Un finale perfetto

Sakura si ritrovò a essere sbalzata indietro e qualcosa la colpì a un lato della testa.

I contorni, intorno a lei, cominciarono a farsi sfocati.

“ Sakura!” qualcuno urlò il suo nome.

Poi, il buio.

“ Avanti, Kakashi. Perchè non corri a salvarla?”.

“ E' ancora viva”.

Sasuke sorrise mesto.

“ Farei più attenzione, se fossi in te”.

Accadde tutto in un attimo.

Ino e Sai vennero circondati da una serie infinita di copie di Sasuke.

Una di queste si avventò su Sakura.

Kakashi si ritrovò a non sapere cosa fare.

Quando uno scintillio biondo fece irruzione tra la copia del moro e quello della ragazza.

“ Naruto?” domandò sorpreso e sollevato al tempo stesso, il ninja copia.

“ Naruto” sibilò il vero Sasuke.

Il biondo aveva preso tra le braccia il corpo dell'amica, dietro di lui, Ino e Sai.

“ Sasuke, Tsunade mi ha raccontato tutto. Come hai potuto?”.

“ Non sono affari tuoi, testa quadra”.

“ Ino, occupati di lei” porse Sakura alla giovane Kunoichi.

“ Sì, amore dammi una mano” si rivolse a Sai, questo afferrò la rosa sulla schiena e si allontanarono.

L'eroe del mondo ninja si affiancò a Kakashi.

“ Hinata?”.

“ Tra poco raggiungerà Sai e Ino”.

Kakashi annuì, “ tempismo perfetto, comunque. Non sei cambiato”.

Naruto sorrise, “ già”.

“ Che scenetta commuovente. Comunque, io non voglio combattere contro di voi. Tieniti i tuoi rotoli” una decina di pergamene volarono in aria.

Sasuke sparì in una nuvola di fumo.

Quando Sakura aprì gli occhi, li strizzò un paio di volte.

Il viso pallido di Hinata, la fissava apprensivo.

“ Hinata?Cosa ci fai tu qui? Dovresti essere con Naruto...”.

“ Lo è infatti, Sakura-chan” il sottoscritto si mise al fianco della corvina.

Hinata sorrise, “ non agitarti ora. Devi stare tranquilla”.

“ Sasuke?”.

“ Non cambi il soggetto?”.

Kakashi apparve nel suo campo visivo, appoggiato a un albero.

La rosa si alzò di scatto, correndo verso di lui e allacciando le sue braccia, intorno al collo del ninja.

I presenti fissarono la scena, con espressioni differenti ma tutti con il sorriso sul volto.

“ Sei uno stupido. Cosa credevi di fare?Occuparti di Sasuke da solo? Fortunatamente è tornato Naruto. Perchè non ragioni?”.

“ Sakura...”.

“ No, Sakura,niente. Non basterà a giustificare il tuo comportamento”.

“ Sakura..”.

“ Siamo una squadra, ricordi?” gli occhi turchesi si impiantarono in quelli del ninja.

“ Sakura. Ti amo” lo sussurrò pianissimo, catturando la curiosità degli altri.

La diretta interessata rimase di sasso.

“ Ribadisco la mia tesi. Sei uno stupido...ma ti amo anch'io”.

“ Ora che sei tornato, posso riposarmi un po'”.

“ Ma, nonna. Non puoi! Sai che non mi piace. Tutte quelle scartoffie”.

Hinata rise, posando una mano sul braccio del suo compagno di squadra e di vita.

“ Su, Naruto, non è poi così brutto”.

“ Dovresti sostenermi, tesoro. Non sostenere la nonna”.

“ Sei una lagna, Naruto” affermò Ino, stringendosi al suo futuro marito.

“ Senti chi parla. Ma come fai a sopportarla, Sai?”.

“ La sposo, ti basta come risposta?” l'amico lo guardò confuso.

“ Quanto amore in questa stanza”proruppe una voce ironica, dietro tutti.

Gai se ne stava beatamente appoggiato allo stipite della porta.

“ Oh, Gai. Qual buon vento”.

“ Sono venuto a portare una notizia a Sakura”.

La Kunoichi era rimasta in silenzio, immersa nei suoi pensieri, seduta sul davanzale della finestra a fissare il cielo.

“ Ovvero?” fu Tsunade a rispondere.

“ Kakashi è tornato”.

La rosa si voltò di scatto, “ e?”.

“ Sasuke è sparito per sempre. Non c'è più traccia di lui”.

“ Kakashi...”.

“ In ospedale...ma ha la pelle dura”.

Naruto si diresse all'amica, “ non sei felice, Sakura-chan?”.

Due calde lacrime le rigarono le guance.

“ Sì, molto” sorrise tra il pianto.

Poco dopo, la giovane uscì dal Palazzo, diretta all'ospedale.

“ Ciao, Sakura”.

La giovane si voltò.

Kakashi la fissava, appollaiato sulla ringhiera.

“ Non dovresti essere in ospedale?”.

“ Io?Spero tu stia scherzando”.

“ Ma Gai...”.

“ Sì lo so. Mi hanno dimesso poco fa”.

“ O ti sei autodimesso?”.

“ Tu cosa dici?” le domandò, scherzoso.

La rosa si avvicinò a lui.

“ Dico che sono già quattro anni che mi fai impazzire. Anzi no, aspettare. Se non contiamo i tre precedenti. Sommati agli altri dodici. Ma sono solo constatazioni. Giusto?”.

Kakashi rimase senza parole, a sentire quel contorto ragionamento.

“ Vent'anni. A volte faccio fatica a credere che tu ne abbia già venti”.

Sakura si mise le mani sui fianchi, “ perchè sono bella e intelligente?”ammiccò giocosa.

L'uomo sbuffò.

“ Parli troppo e dici cosa senza senso. Ti preoccupi inutilmente e sei testarda, molto. Inoltre, sei meravigliosamente perfetta”.

“ Ti rifugi in rimorsi che non hai, inutili quasi. Sei dotato di un fascino misterioso e magnetico. Hai paura di legarti alle persone perchè temi di perderle, come ti è già successo in passato”.

“ Sei un'ottima osservatrice”.

“ Un giorno, un uomo disse, per amarsi a lungo bisogna conoscersi poco”.

Kakashi sorrise, afferrandole una mano mentre con l'altra scostò la maschera dal suo viso.

“ Non poteva avere più ragione di così”.

E si baciarono, sotto le fronde di un ciliegio.

Ignari che dodici paia di occhi li stavano osservando basiti da dietro un'imponente finestra.

Fine