Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: anteros    30/08/2013    3 recensioni
"Cosa c'è? " Gli chiedo con un mezzo sorriso. Giuro che quel ragazzo mi fa tornare il buon umore, e non so spiegare il perché.
"Niente, volevo solo parlare un po'" fa un sorriso timido e alza le spalle.
"E di cosa?" "A Ell sei piaciuta molto" Faccio mente locale e cerco di ricordare chi sia Ell, poi mi viene in mente la motocicletta. La ruggente e fiammante Ell.
"Oh, anche a me piace molto" ridacchio.
"Beh, si chiedeva se volevi venire con noi oggi a prendere un gelato e magari andare in spiaggia." Sta... Approcciando con me.
C'è mi sta rimorchiando.
Lui.
Non ci credo.
Io.
Rimango per un po' a bocca aperta, poi faccio un movimento con la testa per rispondergli.
"Perché no?" Domanda, deluso. "Ieri ci siamo divertiti a fare il giro in motocicletta." Batte un piede a terra, e giuro che è la cosa più tenera del mondo.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chaz , Justin Bieber, Pattie Malette, Ryan Butler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il salotto ormai ospita una ventina di persone, Justin ha omesso di dire che avrebbe portato più di un paio di amici. 
Siamo tutti seduti per terra formando un cerchio, e una bottiglia di vodka gira per terra. 
Si ferma e la bocca indica proprio Justin che l'ha girata. 
"Una bella slinguazzata con una di queste belle ragazze, Justin!" Esclama Chaz, alzando il pugno in aria. E' ubriaco.
Justin non fa obiezioni e rigira la bottiglia che si ferma indicando Ashley Green.
Anche Emily e le sue amiche ci hanno dato dentro nel bere, per non parlare delle gemelle che si sono rilevate delle grandi amanti dei liquori! 
Io penso di essermi scolata una bottiglia di birra, vari shottini di vodka e sambuca. Bisogna ancora aprire la tequila e inizio già a vedere doppio, mentre il salotto mi gira già tutto intorno. 
Mi focalizzo di nuovo su Justin, il quale si stava avvicinando ad Ashley molto lentamente. 
Ha uno sguardo penetrante ed ammaliante, se ero nei panni della bionda gli sarei già saltata addosso. 
ANDIAMO! Stiamo parlando di Justin che ti guarda con sguardo sexy, ti potrebbe mettere incita quello sguardo!
Li guardo attentamente e dopo dieci secondi Justin inizia ad intensificare il bacio, con tanto di morso sul labbro alla fine. 
Invidia, invidia, invidia.
"Qui abbiamo una Giselle un po' gelosa!" Esclama Annabelle, che si è scolata metà della bottiglia di sambuca. 
Al momento non riesco a riflettere su una risposta concreta o con solo due parole che hanno senso logico, quindi scuoto il capo ed un "non è vero!" 
Si alza una risata generale ed abbasso lo sguardo per la vergogna; la bottiglia viene girata di nuovo. 
Esce Ryan. 
"Sette minuti in paradiso, ragazzi!" Dice Lucas, almeno penso, che afferra la bottiglia e la fa rigirare su se stessa. 
Indica esattamente me.
Alzo lo sguardo e mi mordo il labbro guardando Annabelle, in cerca di aiuto. Tutto quello che fa è farmi uno sguardo di chi la sa lunga e poi mi ammicca un occhiolino. 
Lucas si alza, dà una pacca sulla spalla di Ryan e poi viene verso di me, tendendomi la mano. 
L'afferro titubante e mi abbasso il vestito che si era alzato vertiginosamente. 
Ci spinge verso lo stanzino e chiude la porta. 
Rimaniamo al buio appiccicati uno sull'altra in una stanza 2x1. 
Oh santa Eva, ed ora che faccio? Che dico? 
"Sai, molto probabilmente staranno origliando" sussurra lui al mio orecchio. Poi si allontana e poggia l'orecchio sulla porta, seguo il suo esempio e posso sentire vari "ssh" e risatine varie. Si, stanno origliando. 
"Dallo sguardo che mi ha fatto Justin penso che l'unica cosa che possiamo fare è parlare." Continua lui, sempre sussurrando. 
Il cuore perde un battito ad arrossisco, anche se ho già le guance rosse a causa dell'alcol. 
La piccola cellula da zoccoletta che era rimasta spenta nel mio corpo per diciotto anni in questo preciso istante, si è svegliata. 
"Beh, ma se lui può baciare altre ragazze perché tu non puoi farlo?" Bisbiglio sulle sue labbra, facendo toccare i nostri corpi. Oddio, ma cosa sto combinando. "
"Ma lui è il mio migliore amico..." Inizia a blaterare cose insensate e incomprensibili, facendo avanzare e indietreggiare la sua testa. Le nostre labbra si sfiorano e pochi altri millimetri ci dividono. 
"Ryan, di sette minuti ne saranno passati già due. Vogliamo usare questi ultimi che ci rimangono in modo costruttivo?" 
"Ad esempio?" Dice lui, poggiando una mano sulla mia schiena. 
Appoggio le mie labbra sulle sue e il resto lo faccio fare a lui. 
Mi bacia con foga ed avidità, e tutto quello che riesco a pensare al momento è a come bacia Justin. 
Se le sue labbra sono più morbide di quelle di Ryan. Se anche lui farebbe scivolare "casualmente" la sua mano sul mio sedere e poi farla risale su, ma per sotto il vestito. 
Presa dall'attimo di foga infilo le mani sotto la sua maglietta toccando addominale per addominale, pensando al fatto che Justin li ha più scolpiti. 
 
