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Autore: BlackRose96    31/08/2013    1 recensioni
Come sarebbe stata Hogwarts se Hermione Granger, discendente di una nobile famiglia purosangue fosse stata smistata a Serpeverde e Draco Malfoy, figlio di babbani, grifondoro, si fosse innamorato di lei?
La storia inizia dal fatale incontro fra i due, al binario 9 e 3/4 e prosegue fino a quando..
Leggete e saprete ;) è la mia prima fanfiction in assoluto, spero vi piaccia :-*
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Harry Potter, Pansy Parkinson, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Capitolo 8 - 

Eccomi di nuovo qui :)
Vi sta piacendo la storia?? Vorrei sapere quello che pensate, che sia positivo o negativo affinchè corregga i miei sbagli e migliori la storia :/
Questo capitolo è dedicato a Write00 che mi sta spronando a continuare dandomi coraggio passo per passo.
Ancora grazie mille tesoro :*
Così come ringrazio tutti quelli che stanno continuando a leggere e a mandarmi commenti privati :) un bacione a tuttii <3


Sala comune Serpeverde.
Mentre Blaisee Theo stavano giocando tranquillamente agli scacchi dei maghi e Tiger e Goyle come al solito si abbuffavano, Hermione ascoltava distrattamente i discorsi di Daphne e Pansy.
Quest'ultima avrebbe avuto un appuntamento con un Tassorosso, da Hermione non meglio identificato, nella stanza delle necessità intorno a mezzanotte, e mentre Daphne faceva domande interessata, e dava consigli spassionati, Hermione pensava al giorno dopo.
Di solito adorava la domenica, dormire fino a tardi, niente lezioni, le lunghe passeggiate all'aperto con Blaise..e dal giorno dopo avrebbe dovuto rinunciarci, perchè dopo che Silente li avrebbe convocati nel suo ufficio, si sarebbero dovuti mettere subito a lavoro. Odiava quel...
"Allora, Herm?" la voce squillante e terribilmente fastidiosa di Pansy interruppe il filo dei suoi pensieri.
"Cosa, Pansy??"
"Ma dove hai la testa? Ti ho appena chiesto se vieni con me e Daphne fino alla stanza delle necessità."
"Cosa? E perchè dovrei farlo?" chiese seccata Hermione.
"Beh..perchè non voglio andare da sola..Daphne mi accompagna, ma poi sarebbe sola lei, per cui..."
"Si, si ok vengo!" la accontentò Hermione, ancora seccata.
Dieci minuti prima che scoccasse la mezzanotte, le tre serpeverde uscirono dal loro dormitorio, dirette al terzo piano, dove era stata costruita la stanza delle necessità.
"E dimmi, com'è questo Tasso?" chiese Hermione, giusto per fare conversazione.
"L'ha raccontato circa venti volte, che ti succede stasera Herm?" le chiese un'apprensiva Daphne.
"Nulla, non preoccuparti." le tranquillizzò la Granger, che non avrebbe mai rivelato loro il suo segreto.
Chiacchierando, arrivarono in fretta al terzo piano, dove un ragazzo alto e palestrato attendeva la mora serpeverde.
Hermione e Daphne, dopo aver rivolto un sorriso malizioso all'amica, la salutarono e tornarono indietro.
Le due chiacchieravano del più e del meno, quando la riccia scorse una testa biondo platino, appartenente sicuramente a un ragazzo, dirigersi verso la Torre di Astronomia.
"Ehm.." mormorò Hermione "precedimi, ti raggiungo subito, mi sono dimenticata di una cosa." e si congedò così da una stupita Daphne, che senza l'amica, fece ritorno al dormitorio. 

Era una serataccia, per lui, quella.
Dopo la "meravigliosa" comunicazione che gli aveva dato Albus Silente, Draco era andato agli allenamenti di Quidditch, dove più volte era stato rimproverato per la sua distrazione.
Distrutto più del solito, si era recato al dormitorio, per studiare un pò.
Inutile dire che anche quell'impresa fallì.
Aveva troppi pensieri, e tutti giravano intorno a lei. Quella maledetta non riusciva proprio a lasciarla in pace, lo perseguitava persino nella sua mente. Erano anni ormai, che tentava di dimenticarla, ma inutilmente.
Ogni volta che si faceva qualche proposito, questo lo abbandonava, appena la vedeva.
Così, non riuscendo a liberarsi dei suoi pensieri, decise di andare un pò in giro per la scuola, tanto non riusciva a dormire.
Camminando sovrappensiero, si ritrovò sulla Torre di Astronomia. Appena giunto lì, si lasciò cadere a terra, osservando le stelle.
Udì un leggero rumore di passi, ma lo ignorò.
Aveva trovato un pò di pace, e non voleva preoccuparsi di nulla. Quando il rumore si fece più vicino, controvoglia, spostò il suo sguardo verso l'ingresso, e la vide.
Draco pensò che questo era veramente troppo.
"Ecco, ci mancavano solo le allucinazioni. Grazie mille, Granger." borbottò tra se e se.
Hermione, che forse non lo aveva sentito, si avvicinò a lui, e silenziosamente gli si sedette accanto.
Restarono in silenzio per secondi, o forse minuti, ma a loro sembrava un'eternità.
Hermione si sentiva imbarazzata. Perchè lo aveva seguito? Non reggendo oltre quella situazione, con voce flebile mormorò "scusa.." e alzandosi fece per andarsene, quando Draco con vece sprezzante le chiese:
"Cosa ci fai qui, Granger?"
Lei si fermò, ma non si voltò. Non era sicura di riuscire a reggere il suo sguardo, ma non sopportando più quella vocina interiore che le dava della stupida, che sentiva da quando gli aveva detto quelle cose orribili al primo anno, fece un respiro profondo e prese a parlare.
"Ti ho visto salire qui e ti ho seguito"
"Ma questo non risponde alla mia domanda.
Cosa sei venuta a fare?"
Altro respiro profondo.
"Sono venuta...per chiederti scusa. Perchè tutto questo è iniziato a causa della mia stupidità.
Non è stato corretto dirti che mi saresti piaciuto solo se fossi stato un purosangue. Perchè mi piaci lo stesso, cavolo se mi piaci!"
Vedendo il biondo intenzionato a stare zitto, la strega continuò:
"Non c'è stato un momento, dopo che quella sera al primo anno te ne sei andato..in cui ogni mio pensiero non sia stato rivolto a te. In cui il mio cuore, non fosse con te!"
Voleva trovare le parole giuste per ferirla,così come lei aveva fatto con lui.
"Grandioso!" commentò acido.
"Ma me ne sto andando anche ora. E a differenza tua..il mio cuore non resterà con te!"
Si alzò, e senza degnarla di uno sguardo, se ne andò. In realtà, ciò che Hermione aveva detto valeva anche per lui, provava esattamente le stesse cose. Ma lei lo aveva ferito troppo.
Sa che erano solo dei bambini, ma aveva fatto comunque male. Così come faceva male ora fuggire da lei. Ma se avesse guardato ancora per qualche secondo quegli occhi nocciola, così lucenti, non avrebbe resistito e avrebbe lasciato correre tutto, anni di insulti, di odio..e non voleva.
Non riusciva a perdonarla per avergli spezzato il cuore. Non si sentiva ancora pronto
 
  
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