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Autore: Elly Malfoy    31/08/2013    0 recensioni
Un Draco un po' particolare, che rivaluta le sue prospettive, che osa, decide e si butta. E Astoria. Si erano avvicinati, si sono allontanati e ora? Un po' di Odgen e qualche silenzio, il dubbio e l'incertezza, l'esitare e il volersi.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Draco Malfoy | Coppie: Draco/Astoria
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Ancora una volta l'idea è partita da un frammento di sogno che mi ricordo, spero che vi piaccia. To be honest, è la prima volta che scrivo di questa coppia, mettendo come protagonisti esclusivamente loro due, quindi speriamo bene e ci vediamo giù.


- Prospettive -


Una leggera brezza muoveva le chiome degli alberi lungo il lago nero; variopinti tendoni erano stati allestiti lungo la riva. Ognuno riportava i colori delle case e l'enorme tenda verde-argento si estendeva all'estremità più orientale, rasentando il limite della foresta.

I tendoni erano aperti lungo il lato che volgeva al lago così che gli studenti delle varie case potessero mescolarsi e non si isolassero. Ovviamente i Serpeverde erano i meno socievoli e, visto l'ora inoltrata, erano seduti in vari gruppi all'interno della sede designata per quella sera, intenti a scolarsi l'alcool che avevano illegamente fatto arrivare fin lì.
Astoria Greengrass sedeva elegantemente su una sedia che dava le spalle al lago. Un bicchiere in mano, ormai riempito e svuotato innumerevoli volte come quello dei suoi compagni di casa. Una parete di stoffa spessa li separava dai Serpeverde più grandi e rumori provenienti dall'altro lato giungevano solo lievemente attenuati ma nessuno se ne curava più.


In un raro momento di silenzio, il sorriso si spense lievemente sulle labbra di Astoria che si appoggiò incerta allo schienale e prese un profondo respiro. Spostò di lato la testa mentre si ravvivava i lunghi capelli scuri e intravide un volto spuntare dalla tenda che aveva di fianco. Riconobbe subito gli occhi glaciali di Draco. Evidentemente si stava dondolando sulla sedia come usava fare in sala comune ed era finito per riuscire a sbirciare nello spazio che si erano riservati quelli del quinto anno.

Qualcosa in lei si agitò ma le sue labbra si aprirono prima che potesse realizzare cosa stava dicendo e rivolsero al ragazzo uno scocciato “Cosa vuoi Malfoy?”.

Lui la guardò, se era rimasto sorpreso dal tono che lei gli aveva riservato non lo diede a vedere e con una naturalezza disarmante rispose “Niente...ti voglio bene”.

Astoria non ebbe il tempo neanche di recepire bene cosa le avesse appena detto il biondo che questo scomparve di nuovo lasciandola in uno stato semiconfusionale, di certo aiutato dall'alcool.

Astoria si chiese se forse avesse sentito male, non poteva essere Draco quello che gli aveva parlato come se stesse dicendo la cosa più naturale del mondo; dopo anni di sole parole di cortesia non poteva averle detto davvero quelle tre parole così...compromettenti.

La ragazza non se ne capacitava, scosse la testa e fu richiamata alla realtà dai suoi amici.


Riuscì a non pensare a Malfoy fino a quando i suoi amici, sulla scia di alcuni Grifondoro che in preda ad un'entusiasmo strabiliante e ad una certa dose di alcool si erano buttati nel lago nero, si diressero tutti verso le placide acque del lago noncuranti di ciò che avrebbe potuto attenderli lì.

Astoria rimase indietro, si reggeva in piedi ma era appoggiata ad uno dei pali di sostegno del tendone; immersa nei suoi pensieri mentre scrutava i movimenti dell'acqua che tornava e ritornava sulle rive del lago, si accorse con lieve ritardo di una figura che si muoveva accanto a lei.


Draco Malfoy prese una sedia, le si sedette a qualche metro sorseggiando un bicchiere di Odgen Stravecchio. Sembrava non averla vista, fissava il lago o forse il nulla, esattamente come lei, ma era impossibile che non avesse scorto Astoria.


