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Autore: namelessjuls    30/08/2013    2 recensioni
Una storia alla X Factor, dove una ragazza, Hope, cercherà di vincere un concorso per giovani cantanti.
Un altro concorrente è un certo Austin Mahone.
Tra i due succederà qualcosa?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2

“E allora, cara santa, che le labbra facciano anch’esse quel che fan le mani: esse sono in preghiera innanzi a te, ascoltale, se non vuoi che la fede volga in disperazione.” Skandar si avvicinò a me, facendo un sorriso di scena.
“I santi, pur se accolgono i voti di chi prega, non si muovono.” Gli risposi io, con voce divertita.
“E allora non ti muovere fin ch’io raccolga dalle labbra tue l’accoglimento della mia preghiera.” Il ragazzo mi prese il volto tra le mani, avvicinando le nostre labbra.
Dal parterre partì un gran numero di battiti di mani.
“Siete stati stupendi, il Romeo e la Giulietta perfetti!” Mi madre ci venne incontro abbracciandoci.
“Vuol dire che possiamo andare in pausa?” Chiese Skandar.
“Andate pure!”
Io e Skandar non c’è lo facciamo ripetere due volte, e in un batter d’occhio siamo già fuori dal teatro, con due pacchetti di patatine e una coca cola.
“Dovresti essere onorata di baciare il sottoscritto!” Esclamò lui, mentre ingurgitava una patatina dietro all’altra “Mezza America vorrebbe essere nei tuoi panni”
“Certo come no, l’importante è crederci Skan” Gli faccio l’occhiolino e lui mi butta una manciata di patatine addosso.
Io e Skandar siamo migliori amici da sempre, siamo anche vicini di casa, e facciamo parte della compagnia teatrale di mia madre, all’inizio eravamo solo aiutanti ma ora siamo diventati degli attori a tutti gli effetti.
Per me il teatro è più che altro un passatempo, mentre per Skandar è una vera è propria passione, è un attore nato!
Dal resto, oltre che avere un infinito talento, possiede anche una bellezza incredibile, che lo rende quasi misterioso sotto la luce dei riflettori, è grazie a lui se nell’ultimo anno si sono inscritte un centinaio di ragazzine al nostro corso.
“Allora com’è andata ieri?” Chiede, scompigliandosi i capelli di un colore castano chiaro.
“Bene, ma mi spiace che non sia potuto venire”
Lui fa un sorriso malizioso “Ho sentito dire che però hai trovato compagnia.”
Dannazione a Claire e la sua boccaccia.
Alzo le spalle “Mi ero già dimenticata di lui.”
Sto mentendo palesemente, infatti ieri sera non ho fatto altro che messaggiare con Austin, e mi sono addormentata pensando ai suoi occhi mozza fiato.
Skandar mi osservò con i suoi occhioni verdi “Tu stai mentendo.”
Feci un cenno della mano come risposta “Lasciamo perdere.”
In quel momento un gruppo di ragazzine uscì dalla palestra che affiancava il teatro, e appena videro Skandar gli corsero incontro.
“Ragazze, mi spiace ma sono già impegnato” Detto questo mi prese per mano e mi accompagnò via dalle occhiatacce che mi stavano trapassando.
“Sei un idiota!” Gli dico, scherzando.
“Ma ti piaccio proprio per questo” Mi fa un sorrise dolce.
Appoggio la mia testa sulla sua spalla e stringo la mano del mio amico, vorrei tanto fermare il tempo per poter mantenere questa felicità per sempre.
Ma come al solito, la tecnologia telefonica rovina sempre tutto.
“Parla Ophelia Miller, chi è?” Chiesi, tenendo il telefono con la mano libera.
“Buongiorno signorina Miller, la chiamiamo dal concorso per giovani talenti”.
Deglutii e feci cenno a Skandar di ascoltare “Parli pure.”
“Le annunciamo con piacere che è stata scelta con tre voti positivi su tre.”
Un sorrisone mi spuntò sul viso e alzai lo sguardo verso Skandar, che sembrava entusiasta quanto me.
“Grazie mille!” Esclamai al telefono.
“Le ricordiamo che tra sabato si dovrà presentarsi qui a San Antonio per conoscere il proprio coach e conoscere gli altri concorrenti”.
“Ci sarò!”
“Alle quattordici precise mi raccomando”
“Non sarà un problema, grazie ancora”
Io e la segretaria ci salutiamo e riattacco il telefono.
“O mio Dio” Urliamo io e Skandar abbracciandoci.
“Non ci posso credere” Mi do un leggero schiaffo sulla guancia per controllare che non sia un sogno.
“E ora dritta verso il primo posto!” Skandar mi prende per mano, facendomi improvvisare una delle sue danze strane.
Io sono così felice che mi metto a cantare “Andrò agli show!”
Dato che oggi è mercoledì e che a sabato mancano solo due giorni sono stata costretta a fare le valigie in un lampo, ma sono così felice che non mi lamento nemmeno.
Mia madre si è informata sul concorso e da quello che sono riuscita a capire dovrò stare via di casa quindici settimane, cinque di preparazione e dieci per le puntate, ma naturalmente potrò tornare a casa qualche volta e i miei famigliari e amici mi potranno venire a trovare in ogni momento. Mi butto, stremata, sul letto, a braccia e gambe aperte, è tutta sera che sistemo vestiti.
Allungo un braccio per prendere il cellulare e vedere che ore sono, ma quando sblocco il display vedo un nuovo messaggio.

