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Autore: criptica    31/08/2013    2 recensioni
Melanie sogna di diventare una ballerina da quand'è nata e, l'esito positivo di un provino, la porterà a realizzare il suo sogno e a provare emozioni che non aveva mai conosciuto prima...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NOT TO THINK, JUST LIVE

 
 
20. WHERE ARE YOU?
 
I have died everyday waiting for you
Darling don't be afraid I have loved you
For a thousand years
I love you for a thousand more”
Christina Perri
 
 
 
MEL’S POV

Cinque giorni.
Cinque lunghissimi giorni.
Cinque maledettissimi giorni erano passati dalla nostra discussione.
Cinque giorni in cui mi ero rinchiusa in casa senza voler parlare con nessuno.
Cinque giorni in cui avevo telefonato più volte a quel numero, il suo numero, sentendomi ripetere in continuazione le stesse parole dalla vocina elettronica della segreteria telefonica.
Cinque giorni in cui non l’avevo sentito o visto.
Il mio cellulare squillava in continuazione, ma appena dal display verificavo che non si trattava di lui, lo spegnevo e mi ributtavo sul letto a guardare il soffitto.
Avevo sbagliato, avevo sbagliato a non parlarne con lui prima di accettare quell’impiego, ma ormai era troppo tardi, stavo aspettando che il taxi che avevo chiamato mi raggiungesse sotto casa per portarmi all’aeroporto e farmi intraprendere quel tour che aveva rovinato la mia relazione con la persona più importante della mia vita.
Già, la mia partenza era stata anticipata, ma il mio entusiasmo per questa esperienza, era svanito non appena Zayn aveva lasciato il mio appartamento quasi una settimana prima.
Avevo sbagliato tutto ed ora lui non voleva più parlarmi o vedermi.
Troppo presa da questi pensieri, non mi accorsi che una lacrima calda e salata, forse la miliardesima versata in quei giorni, stava solcando la mia guancia.
I miei pensieri vennero distratti dal suono del citofono che mi annunciava che il taxi era arrivato.
Mi sbrigai a raccattare tutte le mie cose e scesi le scale.
Salutai il portiere e uscii con tutte le mie valigie.
Il conducente del taxi mi aiutò a caricare i bagagli in macchina e, dopo essermi accomodata sul sedile posteriore, partimmo.
-Dove sta andando signorina? Se posso permettermi ovviamente…- chiese sorridente il tassista.
-Oh, certo..mi aspettano a Los Angeles per un lavoro- risposi sforzandomi di sorridere.
-Dicono che sia una città splendida e che ci siano molte persone interessanti- continuò il conducente.
Mi limitai a sorridere cordiale facendo cadere il discorso.
Puntai lo sguardo fuori dal finestrino.
Non volevo partire.
Non volevo stare senza di lui…non potevo stare senza di lui!
Altre lacrime inondarono il mio volto.
 