Justin qui, Justin lì, Justin così e Justin coli. Ma la vuoi smettere? 
 
Bussano alla porta e una voce femminile urla che i sette minuti sono finiti. Con un rapido scatto ci stacchiamo e prima che apre la porta mi sistemo di nuovo il vestito facendolo tornare alla sua lunghezza naturale. 
Uscendo fuori mi sento gli occhi di tutti puntanti su di me e la cosa, anche se sono brilla e alterata dall'alcol, mi dà enormemente fastidio. Sono stati loro a chiudermi in uno stanzino con Ryan, cosa diamine vogliono ora?
Mi siedo di nuovo per terra e questa volta Justin è di fronte a me. 
E' impegnato a parlare con Travis, così mi sembra. Sono uno più ubriaco di un altro, e sono intenti a parlare di quanto siano brave le cheerleader a letto. La mi cellula da zoccoletta riprende il controllo su di me. 
"Charlie diceva che io ero più brava della sua ex, e la sua ex era una ragazza pom-poms." Guardo Justin negli occhi e con un sorriso assai soddisfatto giro la bottiglia. 
Chi esce non lo so perché non riesco a staccare gli occhi da quelli di Justin. 
 
Giselle, ti stai facendo prendere troppo. Riprenditi!
 
Mi do uno schiaffo mentalmente e abbasso lo sguardo. Qualcun'altro ha girato la bottiglia e quest'ultima indica di nuovo me. 
"Oh, oh, oh." Esclama Annabelle, guardandomi maliziosamente. "Cosa vogliamo far fare a questi bei due fanciulli?" Domanda riferendosi al gruppo. 
"Direi di farli giocare alla roulette!" Afferma un ragazzo biondastro, di cui o non so il nome o non lo ricordo. 
Mi guardo in giro spaesata cercando di capire. 
"Si, e poi? Non c'è alcun sfizio!" Continua Emily. 
"Un attimo, ragazze." Asserisce di nuovo quel ragazzo. "Dopo che avranno giocato, li chiuderemo una mezz'oretta nella camera di... come si chiama, di Giselle!" Conclude, avendo l'approvazione da tutti. 
Io continuo a non capire.
Chaz esce dalla cucina con una specie di roulette che si usano nei casino, soprattutto per il black-jack. 
Solo che tutt'intorno vi sono una decina di shottini e, da come ho capito, devo berne la metà visto che la devo dividere con qualcuno. E non ho ancora capito con chi! 
"Su, Giselle. Vieni qui." Dice euforica Annabelle. Mi fa sedere a capotavola del tavolino in vetro, quello che mamma tanto ama. 
 
Ma non l'avevamo tolto? 
 