Da: Austin

Sono passato!!!!
Scommetto anche te! ;)

Le labbra mi si incurvano in un leggero sorriso, lo avrei rivisto presto.

A: Austin

Avevi detto che mi avrebbero preso e infatti hai avuto ragione!
Sei un veggente c:


Da: Austin

So di esserlo hahahah!
Non vedo l’ora di rivederti…


Ehm okay, meglio che non dico di essere leggermente arrossita, decisamente sconsigliabile.

A: Austin

Anche io non vedo l’ora!
Ora scusa ma sono stanchissima …
Notte x
Aspetto qualche secondo e il telefono prende a vibrare.

Da: Austin

Oddio è tardissimo, meglio che vada anche io!
Buonanotte Hope xx

Rileggo tutti i nostri messaggi, compresi quelli di ieri, circa quattro volte, solo per sentire il mio cuore ballare la samba ogni volta che mi invia un bacio.


Continuo a saltellare agitata sul sedile anteriore, non posso credere di essere quasi arrivata. Skandar, al mio fianco, mi guarda con aria mezza disperata e mezza divertita.
Mia madre non è potuta venire nemmeno questa volta, ma non mi dispiace andarci con Skandar.
Avrei tanto voluto potesse venire anche Claire, ma sua nonna ha avuto un’indente e sono dovuti correre a vedere come stava.
Si arrabbiò molto quando scoprì di non poter venire, ma dal resto lei voleva venire soprattutto per conoscere Austin.
Credo che tutti siano impazienti di conoscerlo.
“Quindi oggi conoscerò il famoso Austin” Ecco appunto.
“Magari non vorrà stare con noi” Ipotizzo.
“Ti salterà addosso appena ti vede, vedrai” Lui annuisce soddisfatto.
In fondo in fondo, spero veramente che sia vero quello che dice Skandar.
Appena arrivati vedo che il parcheggio è incredibilmente deserto in confronto alla scorsa volta. Mi asciugo le mani su i jeans e cerco di mantenere una respirazione normale.
“Hey, ci sono qui io” Skandar mi prende per mano, e quel gesto mi da la forza di varcare la porta.
Non c’è molta gente oggi, ma riesco comunque a riconoscere qualche volto famigliare, come quella simpaticona di Nicole e un sorridente Austin, che mi sta venendo incontro.
“Finalmente, pensavo ti fossi persa!” Mi fa uno dei suoi sorrisoni, che però scompare quando vedere Skandar che mi sta ancora tenendo per mano.
“Ciao” Disse secco “Io sono Austin Mahone, piacere.”
Skandar sorrise “Hope mi ha parlato molto di te, comunque, sono Skandar Jones”.
I due si strinsero la mano, ma uno dei due non sembrava particolarmente felice.
“Austin, perché non mi presenti i tuoi amici?” Una signora molto bella, dai capelli castani si avvicinò a noi. “Piacere, io sono Michele, la madre di Austin.”
“Hope, piacere” Le stringo la mano “Mentre questo è il mio migliore amico, Skandar, sono venuta con lui.”