La ragazzanon si mosse e con voce ferma ma appena udibile disse “Ma è tutto okay?”.

Draco si mosse con estenuante lentezza fino a portare i suoi occhi su di lei. Appoggiò il bicchiere per terra, si alzo con la sua consueta eleganza e si portò passo dopo passo vicino a lei, appoggiandosi dall'altra parte del palo. Continuando a guardare lontano le rispose “Si, perchè?”.
Lei rimase un attimo interdetta, c'erano mille perchè in realtà ma esitante disse “Perchè...emh...non è da te”.

Penso subito di aver detto una stupidaggine, non poteva certo vantarsi di conoscerlo ma ormai era fatta.

Draco aspettò per un tempo che a lei parve infinito poi: “Diciamo che...ho rivalutato le mie priorità”.


In un primo momento Astoria pensò che con quella frase le avesse in realtà detto tutto e niente. Si erano sempre a malapena parlati, aveva cercato con tutte le sue forze di dimenticare quei due mesi in cui si parlavano come amici e spesso, due mesi che erano finiti improvvisamente così come erano iniziati.

Astoria prese un respiro, poi un altro e un altro ancora.

E infine l'unica cosa che disse fu “E questo cosa significa?”; lasciò la domanda in sospeso, temendo che lui le avrebbe dato dell'illusa, che se ne sarebbe andato lasciandole una di quelle sue risposte taglienti.


Draco indossò il suo tipico ghigno, finalmente si sporse per guardarla e disse “Greengrass credo sia chiaro anche per te se ci pensi bene”.

Malfoy era tornato freddo come era di solito, quasi fisicamente distante rispetto a quanto era stato prima. Oltre a questo il fatto che l'avesse chiamata per cognome le aveva fatto venire in mente un'altra cosa.

...e mia sorella?”

Draco sollevò un sopracciglio, poi affermò sicuro “credo che le sue attenzioni in tal senso non siano rivolte a me” e con un cenno del capo indicò alle sue spalle.

Ad Astoria bastò un'occhiata per vedere che sua sorella era impegnata in atteggiamenti...affettuosi con Blaise. Sorrise lievemente e tornò a concentrarsi su Draco.

Nei suoi pensieri era sempre stato Draco, non sapeva perchè, forse perchè la sorella gliene aveva continuamente parlato, forse perchè aveva sempre sentito una certa vicinanza con lui, seppur immotivata.

Era giunta comunque l'ora della resa dei conti e, per quanto brilla, Astoria sapeva che da quel momento non sarebbe più stato lo stesso.


Una folata di vento primaverile scompigliò i capelli di Draco, che con un gesto automatico vi fece scorrere una mano affusolata.

Astoria si ritrovò a fissarlo senza sapere cosa dire, cosa fare, senza la facoltà di muoversi. Draco la guardò per un istante poi continuò a guardare il lago dove ormai gli ultimi ragazzi stavano risalendo, rinsaviti dalle acque gelide delle nere acque stranamente placide.


Passarono i minuti, senza che nessuno dei due facesse niente.

Poi Draco si mosse, Astoria era convinta che visto che lei non aveva detto niente lui se ne stesse andando. Ma aveva paura in realtà, che fosse uno scherzo, una presa in giro.

Draco si girò, dirigendosi verso il tavolo al centro del tendone, Astoria stava per parlare quando lui raccolse il bicchiere da terra e bloccò sul nascere quello che lei era in procinto di dire chiedendole: “Vuoi da bere?”

Astoria riuscì a dire solo un immediato “Si”.

Draco aveva già vuotato il suo bicchiere quando arrivò al tavolo. Riempì il suo e uno pulito che era accanto alle poche bottiglie ancora semipiene. Si girò e lo porse ad Astoria.

La ragazza ringraziò sommessamente e mentre afferrava il bicchiere alzò lo sguardo sugli occhi grigi del Serpeverde.


