ciao Kuromi! - una voce femminile allegra dietro di lei la fece sobbalzare sulla sedia, ma sembrò paralizzarsi poco dopo sul posto, tanto da non riuscire a voltarsi per sapere chi le avesse parlato.
- Non dovresti spaventarti. Sibyl in fondo ti ha avvisata che stavo arrivando. - dopo quella frase, la ragazza con la treccia si voltò lentamente, fino a trovarsi davanti una Fiammetta Rossi con i capelli neri e non più arancioni, sempre legati con diversi fermagli, e un paio di occhiali da vista.
- Fiammetta!? Mi hai fatto prendere un colpo! E ora che ti guardo meglio, che è successo ai tuoi capelli e perché porti gli occhiali? -
Prima che continuasse con quella serie di domande a raffica, l’ex membro dei Quattro Grandi si decise a rispondere:
- Lascia che risponda a queste domande, poi potrai farmene altre. Il mio aspetto è stato influenzato dai poteri del Sole Nero e i miei capelli erano diventati di quello strano colore, mentre gli occhiali li ho messi un mese fa perché ho scoperto di soffrire di miopia.
Torniamo al motivo per cui sono venuta qui: volevo chiederti se volevi venire con me e Ayla a prendere un gelato, tanto per non sprecare questa giornata di Sole. Volevo invitare anche alcuni membri della Squadra B, ma sembrano essersi volatilizzati. - la invitò l’africana con un sorriso.
Kuromi ci pensò un po’, poi annuì: non le andava molto di uscire, ma quello che chiedeva era avere un po’ di calma, e forse avrebbe avuto più fortuna a trovarla senza quella strana aura di mistero che le due ex Emissarie Minori sembravano emanare ogni volta che le incontrava:
- Bene. Andiamo! - Rossi prese l’altra per mano e la trascinò fuori dalla biblioteca.


Di sera tardi… Nell’epoca degli ex Emissari… In un cimitero di Okinawa…

Era stata in diversi periodi storici da quando era cominciato il progetto segreto suo e di Sho, ma Isako non aveva ancora trovato tracce della persona che cercava. Era come se quella persona si fosse volatilizzata, ma non aveva intenzione di fermarsi fino a quando non avesse ottenuto dei risultati.
In quel momento, era finita nell’epoca da cui provenivano gli ex Emissari, più precisamente ad Okinawa; nonostante la dura giornata di ricerche, anche lì non aveva avuto molta fortuna: cominciava a sembrarle evidente che i poteri speciali di cui lei e Sho disponevano e tutte le tecnologie in possesso delle Ali Nere non sarebbero riusciti ad aiutarli. Il vero problema, almeno dal punto di vista dei due animali androidi, era un altro: la rossa aveva viaggiato fin troppe volte nel tempo e una buona parte dei luoghi e delle epoche storiche che aveva raggiunto erano molto distanti tra loro. Di conseguenza, la sua salute ha finito per risentirne: aveva il volto arrossato, la fronte imperlata di sudore, continuava ad ansimare e ogni passo dava l’impressione di costarle molta fatica, ma Isako era talmente decisa a portare avanti quel progetto che non sarebbe mai tornata nella sua epoca senza aver ottenuto un risultato.
I due androidi però non erano dello stesso parere:
- è evidente che sei stanca. Dovremmo tornare a casa perché tu possa riposare. - le disse preoccupato Nakagawa, mentre cercava di liberarsi dall’abbraccio della padrona: sarà che aveva l’aria stanca, ma quella ragazza non accennava a mollare la presa.
- Di solito non do ragione a quel coso dalle orecchie abnormi, ma stavolta ha ragione. Inoltre, Sho mi ha detto di tenerti d’occhio: dovresti tornare alla base segreta. - le consigliò Shadow, il quale volava immediatamente vicino alla rossa.
Okada si limitò ad accennare un “no” con la testa a causa della stanchezza, e quasi senza accorgersene, si ritrovò a passeggiare all’interno di un cimitero:
- E ora come ci sono arrivata qui? - sussurrò lei dopo diversi minuti, mentre si guardava intorno, vedendo solo una miriade di lapidi e pochi sentieri di terra battuta.