“Già ha una macchina il signorino?” Chiede acido Austin.
Ma perché si comporta così con Skandar? Non gli ha fatto nulla di male.
“No, è quella dei miei, ma mi hanno permesso di usarla, grazie per l’interessamento” Dice Skandar, leggermente infastidito.
“Allora, che si fa ora?” Chiedo, cambiando discorso.
“Conosceremo i nostri coach e credo ci faranno cantare per vedere le nostre capacità” Ha la voce scocciata, come se ci fosse qualcosa che non va.
“Austin, ti posso parlare un attimo?” Lascio la mano di Skandar per prendere quella di Austin e ci allontaniamo.
“Si può sapere che hai?”
“Come mai non mi hai detto che lo spilungone è il tuo fidanzato?”
“Guarda che Skandar non è il mio fidanzato, siamo solo amici, te lo assicuro.”
Austin fece una faccia scettica “E tu tieni per mano tutti i tuoi amici?”
Indicai le nostre mani unite “Lo sto facendo anche con te.”
Avevo vinto, Austin non poteva replicare.
“Va bene, ritorniamo da loro”
Con ancora il mio sorriso vittorioso seguì Austin fino al luogo dove Skandar e la signora Mahone stavano parlando animatamente.
Il mio amico alzò un sopracciglio vedendo la mia espressione e io gli mimai un “Te lo spiego dopo”.
“Tutti i ragazzi sono pregati di seguirmi” Una donnina bassa ci richiamò tutti all’appello.
“Andiamo?” Mi chiese Austin.
Annuì, e dopo aver salutato Skandar e Michele, lo seguì dentro alla piccola porta che dava al palco.
Ci disposero in due file da dieci, ognuna composta da cinque femmine e da cinque maschi, era tutto molto matematico.
Ero in prima fila, a sinistra,dietro di me c’era Austin mentre a destra c’era Nicole.
“Sei già finita ragazzina” Mi sussurrò, e io feci finta di non sentire.
“Allora” Iniziò un uomo che non avevo mai visto “ Io sono Tim, uno dei vostri coach, mentre questa è Nora, la mia assistente.”
Una giovane donna fece un cenno con il viso come saluto.
“Vi abbiamo diviso in due file, come potete vedere, e quella nel quale vi trovate sarà la vostra squadra fino alla fine del programma”.
Che cosa? Non sarei stata in squadra con Austin, l’unica persona che conoscevo.
Mi girai verso di lui, sembrava dispiaciuto anche lui.
“Ora potrete andare dai vostri amici e parenti” Continuò la ragazza che si chiamava Nora “ Tra un’ora vi porteremo al loft dei concorrenti e sarete liberi di fare quello che credete sia meglio, l’importante è che sta sera siate pronti per la cena di inizio programma e che domani abbiate abbastanza sanità mentale per iniziare le prove.”
Detto questo, ci congedò tutti, e mentre andavo verso la porta Austin mi si affiancò.
“Mi dispiace non essere in squadra con te”
“Hey, non ti preoccupare, non è mica colpa tua!” Gli feci un sorriso e lui mi imitò.