Vagavo annoiata per l’aeroporto alla ricerca del terminal da cui mi sarei imbarcata.
Dopo svariati minuti lo trovai e, notando che mancava ancora mezzora alla sua apertura, mi accomodai sulle panchine lì vicino.
-Dovrei proprio essere infuriata con te…- disse una voce a me conosciuta facendomi voltare.
-Non rispondi al telefono da cinque giorni, non ti fai vedere ed ora stavi per partire senza salutarci..se non ti volessi così bene ti avrei già uccisa Melanie McWilliams!- mi rimproverò Audrey con un’espressione contrariata in volto, mentre si avvicinava a me.
Mi alzai di corsa per raggiungere la mia amica e l’abbracciai con tutta la forza che avevo.
-Anche tu mi sei mancata Mel ma così mi strozzi- disse lei divertita.
Mi staccai sorridendo sinceramente da lei.
-Beh non si saluta?- disse la voce dolce dell’altra mia amica.
Danielle ci stava raggiungendo seguita da Harry, Liam, Niall e Louis.
Mi guardai subito intorno speranzosa, in cerca di una chioma folta e corvina, ma non ne trovai nessuna.
-Non sappiamo dove sia- mi informò Danielle accarezzandomi una guancia, comprendendo immediatamente chi stessi cercando.
Abbassai lo sguardo triste iniziando a torturarmi le mani.
-È sparito senza dire nulla a nessuno, non ha il telefono con sé e nessuno l’ha visto- mi informò Liam.
-Paul e gli atri stanno cercando di capire dove si possa trovare, ma è difficile- continuò Louis.
-Ma sta bene, ci ha chiamati da una cabina telefonica per assicurarci che sta bene, per quanto possa essere in forma dopo quello che è successo..-continuò Harry.
-Non preoccuparti Mel, tornerà e risolverete- disse Niall abbracciandomi stretta a sé.
-E come potremmo risolvere? Sto partendo Niall..sto partendo per nove mesi, non so dove sia lui e non ci siamo lasciati bene per questa mia stupida decisione. Se solo gliene avessi parlato prima…sono stata una stupida- sbottai accasciandomi sulla panchina e prendendomi la testa con le mani.
-Mel smettila, gli passerà e poi ha avuto una reazione esagerata ad andarsene così per una stupidaggine…parti e goditi quest’esperienza, vedrai che tutto si risolverà- mi rassicurò Audrey.
Non mi sentivo meglio, ma la mia amica aveva ragione, ormai era troppo tardi per rinunciare a questa opportunità.
La voce metallica dell’altoparlante, invitò i passeggeri del volo diretto a Los Angeles a presentarsi all’imbarco.
Salutai tutti i miei amici con un forte abbraccio e tentando di stamparmi un sorriso credibile sul volto.
-Si risolverà tutto, divertiti!- mi disse nuovamente Danielle scoccandomi un bacio sulla guancia e stringendomi a sé.
Annuii sorridendo e guardai nuovamente tutti i volti delle persone che ormai erano diventate parte della mia famiglia.
Sospirai e sorridendo ad ognuno di loro, mi allontanai per prendere quell’aereo.
“Si risolverà tutto” mi ripetei.
 