- Se non lo sai tu… - si limitò a dire l’aquila nera, mentre il coniglio verde era riuscito a liberarsi dall’abbraccio della padrona.
- Ma ti sei vista? Devi tornare subito allo Spiraglio di Luce delle Ali Nere! Ti stai comportando come una sciocca! Continuerai appena starai meglio! Ehi Isako, mi stai ascoltando o no? - nonostante i rimproveri di Nakagawa, la rossa continuava a camminare e i due la seguirono da una parte all’altra del cimitero fino a quando non si fermò:
- Era ora. - disse Shadow senza smettere di volare, mentre l’altro animale androide si avvicinava alla padrona.
- Adesso ce ne andiamo. Dammi quell’orologio! - le ordinò il coniglio verde, ma l’altra continuava ad osservare un punto fisso davanti a sé:
- Che ci fa Yuki qui? -
La rossa aveva ragione: davanti a lei c’era il capitano della Squadra B, la quale indossava un top bianco, una felpa blu, jeans neri lunghi fino alle ginocchia, scarpe da ballerina dello stesso colore del top, diversi braccialetti azzurri, una cavigliera e un ciondolo a forma di fiocco di neve dello stesso colore. Inoltre, aveva tra le mani un mazzo di gigli e di amarilli bianchi e continuava ad osservare la lapide che aveva davanti:
- Che cosa ci fa qui? Non esce mai dallo Spiraglio di Luce delle Ali Nere. - affermò Nakagawa.
- Non accade mai a meno che Phoenix non glielo dica. Forse ha scoperto qualcosa delle tue ricerche e l’ha mandata a spiarti. - aggiunse l’aquila.
- Aspettate. Non è detto che sia così… Per caso riuscite a vedere i nomi scritti sulla lapide? - domandò Okada ai due androidi, i quali annuirono e si avvicinarono al capitano della Squadra B, cercando di stare attenti a non farsi sentire dalla blu.
Al centro della lapide c’era scritto “Famiglia Misaki” e quattro nomi sotto ad altrettante foto si trovavano ai quattro angoli della lastra di pietra: la prima ritraeva un uomo pallido dai corti capelli neri e gli occhi color perla, Akihiro Misaki; la seconda una donna dalla carnagione non troppo scura, lunghi capelli blu notte e gli occhi color tramonto, Tsukiko Misaki; la terza, posizionata sotto a quella di Akihiro, un ragazzo più o meno della stessa età di Yuki dai capelli scuri, la carnagione abbronzata e gli occhi arancioni, Hayato Misaki; nell’ultima foto invece non era raffigurato nessuno, ma dal nome e dalla data incisa nella lapide, si trattava di Yukiko Misaki e aveva la stessa età di Hayato. Se si consideravano tutte le date presenti sotto le foto, quelle persone erano morte nello stesso giorno.
I due continuavano ad osservare il capitano della Squadra B, la quale aveva posato il mazzo di fiori sulla tomba e continuava a guardare le tre foto con una certa malinconia, e ogni volta che vedeva lo spazio senza foto, si intravedeva una punta di rabbia nel suo sguardo:
- Se fossi stata più forte, forse voi vi trovereste ancora qui. Perdonatemi. - sussurrò Yuki triste, come se fosse convinta che le persone delle foto potessero sentirla.
I due androidi erano perplessi: cosa aveva a che fare il capitano della Squadra B con la famiglia Misaki?
Non fecero in tempo a trovare una possibile teoria che sentirono un tonfo alle loro spalle: si trattava di Isako, la quale era stesa a terra, rossa in volto e ansimante. Purtroppo per loro, anche la ragazza dai capelli blu se ne era accorta:
- Nakagawa e Shadow, che cosa ci fate qui? Per caso mi stavate spiando? - domandò loro Yuki con una punta di rabbia mista ad irritazione nella voce.
- Adesso non è il momento! Non vedi che Isako sta male? - le fece notare il coniglio verde, ma il capitano della Squadra B non sembrava mostrare alcuna particolare reazione di fronte alla collega. L’aquila pensò che il nome “Yuki” le si addiceva alla perfezione: quella ragazza dagli occhi grigi poteva dimostrarsi fredda come la neve.