Egli fece un lieve cenno del capo e simulò un minuscolo brindisi. Lo imitai e ci ritrovammo a fare lo stesso automatico gesto nel battere con delicatezza il fondo del bicchiere sul tavolo e poi bere.
Mentre sentivo il liquido scorrere e il sapore che infiammava la mia lingua, una voce mi giunse impertinente alle orecchie “non ti devi preoccupare di quello con lui”, Blaise rise evidentemente ancora pienamente sotto l'effetto degli alcolici

Sentii le guancie avvampare ma Draco fece finta di nulla e quando appoggiammo i bicchieri vuoti sul tavolo, mi prese per un braccio conducendomi fuori in un sussurrato “vieni...”.


Mi feci guidare lui e ancora non riuscivo a credere a quello che stava accadendo, che Draco fosse lì, che Blaise fosse stato così sfrontato. Eppure...


Quasi subito mi lasciò il braccio, fianco a fianco ci dirigemmo verso il lago e ci fermammo a pochi metri dalla riva ormai deserta. Tutto il resto dietro di noi.


Avrei voluto fare qualcosa, dire qualcosa, ma ancora la paura mi attanagliava lo stomaco e mi impediva di muovermi. Deglutii a fatica e mi voltai verso di lui, pronta ormai ad affrontare l'inevitabile.

Draco stava osservando la luna e il cielo, si vedevano le stelle in quella notte di maggio. Per un attimo seguii la direzione del suo sguardo.


* * *


La osservai guardare le stelle come stavo facendo io e ormai mi restava una sola cosa da fare. Volevo farla, volevo farla con tutto me stesso eppure qualcosa mi fermava, mi diceva di aspettare.

Belle vero?”.

Lei si riscosse e mi disse “Si” con aria distratta.


Non sono un uomo di molte parole, i discorsi non fanno per me e tantomeno l'esposizione di quello che provo. L'unica cosa che sono in grado di fare è riflettere e riflettere, pensare a tutti i se e i ma da codardo quale sono.

Ma attendere ancora non aveva senso, ormai avevo osato e non potevo non saltare.

Per quanto stessi lì a pensare, ci sarebbe stata una sola cosa che avrebbe fatto da spartiacque. I casi erano due: lei mi avrebbe spinto via e probabilmente Draco Malfoy si sarebbe preso il primo schiaffo della sua vita da una donna, oppure avrebbe ceduto e avrei ricevuto l'approvazione di quanto avevo fatto dalle sue labbra.


Così, non appena abbassò lo sguardo e si girò verso di me, mi avvicinai e senza dire una parola percorsi con la mano il profilo del suo volto e mentre raggiugevo le sue labbra lasciai ferma la mia mano nell'incavo del suo collo.

Le sue labbra risposero al mio bacio e il mio orgoglio ebbe un sussulto. I suoi capelli erano ormai fra le mie mani e quel bacio durò più di quanto persino io avevo osato sperare.

Mi staccai da lei e attesi qualche minuto in silenzio.

Notte e a presto” le dissi, prima di incamminarmi verso il castello, certo che ormai Astoria non sarebbe stata che mia.


Eccomi. Allora spiego un po' di cose nel caso non siano molto chiare. Intanto Prospettive per due motivi: uno è che alla fine ho scritto la cosa da parte di Draco e all'inizio da parte di Astoria; due soprattutto per la frase che dice Draco.

Poi...non mi piace molto come è uscita, ma l'ho riscritta due volte è questo è quando. Quindi mi dispiace, non mi piace, spero che ci sia comunque qualcosa che vi piaccia.

Stranamente finisce bene e so che qualcuno sarà contento di vedere una mia fic che ha un decente – spero – happy ending. Okay, lo ammetto il finale è un po' aperto però credo si capisca comunque che è un happy ending.

La festa non ha un perchè particolare ma il sogno era la parte in cui si parlano per la prima volta e quindi doveva avere un qualche contesto, anche se non ci è dato sapere per cosa era la festa, supponiamo di fine anno xD

Detto questo credo di aver detto tutto, se c'è qualcosa di non chiaro sono qui. Un abbraccio, vostra E.

  
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