 
ZAYN’S POV

Parigi brulicava di persone in quel periodo dell’anno.
I turisti camminavano curiosi per strada, sotto lo sguardo scocciato degli abitanti della città, forse stanchi di doversi muovere per le strade sempre così affollate.
Io camminavo tranquillo, indifferente alle meraviglie di quella città, troppo preso dai miei pensieri per badare alle attrazioni turistiche.
Avevo cercato di camuffarmi il più possibile per non essere inseguito dalle fans, delle quali non avrei sopportato le attenzioni in quel momento.
Gli occhiali da sole scuri mi coprivano il volto e il cappello nascondeva i miei capelli.
Certo non era un gran travestimento, ma per il momento sembrava funzionare.
Sentii il telefono che avevo appena comprato squillare, era mia madre così decisi di rispondere.
-Zayn dove sei? Ti sto aspettando- disse dall’altro capo del telefono.
-Sto arrivando mamma, due minuti e sono lì- risposi.
-Va bene tesoro- concluse lei prima di riattaccare.
Affrettai il passo per raggiungere in più velocemente possibile il punto di ritrovo concordato con mia madre e, pochi minuti dopo, la vidi davanti al ristorante nel quale avevamo prenotato per pranzo.
Avevamo deciso di pranzare da soli quel giorno, solo io e lei.
Dopo la litigata con Mel, me ne ero andato da casa sua come un codardo e non avevo avuto più il coraggio di richiamarla.
Ero stato egoista e avevo pensato di lasciarla andare, senza essere per lei un ostacolo, così dopo che mia madre mi aveva chiesto di unirmi a lei, alle mie sorelle e a mio padre per un viaggio a Parigi, avevo accettato subito l’invito, perché ciò di cui avevo più bisogno in questo momento era la vicinanza della mia famiglia.
-Mamma- la chiamai.
Lei si voltò e mi sorrise –Ciao tesoro- disse prima di lasciarmi un dolce bacio sulla guancia.
-Entriamo?- chiese indicando la porta del ristorante.
Annuii ed insieme varcammo la porta del locale.
Un cameriere ci accompagnò ad un tavolo appartato e ci lasciò i listini.
-Come stai Zayn?- chiese come ormai faceva ogni giorno.
-Più o meno come ieri mamma…- dissi facendole un piccolo sorriso.
-L’hai chiamata?- domandò seria.
Negai con la testa abbassando il capo verso il listino che tenevo fra le mani.
-Dovresti farlo..- continuò.
-Per dirle cosa mamma? Per dirle che per quanto io sia felice per lei e abbia sbagliato a comportarmi in quella maniera a casa sua, sono talmente tanto egoista da non volere che lei parta perché non riesco più a stare senza di lei?- sbottai, mentre gli occhi iniziarono ad inumidirsi.
-Potrebbe essere un’idea..- rispose lei pacata.
-Non posso, lei rinuncerebbe e io non posso permettere che metta da parte la sua carriera per un  mio capriccio. Se le dicessi così, non partirebbe ne sono certo…ma non voglio essere io la causa di tutto ciò!- sussurrai con la voce ormai rotta dal pianto.
-E come credi che si senta ora? Non la chiami da una settimana e nessuno sa dove sei…Lei ti ama Zayn, come non ti ha mai amato nessun’altra ragazza, l’ho capito subito appena è arrivata alla nostra festa di Natale. Starà soffrendo e si sentirà in colpa per aver preso questa decisione. Se la ami veramente Zayn, devi correre da lei ora, scusarti e dirle che qualunque cosa accada, per quanti chilometri vi separeranno, voi ce la farete- disse mia madre stringendomi la mano.
-Non vorrà più vedermi- dissi in un sussurro.
-Se si ama veramente, si impara a perdonare Zayn. Mel è una ragazza splendida, ma tu ora stai fuggendo per paura di perderla e non ti rendi conto che è proprio così che la perderai. Dicono che in amore vince chi fugge, ma io non credo molto a questo proverbio… se non lotti per ciò che desideri e per la tua felicità, se non lotti per il tuo amore, allora sarai un perdente e tu non lo sei tesoro mio. Non lo sei mai stato…- continuò mia madre accarezzandomi una guancia e facendomi alzare il viso per incontrare i suoi occhi.
Ormai le lacrime avevano inondato il mio volto.
-Hai un cuore così grande e puro Zayn, saresti disposto a rinunciare alla tua felicità per quella di Melanie..- disse dolcemente.
-La amo mamma! La amo più di ogni altra cosa al mondo!- risposi sentendo un sorriso nascere sul mio volto al pensiero di quella biondina che mi aveva rubato il cuore.
Trisha illuminò il suo volto in un sorriso amorevole.
-Allora vola da lei e falla tornare da te!- mi incitò mia madre.
Annuii convinto prima di abbracciarla.
-Grazie mamma!- dissi stringendola a me.
-Dovere di mamma! Ora va corri all’aeroporto-disse spingendomi verso la porta d’ingresso del locale.
Le sorrisi un’ultima volta, prima di correre verso l’albergo nel quale alloggiavamo per prendere le mie cose.
Avrei chiamato un taxi che mi avrebbe portato all’aeroporto e una volta lì avrei prenotato il primo volo per Londra.
Parlare con mia madre mi aveva aiutato.
Lei era in grado di comprendermi e consigliarmi come nessun’altro al mondo.
Attraversai la strada davanti all’hotel e mi diressi verso l’entrata.
-Zayn!- mi chiamò qualcuno pochi secondi prima che varcassi la soglia.
Mi voltai confuso per vedere di chi fosse quella voce.
Appena vidi chi era la persona che mi aveva chiamato, rimasi sorpreso e incredulo di rivederla proprio in quel luogo.
-Perrie!- esclamai.
 
 
 
SPAZIO AUTRICE

Lo so non mi faccio viva da un bel po’ e mi dispiace follemente, ma lo studio non mi dà tregua!!
Dovete ringraziare la febbre che mi ha costretta a fermarmi se sono riuscita a scrivere e pubblicare:)
Ciaooo, come va?
Dunque in questo capitolo troviamo una Mel distrutta e uno Zayn in crisi che si distanzia dal mondo intero, poveri i nostri due piccioncini:(
In più ricompare Perrie, che cosa succederà?????? Mah, chissà… :)
Comunque ringrazio come al solito chi ha inserito la storia fra le preferite, seguite o ricordate e il mio ringraziamento particolare va alle splendide ragazze delle recensioni che non mi abbandonano mai: directioner_1808 e Lol_
Mi dispiace che nessun altra si faccia  sentire lasciandomi il proprio parere, perché vedo che leggete in molti, ma non commentate e per me le vostre recensioni sono importantissime per capire se vi piace o meno la storia, anche perché essendo questa la prima ff che ho scritto, ci tengo particolarmente e se non viene apprezzata mi dispiace:(
In ogni caso, grazie anche solo per leggerla silenziosamente!! :)
Beh che dire, vi lascio e spero di leggere i vostri commenti!
Vi lascio il link dell’altra mia fan fiction, spero che passiate e mi diciate che ne pensate
 

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1972392&i=1 
 
Un bacio grande <3
-V-

 




 
  
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