- E va bene, ma quando saremo arrivati alla base, esigo delle risposte da voi due. -
- Tu non ci puoi dare ordini! - la rimproverò Shadow, mentre la blu si caricava un braccio di Okada sulle spalle e attivava il suo orologio del tempo. I quattro sparirono dal cimitero in una luce rossa.


Alle 21.30… A Tokyo… Alla scuola media Raimon…

Quella scuola e le vie che la circondavano avevano un aspetto completamente diverso a quell’ora: durante l’anno scolastico erano tranquille e piene di studenti allegri o meno, ma di notte ed erano illuminate solo dalla fioca luce dei lampioni, avevano un’aria abbastanza macabra. Yamato e Nikora erano arrivati un po’ prima, sperando di trovare già i mittenti del messaggio, ma non fu così, e anche quando l’ora prestabilita era ormai scoccata, non c’era alcun segno delle persone misteriose.
- Sarebbero già dovuti arrivare. Mi chiedo che cosa aspettano. - disse impaziente la viola.
Come se fossero stati richiamati dalla voce della donna, due individui comparvero sotto la luce di un lampione, a pochi metri di distanza dai due trentenni: avevano un’altezza media, ma non era possibile capire chi fossero a causa dei lunghi impermeabili e dei cappelli che indossavano:
- Così vi siete presentati entrambi. - constatò il primo dall’impermeabile blu. La voce era maschile, ma aveva qualcosa di strano… Sembrava che qualcosa la stesse alterando per renderla irriconoscibile.
- Perché ci avete contattati? - domandò subito Kazetsuki.
La seconda persona misteriosa, che indossava un impermeabile viola, ridacchiò prima di rispondere:
- Quando sai quello che vuoi, non perdi proprio tempo, eh Yamato? - anche stavolta era una voce maschile, ma i due adulti non la riconobbero.
- Come fai a sapere il mio nome? -
- Calmo, una domanda alla volta. - dopo quella frase, il primo individuo misterioso cominciò a parlare:
- Gli ex Emissari sono stati portati in un’altra epoca per partecipare ad una lotta per salvare il passato, il presente e il futuro da due organizzazioni che cercando di distruggersi utilizzando il calcio. Queste due associazioni si chiamano Feida ed El Dorado, ma la seconda intende eliminare la prima facendo sparire il calcio da ogni periodo storico e ha causato dei problemi anche in quest’epoca; per portare a temine questo compito, ha fatto in modo che tutti quelli che conoscessero gli ex Emissari li dimenticassero, ad eccezione delle loro famiglie, anche se non sappiamo come sia possibile, e di voi perché dotati dei poteri del Sole Nero che vi hanno resi immuni alle modifiche del continuo spazio temporale. Gli ex Emissari si stanno preparando per affrontare l’El Dorado e fare in modo che tutto torni normale. -
- E vi aspettate che crediamo ad una storia così strana?. - lo interruppe Violet.
- E quello che è successo ai detenuti nella Sala dell’Inferno del Sole Nero non lo era? - s’intromise la seconda persona misteriosa.
I due ex Guardiani sgranarono gli occhi e si scambiarono un’occhiata.
- Chi siete veramente voi due e come fate a sapere di quel posto? - chiese Nikora ai due.
I due ridacchiarono, ma il secondo individuo non diede la risposta che la donna si aspettava:
- Questo non ve lo possiamo spiegare, ma vi posso garantire che un giorno saprete tutto di noi.