Quella sera feci una videochiamata con mia madre, Skandar e Claire, che sembravano tutti entusiasti nel sapermi parte del programma.
“Spiace anche a me che tu non sia con Austin” Disse Claire, mettendo il broncio “Però fatevi una foto è inviatemela, lo voglio proprio vedere!”
“Non è poi così bello, e non è nemmeno tanto simpatico” Disse acido Skandar.
“Skan, ti prego” Lo zittì.
“Comunque tutto bene lì?” Chiese mia madre.
“Si certo, alle nove ho una cena con tutti i concorrenti”
“Guarda che sono un quarto alle nove”
Il terrore si impossessò di me, ero ancora in accappatoio!
“Devo andare, a domani” Inviai un bacio a tutti e spensi la il computer.
Aprì di corsa le valigie, buttando i vestiti per aria, e togliendomi l’accappatoio e rimanendo solo in intimo.
Qualcuno bussò alla porta e io corsi ad aprire, senza nemmeno guardare chi era “Sono in ritardo, accomodati pure.”
Continuai a frugare nelle valigie fino a quando trovai qualcosa di carino, e mi voltai per andare in bagno a truccarmi, solo che trovai Austin, che mi guardava a bocca aperta.
Solo allora mi ricordai che ero mezza nuda, e iniziai a infilarmi in fretta i jeans e la canotta multicolor, diventando rosso fuoco.
“Scusami, meglio che torno dopo” Austin era di un leggero color porpora, ma continuava a mantenere lo sguardo sul mio corpo, ancora non completamente vestito. “No, fa niente” Mi maledì interiormente.
Mi infilai la canotta e corsi in bagno per truccarmi e pettinarmi, cercando di darmi un aspetto da persona normale.
Quando uscì, vidi Austin intento a sistemarmi i vestiti nell’armadio.
“Che stai facendo?” Chiesi sorpresa, e anche un po’ imbarazzata.
“Ho pensato di riordinare un po’, sembrava fosse scoppiata la terza guerra mondiale” Appese una mia maglia e chiuse l’armadio.
“Comunque, possiamo ancora arrivare in orario se partiamo ora”
Annuì e lo seguì, in totale silenzio.
“Come ti trovi con la tua squadra?” Mi chiese.
Scossi le spalle “Non ho ancora conosciuto nessuno. Tu invece, come va con Nicole?”
“Sta cercando in tutti modi di entrare nelle mie grazie, penso di piacerle.”
Strinsi i pugni, assalita da uno scatto d’ira, che però cercai di nascondere quando arrivai in sala da pranzo del’hotel.
“Oh eccomi finalmente” Esclamò Tim “Sedetevi pure ragazzi”
“Austin vieni a sederti vicino a me” Nicole fece un sorrisino e Austin mi guardò sconsolato.
Io invece mi andai a sedere dall’altra parte del tavolo, vicino a un ragazzino pallido.
“Ciao, sono Simon” Disse timidamente lui.
Io ero così concentrata a vedere Nicole fare la gatta morta con Austin che ci impiegai cinque minuti a capire che stava parlando con me.
“Hope, piacere” Feci un sorriso al ragazzino.
Forse aveva la mia età se non di più, con i capelli e gli occhi scuri sulla pelle bianco latte, aveva degli occhiali quadrati neri.
“Siamo in squadra insieme sai?” Disse lui.
“Sul serio? Non vedevo l’ora di conoscere qualcuno!”
“Allora sono onorato di essere stata la prima persona” Fa un inchino mettendosi la mano sul cuore. Io scoppio a ridere facendo girare le persone sedute vicino a noi, compreso Austin che squadra me e Simon.
“Comunque, quella è Camilla, mia sorella” Indicò la ragazza di fronte a me, che mi sorrise. Era identica al fratello, solo più piccola e senza occhiali.
“Hope” Ci stringemmo la mano sopra il tavolo “Anche tu in squadra con noi?”
Lei annui, non era una di molte parole, infatti non parò quasi per niente quella sera.
Al contrario, feci molta conoscenza con Simon, e scoprì di avere molte cose in comune oltre al canto e ai video.
Parlai con Camilla solo quando andammo sul tasto “cinema e film”, lei è davvero un’esperta in questo campo.
Finita la cena, dove penso aver messo su almeno due chili, ritornai in camera accompagnata da Simon e Camilla, col quale feci una foto da inviare a Claire.
So che aveva chiesto quella di Austin, ma si dovrà anche accontentare.
Appena entrata in camera mi tolsi i vestiti e mi infilai una maglia abbastanza lunga da potermi fare da pigiama per poi buttarmi sul letto, stremata.
Il telefono squillò e io mi allungai per afferrarlo e vedere chi avrei dovuto uccidere per aver interrotto il mio sonno.

Chiamata da Austin.
- Pronto?
- Stavi dormendo?
- Quasi, è successo qualcosa?
- Nono, volevo sapere se ti eri divertita con Simon e Camilla.
- Si, sono molto simpatici, perché?
Silenzio.
- Austin?
- Simon è carino vero?
Ma perché mi chiedeva queste cose invece di andare a dormire come tutti i comuni mortali?
- Si, così così, ma a te che interessa?
Silenzio, di nuovo.
-Beh, dato che tu non vuoi parlare io dormo, notte Austin.

Gli riattaccai il telefono in faccia e senza tanti risentimenti riuscì ad addormentarmi.
Qui stanno diventando tutti pazzi.


Angolo autrice.
Ed ecco il secondo capitolo diversamente bello c:
Come ho già detto nella mia altra ff, ho dei problemi con il computer e perciò non posso usare il grassetto e magari ci possono essere degli errori negli spazzi tra una frase e l'altra, scusate.
Anyway, lasciatemi una recensione se vi va c:

Giulia.

Comunque, eccovi Skandar c: Image and video hosting by TinyPic
  
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