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Autore: Valente_M    30/08/2013    0 recensioni
Si osservava e si vedeva diversa, eppure quella nel riflesso era lei. Quelli erano i suoi occhi, le sue labbra e i suoi capelli. Erano i suoi eppure dentro di lei sentiva che non gli appartenevano più. Non si sentiva più Hermione Granger, quella ragazza era morta quella notte. Si sentiva una statua incapace di sentire più le emozioni che solitamente coloravano il suo mondo. Si sentiva falsa perchè indossava una maschera costantemente, perfino quando era con Harry e Ron. Sentiva le parole di lui, quel furetto platinato, bruciargli nel petto " Respirare non significa necessariamente vivere. E tu sei una morta che cammina. ". Quelle parole le davano una spinta doveva tornare a vivere. Come una fenice sarebbe risorta dalle ceneri.
Intanto da una colonna un biondo ben nascosto, osservava la determinazione di lei negli occhi con un sorriso soddisfatto. Tornerai a vivere è una promessa.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Ginny Weasley, Il trio protagonista, Luna Lovegood, Theodore Nott | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Cenere.

Finalmente si respirava profumo di casa. Hogwarts. Tutti gli studenti sentivano che quel castello era la loro casa, un posto che li avrebbe sempre accolti con benevolenza. Hermione Jean Granger respirava l'aria di settembre, e con un sorriso si beava del venticello che tirava. Alla sua destra il Bambino che è sopravissuto , alla sua sinistra c'era un Ron Weasley che annuiva e scuoteva la testa, al discorso di Harry..
Hermione non lo ascoltava piú troppo presa dall'euforia di essere finalmente a casa.
 << Hermione ? Mione? >> la chiamava il giovane.
 << Oh, scusa Harry ero distratta. Sai benissimo che non so cosa ho visto e non possiamo accusare una persona do essere un mangiamorte senza avere prove certe delle nostre parole. Sarebbe come buttare benzina sul fuoco Praticamente inutile.>>
<< Ma Herm sai benissimo che non parliamo di una persona qualunque. Si tratta di Malfoy e lui è un mangiamorte. >> rispose Harry mntre Ron annuiva concordando con il moro.
<< Vi ripeto dubito seriamente che Draco sia un mangiamorte. E il discorso é chiuso Harry. >> concluse prima che il giovane potesse replicare.
Si incamminó verso l'interno della scuola. Era cambiata non solo fisicamente, era diversa, era una nuova persona. Si faceva scivolare le occhiate di pietá degli altri. Lei era Hermione Granger e non la ragazza che aveva perso i genitori a causa dei mangiamorte. Lei sarebbe rinata dalle ceneri come una fenice.
Ginny osserva la sua amica farsi strada nelle scale che portavano ai dormitori femminili. Nei suoi occhi si poteva leggere tutta la sua indifferenza, rivoltà alle parole sussurrati, agli sguardi pietosamente falsi di coloro che covavano solo invidia. Cosa mai avevano da invidiare? Giusto loro non si curavano delle perdite ma della fama che uno aveva, e si sa che l’essere famosi fa gola a molti.
Seguì la compagna nelle stanze.
<> le chiese, rivolgendole un sorriso pieno di conforto, che quasi sussurrava “Ehi io ci sono per te, ora e per sempre. Qualunque cosa accada.”
Ginny era quello di cui aveva bisogno :un’alleata. Non chiedeva nulla per se, l’ascoltava senza lamentarsi, alle volte non parlavano di nulla, restavano in silenzio e quel silenzio bastava a tenerle unite. Semplicemente perché loro anche se non erano sorelle di sangue, ,lo erano di cuore.
<< Quanti più ne posso, naturalmente>>
<< Qualche volta mi piacerebbe vederti in compagnia di un essere vivente di genere maschile che non sia mio fratello o Harry.>> le disse con una risata.
<> la sua voce un sussurro, i suoi occhi persi in qualche ricordo passato.
L’amica non disse nulla, si voltò e cominciò a disfare il suo baule.
Hermione era persa nel ricordo della madre, nel ricordo della sua risata le diceva che continuano cosi avrebbe sposato un libro e non un uomo.
Lacrime scendevano copiose sul suo volto la maschera era caduta e la braccia esili di Ginny era già li a sorreggerla e stringerla.
***
Era tornata , magnifica come sempre. Lui non avrebbe mai potuto dirglielo, per lei , lui doveva essere lo stronzo Malfoy opportunista, mai buono, mai generoso. Lui doveva restare il buio, il male.
Lei era la luce, il bene. Luce e buio si scontrano e si completano.
Doveva restare nell’ombra per proteggerla.
Come hai protetto la sua famiglia?
La mano stringeva fino a far sbiancare le nocche la bacchetta di biancospino.
Lei non meritava quel dolore. Se pensava a sua zia che li aveva torturati fino alla morte e quello Fernyr li aveva … Lui non era cosi.
Erano cosi presi dai loro giochetti da non accorgersi della sua smaterializzazione alla Tana,dove una Molly Weasley l’aveva accolto , prendendosi cura della ragazza e giurandogli di non rivelare il suo intervento e la sua presenza.
La poteva guardare da lontano, non sarebbe mai stata sua.
 
Grazie a tutti coloro che leggeranno, seguiranno o recensiranno la mia fan fiction. Spero che vi sia piaciuta J Postero il seguito domani.
Buona Serata <3 <3

 
 
 
  
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