Passando alla seconda domanda… Come ben sapete, ciò che è accaduto lì ha portato alla scomparsa di molti Emissari, più precisamente quelli che si avvicinavano troppo a scoprire i veri piani di Pandora. Lei usava su di loro il Bocciolo della Rosa Nera, facendoli scomparire per evitare che parlassero; al contrario di quello che quella donna voleva, alcuni di loro non sono completamente spariti, anche se non si trovano più in quest’epoca. Anche voi eravate finiti lì, ma l’intervento dei vostri keshin ha sconvolto i piani di Pandora, anche se ciò li ha fatti cadere in uno stato dormiente e alcuni dei vostri poteri sono stati influenzati dal Bocciolo. Quella donna dovette usare un incantesimo su di voi per farvi dimenticare quella storia, ma svanì quando gli ex Emissari erano finiti nella Prigione dell’Eclissi Eterna. -
- Tuttavia... - lo interruppe ad un certo punto la prima persona misteriosa:
- Il Bocciolo della Rosa Nera è finito nel periodo storico in cui sono finiti gli ex Emissari, ma abbiamo scoperto che la quantità d’energia che ha accumulato, tramite la Fiamma del Sole Nero, è troppa e potrebbe distruggere qualsiasi cosa si trovi lì se non verrà fermato. Per farla breve, questa faccenda rischia di portare ad un “futuro morto”. -
- Quindi voi vorreste che li raggiungessimo per aiutarli? Anche se quello che state dicendo è vero, non sarà un’impresa facile: i nostri poteri non funzionano come dovrebbero e la Fiamma del Sole Nero non vuole collaborare. - li informò Yamato.
- La Fiamma del Sole Nero si sta comportando così a causa dell’odio e della disperazione delle persone coinvolte nella guerra che si sta svolgendo a 200 anni nel futuro. Quell’oggetto può assorbire i sentimenti di ciò che gli sta intorno: l’oro simboleggia i sentimenti positivi e la luce, mentre il nero rappresenta le emozioni negative e le tenebre. Questi colori sono fondamentali per mantenere l’equilibrio delle persone che possiedono i suoi poteri nelle varie epoche, ma a causa del Bocciolo della Rosa Nera, il nero rischia di sovrastare l’oro e le doti magiche donate dai poteri della Fiamma del Sole Nero ne risentono.  
Come raggiungere gli ex Emissari? Beh, la soluzione è molto più vicina di quello che credete. Addio. - dopo quella spiegazione da parte del secondo individuo, gli incappucciati sparirono nel buio della notte, lasciando soli i due ex Guardiani del Sole Nero.
- Non so te Yamato, ma io sono ancora più confusa di prima. - ammise la donna dai capelli viola.
- Anch’io non so bene cosa credere Nikora, ma quei due ci hanno dato quella che potrebbe essere un’informazione utile. Se il Bocciolo della Rosa Nera ha davvero qualcosa a che fare con tutto questo, dovremo recuperare i documenti riferiti all’ Incubo dei Petali della Rosa. - decise Kazetsuki dopo alcuni secondi di silenzio e senza distogliere lo sguardo dal punto in cui le persone misteriose erano scomparse.
- Quei documenti sono andati persi tempo fa! Credevo che te ne ricordassi! - replicò lei.
L’altro si girò finalmente verso la viola e scosse la testa, per poi sorridere:
- E io ti dico che ti sbagli. Se ben ricordi, c’è stata solo una persona che ha lasciato la Confraternita del Sole Nero di sua spontanea volontà e non ha subito conseguenze gravi; quel qualcuno ha portato con sé i documenti relativi all’Incubo dei Petali della Rosa per evitare che cadessero in mani sbagliate.
Io so dove abita quella persona. Se per te va bene, ci andremo domani, almeno ci toglieremo un dubbio riguardo a questa storia. -
La donna continuava a fissare il verde con un’espressione leggermente sorpresa:
- Fammi capire: ci siamo fatti chissà quanti problemi per cercare quei documenti, e tu mi dici solo adesso che sai chi li possiede? Mi puoi spiegare in che modo ragioni? -
L’altro si limitò a sorridere divertito, anche se c’era una nota di nervosismo in quella risata:
- Ti confesso che mi era passato di mente, ma scommetto che non ti dispiacerà incontrare la persona in questione. -
Violet sbuffò, poi i due s’incamminarono verso le rispettive abitazioni.
Un solo pensiero occupava la mente dei due: “Aspettateci ragazzi. Stiamo arrivando.”


Angolo di Emy
Sono stati dei giorni liberi pieni di mistero, a mio parere è stato così soprattutto per Yamato e Nikora.
Ci tenevo a dire che, salvo imprevisti, i due individui misteriosi appariranno solo alla fine della fic; per il resto del tempo, verranno solo nominati di tanto in tanto.
Grazie a chi recensisce e segue.
Baci
Emy

  
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