Chaz poggia la roulette in mezzo al tavolo, alzo lo sguardo e davanti a me c'è proprio lui. 
Justin. 
Justin Bieber, il mio vicino. 
Il vicino canterino, la la la.
"Su ragazzi, scolateveli tutti." Afferma Ryan. "Cinque a testa, mi raccomando!" 
Justin lancia la pallina e gira, gira, gira fino a posarsi sul numero 43. 
Lui prende il bicchierino con quel numero e lo beve tutto d'un fiato. 
Facciamo la stessa cosa fin quando non finiscono. 
Questa volta la stanza inizia veramente a girare e salire le scale è stata un po' come l'impresa di Ercole. 
Ci spingono nella mia camera e chiudono la porta. 
"Secondo te perché ci hanno chiuso qui?" MI chiede Justin, sedendosi per terra a mo di indiano. Lo imito, sedendomi di fronte a lui. 
"Non lo so. Secondo me vogliono che scopassimo.. no, scopiamo. No, scoperemmo." Inizio a blaterare io. 
"Ma qui terra mi sembra pulito, tu sei una tipa molto ordinata." Continua, guardando per terra. Rido.
"No, Justin. Intendono sesso." Sussurro io, guardandomi intorno. 
"Oh Dio!" Si poggia una mano sulla bocca. "E noi dobbiamo farlo?"
"Non lo so, tu vuoi farlo?" Gli chiedo. 
"Ma con te?" 
"Si, Justin. Con me." 
"Ah, e tu vuoi?" 
"Con te?" 
"Si, Giselle. Con me."
"Beh, ma te l'ho chiesto prima io." 
"Si, voglio farlo." Ammette, fissandomi negli occhi. "E tu?" 
"Anche io." Rispondo, quasi sussurrando. "Ma non ora." Continuo.
"E perché?" 
"Perché siamo ubriachi." Rispondo ovviamente.
"Dici che non ci riusciremmo?" 
"Perché riesci ad usare il condizionale anche da ubriaco?" Chiedo io, ignorando la sua prima domanda. 
"Non lo so, ma di cosa stai parlando?" Mi domanda confuso.
"Non lo so, non me lo ricordo." Concludo, strofinandomi gli occhi. "Devo fare la pipì"
Mi alzo dal pavimento e corro nel mio bagno personale, abbasso il perizoma e faccio una delle pipì più liberatorie di tutta la mia insulsa vita. Quando finisco mi sciacquo il viso con l'acqua fresca e la stanza sembra girare di meno. 
All'improvviso la porta di spalanca e Justin entra vomitando anche l'anima. 
Essendo una persona che se guarda vomitare,viene anche a me di rimettere mi metto con la testa rivolta verso il muro. 
Aspetto qualche minuto e non appena sento che smette, scarico e mi siedo accanto a lui. 
"Ti senti meglio?" Gli sussurro buttandogli i capelli all'indietro. Lui annuisce leggermente. 
Gli pulisco la bocca con un po' di carta igienica e poi lo porto sul mio letto, facendolo coricare. 
Gli tolgo le scarpe e mi siedo a lato del letto, accarezzandogli la testa. 
"Ti sei divertita, Giselle?" Sussurra prendendo la mia mano e intrecciando le nostre dita. Sorrido di impulso. 
"Un sacco, e tu?" 
"No, quei sette minuti in paradiso li dovevi passare con me." Fa il broncio. "Vi siete baciati, vero?" Annuisco.
"Bacia bene quel deficiente?" 
"Abbastanza." Ridacchio leggermente nel vedere quanto sia geloso verso i miei confronti. 
Mi lascia la mano e allarga le braccia, intuendo che vuole un abbraccio mi abbasso su di lui.
Mi stringe e mi bacia la guancia, dopo pochi secondi lo rifà scendendo verso il collo. 
"No, Justin, no..." Sussurro al suo orecchio, cercando di rialzarmi. Tattiche da sciupa femmine anche da ubriaco.
"Eddai, perché?" Dice lui, fissandomi negli occhi. 
"Perché sei ubriaco marcio, io non sono in condizioni migliori e potremmo pentircene." 
"Sei bellissima, Giselle." Sussurra dolcemente al mio orecchio. 
"Non è vero...smettila." 
"Come fai a dirlo, scusa?" Continua, iniziando a giocare coi miei capelli. 
"Perché mi guardo allo specchio e mi vedo, ovvio." 
"Ti sei mai vista con i miei occhi?" Dice serio, facendo incontrare il mio sguardo col suo. 
In quel momento ho capito che il paradiso è nei suoi occhi. 
Lo spingo un po' più vicino al muro e mi stendo accanto a lui. Mi fa poggiare la testa sul suo petto e mi riprende la mano.
"Peccato che tu dimenticherai cose che io ricorderò per sempre." Sussurro più a me stessa che a lui. Ma sembra aver capito benissimo. 
"No Giselle, per me rimarrai sempre bellissima..." Farfuglia lui, mentre mi stringe di più al suo petto. 
Rimaniamo per dieci minuti circa in silenzio sul letto, poi arrivano tutti in branco che bussano alla porta urlando che la mezz'ora è finita e che dovevamo vestirci. 
 
