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Autore: wrong girl    05/03/2008    3 recensioni
Sana ha lasciato Heric, senza un apparente motivo. Entrambi decidono di andare avanti, ma a volte i sentimenti sono ingombranti.. E non basta fare una scelta perchè il cuore la segua, lui se ne va per conto suo.
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Naozumi Kamura/Charles Lones, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Saaalve ^^ Eccomi qui a cimentarmi con una nuova storia! Heric e Sana hanno 17 anni ma si sono lasciati, apparentemente senza motivo. Capirete andando avanti con i capitoli :) Questo primo capitolo non è molto lungo e non succede praticamente niente, ma andando avanti le cose si faranno più movimentate ^_^
buona lettura =D
ps: la canzone "mille giorni di te e di me" di claudio baglioni non ha a che fare con la trama, non in particolare almeno




E' notte a Tokyo, una notte così stellata da far sembrare il cielo a portata di mano. Peccato che a quest'ora dormono tutti, peccato davvero. Ma in una casa verso il centro della città un ragazzo guarda fuori dalla finestra. Per lui il cielo è così lontano, irraggiungibile. Oh, una stella cadente, esprimi un desiderio. Cazzate! Quelle scie luminose non hanno niente a che fare con le stelle, non sono altro che minuscoli pezzettini di polvere e roccia, perchè dovrebbe affidare a loro un suo pensiero? E poi, cosa chiederebbe? Il suo ritorno? Inutile pensarci, lei non tornerà. Se n'è andata, stavolta per sempre. Così, da un giorno all'altro, senza un motivo. Va bene, non era perfetto, ma aveva una considerazione così bassa di lui da pensare che non meritasse nemmeno uno straccio di spiegazione?


*inizio flashback*

"Heric, ti devo parlare"
"Proprio ora? in tv c'è quell'incontro importante di karate, non si può rimandare la chiacchierata?"
"No, non si può rimandare!"
"Ok, ma che sia una cosa breve"
"Brevissima. Questa storia dura da troppo tempo, finiamola qui"
E si sentì come se gli fosse stato piantato un coltello lì, dritto al cuore. Sbarrò gli occhi, incapace di parlare. Di dire qualsiasi cosa.
"Beh, non dici niente?"
Appunto, non dici niente? Dì qualcosa, dannazione. Ma come si possono trovare le parole quando la persona che ami ti dice che non ti vuole più? Così, su due piedi, senza mezzi termini.
"Mi dispiace"
Ok, risposta sbagliata.
"Anche a me. Stammi bene."
No, non è possibile, se ne sta andando. Ora si gira, torna indietro e ti dice che era tutto uno scherzo. Sì, dev'essere per forza così, una stupida montatura. Uno.. Due.. Tre.
Se n'è andata.

*fine flashback*

E' successo tutto così in fretta. Come aveva potuto lei comportarsi così? Che cosa le era saltato in mente di lasciarlo così, senza un motivo. Forse non era degno nemmeno di una motivazione? Quella ragazza sapeva essere tanto brava e buona quanto egoista. Aveva tanta fretta di mollarlo che non si era nemmeno sprecata per trovare delle scuse plausibili! Lei non si era spiegata e lui non aveva osato chiedere. Anzi, non aveva osato fare proprio nulla. Che stupido, lei era lì, e lui l'aveva lasciata andare. Avrebbe potuto dire qualunque cosa, si sarebbe inginocchiato ai suoi piedi se solo fosse servito a farla restare. No, non l'avrebbe fatto. Colpa di quel maledetto orgoglio, come al solito. Perchè non l'aveva fermata? Perchè aveva permesso che passasse da quella porta, che se la chiudesse alle spalle e che scappasse lontano, portandosi via un pezzetto della sua anima? E' che 17 anni di vita sono troppo pochi per capire che se tieni a una persona te ne devi fregare dell'orgoglio, dell'integrità e di tutte queste cazzate, perchè il contegno non serve proprio a nulla, perchè l'amore è un continuo compromesso. Basta, il cielo stellato lo portava a pensieri infelici, meglio sdraiarsi sul letto e guardare il soffitto, bianco, vuoto, senza false speranze. Ma neanche il muro è abbastanza vuoto da svuotare la sua mente, così si alza e tira un calcio alla parete. E un pugno, e un altro calcio e un pugno di nuovo. E gli fa male la mano, ma il cuore di più. Così continua a sfogarsi contro quel nemico immobile, ma i pensieri sono più furbi e lo assalgono da ogni parte, finchè non si butta sul letto, stremato e con gli arti doloranti. E dorme. Ma quel sonno sarà troppo breve, lo sa già. E la mattina dopo sarà la stessa cosa, la stessa rabbia, lo stesso dolore cieco, lo stesso senso di fallimento. Perchè la vita gli aveva dato una chance di essere felice, la sua chance, e lui l'aveva lasciata andare come se fosse uno scontrino che ti cade dalla tasca (oddio che paragone -.- ndWrong). E' proprio vero che certe volte non ti accorgi di cosa sia la mancanza finchè non ci sbatti la faccia contro.
  
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