Scendiamo giù e trovo una scena molto film horror. 
Una candela accesa in mezzo al cerchio , attorno alla candela vi è un piatto con del limone tagliato e un altro piattino più piccolo dove vi è il sale. Al lato, la santa bottiglia di tequila che ancora deve essere aperta. 
Justin, nonostante ha vomitato l'anima si siede nel cerchio e prende un bicchiere da shot. 
Una sola domanda: da dove diavolo sono sbucati?! 
"Dai Giselle, siediti!" Esclama il ragazzo che prima ci ha fatto giocare con la roulette.
Seguo i suoi ordini e prendo anch'io un bicchierino, il quale viene riempito dopo poco fino all'orlo. 
"Allora ragazzi" Continua questo ragazzo biondino. Inizio a ricordarmi il suo viso, l'ho già visto. "dovremmo fare tequila, sale e limone. Chi lo berrà nel modo più originale sceglierà il prossimo gioco."
 
Tequila sale e limone da bere in modo originale? So come fare.

C'è stato Justin che da cerebroleso che è ha messo il sale sulla gamba invece che sulla mano, le gemelle hanno fatto a turni: una si è leccata il sale, l'altra ha bevuto, di nuovo la prima si è mangiata il limone. Ingiusto e aspro, devo dire. 
Poi, arriva il mio turno. 
"Su, Giselle, facci vedere cosa sai fare." Afferma Annabelle. 
"Si, ma mi serve un'altra persona con cui farlo." Neanche il tempo di concludere la frase che tutti indicano Justin. E te pareva. 
Mi avvicino a lui e gli piego il viso di lato, avendo tutto il suo collo a disposizione. Appoggio del sale su di esso e prendo lo shottino di tequila in mano, poi lecco via il sale dal suo molto lentamente (cellula da zoccoletta), bevo lo shottino tutto d'un fiato e poi succhio il succo aspro del limone .
 
Justin mi guarda un po' stupito, come biasimarlo! Gli rifiuto un bacio e poi gli lecco il collo, che brava che sei Giselle. 
Tutti iniziano a ridere e a fare commenti sarcastici mentre io torno al mio posto, posando nel tragitto la fettina di limone nel piattino apposito.
 
"Giselle è stata una festa fantastica, giuro! Spero ripeteremo una serata come questa, altro che mega festa a casa di Lucas McCartney!" Esclama Emma o Ashley, ora non ricordo chi sia delle due. 
Sono le tre e trenta del mattino e solo ora hanno deciso di andare via,  finalmente.
"Lo spero anche io, ci vediamo!" La saluto con la mano e chiudo il portone, girandomi poi verso il divano: Annabelle stesa su di esso, Ryan steso per terra accanto al divano mentre Justin è seduto a terra, al lato, con la testa appoggiata sul poggiabraccio. 
Una scena troppo esilarante da non immortalare col mio telefonino! 
"Annabelle, secondo me è meglio che dormano qua." Dico, dando un calcetto a Ryan per farlo svegliare. 
Lì trasciniamo al piano di sopra e li facciamo stendere sul letto di Axl che, essendo ad una piazza e mezzo ci entrando perfettamente entrambi. 
Il tempo di togliere le scarpe ad entrambi che crollano in un sonno profondo. 
 
Mi spoglio, indosso un paio di mutandine normali e una maglietta che uso cone pigiama. 
Mi infilo sotto le lenzuola e Annabelle segue il mio esempio; sono sfinita. 
"Giselle..." Sussurra appena lei.
"Dimmi Annabelle" 
"Per quanto riguarda la faccenda dell' amica che non hai mai avuto e le altre cose che hai detto...beh, io penso lo stesso. Sei stata la prima che mi ha invitato a dormire a casa tua, e stasera grazie a te mi sono divertita tantissimo e ho fatto un paio di nuove amicizie... beh, ti sono riconoscente e..." Si blocca e si strofina gli occhi. "Anche io, sé dovessi ripartire per l'Arizona piangerei. Ti voglio già un gran bene." Conclude, chiudendo pian piano gli occhi verdi. 
"Non capisco perché voi da ubriachi riuscire a usare congiuntivo e condizionale... sono l'unica che non ci riesce?" Farfuglio, confusa.
"Non lo so, ma che stai dicendo?"
"Non lo so, non me lo ricordo." Dico. "Buonanotte" continuo. 
"Notte" 
"Ti voglio bene anche io, Ann."
"Lo sapevo Gis,  ora dormi."
 
 
 
 
Ieri non sono riuscita a metterlo e non sapete quanto ho sofferto. 
Ahahahah in compenso ho allungato un po' il brodo con la parte della tequila mlmlml. 
Spero che vi piaccia, io mi sono divertita un sacco a scriverlo! *w*
Vi ringrazio per le recensioni csdkjcasn, vi adoro in pratica. 
Un beso a todos. :*
Un beso a todos. :*
P.s Questa è roulette ahahah http://www.perditempostore.com/media/catalog/product/cache/1/image/9df78eab33525d08d6e5fb8d27136e95/r/o/roulette_alcolica_det.jpg
  
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